Capitolo 29.

Levi's pov.

Si fece mattina, ero nel letto assieme al moccioso attaccato al mio addome, la bocca leggermente aperta e le mani all'altezza del viso. L'espressione innocente, ingenua, lo trovai tremendamente tenero.
Restai per un po' a fissarlo mentre gli passai delicatamente una mano fra i capelli scompigliandoli appena.

Guardai l'orario dal mio cellulare.

6:00 a.m.

Mi alzai senza fare rumore ma evidentemente non fui abbastanza scaltro.

"Mh..."
Aprí leggermente gli occhi.

Stavo per scendere dal letto, ma il ragazzo allungò una mano verso la mia figura facendomi voltare.
"Levi..."
Iniziò con fare assonnato.

"Buongiorno"
Risposi tentando di scostarlo.

"Dove vai?..."
Era ancora in dormiveglia.

"Vado Eren, ci vediamo oggi agli allenamenti."
Risposi vago mettendo già a terra una gamba.

"Aspetta..."
Mi supplicò sporgendosi verso di me.
Lo guardai corrugando le sopracciglia.

"Mi dai un bacio?"
Chiese con sguardo supplichevole.

Sospirai esasperato avvicinandomi al capo del letto, gli presi il viso fra le mani stampandogli un dolce bacio.
Mi stavo staccando quando mi prese in un abbraccio possessivo.

"Oh Eren... finiscila..."
Dissi tra un sospiro e l'altro.

"Uff... ma devi proprio andare?"
Mi chiese capendo avrebbe dovuto darci un taglio.

"Non ti è bastato stare con me tutta la notte?"
Gli chiesi divertito.

"Mh..."
Iniziò lui staccandosi e gettandosi col viso affondato sul cuscino, le braccia abbandonate lungo il letto.

"Bambino viziato..."
Mi limitai a dire, di rimando si girò a pancia in sù portandosi il braccio sopra gli occhi facendo scorgere solo il suo bellissimo sorriso occupato da una graziosa risata.

Uscii dalla stanza dirigendomi verso la mia camera.
Feci il più piano possibile, non avrei voluto svegliare Farlan d'altronde.

"Ben tornato... pedofilo."

Sobbalzai anche se non lo diedi a vedere.

"Stai zitto."
Risposi scocciato nel mentre che chiudevo la porta.
Era visibilmente divertito e intento a prendermi in giro.
"Beh ti scopi un ragazzino, come dovrei definirti?"
Mi chiese mettendosi seduto sul letto con i gomiti sulle ginocchia.

"Oh andiamo Farlan, finiscila."
Lo ammonii.

"Okay, okay... ma te lo sei scopato vero?"
Era visibilmente interessato.

"Non sono affari tuoi."
Risposi vago dirigendomi verso il bagno.

"Mh... questo mi fa pensare ad un sì?"
Mi chiese alzando il tono di voce dato che io tentai di evitarlo segregandomi nell'altra stanza.
Non lo calcolai cambiando la maglia.

Ridacchiò in modo malizioso e particolarmente fastidioso.
"Sì, qualcosa avete fatto sicuro..."
Precisò sporgendosi dal letto per sbirciare in bagno.

Guardai confuso verso la sua direzione.

In tutta risposta mi additò l'addome che era visibilmente contornato da diversi succhiotti.
Sgranai gli occhi.
Indossai velocemente una maglia, presi al volo l'anello di Eren ed uscii, avrei voluto evitare possibili interrogatori scomodi.

"Farlan oggi non vengo a lezione."
Dissi solo quando ormai ero alla porta.

"Uh? Che devi fare?"
Mi domandò lui con ancora un bel sorriso da ebete addosso.

"Cose..."
Risposi sbrigativo e vago chiudendo la porta dietro di me.

Ero nella merda e me ne rendevo conto, la scorsa notte mi sarei dovuto vedere con Erwin. Se avesse saputo la verità ero sicuro lo avrebbe conciato per le feste, non avrei potuto chiedere di peggio.

Controllai il cellulare che fino alla sera prima non adoperai.

1 messaggio da 'Bastardo'

Tsk... parli del diavolo e spuntano le corna...
Pensai.
Lessi il messaggio.

"Ieri ti sei perso per strada? Dove cazzo eri?"

"Non sono cose che ti riguardano, non posso stare ai tuoi comodi."
Spensi il cellulare abbastanza innervosito.

Mi diressi nella palestra di una zona limitrofa, mi avevano convocato per organizzare una partita ed ero abbastanza in ritardo.

Entrai e ad accogliermi vi trovai la squadra avversaria ed un uomo sulla trentina.
"Lei deve essere Levi... giusto?"
L'uomo mi si avvicinò.

"Giusto."
Risposi tentando di occultare il fiatone persistente dovuto dalle corse che feci per raggiungere l'appuntamento in tempo.

Mi strinse la mano, notai fosse stato abbastanza alto.
"Sono Kitz Verman, l'ho chiamata personalmente perché volevo organizzare una partita contro la vostra squadra."
Continuò lui in modo professionale.

"Lo avevo intuito."
Tentai di rispondere il meno sgarbato possibile.

"Prego, venga da questa parte"
Mi indicó una stanza.
Lo seguii passando affianco alla squadra avversaria che nel frattempo stava eseguendo qualche passaggio col pallone.
Li guardai e loro fecero lo stesso.

"Ecco, deve firmare qui, qui e... qui"
Mi indicò in un foglio gli spazi vuoti pronti per essere firmati e così feci, non prima ovviamente d'aver letto tutto il fascicolo.

"Perfetto, allora ci vediamo la prossima settimana"
Mi fece un sorriso cordiale che non ricambiai.

Tornammo in palestra.
"Scusi... perché ha convocato me e non i miei manager?"
Chiesi poi una volta raggiunto nuovamente il campo.

Mi guardó con un sorriso.
"È che la squadra voleva vederla di persona."
Indicò il gruppo di ragazzi che uscirono dalla palestra subito dopo, fatta eccezione per uno che non si fece problemi ad avvicinarsi a me.

"Mh... così sei tu Heichou?"
Iniziò squadrandomi da cima a fondo.

"Così sembra"
Risposi sarcastico.

Era un ragazzo alto, abbastanza piccolo, un ragazzino in realtà, nessun tratto in particolare, poteva benissimo essere definito come uno qualunque.

"Mh... niente male."
Aveva lo sguardo puntato sul mio intero corpo per poi distoglierlo subito dopo.
Continuai a guardarlo con espressione abbastanza furtiva e vigile.

"Ho saputo diverse cose sul suo conto, sa? E parecchie mi hanno anche sorpreso, come ad esempio il fatto che lei abbia avuto a che fare con la malavit-"

Persi la pazienza e mi avventai su di lui afferrandolo per il colletto ed abbassandolo leggermente.

"La prossima volta che provi a dire una cosa simile ti taglio la lingua"
Ammisi senza variazioni di tono, una frase liscia.

Il ragazzo sobbalzò.

L'uomo fece un sorriso soddisfatto.
Era come se l'avessero fatto per testare il mio grado di nervosismo o cose simili.
Lo lasciai non togliendo lo sguardo da Kitz, che intuii fosse il loro manager e mi diressi verso l'uscita.

"Ha proprio un bel culo comunque, Signor Levi .."
Continuò il ragazzino.

Mi girai, lo sguardo che assunse quel ragazzo fu un misto fra malizia ed ironia.

"Non ti sembra esagerato darmi del Signor?"
Chiesi in modo volutamente ingenuo.

Si avvicinò intento ad alzare le mani quando gli afferrai il braccio torcendoglielo forse in modo fin troppo innaturale dietro la schiena.

"Ohi Kitz, ti conviene tenere a bada i tuoi ragazzi, sembrano un branco di sfigati a provarci coi capitani delle altre squadre."
Aggiunsi lasciando il ragazzo con una lieve spinta.

Sentii l'allenatore scoppiare in una gran risata.
Me ne andai, un altro deficiente non mi sarebbe servito ne avevo già abbastanza attorno.

Nel basket la competitività si sentiva anche fin troppo.

Eren's pov.

Finite le lezioni Armin e Jean mi presero in disparte.
"Eren, perché la porta era chiusa ieri sera?"
Mi chiese Armin mentre tutti e tre ci stavamo incamminando per tornare in camera.

"C-cosa?"
Domandai in imbarazzo nonostante avessi udito perfettamente le sue parole.

"Era chiusa a chiave, non fare finta di niente, che è successo?"
Jean mi guardó in modo malizioso seguito dallo sguardo furtivo di Armin.

Abbassai gli occhi a disagio ripensando a quello che successe il giorno prima.
"Vi ho lasciati fuori scusate..."
Tentai di sviare schiaffandomi una manata sul viso.

"No, no, tranquillo, io e Jean dovevamo finire un progetto di scienze, non saremmo tornati comunque."
Mi tranquillizzò Armin.

"Già ma... quindi che hai fatto ieri con la porta chiusa?"
Jean riprese il discorso con uno sguardo malefico.

Lo maledissi fra me e me.

"Come... come dire..."
Mi rigirai i pollici.

I due rimasero attenti ad ogni mia parola o gesta.
"Ecco... ero con Levi..."
Lo dissi appena.

"LO SAPEVO."
Jean mi puntó un dito urlando e ridendo compiaciuto.

"E avete..."
Continuò Armin, cauto, tenendo con entrambe le mani le bretelle del suo zaino sulle spalle.

"Sì..."
Lo dissi in modo impercettibile, ma i due erano così attenti ad ogni mia parola che la captarono ugualmente.

"COSA?"
Esclamarono in coro.

"SHHH"
Li zittii iniziando ad agitarmi.

"Avete scopato?"
Jean assunse degli occhi luminosi quasi in modo malato.

"Sì..."
Ripetei grattandomi la nuca nervosamente.

"EREN JEAGER"
Mi urlò contro il castano con aria divertita e volutamente sconvolta.

Entrambi sorrisero increduli.

"Eh bravo Eren..."
Continuò Jean seguito da una gomitata al braccio.

Il mio viso si fece completamente rosso, era imbarazzante parlarne con loro.

"Aspetta che lo venga a sapere Mikasa... "
Stavamo camminando per il campus.

"Sapere cosa?"
Una voce femminile ci pietrificò, mi girai lentamente e in modo cauto.

"M-mikasa ehi..."
Deglutii faticosamente.

Gli altri due assunsero un'espressione spaventata, io invece finii per diventare cadaverico in volto.

"Allora? Cosa non dovrei sapere?"
Chiese unendosi al gruppo e continuando la camminata adeguandosi al nostro passo.

"Meglio che tu non lo sappia..."
Jean intervenne in mia difesa.

"Avanti ragazzi non mi arrabbio lo sapete."
Ci riferì lei.

Ci scambiammo degli sguardi e solo allora iniziai a parlare, d'altronde era pur sempre la mia migliore amica.

Ma che stai dicendo, ti picchierà selvaggiamente quando verrà a conoscenza di quello che hai fatto.
Tentai di scacciare il più velocemente possibile i miei pensieri.

"Ecco... ieri mi sono visto con Levi..."
Iniziai cauto.
La sua espressione era già cambiata.
Armin e Jean mi guardarono impauriti ma allo stesso tempo curiosi.

"E beh... sì insomma... abbiamo fatto cose..."
Le sorrisi in modo nervoso la realtà era che ero spaventato a morte.

"Tutto qui?"
Iniziò lei senza aver ancora realizzato.

La guardammo increduli.

"TUTTO QUI?"
Strinse i denti mentre lo ripetè sempre più cosciente di quello che le dissi.
Mi prese per i capelli e mi fece sbattere le spalle contro il muro.

"TU SEI DEFICIENTE O COSA?"
Mi aggredì.

"Mi-mi fai malee Mikasaa!"
Tentai invano di calmarla.

"CAPISCI CHE È UNO STRACAZZO DI PEDOFILO?"
Continuò lei arrabbiata.

"Ragazzi!"
Armin e Jean intervennero staccando la ragazza.

"Avevi detto che non ti saresti arrabbiata..."
Dissi in mia difesa massaggiandomi il capo.

"Eren ma hai capito che cosa comporta essere andati a letto con Heichou?!"
Continuò, riacquistando un minimo di calma ancora sorretta per le braccia dai ragazzi.

"Io non ho mai detto che abbiamo fatto sesso... "
Iniziai, arrossendo in modo copioso.

"Non ho parole, frequentandolo non avrai altro che problemi."
Mi disse poi a tono più basso ignorando ciò che gli riferii poco prima.
Su quello non aveva tutti i torti in effetti.

"Lo so... lo so benissimo, ma penso di essere pronto a correre il rischio."
Presi un po' di coraggio e la guardai negli occhi, ma quella sensazione svanì subito quando vidi il suo viso variare espressione, metteva terrore.

"Okay... okay, noi andiamo Mikasa, abbiamo molto da fare... ci vediamo..."
Armin mi portò via salutando cordialmente Mikasa e salvando la situazione.

"Perché reagisce così?"
Pensai a voce alta.

"Bah... non so che dirti Eren..."
Rispose Armin preoccupato.

"Ti ha fatto male vero?"
Jean si mise a ridere.

"Stai zitto idiota..."
Continuai io con una mano appoggiata alla testa dolorante.

Levi's pov.

Quando la squadra fu al completo in palestra comunicai la partecipazione alla partita.
"Si terrà una partita il prossimo venerdì contro una squadra mai vista prima"
Dissi camminando avanti e indietro.
Erano tutti in fila ed attenti alle mie parole.

"Non sappiamo quanto possano essere bravi, quanti campionati abbiano vinto... non sappiamo nulla su di loro. MA SE PENSANO DI POTER VINCERE CONTRO DI NOI SBAGLIANO DI GROSSO, INIZIAMO."

Cominciammo gli allenamenti.
Non avrei concesso neanche un punto a quegli sporchi maiali.

Eren's pov.

Lo trovai stranamente agitato. Si vedeva, era nervoso per qualcosa ma non riuscivo a decifrarne l'identità. Giocammo in modo pesante senza pause e per due ore consecutive.
Anche gli altri finirono più tardi di pulire data la stanchezza.

"Se vuoi ti aiuto a pulire... ti vedo un po' stanco."
Mi chiese Farlan sinceramente preoccupato.

Sembravo fatto, letteralmente, gli occhi rossi e lucidi concordavano con il mio viso sfiancato e spossato.

"Mi faresti un gran favore..."
Confessai.
Farlan mi aiutò a pulire senza esitare.

"Non fa allenare la squadra sempre in questo modo, vero?"
Chiesi preoccupato.

Lo vidi sorridere e il suo viso addolcirsi.
"No, non preoccuparti, ogni tanto ha i suoi momenti no e si sfoga sul campo, non è una giustificazione valida riversare i propri problemi su di noi, ma io fossi in te non andrei a ribattere."
Mi suggerì facendosi scappare una lieve risata.

Ricambiai il sorriso per poi tornare a pulire la mia parte di palestra.

No, non avrei sicuramente preso parola al riguardo Farlan, non preoccuparti, non ci tengo ad avere un occhio nero.

"Eren... Levi ti piace sul serio?"
Fu una domanda spropositata e diretta.

"Sì, penso di sì."
Ma non ebbi dubbi nella risposta, mi sorrise in modo spontaneo.

"Toglimi una curiosità..."
Si avvicinò a me sussurrando.

"Quando avete scopato... Levi era sotto o sopra?"
Chiese divertito.

Sgranai gli occhi arrossendo all'istante.
Ma quando si è alzata la temperatura? Chi è l'incompetenza ad aver acceso i riscaldamenti?!

"FARLAN!"
Lo rimproverai a disagio.

"Che c'è?! Era solo curiosità..."
Iniziò a ridere facendo spallucce.

"TI SEMBRANO DOMANDE DA FARE?"
Continuai iniziando a sorridere anche io, la sua risata era una delle più contagiose che avessi mai sentito.

"Oh e smettila, non è che lo vado a spifferare ai quattro venti..."
Mi guardó divertito.

"Sopra..."
Lo riferii pianissimo iniziando timorosamente a stare al suo gioco, in fin dei conti mi fidavo ciecamente di Farlan e i suoi modi mi divertivano parecchio.

"Quindi è lui che ti ha messo il-..."

Gli tappai la bocca, stava esagerando come sempre.

"Farlan, non una parola."
Scandii bene ogni lettera guardandolo dritto negli occhi.

"Ma perché sei così timido?"
Mi chiese ridendo, i suoi lineamenti erano dolci e fatti apposta per essere solari.

Abbassai lo sguardo, non lo sapevo nemmeno io, forse perché era tutto nuovo e delicato.

In quel momento spalancò la porta degli spogliatoi Levi appena uscito dalla doccia tornato in campo giusto per raccogliere dei documenti dimenticati sulla scrivania.

"Ah Levi, capiti al momento giusto"
Il biondo lasció gli strumenti da pulire a terra e si diresse verso il corvino con una corsetta.
Tentai di fermarlo prendendolo per il braccio ma non feci in tempo scostandomi subito.

"Prima stavo chiedendo a Eren, ma non vuole rispondermi..."

Lo guardai confuso in contemporanea con il corvino, che appena pronunciato il mio nome spostò lo sguardo sul mio.
Continuai a pulire per l'imbarazzo a testa bassa.

"Quando avete scopato, tu sei stato sotto o sopra?"
Chiese con un sorriso che fece fatica a trattenere dal farlo sfociare in una rumorosa risata.
Ci furono vari secondi di silenzio, alzai leggermente lo sguardo per vedere la reazione del corvino.

Prese un grande respiro e subito dopo gli lanciò con prepotenza una boccetta di balsamo.

"FARLAN MA CHE CAZZO DI DOMANDE SONO?"
Lo aggredì.

"È curiosità..."
Farlan si stava godendo la scena sembrando davvero divertito.

"Oggi fuori è davvero freddo, prenditi una coperta... potresti beccarti l'influenza."
Concluse poi, ricomponendo la sua solita serietà.

"Che cosa?"
Chiese lui confuso.

"OGGI DORMIRAI FUORI."
Affermò rialzando il tono di voce.

"OH MA ANDIAMO"
Lo supplicò ironicamente Farlan.

"VAFFANCULO FARLAN, VAFFANCULO."

"Okay okay... andrò da Isabel ma non picchiarmi"
Riprese divertito, trovai il suo sorriso come uno dei più belli che avessi mai visto.

"Ma ora che mi sono spinto tanto oltre perchè non vi date un bel bacio per ufficializzare la cosa?"
Continuò, tramutando la sua espressione soddisfatta in tremendamente maliziosa.

Mi pietrificai.

"Farlan, ma oggi che cazzo hai?"
Levi aveva le braccia conserte con uno sguardo contrariato dal comportamento del suo amico.

"Non chiedo mica tanto eh..."

Io non parlai restando imparziale.

"Stai rischiando."
Continuò il corvino.

"Oh, ma andiamo"
Roteò gli occhi al cielo.

"Potresti dormire per un intero mese di fuori se continui."
Era sempre più serio.

"È solo un bacio..."

Stavano litigando fra loro, così presi in mano la situazione saltando addosso al corvino baciandolo.
Il ragazzo assunse un'espressione sorpresa, cascammo a terra come sacchi di patate.

Farlan ci guardò con una strana luce negli occhi, sembrava emozionato.
Mi attaccai al suo petto per il gesto sconsiderato che feci e il timore di guardarne in faccia le conseguenze.

Levi's pov.

Non me lo sarei mai aspettato.
Guardai il ragazzo dagli occhi smeraldini attaccarsi al mio petto.

Puntai uno sguardo confuso a Farlan che aveva al contrario un sorrisetto malizioso.

"Visto? Non ci voleva tanto."
Disse incrociando le braccia al petto.

"FARLAN CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA."
Gli ringhiai, subito dopo guardai il moccioso alzandogli leggermente il viso.
Era chiaramente imbarazzato e mi dispiacque vederlo così.

Gli baciai la fronte in un gesto istintivo che andava ben oltre la mia zona di comfort.

Fu solo a quel punto che il biondo impazzí.
"LEVI CHE SCOCCA UN BACIO AFFETTUOSO A EREN?! Signori il mondo sta per finire."
Affermò ironicamente.

"SMAMMA."
Lo guardai male.

"Ora manca solo che consumiate un rapporto..."
Disse a bassa voce.
Mi alzai togliendo delicatamente Eren dalla mia figura che continuò a fissare a terra.

Andai verso il biondo e lo afferrai per i capelli.

"AHIA!"
Gridò.

"STAI ZITTO."
Lo ammutolii io trascinandolo fuori dalla palestra.

"VAI E NON TORNARE IDIOTA."

"Mi ringrazierai più tardi..."
Mi guardò con aria maliziosa seguito da un fugace occhiolino, roteai gli occhi al cielo tornando subito dopo all'interno della palestra.

"Eren... tutto okay? Oggi Farlan sembrava impazzito tsk..."
Schioccai la lingua al palato in un gesto d'esasperazione.

"S-sì.."
Mi sembrò poco convinto, mi avvicinai e lo afferrai per i fianchi.

"Mi sono sentito troppo in imbarazzo, sul serio... non mi piace parlarne con altri..."
Si confidò.

"La prossima volta lo prendo a calci... d'accordo?"
Gli accarezzai il viso ancora caldo iniziando a formarsi uno spontaneo sorriso.

"Non voglio raccontare le nostre notti agli altri, come dire... voglio siano solo nostre..."
Abbassò lo sguardo iniziando a giocare con la mia maglia.
Lo strinsi a me facendo sfiorare i nostri addomi fra loro.

"Spero non te la sia presa, Farlan scherza, se preferisci non dire nulla bhe... così sia."
Tentai di rassicurarlo.

"Sì... esatto, solo nostre."
Avvicinò il suo viso al mio mordendomi il labbro inferiore.

"Sono tuo Levi... solo tuo."
Ci baciammo sotto i riflettori della palestra completamente deserta.

Quella frase mi fece star bene.

"Sei mio..."
Lo dissi con possessione a voce bassa.

"Sì Levi... tuo."
Continuò guardandomi con una mano che mi contornava il viso.
Ci baciammo con più convinzione.

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