Capitolo 20.
Eren'pov.
Iniziammo gli allenamenti sotto gli sguardi confusi degli altri che ci videro uscire dagli spogliatoi insieme. Notai sopratutto Farlan puntarmi un'occhiata maliziosa che tentai invano di evitare.
Giocammo per due ore. Eravamo ormai pronti per la nostra prima partita dell'anno, non vedevo l'ora di scontrarmi con l'altra squadra.
Finiti gli allenamenti pulimmo il campo come da routine.
Restò più del solito Farlan, che colse l'occasione per farmi qualche domanda scomoda.
"Allora, com'è andata la festa?"
Chiese a bassa voce.
"Bene... sì insomma abbastanza..."
Risposi titubante.
"Vi siete parlati?"
Continuò sussurrandomi.
"Mh... peggio."
Ammisi io già in imbarazzo.
Sgranó gli occhi.
"Non mi dire che lo hai baciato"
Mi guardó con un sorrisetto.
"Mh... non esattamente..."
Fissai a terra imbarazzato.
"Lo hai portato a letto?!"
Era eccitato, tutto il contrario di come mi sentivo io.
"Sì una specie... ma ero ubriaco..."
Mi affrettai a dire.
Scoppiò a ridere.
"Eren, ottimo lavoro ragazzo mio."
Mi diede una rumorosa pacca sulla spalla.
"Farlan, ancora qui?"
Sentimmo la voce profonda e dannatamente sensuale del ragazzo corvino.
"Levi!"
Vidi il biondo andare nella sua direzione.
In tutta risposta mi colpii il viso con la mano per l'imbarazzo.
"Allora... alla festa non ti ho visto..."
Iniziò il biondo in modo subdolo.
Il corvino sgranó gli occhi per poi abbassare lo sguardo preso alla sprovvista.
"Le feste non fanno per me."
Disse solo.
"Lo so lo so... ma ti sei divertito almeno? Ovunque tu sia stato?"
Gli appoggió il braccio lungo le spalle.
Non mi girai, non avrei voluto incontrare i loro sguardi, sarei diventato più rosso di quello che non fossi stato già, così decisi di continuare a spazzare girato facendo finta di nulla nonostante fosse impossibile dato che il biondo stava parlando a voce dannatamente alta.
"Sì abbastanza."
Sentii poi.
Sobbalzai fermandomi per un attimo.
"E tu Eren, ti sei divertito alla festa?"
Mi chiese poi.
Mi girai lentamente continuando a fissare il pavimento.
"Sì... molto."
Aggiunsi con un filo di voce.
Il corvino mi guardò e per un millisecondo i nostri sguardi si incrociarono.
Mi fece un veloce occhiolino sempre mantenendo la sua espressione apatica. Avvampai a quel gesto. Misi a posto gli strumenti per pulire il più velocemente possibile ed uscimmo tutti e tre, una volta fuori Levi chiuse la porta a chiave e se ne andò seguito da Farlan.
Lungo il tragitto per tornare in camera mia invece, incontrai Mikasa.
"Ehi Mikasa!"
La chiamai.
"Eren, devo parlarti."
Disse seria avvicinandosi.
"Che è successo?"
Chiesi confuso.
"Me lo chiedi pure? Che cazzo hai fatto con il capitano il giorno della festa?!"
Mi guardó arrabbiata e con disapprovazione.
"P-perchè?"
Iniziai a balbettare.
"Perchè mi sono giunte delle voci. Eren, capisci sì o no che è un ragazzo più grande? E poi che ragazzo..."
"Mikasa, non mi interessa okay? Finiamola di parlare così di Levi, non è come lo descrivono, te lo assicuro."
Tentai di dire in sua difesa.
"Eren, lo conosci da poco, fidati di me. È meglio per te se non lo frequenti più."
Sospirai esasperato andando verso la camera, non avevo voglia di rimanere lì un minuto di più.
"Okay, chi è stato a dirlo a Mikasa?"
Domandai con le mani appoggiate ai fianchi una volta tornato in camera.
Armin e Jean mi guardarono sorpresi.
"Eren... ci dispiace, ci è sfuggito."
Iniziò Armin sinceramente dispiaciuto.
"Cazzo..."
Imprecai.
Mi sedetti vicino agli altri che erano sul letto.
"Sapete come la pensa di Levi..."
Dissi stendendomi e coprendomi gli occhi con il braccio.
"Sì lo sappiamo..."
Dissero in coro. Nella loro voce percepii chiaramente i sensi di colpa, così decisi di cambiare discorso, non era poi la fine del mondo.
"Armin, con Annie come va?"
Mi affrettai a chiedere.
"Oh bhe... mi ha chiesto di uscire"
Abbassò lo sguardo.
"Hai capito loro..."
Io e Jean avevamo gli occhi a cuore.
"Ragazzi!"
Disse imbarazzato.
Levi's pov.
"Levi... credo che Eren ti vada dietro."
Farlan ad un tratto se ne uscí con questa frase.
"Mh, bene."
Dissi solo.
"È un bravo ragazzo e anche dannatamente carino"
Mi diede una gomitata maliziosa.
Lo guardai scocciato.
"Dai, è anche simpatico... non dirmi che non te lo porteresti a letto, anche solo per soddisfare la tua insaziabile voglia di fare sess-"
Non gli feci finire la frase tappandogli la bocca con una mano.
"Ora finiscila."
Gli consigliai guardandolo negli occhi.
"Mh, d'accordo... comunque non mi hai risposto."
Riprese con aria divertita una volta scostata la mia mano.
"È solo un ragazzino."
Dissi infilando la chiave per aprire la camera.
"Sì ma... a me sembra che lui voglia essere il tuo ragazzino..."
Mi guardó in modo malizioso enfatizzando l'ultima parte.
"Tsk, mi scambierebbe per un pedofilo Farlan."
Dissi in modo ironico.
Scoppiò a ridere.
"Secondo me invece non vede l'ora che tu lo faccia tuo, oh ma questo secondo me, poi non so..."
Finì vago.
Non gli risposi, presi il borsone da palestra ed andai a tirare qualche pugno, e nel mentre che andai, ripensai a quello che Farlan mi riferì.
Era solo un moccioso e allora perché mi facevo certi pensieri?
Magari portarlo a letto non mi sarebbe dispiaciuto.
No ma che dico.
Dissi fra me e me scuotendo la testa un paio di volte per riprendere lucidità.
Iniziai a calciare il sacco da box.
Nah, lui è solo Eren nulla di più.
Finito di sfogarmi in palestra, -ormai era sera- presi il fascicolo trovato da Erwin e lo sotterrai vicino ad un parco.
Non avrei potuto lasciare in circolazione quelle informazioni nonostante sapessi d'aver rischiato davvero tantissimo con l'azione che feci, perché non appena Erwin si fosse reso conto dell'assenza di quel fascicolo mi sarebbe venuto a cercare.
Sì, rischiai davvero tanto.
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