chapter two.

⸻ 𝐀𝐍𝐘𝐀 𝐅𝐔 stata svegliata da un movimento tremante. Si avvicinò la 'coperta' intorno al suo corpo, solo allora si rese conto esattamente di cosa si trattava. Lo scuotimento si fermò per un momento, permettendole di seppellirsi più in profondità nel cappotto, il cappotto di Kaz. Quando pensò di essere al sicuro dal bastardo stesso, lo scuotimento ricominciò . Quando Kaz non ricevette risposta, si mosse per sdraiarsi sul letto accanto a lei.

"Svegliati." Kaz borbottò.

"Ma il tuo cappotto è così caldo." Anya annunciò.

Kaz ricorse a colpirla con il suo bastone, facendo sì che lei afferasse il cuscino sotto la testa e per colpire Kaz con esso. Dopo averlo fatto, lo rimise sotto la testa e aprì gli occhi. Venne accolta con quello che fu il miglior tentativo di Kaz fare occhi malvagi contro di lei. La sua bocca si incrinò in un sorriso, facendo sì che Kaz le desse un sorriso timido in cambio.

"Cosa vuoi?" Anya interrogò Kaz.

"Parlare".

"Di cosa?"

"Di quello che non ti piace in questo affare".

"Beh, sembra strano." Anya affermò.

"Come?"

"Ho questa brutta sensazione che qualcosa andrà storto e non mi piace. Mi sembra come se un migliaio di ragni strisciassero in tutto il mio corpo, cercando di entrare ma fallendo".

Anya poté vedere Kaz allungarsi per confortarla ma tornò indietro prima di toccarla. Una parte di lei si rattristò quando non lo fece, ma l'altra metà capii il motivo. Anya fu sorpresa quando le offrì il suo guanto, libero dalla sua mano. Lei gli manda uno sguardo interrogativo.

"Sai perché." Kaz spiegò molto in breve.

"Lo so e lo apprezzo".

Anya iniziò a agitarsi con il guanto, quando notò Kaz muoversi per sdraiarsi su un fianco, di fronte a lei. Non lo mise in discussione, ma si confuse quando l'altra sua mano guantata iniziò a muoversi lentamente sopra la sua mano nuda. Lei non lo spinse, permettendogli di fare la prima mossa.

"Voglio provarci." Kaz sussurrò.

Il Kaz che sussurrò non era Il Bastardo del Barile o Manisporche ma Kaz Rietveld. Il ragazzo distrutto che vuole solo essere amato. Vuole essere in grado di mostrare il suo amore per lei al tatto. Certo, i piccoli segni della sua adorazione per lei, sono sufficienti per tenere Anya vicino, ma si sentí come se non bastasse. Vorrebbe farla sua, tenerla, toccarla senza nemmeno indietreggiare al pensiero.

"Sei sicuro?" Anya sussurrò indietro.

"Con te, sì."

Kaz si allungò lentamente, spazzolando la mano guantata contro le sue mani nude. Il suo cervello andò a mille miglia al minuto, ma il suo cuore disse che poté farlo. Dopo averla conosciuta per così tanto tempo, fu disposto a fidarsi, ad amarla, ne era sicuro. Kaz inviò un segnale che bloccò tutto ciò che il suo cervello gli stava dicendo. Concentrandosi solo e soltanto sulla sua Anya. Il modo in cui suonò il suo respiro, il modo in cui profumava. L'odore dei fiori prevalse sui suoi sensi, lo riconobbe in un istante. Indossava il profumo che le aveva regalato.

Concentrandosi su quelle piccole cose che ha, è l'unica cosa su cui il suo cervello non può fare a meno. Portava ogni sorta di sensi sconosciuti al suo corpo. Kaz mosse la mano più vicino a Anya e giocò con l'anello sul dito medio. Lui poté sentirla fare un respiro acuto, Kaz non seppe cosa fare.

"Mi piace l'anello." affermò, rompendo la tensione.

"Grazie. Jesper me l'ha regalato per il mio compleanno".

"Hmm. È così."

"Sì. Mi ha detto che lo ha fatto con uno dei suoi proiettili".

"Bhe è talentuoso."

"In effetti."

Anya sbadigliò. Kaz notò che sta avendo difficoltà a tenere gli occhi aperti.

"Vai a letto, Anya."

Anya mandò a Kaz un piccolo sorriso, prima di lasciare che l'oscurità la consumasse. Kaz guardó mentre il suo viso si rilassò e il suo respiro si fece uniforme. Può addormentarsi ovunque, pensò Kaz. A sua insaputa, un sorriso gli si era stampato sulle labbra. Non si permetterebbe di dormire, sapendo che hanno un lavoro da fare. Tuttavia, la sicurezza di Anya doveva essere al primo posto, sposterebbe le montagne per assicurarsi che ciò accadesse.

⸻ 𝐃𝐎𝐏𝐎 𝐔𝐍'𝐎𝐑𝐀, Anya si svegliò da sola. Solo per sentire la mano di Kaz che giocare ancora con l'anello sul dito. Lei aprì gli occhi per vederlo, capelli disordinati che cadevano sul viso, occhi chiusi. Lentamente si spostò sul letto, facendo sì che Kaz aprì gli occhi sotto shock. Si sedette, spingendo le braccia attraverso i fori della sua giacca, avvicinandola intorno al suo corpo.

"Che ora è?" Domandò Anya.

"Circa le 9." Kaz rispose.

Anya canticchiò e si alzò dal suo letto. Si incamminò verso i cassetti della stanza, cercando la sua camicia di ricambio. Non preoccupandosi degli occhi sbircianti di Kaz, si tolse il cappotto, girandosi e lanciandolo contro di lui. Anya si girò per togliersi la camicia, lasciandola cadere sul pavimento. La sua pelle era disseminata di cicatrici, ogni segno bianco, conteneva una storia. Kaz disegnò una mappa delle sue cicatrici con i suoi occhi, prendendone ogni dettaglio. Solo per essere rotto dalla sua trance quando Anya indossò un'altra maglietta.

"Dai, è meglio che andiamo". Anya disse.

"Perché?" Domandò Kaz.

"Sai quanto tempo ci vuole per allontanare Jesper dal tavolo da gioco?"

Kaz fece un sorriso e annuì, alzandosi dal suo letto, camminò verso la porta. Tenendola aperta, permettendo a Anya di attraversarla. Mentre stette per attraversarla, gli afferrò il cappello dalla testa e se lo mise nella sua. Anya non notò lo sguardo interrogativo che le mandò mentre entravano nel club. Individuare Jesper fu stato facile, visto che non si era spostato dal suo posto, da l'ultima volta che lei lo vide. Jesper mandò uno sguardo interrogativo quando notò Anya indossare il cappello di Kaz.

"Perché indossi il suo cappello?" Jesper chiese.

"Bhe, mi sta bene".

"Certo che sì, amore."

"Jesper smettila di flirtare con Anya, abbiamo un lavoro". Kaz si buttò nella conversazione.

"Perché? Capo sei geloso?" Domandò Jesper.

Kaz riprese il cappello a Anya, facendole spuntare un broncio. Non prestò attenzione mentre colpì Jesper nelle costole con il bastone.

"Ahi!"

Anya sbuffò, facendosi dare un'occhiata da Jesper. Lo sguardo la fece solo ridere di più. I due si resero conto che Kaz era a loro, quindi camminarono veloce per recuperare la distanza. Anya prese la sua solita posizione accanto a Kaz mentre Jesper dietro i due, Inej si mise al suo posto rapidamente senza essere quasi notata. Camminarono per le strade di Ketterdam, chiunque li vedeva si spostava di lato. Andarono a incontrare una donna che possedeva un bordello.

"Devi dirci come attraversare la faglia". Kaz chiese.

"La faglia?" Le domandò la donna. "Se conoscessi un modo per farlo sarei più ricca di tutto il consiglio dei mercanti".

"Mi hai detto di aver portato qui ragazze da Os Alta. Dall'altra parte." Affermò Inej.

"Sì, a mie spese. Ne ho perse alcune a cause dei volcra".

Il gruppo di quattro lasciò il bordello, chiedendosi quale sarebbe stata la loro prossima mossa.

"Beh, quello è bruttino". Anya disse.

"Potrei voler conoscere il ragazzo". Jesper disse.

Furono di nuovo in movimento con Jesper in testa. Seguendolo e camminando attraverso vicoli, che pieni fino all'orlo di gente. Jesper vide 'il suo ragazzo' davanti e si accovacciò davanti a lui.

"Come facciamo ad attraversare la faglia?". Jesper chiese.

"Nah, non c'è nessun trucco tranne per come far sparire la gente ogni tanto".

"So che ti vanti di un modo per passare". Jesper disse.

"Stavo prendendo kruge da un turista. Una piccola bugia. La faglia tiene a bada quei bastardi di Ravka e i loro cani da guardia Grisha. Immagina che pericolo se non ci fosse."

Kaz e Anya se ne andarono per primi.

"Bel numero due." Anya disse.

"Ho sentito parlare di un ragazzo che ha viaggiato fino ad arrivare qui attraversando la faglia. Potrebbe avere delle risposte". Disse Inej.

Camminarono verso un anello di combattimento per incontrare il ragazzo di cui parlava Inej.

"Fate il giro."

"Si estende fino a Nord al confine Fjerdiana". Kaz disse.

"Già. Allora andate a Fjerda. Attraversate il permafrost".

"E perder un dito. No grazie." Anya disse.

"Quanto tempo ci vorrebbe?" Domandò di Kaz.

"Da qui? Quattro mesi. Forse cinque."

"Non abbiamo questo tempo".

Finì di avvolgere le mani in delle fasce e si alzò lanciando qualche pugno.

"O trovate il tempo, o correte il rischio". Disse, entrando nell'anello di combattimento.

Jesper segnalò al gruppo di andarsene. Tornando al club dei corvi. Le strade erano ancora trafficate, affollate e soprattutto pericolose. Anche se nessuno osava scherzare con il bastardo e i suoi scarti. Entrando nel club, Anya si diresse direttamente nella sua stanza per prendere una giacca. Le sue ossa si erano raffreddate a causa della pioggia, i suoi capelli erano inzuppati, attaccati alla sua pelle. E secondo lei sembra un topo annegato. Anya tornò alla parte principale, per vedere Kaz giocare con il suo bastone.

"È ancora la cosa più brutta che abbia mai visto".

"Per fortuna non è tuo."

"Hmph."

Anya scivolò nella sedia accanto a Kaz, lasciandogli abbastanza spazio per sentirsi a suo agio. Sotto il tavolo mosse il ginocchio, muovendole contro il suo. Anya gli mandò un piccolo sorriso. Guardó Jesper che aveva uno sguardo pensante sul suo viso. Oh no, Anya pensò.

"Non capisco una cosa". Jesper disse.

"Sarà una lunga notte". Disse Inej.

Anya sbuffò.

"Gentile." Jesper mosse i piedi sotto il tavolo. "Perché non sono passati da sotto, bastava scavare un tunnel."

"Già fatto. Più di un secolo fa." Kaz dice. "Qualcosa. . . li sentì scavare".

"Ooooo." Anya mosse le dita contro Jesper.

Jesper le mostrò la lingua, afferrando il suo drink, "La faglia fu creata secoli fa da un Grisha pazzo. . ."

"L'eretico nero". Inej interruppe.

"Quello che controlla le tenebre. Bhe, ora ne hanno uno nell'esercito, no? Il Generale Kirigan"

"E quindi?" Anya chiese.

"Se l'ha creata uno come lui. . . non può distruggerla lui stesso?"

"Santi Jesper, sei un idiota." Anya disse.

"Hai mai spento un fuoco aggiungendo altro fuoco?" Inej chiese.

"Allora qual è il contrario?" Jesper chiese.

"È l'evoca luce".

"Bene, allora uno di quelli".

"Non esiste." Kaz affermò.

"Non esiste ancora." Inej corresse.

Anya alzò gli occhi al cielo, sapendo che nulla cambierà l'opinione di Kaz. Certo, non crede così tanto nei santi. Non c'era nessun santo per lei quando era più giovane, quindi perché dovrebbe crederci ora?

"Dreesen arriva in città, non perde un minuto. Cerca un equipaggio a rubare una cosa ma non dice cosa. È grande, è pesante? vale più di un milione sul mercato nero?" Kaz chiese. "Forse non lo sa."

"Possiamo rinunciare Kaz". Disse Inej.

"Sappiamo tutti che non accadrà. Sono troppo soldi per lasciarceli sfuggire." Anya disse.

"Tanto sembra una trappola". Jesper disse.

"Una trappola sembrerebbe facile. Questa è un'altra cosa".

"Capo, capo."

Tutti al tavolo girano la testa al suono della voce.

"Abbiamo intercettato un messaggio di Dreesen".

disclaimers & notes!
bene ragazzi, ecco qua un altro capitolo, adoro kaz e anya voi che ne pensate? comunque ho una fanfiction su eli hale nelle bozze. . . non so se pubblicarla, ho molte traduzioni in corso.

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