chapter eight.

⸻ 𝐀𝐋𝐋'𝐈𝐍𝐓𝐄𝐑𝐍𝐎 del treno tutti stavano sudando, meno Anya. Il suo corpo era sempre freddo, non importa quanto potesse essere caldo. Non le importava però, si godeva i vantaggi. Sempre a suo agio e in particolare, Kaz che le dava il suo cappotto in modo che potesse stare al caldo. Amava il suo cappotto, la faceva sentire speciale. Quando vedevi Kaz Brekker senza il suo cappotto, sapevi che Anya Novikov lo indossava. Era il suo modo di reclamarla senza facendole segni d'amore, dato che la lettera K sul suo braccialetto o il simbolo degli Scarti dipinto sulla sua pelle erano lì, era il modo di Kaz di reclamarla a se stesso, era il suo modo di farla sua. Anya mosse le gambe, in modo che fossero sulle ginocchia di Kaz. La sua testa era delicatamente posta sulla sua spalla.

Il metallo fece rumore facendo sì che il gruppo guardasse in alto. "Cos'è stato?" Domandó Jesper.

"Ho montato un sistema di contatori lungo la linea. Pezzi di metallo appesi ai pali per sapere a che velocità andiamo".

"Come sapevi dove metterli?" Domandó Kaz.

"La fisica e l'ingegneria spiegano. . . molto del mio successo".

"Sta rallentando." Anya tolse la testa dalla spalla di Kaz per guardarlo. "Perché sta rallentando?"

"Anya, amore, calmati." Kaz sussurró, rimettendo la testa sulla sua spalla, strofinando il suo pollice nella sua guancia.

"E il resto?" Domandó Inej.

"Potremmo chiamarlo intervento divino. O secondo altri fortuna. E dopo tutto la Faglia pulula di Volcra." Anya tremó. Kaz la tenne più stretta. "E i binari non sono completi. Carbone prego"

"Cosa?!" Anya urló, lanciandosi verso il conduttore, solo per essere rirata sul grembo di Kaz. Mandandole un'occhiataccia. "Non farmi quello sguardo. L'uomo sta cercando di ucciderci". Kaz alzó semplicemente un sopracciglio. Anya si calmó e lasció che il suo corpo si rilassó contro Kaz.

"Un attimo. Hai detto che i binari non erano completi?"

"Ho detto che non sono completi".

"Cosa?!" Jesper si porse in avanti.

"Ah, ah, ah. Non ti muovere." Jesper si sedette e Kaz mandó ad Arken uno sguardo di sfiducia. "Siamo un po' in ritardo. Altro carbone." Kaz ne gettó un po' nel forno.

"Torniamo al problema. Corriamo su binari che non sono collegati ad altra binari?"

"Sì. Manca un tratto—"

"Hai detto potevi porta—".

"Quanto è lungo il tratto?." Anya avrebbe riso sentendo il panico nella voce di Jesper, ma si sentiva come lui. L'unica cosa che la teneva a terra era il corpo di Kaz contro il suo.

"Ho montato slitte sul carello. Che scivoleranno prorpio sotto le ruote. La turbina genera abbastanza vento da spingerci fino al binario a Est. Purché non spostiamo il nostro peso". L'orologio di Arken fece rumore. "Il rumore potrebbe attirare i Volcra, ma è l'unico modo per passare". Arken tiró una leva che creó un forte rumore. "Ora c'è un nido qui vicino. Ma andrà tutto bene. Se non saremo attaccati da—" Arken fu tagliato fuori da un ringhio. "Beh, ora abbiamo un problema".

"Oh, non dircelo." Anya scattó.

"A cacciarli come fai?" Kaz interrogó Arken. Anya lo guardó e notó che aveva la paura scritta su tutto il viso.

"Corro più di loro. Vado a tutta velocità, e butto dentro altro carobe, funziona sai, quando ne hai venti libbre!". Arken scattó, guardando Jesper. Milo beló, e una sostanza nera cadde dal soffitto del treno fino a toccare terra. "Dannazione." Arken maledisse sotto il suo respiro. "Quella stupida cosa si è infilzata su un palo".

"Togliamolo. Gli altri ci andranno sopra".

"Carbone!!!"

"Siamo agli sgoccioli!" Kaz gettó il resto del carbone e la borsa nel forno.

"Non ce la facciamo con quel peso in più".

"Dammi un secondo per pendare."

"È così che moriremo?"

"Apparentemente. Pensavo di andarmene in modo migliore, che ne so, con il botto". Anya disse.

"Jesper, prendi la capra."

"Non fare del male Milo!"

"Non mi chiedere di buttarla fuori!"

"Prendi quella capra! Non è un'esca. È per te!" Arken gridó. Jesper prese Milo. "Ho bisogno che ti calmi. Abbraccia la capra. E chiudi quella bocaccia". Clang. Kaz sembró sorpreso. "Dovevamo arrivarci 20 secondi fa".

"E 20 secondi sono?" Domandó Kaz.

"Sono i tempi precisi per portarci fuori di qui. Con 20 secondi di ritardo il treno di ferma dentro la Faglia e questo. . . vuol dire che moriremo". Anya alzó lo sguardo sorpreso.

"Mi scusi?" Il ringhio di un volcra fu sentito.

"Ne arrivano altri" Thud. Kaz e Anya sembravano spaventati.

"È così morbida." Jesper mormoró. Un Volcra si buttó sul tetto.

"Potete raccomandare l'anima".

Della polvere cadde dal soffitto. Jesper camminó in avanti, Milo sotto un braccio. Kaz lo guardó con un'espressione incuriosita. Jesper chiuse gli occhi, respirando a fondo, tirando fuori una delle sue pistole. I colpi si sentirono mentre Jesper allineó i suoi bersagli abilmente, colpendo ognuno di loro. Caricado l'altra sua pistola mentre l'altra si svuotava, continua a sparare. Colpiva ogni bersaglio, liberando il treno da ciascuno di loro. Sbattendo la pistola, lasció Milo a terra.

"Sono tutti morti?" Domandó Inej.

Un volcra strappó il tetto, Arken urló. Anya si alzó, annuendo a Jesper. Anya lanció il suo coltello al volcra nello stesso momento in cui Jesper sparó. Kaz guardó i due con un'espressione spaventata, ma orgogliosa. Ci furono rumori di metallo, facendo sì che Inej si girasse verso il suono con il coltello puntato. Arken controlló il suo orologio da tasca. Jesper tornó a piedi al suo posto quando una luce brilló attraverso i fori del treno. Luce. Avevano raggiunto vivi l'altra parte della Faglia. Jesper sorrise come un maniaco, Inej aveva un sorriso morbido sul viso, Anya ridacchiava, il suo corpo premuto contro Kaz. Beh, Kaz rimase impassibile, anche se lasció andare un piccolo sorriso quando Anya premette il suo corpo contro di lui.

"Più tardi avrai un bacio e qualcos'altro." Kaz sussurró.

"Perché? Non che mi stia lamentando, ma perché?" Anya sussurró di nuovo.

"Quello che hai fatto è stato sexy". Kaz sussurró, le labbra che le sfiorano l'orecchio. Anya tentó di combattere un rossore, ma non ce la fece. Inej guardó i due con un sorriso morbido, amando l'effetto che avevano l'uno sull'altro.

⸻ 𝐒𝐂𝐄𝐒𝐄𝐑𝐎 dal treno e se ne andarono, cercando di trovare un posto dove passare la notte. Entrare in città era stato noioso. Così noioso, che Anya aveva deciso di infastidire Kaz. Gli fece venire voglia di colpirla con il suo bastone e arrossire allo stesso tempo. Seduti all'interno di una vivace taverna, i Corvi e Arken si misero al bar, parlando tra di loro. I capelli di Jesper erano un disastro, che lo fece sembrare che si fosse fatto qualcuno o che che una sbornia era in atto. La seconda opzione era la più corretta, una sbornia data dai volcra.

"Bhe. . . Ci è andata bene." Disse Jesper.

Arken sbatte il suo drink sul tavolo. Anya gli diede uno sguardo prima di tornare ai suoi rotoli. "La festa d'inverno al Piccolo Palazzo. Non c'è modo che lui possa raggiungere l'evocaluce senza Nina. Soprattutto durante questa ridicola festa. Il secodno esercito sarà ovunque".

"Siamo fortunati". Kaz tuppe lo sproloquio di Arken camminando. "Abbiamo buone speranze di farcela. Ora che siamo a tre giorni dalla capitale, la prossima mossa è riuscire ad entrare nel piccolo palazzo. Sembra che negli archivi di Kribirsk ci siano i progetti del palazzo. Ma. . . sono tutti tenuti sotto chiave. Lontano dagli occhi indiscreti della gente". Kaz sorrise.

"Sì." Anya e Jesper dissero, condividendo un'espressione simile.

"Cosa significherebbe?" Domandó Arken.

"Che è l'ora di fare un colpo". Spiegó Jesper.

Anya mangió un altro rotolo, allontanandosi da Inej. Muovendosi verso Kaz, camminando davanti, spingendolo di lato. Spostando le mani verso l'alto, gli pettinó i capelli, cercando di farli tornare al loro posto. Certo che le piaceva l'aspetto infantile che aveva quando i suoi capelli erano disordinati, ma averli a posto le dava i brividi. Kaz non si mosse per allontanarla, godendosi la sensazione di lei che giocava con i suoi capelli. Anya mandó un rapido cenno a Kaz, rovinandogli ancora di più i capelli. Kaz le diede un bacio veloce sulle labbra, sorridendole. I due sussurravano delle cose l'un l'altro, non notando le due coppie di occhi che li guardavano. Una coppia era a conoscienza e l'altra era confusa.

disclaimer e notes !
kaz e anya.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top