chapter three.

⸻ 𝐓𝐔𝐓𝐓𝐈 𝐀𝐋 tavolo erano sul bordo dei loro posti, in attesa di maggiori informazioni. Kaz si sedette al suo posto.

"Davvero?" Domandò di Kaz.

"Per il proprietario dell'Orchidea. Dice che hanno bisogno di uno Spaccacuore. Stasera."

"Uno Spaccacuore?" Domandò Anya.

"Perché?" Kaz chiese.

"Non lo dice. . . Ma ne hanno bisogno prima di mezzanotte". Anya guardó Kaz. Poté vedere gli ingranaggi nel suo cervello girare, elaborando la situazione di fronte a lui.

"Non ti serve uno Spaccacuore se non devi far cantare qualcuno che non vuole farlo". Kaz concluse.

"Mi chiedo se sia la persona che Dreesen a portato?" Anya chiese.

"Ecco come avremmo il lavoro prima di tutti". Kaz disse. "Portando a Dreesen uno Spaccacuore" Kaz si alzò e iniziò ad andarsene.

"Capo, c'è solo un problema. Pekka Rollins lo sa."

"Pekka Rollins." Kaz sussurrò.

Oh no, Anya pensò. Può quasi vedere il viso di Kaz indurirsi, anche se la sua schiena diceva tutti. Lei sa che questo non sarebbe finito bene. Anya non conosceva il problema completo che Kaz ha con Pekka, ma sa era brutto. Lei seguì Kaz mentre se ne andò, il resto dei corvi che li guardavano da dietro.

⸻ 𝐎𝐓𝐓𝐄𝐍𝐄𝐑𝐄 𝐔𝐍𝐎 spaccacuore non è stato facile. Kaz ha dovuto mandare Anya a completare il lavoro, sapendo che sarebbe stata lei a realizzarlo. L'ha fatto. La capacità di Anya di far fare agli uomini quello che voleva funziona ogni volta. Certo, rendeva Kaz geloso, ma non lo direbbe mai ad alta voce. Kaz e Anya camminavano davanti al gruppo, Inej e Jesper li affiancavano, la spaccacuore nel mezzo.

Il potere si irradiava da Kaz e Anya mentre camminavano per le strade. Un sorriso presente sul viso di Anya mentre camminava. Conosceva il potere che aveva e sapeva che nessuno avrebbe osato scherzare con lei. Alla sua destra notò che Kaz diede un'occhiata alla spaccacuore, per assicurarsi che fosse ancora lì. Prima di girarsi di nuovo per guardare avanti, ha condiviso un sorriso con Anya.

"Mi fa davvero piacere un nuovo lavoro, ma ha pagato solo per un'ora del mio tempo e io devo tornare all'Orchidea".

"L'orchidea non è sicura ora. Questo lavoro ti mette in pericolo. Dopo è meglio che sparisci per qualche giorno." Kaz gli disse.

"Signor Brekker, mi sta minacciando? Sul serio? Anche se io sono gentile, il mio capo chiamerà la standwatch".

"Non sono io un pericolo per te. Ma Pekka Rollins." Kaz rispose.

"Il mio capo chiamerà la standwatch anche per lui".

"Ecco perché il tuo capo è già morto". Anya disse.

"Voi chi siete?" L'uomo dietro il cancello chiese.

"Vogliamo vedere Dreesen." Kaz disse mentre camminava davanti al gruppo.

"Voi non siete dell'equipaggio di Pekka."

"E tu non sei più al servizio di Pekka se non gli devi niente". Kaz lanció un sacchetto di monete attraverso il cancello contro l'uomo. L'uomo lo prese e aprì il cancello permettendo loro di passare. Kaz annuí con la testa, Anya fece un passo per camminare verso Kaz e starlgli accanto.

"Hai fatto quello che penso tu abbia fatto?" Anya chiese a Kaz, un sorriso si impresse sul suo viso.

"L'ho fatto."

"Santi, potrei baciarti." Anya non si accorse del modo in cui Kaz spalancò la bocca, come un pesce. Vorrei che lo facessi, pensò Kaz. Jesper corse fino ad arrivare a entrambi.

"Ehi, dove hai preso quei soldi?" Jesper interrogò Kaz, che sorrise in risposta.

"Ehi!" Tutti si girarono, Kaz aveva uno sguardo di panico sul viso. "Ei! Una di queste monete è bucata!" L'uomo urla. La porta della casa si apre. Anya ha uno sguardo orgoglioso sul suo viso. Jesper si gira verso Kaz con un sorriso.

"Per tutti i santi". Jesper ride.

"Dentro. Dentro." Kaz sussurra a tutti, Anya sorrise strizzando gli occhi verso di lui.

"A un certo punto incaserò la tua offerta". Kaz respira nell'orecchio di Anya.

"Prenditi il tuo tempo, bastardo." Anya sussurra, grazie ai santi Kaz non è riuscito a vedere il rosso che le colorava la pelle. Il gruppo si precipitò dentro. Seguono uno degli uomini di Dreesen attraverso la casa, fino al suo ufficio.

"Vi riconosco di primo acchito. Criminali" dice Dreesen. "Non vedo nessuno fino a mezzanotte".

Kaz parlò: "Dicono che le serve uno spaccacuore".

Dreesen si alzò: "Hmm. Bene. La donna rimane, il resto di voi fuori" La spaccacuore fece un passo avanti, ma venne fermata dal bastone di Kaz.

"Lei rimane. E noi abbiamo l'esclusiva di questo lavoro". Kaz negozia.

"Signor Brekker. Nessun uomo d'affari che si rispetti assume il primo che capita". Dreesen si mosse per sedersi davanti alla sua scrivania.

"No. No, capisco. Ovvio, dovrò denunciarla alla gilda per aver rapito e accolto un prigioniero senza alcun titolo". L'uomo di Dreesen mosse la giacca per rivelare la sua pistola. Jesper fece lo stesso, poiché tutto il corpo di Anya andò in modalità di fuga e combattimento.

"Non lo farete."

"Mettilo alla prova." Anya disse.

"Nessun uomo d'affari che si rispetti si meterebbe a negoziare ciò che puo prendere". Dreesn si alzò e camminò verso Kaz che respirò profondamente.

"Dovrei essere di ritorno fra un'ora." La spaccacuore alzò timidamente la mano destra.

"Allora andiamo." Dreesen se ne andò, e Kaz dietro di lui.

Anya rimase indietro per assicurarsi che tutti andarono, solo per notare Jesper che fece una faccia. stava per ridere, e lei con lui. Kaz guardò gli adolescenti riddachianti, il che li fece smettere e ricomponersi. I due condivisero un piccolo sorriso, prima che Anya notò Kaz che la invito ad andare avanti a lui. Lei camminò verso di lui. Dreesen li condusse nel sotteraneo, dove si trovava una persona legata a una sedia, con una borsa sopra la testa.

"Questo chi è?" Domandò Kaz trovandosi davanti alla persona.

"Allora lei non sa tutto. Questo. . . è Alexei Stepanov." Dreesen rimuove la borsa, solo per mostrare un ragazzo spaventato, non più grande di molti di loro. Anya fa un passo più vicino a Kaz, cercando il suo conforto. "Due settimane fa, il giovane Alexei qui ha attraversato la faglia a piedi. Da solo."

"Cosa?" Anya espirò.

"Come?" Inej chiese.

"Bhe, ne fanno un segreto, ma a quanto pare è stato uno dei pochi testimoni di. . . un evento". Dreesen bevve un sorso della sua acqua. Kaz lo guardò in questione, anche se la sua attenzione si ricolse altrove.

"Acqua." Alexei chiese disperatamente.

Inej si fece avanti e gli versò un bicchiere d'acqua. Anya notò lo shock sul viso di Jesper. Anya afferrò la giacca di Kaz. Lui la guardò dall'alto in basso, vedendo le sue mani tremare leggermente. Spostò la mano libera sulla sua e la mise sopra la mano sul bastone, mettendo l'altra mano sopra la sua. Lo guardò in segno di ringraziamento, non aspettandosi che mostri affetto di fronte ad altre persone. Nessuno dei due notò lo sguardo perplesso che Jesper aveva sul viso a causa dell'affetto mostrato da Kaz verso Anya.

"Che tipo di evento?" Kaz chiese mentre veeva Inej dare ad Alexei dell'acqua.

"So che una spedizione è stata attacata dai volcra. Era completamente spacciata, ma è successo qualcosa". Dreesen disse. "Un qualche ordigno è detonato. Annientando i volcra, e illuminando il buio come un'incendio. Non era un incendio altrimenti nessuno sarebbe sopravvissuto. Dev'essere un'invenzione mai vista prima d'ora. Lui lo sa. Ma non sembra in grado di fornire un resoconto dell'accaduto". Inej diede ad Alexei più acqua. "ha una forma di amnesia traumatica. Prego. . ." Dreesen tese la mano facendo cenno a Milana. Guardò verso Kaz, che le diede un cenno di approvazione.

Inej tornò nel gruppo, mentre Milana si accovacciò accanto ad Alexei. "Ora sei al sicuro." Lei si allungò per accarezzargli leggermente il viso. Mosse appoggiandoci il palmo, calmando il suo battito cardiaco. "Ora tu devi solo parlare e io devo solo ascoltare".

"D'accordo." Alexei sospirò.

"Dimmi cosa è avvenuto nella faglia. Cosa ti ha salvato?"

"Tu non mi crederai ma. . . È stato un'evocaluce". Inej sussultò, guardando verso Kaz e Anya. Kaz guardò verso di lei, prima di condividere uno sguardo con Anya. Entrambi non ci credevano, ma se Dreesen ci credeva, allora avrebbero intrapreso presto un viaggio.

Dreesen si fece avanti, accovacciandosi davanti ad Alexei. "Chi era?"

"Se glielo dico, mi lascerà andare?"

"Non ne ha idea, povera anima abbandonata". Anya sussurrò a Kaz. Lui le strinse la mano in tutta comodità.

"Hai la mia parola. Ti lascerò andare." Kaz fece un respiro profondo, il suo sguardo andò alla deriva verso il pavimento. "Ora sei a Ketterdam, Alexei. Da qui puoi andare in qualunque parte del mondo." Milana annuì con la testa in accordo. "Prova a immaginare. Avanti."

Alexei respirò profondamente. "Il suo nome è. . . Alina Starkov." Disse tremante. Kaz corrugò le sopracciglia.

"Alina Starkov?" Alexei annuì con la testa. "E bravo." Dreesen si alzò. "Dammi il manifesto". Dreesen guardò attraverso una pila di documenti, verificando l'affermazione di Alexei. "Perfetto."

"Mi lascerà andare ora?"

"Grazie. Certo." Dreesen si girò e sparò ad Alexei alla testa. Il suono della sedia e del suo corpo che cadde il terreno raccheggió attraverso la stanza. Milana urlò, chiaramente non se lo aspettava. Kaz e Anya rimasero radicati sul posto, non mostrando un grammo di emozione. Dreesen si avvicinò per controllare che fosse morto. "Hmm. Ora siamo le uniche persone a ovest della faglia con queste informazioni. La mia barca salperà per Ravka Ovest all'alba. Se lei dimostrerà di conoscere un modo per attraversare la faglia, la imbarcherò su quella nave con un'anticipo. In caso contrario, offrirò questo lavoro a Pekka Rollins."

"No! Mi dia un giorno. Penserò a un piano."

"Hai solo fino all'alba, dopodichè perderà la nave, signor Brekker. La ricopensa è un milione di kruge. Ora mi porti Alina Starkov." Dreesen si allontanò dal gruppo, salendo le scale, scomparendo dalla loro vista. I corvi guardarono Alexei un'ultima volta prima di lasciare la stanza. Kaz e Anya condivisero uno sguardo. Uno che disse che avevano bisogno di un piano immediatamente, uno che non potesse fallire.

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