Capitolo 32.

Levi's pov.

Le giornate si fecero sempre più fredde.

"Eren come sta?"
Mi chiese il biondo steso sul suo letto.

"Si sta rimettendo."
Dissi solo.

Farlan sembrò essere preoccupato quanto me, iniziando a comprendere quanto quel ragazzo stesse iniziando ad entrare nelle nostre vite.
Si alzò dal letto.
"Vedrai che tornerà presto in salute."
Mi diede una pacca sulla spalla con un sorriso cordiale.

Lo ignorai.

"Quando verranno i suoi genitori?"
Chiese poi.

"Questo pomeriggio."
Ammisi a malincuore.

"E cosa gli dirai?"
Mi chiese.

"... non lo so."
Risposi portandomi una mano ai capelli.

Eravamo in camera, entrambi seri e senza un briciolo di ironia.

Ero pensieroso.
Che cosa dovrei dire? La verità? Oppure occultare tutto e presentarmi come un amico?

Non sapevo come agire.

"Signora e Signore Jaeger, sono il ragazzo che ha scopato vostro figlio, piacere."
Il ragazzo biondo se ne uscí con quella frase dopo qualche secondo di silenzio.

"FARLAN."
Lo rimproverai.

"Potresti iniziare così la presentazione"
Si mise a ridere.

"Oggi dirigi tu l'allenamento."
Dissi poi ignorando ciò che disse prima.

"Va bene"
Mi rassicurò.

Uscii dalla camera tenendo le mani riscaldate nelle tasche dei jeans.
Stava iniziando a nevicare ed io odiavo la neve, era fredda e fastidiosa.

Raggiunsi l'infermeria.
"Ehi moccioso..."
Mi appoggiai con una spalla alla porta.

"Levi..."
Mi accolse con un sorriso.

"Come ti senti?"
Entrai in stanza appoggiandomi poi al muro affianco al letto del ragazzo.

"Sto molto meglio, sono guarito, te lo giuro."
Disse per paura di dover stare a letto più del dovuto.

"Eren smettila di dire cazzate, tra poco arriveranno i tuoi genitori e ti porteranno a casa."
Dissi incrociando le braccia al petto.

"C-cosa? Ma io sto benissimo!"
Sbottò.

"Allora glielo dirai tu di persona."

Abbassò lo sguardo.
A vista sembrava davvero migliorato.
Sentimmo poi la porta aprirsi.

Eren's pov.

Vidi mia madre precipitarsi verso di me.

"EREN TESORO COME STAI?"
Raggiunse il letto poggiando le mani sulle mie.

"Mamma... sto bene grazie"
Vidi con la coda dell'occhio il corvino, si stava godendo la scena.

"Andiamo a casa."
Disse accarezzandomi il viso.

"Mamma io sto benissimo."
Affermai con sincerità.

"Ma tesoro, hai l'opportunità di tornare a casa... con noi."
Mi sorrise.

Puntai lo sguardo su Levi che era rimasto in disparte appoggiato al muro.
"Io... io qui sto benissimo."
Dissi lanciandogli un sorriso.

Mia madre assunse un'aria confusa e spostò lo sguardo sul corvino.
"Lui è?..."
Chiese iniziando a squadrarlo.

Il ragazzo si staccò dal muro andando a presentarsi a mia madre.
"Salve signora sono Levi."
Le strinse la mano guardandola negli occhi.

"P-piacere sono Carla. La madre di Eren... sei suo amico?"
Mia madre gli sorrise.

Vidi il corvino nervoso.

"Ecco...-"

"Oh ti ringrazio per averlo accompagnato in infermeria."

Gli strinse le mani fra le sue.

"Si figuri..."

"Mamma... in realtà lui-..."

"Allora Levi, come gioca in squadra Eren?"

"Gioca modestamente bene."
Si sprecava sempre nei complimenti...

"Vorrei tanto vedere una loro partita"

"Mamma... lui è il capitano..."

"DAVVERO? Oh fantastico"
Saltò addosso al ragazzo.

Mi guardò in modo confuso e io di rimando gli feci spallucce.

"Mamma... vedi lui non è solo un mio amico."
Mi guardò confusa.
Deglutii.

"Ecco... lui è anche il mio-..."

Si aprii la porta vedendo entrare mio padre.

"Eren... come stai? Qui la professionalità dei dottori non è il massimo, forse dovremmo tornare a-"
Lo interruppi.

"Sto bene, grazie."

"Grisha, prima che tu interrompessi in questo grezzo modo, Eren mi stava per dire una cosa, continua tesoro."
Guardó male mio padre per poi puntare lo sguardo sul mio.

"È anche... è anche il mio capitano."
Sorrisi in modo nervoso.

Il corvino mi guardó in modo divertito.

"Ohh tu devi essere l'amico di Eren"
Mio padre gli tese la mano.

"Piacere Signor Jaeger, sì.. mi chiamo Levi."

"Nome ebraico vero? Il piacere è tutto mio, allora... Eren andiamo?"
Iniziò con mille domande.

Il corvino si morse le labbra per reprimere una live risata per la situazione estremamente imbarazzante.

"I-io preferisco stare qui... insomma perderei lezioni preziose... gli allenamenti..."
Il corvino iniziò a scuotere la testa, sapeva stessi mentendo.

"Mh... se preferisci così tesoro allora va bene"

Si voltò verso il corvino.

"Te lo affido Levi, mi sembri un ragazzo maturo."
Sorrise cordialmente.

"Signora Jaeger, suo figlio è in buone mani mi creda."
Mi lanciò un'occhiata maliziosa.
Arrossii all'istante.

"Chiamami Carla."
Rise lusingata.

"Come vuole."
Le lanciò uno sguardo assolutamente provocatorio.

Si alzarono e mi salutarono con vari baci in modo estremamente imbarazzante, erano sul ciglio della porta.
"È stato un piacere conoscerla signore"
Strinse la mano a mio padre.

"Signora..."
Baciò la mano a mia madre.

"Che ragazzo educato"
Mia madre gli sorrise e se ne andarono.

"Ci stai provando con mia madre?"
Chiesi una volta usciti entrambi.

"No, deficiente. Cosa ti salta in mente?"
Rispose sedendosi sul letto.

"La lusingavi..."
Iniziai sempre più imbarazzato per ciò che dissi.

"Dovevo pur fare una bella figura, no?"
Affermò giustamente.

"Guarda che divento geloso..."
Dissi ironico.

"Di tua madre?"

"Non mi hai mai baciato la mano"
Ripresi in modo divertito.

Si avvicinò, mi prese la mano e la baciò.

"Contento? Regina d'Inghilterra"
Arrossii iniziando a ridere.
Lo strattonai costringendolo a starmi sopra.
Iniziai a baciarlo inserendo la lingua, coló della saliva. Mi morse il labbro, adoravo quando lo faceva.

Iniziai a togliergli la maglietta.

"Eren... non qui..."
Mi fermò.

"Ti prego ne ho voglia... tanta..."
Ebbi un erezione nel frattempo.
Mi morsi il labbro per reprimere qualsiasi tipo di parola di troppo.

"Sei in infermeria, vuoi sporcare tutto?"
Mi rimproverò.

"Mi trattengo."
Promisi.

"Eren. NO."

Abbassai lo sguardo puntandolo sul suo membro.
Allungai la mano ed iniziai a tastare facendolo gemere lievemente.

"Ora che ci siamo..."
Dissi con fare innocente.

"Eren non siamo in camera, te lo ricordo."

"Shh... non fa nulla"
Lo baciai con prepotenza leccandogli il collo, stavo per morderlo.

"No."
Mi staccò violentemente.

"Cosa?"
Chiesi confuso.

"Non farmi nessun tipo di succhiotto."
Specificò.

"Cos... perché?"

"Obbedisci e basta."

"Ma così non dà gusto..."
Dissi rassegnato.

"Guarda che non esistono solo quelli..."
Tentò di recuperare.

"Sì ma... mi piace il tuo collo..."
Affermai imbronciato.

"Moccioso..."
Si avvicinò e rinizió a baciarmi, le braccia attorno al suo collo e le gambe avvinghiate al suo bacino.
Mi stampò piccoli baci a partire dalla mandibola, scese lungo l'addome togliendomi la maglietta.
Arrossivo sempre di più.

"Non vale che tu puoi e io no..."
Il ragazzo tornò all'altezza del mio viso.

"Vale eccome... ora zitto."
Si portò un dito alla bocca simulando il silenzio.

Si mise sotto le coperte con me.
Andò ai miei pantaloni e ne slacciò la cintura.
Arrossii in modo evidente nel momento esatto in cui mi abbassò i boxer.

"Vediamo quanto riesci a trattenerti..."

Deglutii a fatica.

Levi's pov.

Andai dritto al suo membro.
Lo presi ed iniziai a stuzzicarlo, il ragazzo iniziò a contorcersi.
Lo leccai.

Gli guardai il viso.
Aveva una mano premuta sulle labbra.
Si stava trattenendo a stento.

Continuai muovendoci sopra la mano.

Lo sentii gemere.
Si stava già abbandonando pronunciando il mio nome in modo soffocato.
Continuai con più convinzione, a quel punto si lasciò scappare un gemito abbastanza rumoroso.

Lasciai subito quello che stavo facendo e gli tappai la bocca.

"SHH"
Non accennava a diminuire.

"Eren stai zitto..."
Glielo sussurrai.

"Scusa.."
Disse.

Sentii dei passi.

Eren's pov.

Speravo fosse solo una mia impressione, ma sfortunatamente non fu così.
La porta si aprì e sul ciglio c'era la povera infermiera che mi vide nel bel mezzo di una situazione molto delicata.

Restammo tutti fermi finché la donna non svenne.

"Complimenti sei riuscito a farla svenire."
Il corvino iniziò ad applaudire ironicamente.

"O MIO DIO."
Esclamai desolato scostando il ragazzo per alzarmi andando a soccorrere la signora.

"E questi?"
Il corvino sventolò i miei boxer fra due dita.

"Giusto."
Li indossai e lo stesso fece l'altro.
Sollevammo la signora da terra.

"IO CHE TI AVEVO DETTO?"
Mi urlò addosso Levi.

"CHE NE SAPEVO CHE SAREBBE ENTRATA IN STANZA!?"

Io la presi per le gambe, mentre Levi per le braccia.

La appoggiammo su un letto libero -non quello dove riposavo io ovviamente-.

"Sei un coglione Eren."
Riprese dopo un paio di secondi di silenzio.

"Volevo farlo... okay? Bisogna rischiare nella vita."
Dissi grattandomi il braccio dispiaciuto.

"Potevi aspettare almeno di tornare in camera."
Mi guardò con fare accusatorio.

"N-no..."
Abbassai lo sguardo imbronciato.

"E cerca di abbassarlo, potresti far svenire la donna di nuovo."
Lo disse in modo quasi apatico.
Si riferì ovviamente al mio ospite in basso.
Arrossii stringendo le gambe ed appoggiandoci sopra le mani sperando si fosse notato meno.

"Non è colpa mia se mi stuzzichi in quel modo..."
Dissi imbarazzato.

"Tsk... comunque, non hai intenzione di dire nulla ai tuoi?"
Mi chiese più serio poi.

"Per ora no..."
Affermai.

"Ti senti in imbarazzo?"
Mi chiese senza problema.

"Un po'..."

"I tuoi sembrano comprensivi."

"Certo... ma sentirsi dire da un figlio, ho scopato con un ragazzo, fa strano..."

Sorrise leggermente
"Gli dirai pure quello?"
Chiese ironico.

"CERTO CHE NO."

"Allora glielo dirò io... è un dettaglio interessante."

"COSA? NO, NO, NON CI PENSARE NEANCHE."
Le mie gote bollirono.

"Scherzavo idiota."

"Prima o poi glielo dirò... anche perché ora pensano che tu sia un amico e non mi sembra giusto nei tuoi confronti..."
Dissi riflettendoci.

"Mh, come preferisci. "

"Per ora resti il mio amico..."
Dissi ridendo.

"Basta che prima o poi glielo dirai"
Aggiunse lui evidentemente dispiaciuto.

"Non è così facile..."

"Lo so... ma devo restare il tuo amico per sempre?"
Rimase evidentemente provato da quella situazione e come dargli torto, lo avevo nascosto ai miei genitori per paura di un ipotetico rifiuto.

Aveva ragione.
Ma come avrei potuto fare?

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