Capitolo 16.

...

Jean e Armin stavano tornando in camera. Erano le 6:00 passate quando entrando videro i due ragazzi avvinghiati.
Armin era a un passo per prendere un colpo, non si aspettava certo di vedere un'altra persona insieme ad Eren, poi fece cenno a Jean di avvicinarsi.
"Armin che c'è..."
Chiese di rimando il castano abbastanza scocciato.

Appena li vide sgranò gli occhi e guardò Armin con aria maliziosa.
"Ecco dov'era Eren..."
Aggiunse con un mezzo sorriso.

Scoppiò in una risata maliziosa.
"Chissà che hanno fatto questi due"
Risero entrambi, sempre facendo più silenzio possibile pur di non svegliarli.

"Armin, vado a dormire da Marco beh... dormire per modo di dire... ci sentiamo dopo"
Si diedero un cinque e Jean uscì successivamente dalla stanza.

Armin guardò i due ragazzi.
Li osservò con aria dolce, gli parvero tranquilli ed in sintonia. Guardò poi meglio all'angolo della coperta.
"Okay... okay, è solo macchiata. Non vuol dire che siano stati loro... però..."
Un brivido lo trasalì.
Fece finta di non aver visto nulla e se ne andò a letto tentando di dimenticare.

Eren's pov.

Mi alzai tardissimo e un po' scombussolato, e un po' era un eufemismo.

La testa mi girava dolorosamente. Aprii a fatica gli occhi realizzando che sotto di me vi era Levi.
Per poco non presi un colpo.
Sgranai gli occhi, ricordavo poco di quello che successe la sera prima ma non mi interessò, ero con lui in quel momento e fu quello a bastarmi.
Tornai sul suo petto trovandolo rilassante, la mia testa si alzava ed abbassava al respiro del corvino ricordandomi vagamente l'ondeggiare del mare.
Gli strinsi la camicia provocandone il risveglio.

Certo che hai il sonno leggero...
Pensai.

"Uh..."
Disse con un filo di voce.

"Buongiorno."
Lo accolsi.

"Moccioso... da quanto sei sveglio?"
Domandò in un sussurro.

"Poco..."

"Mh, levati."
Disse quasi in un grugnito ancora in dormiveglia.

Sospirai alzandomi, la testa mi doleva in modo impressionante e le sue parole mi rimbombarono facendomi andare in grande confusione.

"Tsk, non avresti dovuto bere così tanto, idiota."
Riprese ormai seduto.

"Mh... lo so..."
Ammisi passandomi svogliatamente una mano fra i capelli soffermandomi sulle tempie, che in quel momento sembrava avessero deciso di farmi impazzire.

Lo vidi alzarsi dal letto.
"Non pensare che diventi un'abitudine."
Disse in modo autoritario e rigido.

"So anche questo..."
Dissi sospirando.

"Dimmi solo, ti ricordi anche vagamente qualcosa di ieri?"
Chiese puntandomi uno sguardo, era seduto a gambe larghe, le sue braccia vi erano appoggiate sopra.

"Io... io mi ricordo alcune cose che forse non avrei dovuto ricordare..."
Affermai in un leggero imbarazzo.

"Mh, allora ti ricordi le cazzate che hai fatto, fa che non si ripetano mai più. INTESI?"
Alzò il tono di voce.

"Sì... sì certo. Mi dispiace..."
Risposi sinceramente dispiaciuto.

"Le scuse non servono a gran ché."

Guardai a terra, ero davvero mortificato.

"Comunque... non dirò a nessuno quello che hai fatto, stai tranquillo."
Aggiunse con un po' più di calma.

"G-grazie..."
Arrossii.

"Eren, forse però non hai capito il concetto."
Riprese mentre si sistemava i capelli davanti allo specchio attaccato alla porta.

"In... in che senso?"

"So che eri ubriaco, lo so. Ma ciò non toglie il fatto che io sia più grande, di abbastanza. Capisci anche tu, io non possa spingermi oltre con te."

"Io... io continuo a non capire..."

Si girò verso la mia parte.
"Eren, io non posso farti nulla capisci? Sei più piccolo e verrei visto come una persona peggiore di quello che sono già."

"Se è per il fatto dell'età a me non interessa, e non capisco perché ti considereresti una persona peggiore."

"Sono stato in prigione e ci sono tanti altri fatti che non posso raccontarti. Non voglio che tu segua la mia strada."

"Quale strada? Io vedo solo un ragazzo che si è assunto le colpe di altri e che ha tentato di cambiare rendendosi una persona migliore."
Lo dissi quasi urlando.
Mi guardò sorpreso.
Mi alzai e gli presi le mani fra le mie che apparvero tremendamente gelide.

"Io voglio seguire la tua strada. Qualunque essa sia, se ti ha reso quello che sei ora non esiterò a intraprenderla anche io."

Mi guardò con aria stupita.
Abbassai lo sguardo, ma il corvino mi prese il mento e me lo alzò.
"La mia è una strada pericolosa per un moccioso solo come te."
Mi guardò dritto negli occhi.

"Ma io non sono solo, io ho te come guida."
Risposi mantenendo lo sguardo per qualche secondo.

"Tsk...."
Disse infine guardando altrove, mi lasciò il mento ed uscì dalla stanza.
Prima di andarsene del tutto però, si voltò lentamente verso di me.
"Per quello che hai fatto ieri ti toccherà pulire anche nei giorni di festa."

"Cosa?! Ma hai detto anche tu che ero ubriaco"
Restai scandalizzato.

"Pulirai. Anche. Nei. Giorni. Di. Festa."
Scandí quelle parole.

"Quindi la domenica giusto?"
Ammisi rassegnato.

"Già, oggi fatti trovare in palestra per pulire."

Sospirai e chiusi la porta e fu solo in quel momento che iniziai a pensare a quello che successe la sera prima.

... i drink... poi in camera... e... beh ... lì ho fatto cose di cui non vado tanto fiero.
Complimenti Eren, sei sempre il solito deficiente.
Pensai.
Anche se addormentarsi con lui fu la cosa migliore che mi potesse capitare.
Vidi Armin entrare in stanza seguito da Jean.
Era Domenica quindi le lezioni erano sospese.

"EREN CI DEVI DELLE SPIEGAZIONI"
Li vidi gettarsi su di me in cerca di informazioni.

La testa mi doleva in modo insopportabile.

"Ehm... non ricordo gran ché..."
Ammisi cercando di sviare i loro sospetti e domande.

"Ti sei ubriacato?"
Iniziò uno.

"Già..."
Ammisi imbarazzato.

"E con Levi?"
Jean mi guardò in modo malizioso.

"Ho fatto cose... ma ero ubriaco..."
Pronunciai l'ultima frase come per riparare alla prima, ma sapevo di star solo coprendo la gravità della cosa.

"Dai vestiti e andiamo a parlarne da un'altra parte."
Armin mi sorrise.

Mi vestii dirigendoci poi a passo stanco al bar.
"Ricordo d'aver bevuto tanto... poi ricordo d'aver portato Levi in camera..."
Mi bloccai imbarazzato.

"E?"
Entrambi si avvicinarono a me come per ascoltare meglio.

"Ho iniziato a fargli cose..."
Iniziai a giocare nervosamente con le mani.

"E lui?"
Chiese curioso il castano.

"Beh, mi ricordo di un forte pugno in faccia."

Jean rise a crepapelle mentre io mantenni un'espressione preoccupata.

"Ma stanotte avete dormito insieme..."
Disse Armin cercando di farmi parlare.

"Mh, già..."

"Stamattina che ti ha detto?"
Continuò il biondo.

"Mi ha detto che per quello che ho fatto mi toccherà pulire anche nei giorni di festa."
Mi passai una mano sul viso sfinito.

Jean scoppiò a ridere.
"Eren te la sei cercata."

Abbassai lo sguardo.
"A voi invece com'è andata?"

Entrambi arrossirono e balbettarono qualcosa.
"Beh... io e Marco ci siamo visti ma... nulla di chè..."
Disse Jean passandosi una mano dietro la nuca.

"Certo certo..."
Lo guardai con aria maliziosa.

"E tu Armin?"
Continuai.

"I-io... sono stato con Annie."

"E che avete fatto?"
Mi assecondò Jean.

"Lei... lei mi ha baciato..."

"SUL SERIO?"
Io e Jean restammo ad occhi aperti.
Armin invece parve davvero imbarazzato.

Ci prolungammo un po' al bar a parlare di quello che successe la sera prima.
Non andai a pranzare con gli altri, non me la sentii. Nonostante il mio stato pietoso, avrei dovuto comunque portare a termine i miei doveri, così mi feci coraggio recandomi in palestra.

"Heichou..."
Dissi per salutarlo.

"Eren. Ben arrivato"
Mi passò lo straccio che afferrai al volo iniziando a pulire.

Fu davvero stancante senza gli altri che mi aiutarono, la testa dolorante e la nausea fin sopra le orecchie, pulire la palestra fu un inferno.

Stavo dando lo straccio quando sentii il corpo dannatamente pesante ed il dolore alle tempie aumentare sempre di più.
Caddi a terra sulle ginocchia.

"Che cazzo fai?!"
Si precipitò vicino a me.

"N-nulla"
Risposi con un mezzo sorriso sul volto per coprire l'enorme figura di merda.

"È per l'alcol di ieri. Giusto?"
Ipotizzò.

"P-probabile..."

Lo sentii sospirare esasperato.
"Se proprio oggi non riesci, potrai recuperare poi."

"N-no... ce la faccio."
Mi alzai a fatica e continuai a pulire.
Finii alle 19:00.

"Mh, notevole."
Disse ammirando la palestra a braccia conserte.

"Grazie..."
Risposi un po' scocciato per il complimento abbastanza sprecato.

Si accese una sigaretta uscendo.

"Ieri... ti ho creato tanti problemi?..."
Chiesi poi.

Mi guardó.
"Non tanti."

"Quindi... non ce l'hai con me... giusto?"
Chiesi cauto formando con il piede dei cerchi sul terriccio.

"Non ce l'ho mai avuta con te."
Rispose riportandosi l'accendino in tasca.

"Sul-sul... serio?"

Annuì restando in silenzio per qualche minuto.

"Solo quattro anni..."
Ripresi.

"Cosa?"

"No stavo... stavo pensando a voce alta..."

"Vedi di non dire cose a cazzo."

Ci trovavamo fuori dalla palestra, lui stava finendo di fumare la sua sigaretta ed io perso a guardarlo.
"Ecco... tra di noi ci sono solo quattro anni..."
Le gote iniziarono a bollirmi.
Evacuò il fumo girandosi dalla mia parte.

"No... cioè non volevo dire nulla con questo... lascia stare..."
Abbassai lo sguardo.
Il corvino continuò a guardarmi.
"Eren, allontanati adesso."

"C-cosa?"

"Sto fumando."

Mi avvicinai a lui.
"Ti ho già detto che non mi interessa."

"Certo che sei proprio testardo."

Gli sorrisi sfilandogli la sigaretta dalle mani facendo un tiro ed iniziando a tossire copiosamente subito dopo.

"Ma sei deficiente?"
Mi prese la sigaretta dalle mani in modo prepotente.

"Te l'ho detto, no? Ti sarei stato accanto. Anche a costo di fumare anch'io."

Mi osservò con estrema confusione.
"Certe volte non capisco se lo fai apposta ad essere così stupido."
Risi leggermente abbassando lo sguardo.

"Non ti lascerò iniziare a fumare"
Riprese guardandomi.

"C-cosa?"

"Fumare fa male."

"Lo stesso vale per te."

"Lo so."
Ammise.

Mi avvicinai a lui.
Avrei voluto baciarlo, ne avevo bisogno. Ma...

"No Eren..."

Restai un po' deluso.
"È per i quattro anni di differenza?"

"Anche."
Rispose continuando a guardarmi.

"Ti ho già detto che non...-"

"Ti piaccio?"
Mi spiazzó nel giro di qualche secondo, non seppi cosa rispondere. Mi sarei dovuto confrontare non solo con lui, ma anche con la mia coscienza.

Spazio autrice.
Ehehehe lo so, sono cattiva a far finire il capitolo così. ^-^ ma sapete che vi amo *-*

Apparte gli scherzi. Vi ringrazio davvero tantissimo per apprezzare così tanto questa storia. A dirla tutta la adoro anche io ^///^ adoro le yaoi e mi sto divertendo troppo a scrivere questa.

Volevo solo farvi sapere che adoro letteralmente i vostri commenti, ogni volta che li leggo muoio.
Li adoro sul serio.
Quindi se avete del tempo per commentare a me farebbe davvero tanto piacere.
Notte a tutti belli❤

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