Capitolo 31.
Eren's pov.
Il giorno della partita arrivò prima del previsto.
Ero nervoso, quella giocata ci avrebbe permesso d'entrare nel campionato dell'anno in corso.
Sapevo che avremmo vinto, ciò che mi spaventava piuttosto era Heichou.
Avrebbe voluto batterli senza far segnare loro nemmeno un punto, roba da matti, che solo un ossessionato come lui avrebbe potuto pretendere.
Non sapevo il perchè, ma la sua espressione mi autoconvinse a fare quello che pretese.
Levi si riprese velocemente, anche se sul labbro vantava ancora una piccola macchia viola che sfumava sul giallastro.
Andai a lezione, c'era il compito di storia al quale ovviamente non mi preparai. Iniziai a credere e sperare nei miracoli, sopratutto in quelle determinate situazioni.
Sparai un paio di risposte a caso sperando vivamente di essere arrivato alla sufficienza per poi andare a pranzare senza rimuginarci troppo sopra.
"Eren tutto apposto?"
Reiner mi diede una pacca sulla spalla.
"Sì, perché?"
Chiesi.
"Stai tremando"
Mi indicò con un gesto della testa le mie mani che reggevano a stento una fetta di pane.
"S-sì tutto apposto."
Le appoggiai al tavolo sperando si notasse il meno possibile senza capirne il motivo.
Sei troppo nervoso Eren riprenditi, coraggio.
Nel pomeriggio andai in palestra.
"Bene, ora che ci siamo tutti iniziamo a riscaldarci."
Levi iniziò a dirigere il riscaldamento facendo eseguire vari giri della palestra.
Dopo mezz'ora sentimmo le porte degli appalti aprirsi facendo entrare una folla di tifosi urlanti ed eccitati, poco dopo si spalancò anche quella degli spogliatoi facendo entrare la squadra avversaria.
Levi's pov.
Come li vidi entrare presi a fare profondi e calcolati respiri per reprimere la tensione.
Si avvicinò a me il ragazzo della volta scorsa tendendomi la mano.
Lo guardai stringendola quasi con prepotenza.
Il ragazzo deglutì.
Sentimmo il fischio dell'arbitro che ci diede l'inizio.
La prima mossa sarebbe stata loro.
Eren's pov.
Mi sentivo strano.
Non ero esattamente al massimo delle forze, le mani mi tremavano, ma pensai fosse dovuto solo all'eccitazione per la partita.
Partì un ragazzo con molta foga verso il nostro canestro, passò la palla ad un suo compagno biondo e dagli occhi verde muschio.
Lo vidi avvicinarsi alla nostra difesa, ma subito Oruo e Gunther si piazzarono davanti parandola.
La passarono a Levi, notai come i suoi occhi si avvalsero di una strana luce, sembrò ossessionato in modo quasi inquietante dalla questione della vincita di quella partita.
Non lo avevo mai visto giocare in quel modo.
Era agile, veloce e dannatamente perfetto.
Delle grida partirono dalla tribuna incitando il corvino che sembrò invece non calcolarle troppo.
In meno di qualche secondo segnammo già il primo canestro.
La mia situazione stava peggiorando.
Avevo un nodo in gola, le mie mani tremarono sempre di più.
Lo sorvolai.
Intanto un componente della squadra avversaria si piazzó davanti a me, lo bloccai rubandogli il pallone dalle mani, palleggiai qualche metro per poi passarla a Farlan che si trovò alla mia destra.
Non mi sporsi troppo perché sentivo di star male e far perdere la mia squadra per una motivazione simile non lo trovai accettabile.
Fortunatamente Farlan prese al volo il pallone segnando il secondo canestro.
Le tribune si fecero sempre più rumorose ed acclamanti.
Patii in silenzio fino alla fine del primo tempo non riuscendo a capire cosa mi stesse succedendo.
Eravamo in grande vantaggio, fino ad allora non avevano segnato nessun punto.
"Eren, stai bene?"
Farlan mi guardò preoccupato con un asciugamano attorno al collo intento ad asciugare il sudore arrivato fino alla canottiera facendone risaltare il fisico asciutto ma ben piazzato.
"Sei bianco in faccia."
Disse sempre meno convinto.
"I-io credo di sì."
Continuai autoconvincendomi che fosse la verità.
Tremai freneticamente.
Il primo tempo era finito, stavo per rientrare in campo quando sentii il pranzo risalire.
Cercai di tapparmi la bocca e corsi in bagno.
Levi's pov.
Stavamo rientrando quando vidi Eren correre negli spogliatoi.
"Eren che cazzo fai?!"
Gli urlai dietro senza nessun riscontro.
Lo seguii infuriato.
"ERE-..."
Iniziai.
Eren's pov.
Fortunatamente arrivai al bagno in tempo vomitando tutto il pranzo.
Sentii i passi del corvino alle mie spalle.
Levi's pov.
"Eren... che ti prende?"
Lo vidi rimettere appoggiato alla tazza di un water.
Mi accasciai vicino a lui accarezzandogli la schiena in modo rassicurante mentre continuò a rimettere.
"Stai tranquillo... "
Tentai di rassicurarlo.
Sentii arrivare Farlan con una corsetta.
"Levi dobbiamo tornare in camp-... Eren?!"
Disse sgranando gli occhi.
"Shh... ci penso io a lui, tu vai a chiedere all'arbitro altro tempo."
Affermai prendendo le redini della situazione a sangue freddo.
"Sì, subito"
Corse fuori.
Lo sentii tossire rumorosamente.
"Va tutto bene Eren... ora liberati e starai meglio..."
Continuai a far scorrere la mia mano lungo la sua schiena, almeno per tranquillizzarlo un minimo.
Il suo respiro si fece pesante non smettendo di tremare incessantemente.
"Capitano..."
Tentò molto debolmente.
"Shh... Eren non sforzarti."
"Mi... mi dispiace..."
Tossì nuovamente.
"Non chiedere scusa."
"Per colpa mia dovremo abbandonare la partita... vero?"
Domandò con le lacrime agli occhi, forse per lo sforzo nel rimettere.
"Sì, ma tu pensa a-..."
"Non li lasceremo vincere..."
Si alzò a stento.
Lo guardai sorpreso, mi alzai di scatto anche io accompagnandolo ai rubinetti dove si bagnò il viso.
"Vuoi davvero rientrare?"
Chiesi incredulo dato il suo carattere estremamente drammatico.
"Sì."
"Se vomiti di nuovo pulisci tu."
Dissi ironico tentando di sdrammatizzare.
Mi sorrise e io ne fui sollevato.
Eren's pov.
Rientrammo in campo sotto le grida dei nostri amici.
Appena mi videro rientrare iniziarono ad incitarmi con grida d'incoraggiamento facendomi stare leggermente meglio.
L'arbitro si avvicinò a me.
"Ragazzo sicuro di stare meglio?"
Chiese preoccupato.
"S-sì..."
Iniziai titubante.
Il capitano avversario si avvicinò appoggiandomi una mano sulla spalla.
"Se non riesci a giocare non c'è nessun problema... abbandonate la partita e-..."
"Non hai sentito? Sta bene... e non toccarlo"
Levi si mise in mezzo costringendolo a togliere la mano dalla mia spalla.
Si stavano guardando davvero male.
Intervenne l'arbitro fischiando e dando il via al secondo tempo.
Farlan guadagnò il pallone iniziando a palleggiare fino alla difesa avversaria passandola a Gunther, ma un ragazzo lo precedette sfilandoglielo dalle mani.
L'avversario corse fino ad arrivare al canestro, ma all'ultimo Reiner salvò il pallone parandolo e lasciandolo ad Eld che lo tirò ad Oruo, corse e arrivando al canestro avversario, saltò e fece punto.
Le tribune si alzarono in piedi esultanti.
Ormai era evidente chi avrebbe vinto, ma sembrava quasi Levi avesse voluto demolirli.
Mancava qualche minuto alla fine, presi il pallone ed iniziai ad avanzare, ma non mi sentii in grado di concludere, così la passai a Levi.
Il corvino corse superando tutti.
Solo in quel momento capii quanto fosse bravo, con agili mosse sorpassò ragazzi che erano il doppio.
Saltò e segnò l'ultimo canestro della partita.
Tutto l'istituto si alzò in piedi sventolando bandiere e striscioni della squadra.
Ero sollevato, anche se non appena finita corsi nuovamente in bagno.
Levi's pov.
Finalmente dimostrai chi effettivamente avesse meritato di essere appellato con il nome di capitano.
Ero sollevato, nessun punto per loro, e la parte migliore fu vedere le loro facce incredule ed esauste.
Mi limitai ad osservarli, nessun tipo di commento, la partita parlò da sè.
Ci ritirammo negli spogliatoi quando sentimmo la porta aprirsi.
"Ottimo lavoro!"
Hanji e Petra erano all'ingresso, i ragazzi rimasero pietrificati e a tratti imbarazzati, roteai gli occhi al cielo capendo che il lavoro sporco sarebbe toccato a me, mi avvicinai scocciato.
"Che cazzo ci fate negli spogliatoi maschili?!"
Chiesi con apparente calma e finta ironia.
Petra arrossì in modo anomalo.
"Siamo venute a congratularci"
Hanji invece aveva addosso sempre la sua solita espressione da ebete esaltata.
"SONO DEGLI SPOGLIATOI."
Precisai con le mani incrociate al petto.
Fortunatamente eravamo tutti con i pantaloni o boxer.
"Smammate."
Le congedai poi.
"Andiamo, siamo le vostre manager."
Disse con un sorriso spaventoso.
"Sì, ma noi dovremmo cambiarci."
Continuai, parlando a nome di tutta la squadra che rimase in silenzio intenta a coprirsi con quel che avevano.
Petra era ferma ed imbarazzata, nonostante non sembrò avere intenzione di andarsene.
"Fate pure."
Hanji abbozzò un sorrisetto ingenuo, come se veramente non arrivasse al punto.
La guardai perdendo la pazienza e le chiusi la porta in faccia.
"Tsk... che seccatura..."
Farlan mi prese in disparte.
"Levi... Eren è in bagno... forse è meglio se vai a controllare."
Lo guardai per qualche secondo lasciando tutto quello che stavo facendo per correre in bagno.
Lo vidi appoggiato al muro.
Respirava in modo affannato tremando convulsamente, il viso più chiaro del solito.
"Eren..."
Dissi aggrottando le sopracciglia.
Mi accasciai vicino a lui.
Dato che non indossavo la maglietta, l'unico indumento che avrei potuto dargli in quel momento sarebbe stato un asciugamano che avevo attorno al collo.
Lo abbracciai e nel mentre tentai di alzarmi da terra sistemandolo sulle mie ginocchia una volta sedutomi su una panca affianco.
Aveva il capo appoggiato al mio addome e le mani all'altezza del viso.
"Ho freddo..."
Sussurrò.
"Aspetta."
Lo scostai andando a prendere negli spogliatoi la mia giacca.
Gli altri mi guardarono confusi, li ignorai tornando da Eren e gliela misi sulle spalle.
"Come ti senti?"
Chiesi.
"Strano..."
Rispose solo.
"In che senso? Sii più specifico"
"Sto male... sto molto male... ma meglio rispetto a prima..."
Era sempre estremamente drammatico.
Sospirai e lo avvolsi a me.
"Dobbiamo andare in infermeria."
"I-io non riesco ad alzarmi..."
Confidò.
Mi infilai la maglia e presi poi il ragazzo sulle spalle.
"L-levi?!"
Chiese scettico.
"Stai zitto."
Aveva la mia giacca addosso con il corpo appoggiato alla mia schiena.
"Ora stai tranquillo, andiamo in infermeria."
Tentai di rassicurarlo.
Uscii dalla palestra ormai vuota a passo veloce dirigendomi in infermeria.
Restai nella camera dove il ragazzo riposava.
"Non può stare qui se non è un parente o un conoscente stretto del ragazzo."
Guardai l'infermiera.
"Sono il suo fidanzato."
La donna mi guardò un po' sorpresa per poi farfugliare delle scuse.
"Cos'ha Eren?"
Chiesi interrompendo quell'imbarazzante situazione.
"Credo sia un virus, sta girando da un po' provoca vomito, nausea ed estrema spossatezza."
"In quanto si riprenderà?"
"Qualche giorno... non si preoccupi il suo ragazzo si rimetterà"
Mi guardó con un sorrisetto.
Abbassai lo sguardo.
Era una situazione imbarazzante e per smorzarla mi avvicinai al letto, l'espressione stanca ed esausta, gli accarezzai il viso come ipnotizzato dai suoi lineamenti rilassati.
"Chiameremo i suoi genitori e resterà a casa per qualche giorno per non rischiare di infettare gli altri."
Restai in silenzio.
Come mi sarei presentato ai suoi genitori?
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top