Capitolo 44.
Eren's pov.
Passò una settimana da quando la nostra squadra entrò in semifinale ma non smise d'elettrizzarmi. Solo l'idea di poter vincere mi faceva scappare inconsapevolmente un sorriso.
Erano appena finite le lezioni, mi stavo avviando da Heichou, non ci vedevamo soli da troppo tempo.
Bussai incerto, non mi fece attendere e la porta si aprì.
"Eren?"
Chiese confuso.
"Sorpresa!"
Dissi aprendo le braccia con un sorriso stampato addosso.
Il corvino mi guardó divertito.
"Sorpresa?"
"S-sì insomma, non ci vedavamo da un po' solo noi, così ho deciso di venire e farti una sorpresa."
Lo dissi rigirandomi i pollici.
"Sono sempre più convinto che tu abbia dei problemi, dai vieni."
Mi fece spazio ed entrai.
In stanza vidi anche Farlan.
"Oh, ciao Farlan"
Lo salutai con un sorriso.
"Tranquillo me ne vado..."
Mi puntò uno sguardo divertito e malizioso.
"C-cosa?"
Intervenni io a disagio, lo colsi nel momento in cui infilò un braccio per indossare una giacca.
"Io esco, bambini fate i bravi"
Disse con tanto di occhiolino.
"Farlan, vedi di perderti per strada."
Si intromise Levi buttandosi sul letto annoiato.
"Sei sempre così rassicurante Levi, fai proprio venir voglia di vivere."
Il biondo scoppiò in una risata e lo stesso io.
Uscì subito dopo, era visibilmente di fretta, o ci avrebbe riempiti di domande scomode conoscendolo.
"Siete migliori amici?"
Chiesi una volta rimasti soli.
"Non ho migliori amici."
Mi rispose secco portandosi le mani dietro la nuca.
"A me non sembra... siete molto legati"
Continuai provando un'immensa tenerezza verso di lui.
"Devi essere sempre così curioso?"
Mi giudicò il corvino.
"Eddai! dovrò pur sapere qualcosa su di te, siamo fidanzati e non mi dici nè il tuo passato e nè le tue amicizie."
Lo rimproverai.
"Ti basta sapere quello che già sai."
"Ma...-"
Tentai di dire altro ma venni fermato da lui.
"Vuoi qualcosa? Ti preparo del thè se vuoi"
Disse lui cambiando discorso.
"Mhh... io voglio te."
Risposi dopo una piccola riflessione sul gioco di parole da creare.
Sospiró esasperato.
"Sei sempre così dolce."
Continuò lui.
"Sei ironico o..."
Dalla sua espressione era difficile percepirlo.
"Mi fai venire il diabete idiota finiscila."
"Sì... eri ironico."
Dissi fra me e me.
Il ragazzo si diresse in cucina per preparare un thè, lo raggiunsi avvolgendolo da dietro afferrandogli le mani.
"Il thè potrai berlo anche dopo..."
Iniziai in un capriccio.
"Se io volessi berlo ora?"
Mi stuzzicò.
"Ora non puoi."
Risposi testardo.
"Pff e saresti tu a deciderlo?"
Chiese ironico.
Gli baciai il collo per poi passare a dei morsi facendolo contorcere appena.
Gli tolsi le mani dal set da thè, ed insieme indietreggiando raggiungemmo il letto.
"Eren... possibile tu non riesca mai a trattenerti?"
Non oppose troppa resistenza.
"Mi sono trattenuto fin troppo"
Mi imbronciai.
"Una settimana? Qualche giorno?"
Mi prese in giro lui.
"Se ti dà fastidio potevi dirmelo eh..."
Dissi iniziando a staccarmi.
"Non dico questo Eren."
Rispose riprendendomi per le braccia.
Non gli risposi.
Sospirò esasperato.
"Sei davvero palloso eh."
Aggiunse stendendomi definitivamente su quel letto estremamente morbido ed iniziando a baciarmi.
Gli alzai la maglia toccandogli tutte le curve del muscoloso corpo.
Lo adoravo, era semplicemente perfetto.
Ero fin troppo preso da quelle onde.
Sì, lo ero fin troppo.
"EREN."
Si staccò da me tenendosi una mano premuta sulle labbra.
"C-cosa?"
Domandai confuso.
"Mi hai morso la lingua deficiente."
Guardò al cielo, trattenendo parole poco rispettose.
"S-scusa"
Trattenni a stento una risata.
"Sei un idiota."
Scoppiai a ridere.
"Scusa, scusa sul serio..."
Dissi portando le mani giunte fra loro in segno di perdono.
"Vaffanculo."
Si mise seduto.
Ripresi il controllo.
"Okay, okay... fammi vedere."
Mi posizionai sulle sue gambe avvolgendole al suo bacino.
Gli afferrai il mento, il corvino in tutta risposta aprí leggermente la bocca.
Potei intravedere qualche goccia di sangue sulla lingua.
"Ti ho dato un bel morso"
Risi.
"Grazie, questo l'ho sentito."
Mi rispose ironico.
Gli sorrisi, poco dopo feci incontrare le nostre labbra nuovamente facendo molta più attenzione.
Notai come avesse il sapore metallico del sangue in bocca.
"Scusa..."
Lo sussurrai fra qualche bacio.
Il ragazzo si lasciò andare ristendendosi sul letto con me sistemato sopra.
"Se ci riprovi ti riempio di botte."
Lo disse accarezzandomi la testa.
"È incredibile come tu riesca a dire certe cose in situazione così dolci."
Dissi ridendo.
"Sei tu che te la cerchi, sei troppo goffo."
Mi accusò.
"Non è colpa mia..."
Iniziai.
"E di chi sarebbe allora?!"
Continuò lui irritato.
"Dei tuoi addominal-"
Non finii la frase.
"I miei addominali?"
Ma ci pensò lui a finirla al posto mio.
Arrossii all'istante.
Dovevo pensare prima di dire certe cose.
"No... cioè... non erano quelli..."
Tentai di discolparmi.
Mi guardò con un sorrisetto.
"Ti piacciono proprio eh?"
Continuò a stuzzicarmi.
"Sono belli... molto... MA..."
Cercai di trattenermi.
"Sì Eren sì..."
Continuò scettico.
"Sul serio..."
Si tolse la maglia.
Deglutii a fatica.
"Potrei rimorderti la lingua..."
Dissi ipnotizzato da quel corpo.
"Se ti piacciono... corro il rischio."
Mi riferì lanciando la maglia con non curanza in una parte indefinita della stanza.
Gli sorrisi fiondandomi su di lui.
Sentimmo la porta aprirsi, persi un battito.
Levi's pov.
Sentii girare la chiave nella porta.
E ora chi cazzo è? Dovresti cambiare serratura.
Vidi entrare una ragazza.
Isabel.
Tirai un sospiro di sollievo.
"Bro...-"
Si interruppe subito.
Restò immobile e lo stesso noi.
"SCUSATE"
Urlò scoppiando in una rumorosa e contagiosa risata.
Fortunatamente la prese sul ridere come era suo solito fare.
Si girò di schiena.
Scostai Eren con poca grazia.
"Isabel che vuoi? E perché hai la chiave della camera?!"
Iniziai scombussolato ed infastidito.
"Me le ha date Farlan... pensavo fosse qui ma a quanto pare..."
Finì con una risatina maliziosa sbirciando con la coda dell'occhio.
Era incredibile come lei e il suo ragazzo si assomigliassero su quel lato caratteriale.
"È uscito prima."
La informai.
Mi alzai mentre il moccioso continuò a fissare verso il basso giocando nervosamente con le coperte.
"Sai dove?"
Chiese.
"No e non mi interessa."
Tentai di chiudere alla svelta il discorso.
"Eren, dimmi, ma tu riesci davvero a sopportarlo?"
Isabel scoppiò in una risata rumorosa.
"I-io sì..-"
Iniziò lui.
"Sorprendente."
Continuò a ridere.
"Cosa vorresti dire Isabel?"
La guardai storto.
"Nulla nulla... scusate se vi ho interrotto"
Disse lei alzando entrambe le mani all'altezza della spalle.
"Invece di scusarti, vai."
"Ohh andiamo, voglio conoscere Eren"
Gli sorrise.
Mi sedetti di nuovo sul letto vicino al ragazzo e lo stesso fece la rossa.
Eren's pov.
Ero imbarazzato.
Non sapevo cosa rispondere, insomma loro si conoscevano già da tempo ed io non c'entravo nulla, e come se non bastasse eravamo entrambi senza maglia.
"Quanti anni hai Eren?"
Iniziò a chiedermi.
"Diciotto..."
Risposi poco convinto.
"Ahh però, sei alto per la tua età."
Osservò lei mettendosi una mano sul mento.
"N-neanche tanto in realtà..."
Feci notare io.
"Beh rispetto a Levi..."
Se ne uscì lei con un sorriso malizioso.
Il corvino la fulminò con lo sguardo.
"No ma sul serio sei il ragazzo di Levi?"
Si avvicinò a me, ero sempre più imbarazzato.
"S-sì..."
Risposi con una risata soffocata.
"Isabel, lascialo stare."
Tentò di difendermi roteando gli occhi al cielo.
"Sei timido?"
Chiese lei ignorando il corvino.
Ero ancora più rosso.
"Abbastanza."
"Oh Isabel insomma, LASCIALO STARE."
Continuò Levi alzando il tono di voce.
"Che tenero, ti preoccupi per lui?"
Ci furono vari secondi di silenzio, finchè il corvino non la buttò fuori dalla camera.
"Non so chi sia peggio fra te e lei."
Disse una volta rimasti soli.
"Oh grazie."
Risposi ironico.
"Comunque arrossisci facilmente."
Mi fece notare, come se non ne fossi stato già a conoscenza.
"Sono solo timido."
"Tu timido? Beh, con gli altri, perché quando mi chiedi di scopare non mi sembri così timido."
Osservò lui divertito.
Scoppiai a ridere.
"Sì, forse hai ragione... dove eravamo rimasti?"
Domandai cambiando discorso.
"A bere il thè."
Mi ammonì lui.
"Ma... ma non..."
Feci un broncio.
Si sedette su una sedia.
"Ti vengo a fare una sorpresa e tu bevi il thè?!"
"Eren, zitto."
Continuò lui con sgarbatezza.
Mi avvicinai con sguardo compassionevole.
"Mi fai spazio?"
"C'è una sedia lì affianco a te."
Rispose acido.
La fissai per poi posizionarmi sulle gambe del corvino.
"Preferisco le tue gambe..."
Sussurrai.
Mi accolse afferrandomi il bacino.
"Mi sento fuori luogo quando stai con i tuoi amici..."
Dissi poi.
Mi fissò confuso.
"Eren... sul serio? È perché sono diretti vero?"
Mi chiese con un'estranea preoccupazione.
"Un po' forse..."
Mi sistemai con il capo sul suo petto accucciandomi.
Mi bació dolcemente la fronte.
"Sono anche il più piccolo... mi sento a disagio."
Dissi poi.
Bevve un sorso di thè con me sopra.
"Il mio cucciolo."
Mi sussurrò.
Lo guardai incredulo, non pensavo potesse dire una cosa così dolce.
"Cucciolo?"
Ripetei.
"Sei il più piccolo no?"
Il mio battito accelerò vorticosamente.
"Mhh sì..."
Lo baciai con un sorriso.
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