Capitolo 42.
Levi's pov.
Appena lessi il messaggio mi mancò un battito.
"Tutto okay? Chi è?"
Eren si affacció verso di me.
Nascosi il telefono velocemente.
"N-niente era Farlan..."
"Ah... okay."
Si risistemò sul mio petto. Ripresi il libro fra le mani facendo finta di niente nonostante fosse stato evidente il fatto che fossi abbastanza scosso.
Ti sta aspettando fuori dalla porta Levi...
Sta già raccontando tutto agli altri professori...
Non riuscii a mantenere la calma, iniziai a sudare freddo cominciando a percepire lo stomaco sottosopra.
Fortunatamente il giorno dopo sarei restato tutto il giorno con la squadra per la partita.
"L-levi perché ti sei fermato?"
Mi persi fra i miei pensieri, avevo il libro aperto fra le mani ma senza leggerne le parole smettendo oltretutto di fare le coccole al moro.
"Stavo pensando, ora rinizio."
Lo rassicurai.
"Pensando? A cosa?"
Chiese confuso.
"Non ti intromettere."
Risposi forse troppo sgarbato.
Mi guardò con quei meravigliosi occhioni color smeraldo per poi tornare accucciato su di me senza protestare.
Al solo pensiero che quel maiale avesse potuto toccare il ragazzo così indifeso e debole accoccolato sulla mia figura mi vennero i brividi, non glielo avrei mai permesso.
Inconsapevolmente lo strinsi di più affondando le mie dita nella sua carne.
Mi guardò.
"Sicuro fosse Farlan?"
Chiese scettico.
"S-sì."
Risposi vago.
Trascorsi le ore a ripassare e il moro si addormentò su di me.
Decisi di non spostarlo, lo guardai soltanto, notando come mentre riposava sembrasse ancora più innocente di quello che non fosse già. -sorpassando ovviamente le situazioni a letto-
Gli passai una mano sul viso.
"Non ti lascerò nelle sue mani..."
Lo sussurrai come se avesse potuto sentirmi.
Spensi la luce ed avvolsi il ragazzo continuando a coccolarlo, lo vidi contorcersi leggermente.
Eren's pov.
Si fece mattina.
Aprii leggermente gli occhi che richiusi subito dopo per via della fastidiosa luce che filtrò dalle tapparelle.
"Mh..."
Mi strofinai gli occhi.
"Levi..."
Il corvino si contorse.
Lo strattonai, cosa pericolosa, ed infatti mi buttò giù dal letto.
"Eren non mi rompere."
Probabilmente la sera prima si addormentò tardi, ripensandoci mi ricordai d'aver chiuso gli occhi e poi essermi addormentato del tutto.
"Devi essere sempre così aggressivo?"
Chiesi sul pavimento con un quarto di coperta che trascinai giù con me.
"Stai zitto..."
Balbettò lui.
"Arriverai tardi."
Lo avvisai passandomi una mano fra i capelli scompigliandoli.
"Chiudi quella bocc-"
Si fermò a metà frase sgranando gli occhi e alzandosi di scatto.
"Che ore sono?!"
Chiese agitato.
"Le sette e quaranta..."
Risposi ancora scombussolato puntando uno sguardo al display del cellulare.
"Merda."
Andò davanti allo specchio sistemandosi i capelli e vestendosi subito dopo.
"Devo andare... ci vediamo alla partita."
Lo disse nel mentre che s'infilò le scarpe.
"Certo."
Gli sorriso divertito.
Stava uscendo, tossii in modo teatrale per farmi notare.
Si accostò alla porta.
"Non dimentichi qualcosa?"
Chiesi con fare orgoglioso.
"Giusto, il libro di fisica."
Rientrò afferrando il libro.
"I-io non intendevo quello..."
Chiuse la porta rimanendo così solo in camera.
Sospirai e mi preparai anche io per andare a lezione, mi domandai con divertimento dove avesse dormito Jean.
Andando a lezione incrociai gli altri.
"Ragazzi buongiorno..."
"Buongiorno"
Risposero in coro.
"Come vi è andata la pagella?"
Connie fu il primo ad aprire una conversazione di prima mattina, fu coraggioso dato che venne linciato da tutti.
"Connie, non ora."
Reiner lo zittì seguito subito dopo da uno sbadiglio corposo.
Mi avvicinai al castano.
"Jean, ieri dove hai dormito?"
Sussurrai.
"Da Marco."
"~Mi raccomando, non uscite di sera! Ci saranno controlli e docenti dappertutto!~"
Aggiunsi riprendendo in modo scherzoso il tono e il discorso del preside.
Jean scoppiò a ridere lanciandomi una pesante ma amichevole pacca sulla spalla.
Finite le lezioni mi recai nel parcheggio della scuola.
C'era un furgoncino bianco ad attendere la squadra al completo.
Al volante vi era Hanji ed affianco Petra.
"Eren!"
La ragazza con gli occhiali mi saltò addosso.
"Da quanto tempo!"
Iniziò a strapazzarmi le guance come a suo solito.
"H-hanji..."
La salutai con estremo disagio.
Mi staccai dalla ragazza recandomi dagli altri che le erano affianco.
"Pronto Eren? È la tua prima partita non giocata in casa"
Eld mi sorrise.
"S-sì certo sono pronto."
Risposi io.
"Attento a non rivomitare tutto"
Farlan mi fece un sorriso malizioso scompigliandomi i capelli.
"Sì..."
Sorrisi anche io imbarazzato per l'ultima volta.
Heichou era preso dalla lettura di alcuni fogli e sapevo bene saremmo dovuti stare distanti quando eravamo in compagnia della squadra.
Partimmo nel giro di qualche minuto sotto le risa e parlantina dei ragazzi.
"H-hanji, se vuoi guidiamo noi..."
Gunther prese in mano la situazione dato che la manager iniziò a sbandare in modo impressionante.
"Scusate ragazzi sono emozionata"
Scoppiò in una rumorosa e malata risata facendo stridere le ruote sull'asfalto.
"IDIOTA TIENI LE MANI SUL VOLANTE."
Levi intervenne urlandole contro.
"Sì sì, non scaldarti..."
Lei e il capitano erano sempre stati in buoni rapporti nonostante si prendessero in giro in continuazione.
Arrivammo nel parcheggio della palestra avversaria dopo qualche ora, toccammo terra abbastanza storditi per la guida della manager.
"Petra, al ritorno guiderai tu."
Levi si rivolse alla ragazza in modo autoritario.
"C-certo!"
Affermò lei tentando d'apparire il più professionale possibile.
Entrammo, era molto più grande della nostra restandone a bocca aperta.
"Ora riscaldatevi."
Ci incitò Levi.
Iniziammo a riscaldarci.
La palestra era popolata da ragazzi tifosi per la squadra avversaria, finché non fece l'entrata vera e propria.
I componenti erano alti il doppio della maggior parte di noi.
I due rispettivi capitani si strinsero la mano.
La tensione era palpabile nell'aria.
L'arbitro diede l'inizio.
La prima mossa sarebbe stata nostra.
Farlan aveva il pallone.
Inizió a palleggiare svogliatamente fino alla difesa avversaria per poi passarla a Oruo che aumentò il passo vedendo due avversari alle spalle, che con gioco di squadra rubarono il pallone al ragazzo.
Iniziarono ad avanzare fino alla nostra difesa.
Gunther intervenne riprendendo possesso della palla.
La passò velocemente al capitano che avvicinandosi al canestro senza troppa fatica, segnò a nostro favore.
La partita andò avanti così.
Risultarono avversari modesti che ci segnarono qualche punto ma ottenemmo ugualmente la vittoria.
I due capitani si ristrinsero la mano.
Quella fu una delle squadre che preferii.
Erano competitivi ma anche in grado di accettare le sconfitte.
Eravamo passati alla semifinale, mi sembrava un sogno, finalmente non solo avrei giocato in una vera squadra di basket ma ci avvicinammo anche alla finale.
Finite le foto tornammo a casa, guidò Petra e fu molto più rilassante.
Molti si addormentarono mentre altri ascoltarono la musica dal loro cellulare, ma nessuno osò spiccicare parola.
Eravamo davvero stanchi, sfiancati da quella nostra prima vittoria davvero sudata.
"Allora ragazzi, un po' di energia!"
Hanji si affacció sui sedili posteriori svegliando i ragazzi che stavano riposando tra cui anche il corvino.
"Hanji, chiudi quella cazzo di bocca."
Partirono delle risate.
"Oh andiamo! Capitano fai un discorso alla squadra. Siete in semifinale!"
Lo stuzzicò e il ragazzo la fulminò con lo sguardo.
Partirono delle grida d'incitamento.
Sospirò esasperato per poi prendere l'attenzione di tutti sbattendo le mani, Levi era un ragazzo estremamente introverso e non incline a cose come discorsi e vari, ma col tempo mi resi conto di come con la squadra fosse tutta un'altra persona, si sarebbe fatto calpestare da tutti i membri da quanta stima riservasse in loro.
"Squadra, ragazzi... abbiamo raggiunto la semifinale anche quest'anno, quindi CHIUDETE QUELLE CAZZO DI BOCCHE."
Partirono altre risate, nonostante fossi più che sicuro Levi non stesse scherzando.
Levi's pov.
Una volta arrivati, la squadra si dileguò nelle proprie camere esausti.
Non ero dolce nei loro confronti, non lo ero mai stato con nessuno, ma in fondo avevo una profonda stima in ognuno di loro, ne ero orgoglioso nonostante fossi stato più che certo che dirglielo non avrebbe fatto altro che accrescere la loro spavalderia, ecco perché non li incitai mai, erano i migliori e se ne rendevano conto.
"Com'è andato l'esame?"
Eren restó nel parcheggio aspettando che finissi di sistemare il furgoncino scaricando le ultime cose rimaste all'interno.
"Ancora qui?"
Gli domandai ignorando ciò che mi chiese prima.
"Non si risponde a una domanda con un'altra domanda."
Mi guardó divertito.
"Mh... è andato bene"
Risposi rassegnatomi al fatto che avesse ragione.
Mi sorrise.
Sentii il telefono vibrare, era un messaggio da Erwin.
"Sei appena tornato dalla partita giusto? Ti vengo a trovare, sei nel parcheggio no?"
"A chi lo hai chiesto?"
"Non importa, arrivo."
Spensi il telefono guardando Eren.
"Eren ascolta, ci vediamo domani, tu vai."
Dissi sbrigativo.
"Dai, stiamo ancora un po' non c'è nessuno qui... e stasera siamo scusati sul coprifuoco per la partita..."
Si avvicinò a me malizioso.
"No vai."
Risposi severo.
Puntò i piedi a terra.
Sei proprio uno stupido testardo.
Non c'era più tempo, Erwin sarebbe arrivato a momenti, mi guardai attorno in cerca di una soluzione.
Schiavai il furgoncino e ci buttai dentro il ragazzo.
"L-levi cosa?!"
Mi guardò confuso.
"Stai zitto e resta qui."
Gli ordinai.
"M-ma..."
Gli stampai un bacio per tranquillizzarlo, mi afferrò il viso, aveva delle mani estremamente morbide e delicate, mi feci cullare dalla loro gentilezza finchè non ritornai in me scostandolo.
"Promettimi di stare fermo okay?"
Mi affrettai a dire.
"N-non capisco."
Non c'era più tempo, Erwin sarebbe arrivato a momenti.
"Promettimelo!"
Lo dissi quasi arrabbiato.
"V-va bene."
Affermò infine lui intimorito.
Chiusi il furgoncino a chiave e in quel momento arrivò il biondo.
Tirai un sospiro di sollievo.
Eren's pov.
Levi mi chiuse dentro.
Non ne compresi il motivo finchè non vidi arrivare Erwin e tutto fu più chiaro.
Gli tirò uno schiaffo in pieno viso.
Strinsi i denti, avrei voluto fare qualcosa ma ero chiuso dentro.
Iniziai a strattonare la maniglia attirando per un attimo l'attenzione del biondo, poi mi ricordai d'aver promesso a Levi di stare fermo e mi bloccai.
Levi's pov.
Merda! Lo sapevo, quel moccioso si sta muovendo.
"C'è qualcuno nel furgone?"
Chiese guardandomi severamente.
"Ma che stai dicendo?!"
Lo presi in giro io.
"Ho sentito dei rumori."
Continuò lui scettico.
"Sarà la tua testa malata ad averli sentiti."
Lo provocai alzando un sopracciglio.
Mi tirò una ginocchiata.
"Sai cos'è il rispetto?!"
Mi urlò lui.
"Quello a non saperlo qui sei tu."
Risposi stringendomi lo stomaco.
"Stai zitto."
Mi tirò un altro calcio.
"Oggi dato che hai giocato la partita ti risparmierò, sono stato allenatore anche io, ma uno di questo giorni fatti trovare libero e non provare ad andare dal moccioso"
Mi alzò il mento con una mano leccandosi appena le labbra.
Non potei non trattenere una faccia di disgusto. Se ne andò subito dopo.
Mi aspettavo peggio, forse era stanco anche lui, ma meglio così.
Aspettai che la sua sagoma sparisse completamente dalla mia vista prima di andare dal ragazzo.
Eren's pov.
"Levi..."
Dissi anche se non poteva sentirmi.
Aprì la vettura.
Aveva una mano premuta sullo stomaco.
Mi gettai sopra.
"PERCHÈ NON MI HAI LASCIATO FARE QUALCOSA?"
Gli urlai contro.
"Stai zitto e va a dormire."
Disse senza aggiungere altro.
Sgranai gli occhi scorgendolo particolarmente nervoso.
"Ma...-"
"HO DETTO VÀ."
Non mi permise di finire la frase guardandomi severamente.
Abbassai lo sguardo.
Scesi dal furgone e lo abbracciai.
"Notte capitano..."
Mi staccai dandogli un bacio abbastanza passionale.
"Notte moccioso..."
Si addolcì subito dopo.
Gli sorrisi e me ne andai un po' preoccupato.
Lo aveva picchiato davanti ai miei occhi, fu un'esperienza terribile.
Sarei rimasto lì con lui, ma quella sera sembrò particolarmente irritato, decidendo così di lasciar perdere.
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