Capitolo 13. Solo Umani.
Sara's pov
Appena finimmo entrambi di mangiare mi alzai, presi entrambi i nostri piatti per posarli.
"Ehi che fai?" Mi chiese il mio ragazzo.
"Sparecchio non vedi?"
"No faccio io tu sei malata." Tentò di fermarmi.
"Sto meglio, lasciami fare." Non era proprio così, ma si era preso cura di me per tutto il tempo e sinceramente non mi fidavo di lui e delle sue doti da casalingo.
Un momento dopo essermi alzata vidi la stanza girare tutta intorno a me e la testa cominciò a farsi. Portai una mano alla fronte facendo cadere i piatti per terra ed il mio corpo insieme ad essi. Per fortuna Namjoon fece in tempo a prendermi prima che toccassi il suolo.
"Scotti di nuovo. Forza ti porto a letto."
"Ma io voglio aiutarti." Dissi guardandolo negli occhi.
"Aish, perchè fai così? Lascia che mi occupi di te e poi non riesci a reggerti in piedi. Devi riposare." Mi rimproverò.
"Non voglio essere un peso..." Poggiai la testa sul suo petto per la stanchezza.
"Non sei un peso piccola." Lasciò un bacio sulla mia fronte e mi portò a letto.
Mi si sciolse il cuore nel vederlo così preoccupato per me. Da un lato mi sentii in colpa, dopo avergli confessato di essermi sentita messa da parte durante l'ultimo periodo a causa del lavoro sembrava non volersi staccare da me, come se avesse avuto paura del potermi perdere nuovamente. Ero stata dura con lui per un certo verso e mi dispiaceva, ma averlo per me, anche se in quelle condizioni, era forse l'unica cosa che mi avrebbe fatta stare meglio in quel momento.
Prese le pillole sul mio comodino e me ne diede una assieme al bicchiere d'acqua accanto ad esse.
Mi guardò sorridendo.
"Che hai da ridere?" Mi spostai leggermente per essere più comoda.
Si sedette sul letto accanto a me
"È che... Vuoi sempre dimostrare di cavartela da sola e lo fai, ma ogni tanto ti fa bene essere coccolata. Tutto qui."
Abbassai lo sguardo poi fissai i miei occhi sui suoi.
"Tutto qui?"
"Mmmh... E poi sei anche carina con le guance rosse per la febbre." Mi accarezzò il volto.
"Lo so sono fantastica." Feci un sorrisetto compiaciuto.
"Sappi che non ti saltò addosso solo perché sei stremata." La sua voce divenne improvvisamente bassa.
"Oh fidati...anche io." Mi morsi la lingus
Dopo un paio di secondi interminabili passati in silenzio sviai il discorso.
"Come va a lavoro?"
"Più stressante del solito. Il nostro manager dice che visto che ora "abbiamo delle distrazioni" dobbiamo allenarci di più e concentrarci di più sulla produzione del nuovo album. Non che mi dispiaccia, sfogo un po' scrivendo ma è davvero snervante perché vorrei essere altrove,invece sono bloccato in studio." Si sfregò gli occhi con una mano.
Mi sentii ancora più in colpa.
"Oh..." Sussurrai mordendomi leggermente il labbro.
"Ehi." Spostò i capelli dal mio volto. Alzai lo sguardo lasciandomi trasportare dal suo tocco. Mi sorrise.
Fummo interrotti dal mio telefono che squillava. Credevo fosse una delle ragazze o dei Bangtan, ma era un numero che non conoscevo.
Risposi ma dall'altro lato neanche una parola. Staccai.
"Chi era?"
"A quanto pare nessuno." Decisi di non dare tanto peso a quello che era successo.
"Ti va di riguardare Friends?"
"Certo quello che vuoi, anche se ormai potrei recitare le battute a memoria." Fece spallucce.
"Non ne dubito."
Presi il PC sul comodino, ci mettemmo sotto le coperte e feci partire il primo episodio. Guardammo qualche episodio, commentando praticamente tutto ciò che dicevano, poi non ce la feci più e mi addormentai.
Namjoon's pov.
Le accarezzai delicatamente i capelli così da non svegliarla. Il suo telefono squillò nuovamente, ma decisi di non rispondere. Poi lo fece ancora e ancora e ancora. Risposi stanco ma nulla, non ricevetti risposta. Spensi il suo telefono, poi andai in cucina per pulire ciò che era rimasto dall'ora di pranzo.
Avevo quasi finito quando la porta si aprì. Erano Alessia e Chiara.
"Oh ciao Na-" Disse Chiara quando la fermai
"Shh, sta dormendo."
"Oh scusami." Abbassò il tono di voce.
"Ma come mai dorme a quest'ora?" Mi chiese sua sorella.
"Ha la febbre, da ieri sera credo. Le stava passando quando all'improvviso è risalita." Posai l'ultimo piatto.
"Come la febbre? Non ne sapevo niente. Sarei tornata subito." Disse preoccupata.
"Credevo lo sapessi, lo avevo detto a Taehyung. Avrà dimenticato di avvertire anche te."
"Ma certo che ha dimenticato. Con tutte le cose "produttive che fate insieme" non ha tempo di ricordarsi tutto." Rispose Chiara guardando sua sorella.
"Chiara sta zitta." Disse a denti stretti.
"Cosa è la verità." Fece spallucce.
"Okay ragazze potete parlarne in un altro momento io non voglio sapere certe cose." Risi divertito.
Vidi Alessia diventare un pomodoro.
"Comunque grazie per essere rimasto." Disse Chiara sedendosi sfinita sul divano.
"E di cosa. Mi fa piacere stare con lei dopo quello che è successo." Sorrisi.
"Già a proposito. Sai non abbiamo mai parlato di ciò che è accaduto fra voi due, anche perché è stato tutto molto veloce. Ma non per lei. Diciamo che la prima settimana di questo anno nuovo non l'ha passato per niente bene. Era molto stressata e la litigata tra voi l'ha fatta stare solo peggio..." Alessia mi guardò con sguardo severo.
Abbassai gli occhi.
"Quello che voglio dire è che lei sa che tu non hai bisogno di lei. Lo ha detto a noi. Ha paura costantemente di perderti perché tu sei sempre stato tutto ciò che ha sempre voluto e parliamoci chiaro,sei Kim Namjoon non uno qualunque. Ma sentirselo dire così è stata una brutta botta. So che sei umano Namjoon, come tutti noi e che commetti i tuoi sbagli, come li commette anche lei...voglio solo farti capire che per lei sei importante e che ci tiene molto a te e che dopo quello che le è successo è da ammirare come si sia fidata di una persona che le era fondamentalmente estranea. Occupi molto spazio nel suo cuore ormai, ti prego non scomparire come hanno fatto tanti nella sua vita. Lei sa cavarsela, ma proprio perché sa cavarsela nel profondo del suo cuore capisce che delle persone alla fine non si può fidare. So che non sei come gli altri, vedo come la guardi, come sei attento al modo in cui parla, come trattieni il respiro nel momento in cui esce da una stanza, vedo che la ami, ma ti prego cerca di essere il meglio di te con lei."
A quel punto il suo sguardo non era più severo, ma qualcosa di profondo. Sapevo il bene che le voleva, cavolo se gliene voleva. Mise una mano sulla mia spalla.
"Apprezzo il tuo pensiero nei miei confronti, ma è troppo gentile. Io sono al meglio di me con lei e non ho bisogno di sforzarmi, dipende tutto da lei. Cercherò sempre di non deluderla qualunque cosa accada." Le sorrisi.
"Figurati."
"Alessia ha ragione e appoggio quello che ho detto, ma capisco anche come tu ti senta. Sei umano Namjoon puoi sbagliare e non te ne faccio una colpa solo le vogliamo talmente tanto bene che vederla stare male fa male anche a noi."
"Lo so vi capisco, vale lo stesso per me con i miei ragazzi. Devo dire che alle volte divento persino iperprotettivo. Lei è la vostra famiglia, come loro sono la mia. Ora però siamo tutti insieme, possiamo essere un'unica cosa." Sorrisi a entrambe e loro fecero lo stesso.
Sentimmo dei passi delicati dirigersi verso di noi. Era la mia ragazza ancora assonnata, sembrava una bambina in quelle condizioni, non riuscii a fare a meno di sorridere.
Sara's pov.
Mi svegliai nel letto vuoto, con le coperte rimboccate. Presi il termometro e ancora assonnata misurai la febbre. Per fortuna non scottavo come prima e mi sentivo decisamente meglio.
Mi misi seduta lentamente sul letto per evitare ciò che era successo prima, poi piano piano mi alzai.
Camminai verso la cucina, sentii delle voci.
"Namjoon?" Arrivai in cucina strofinandomi gli occhi.
"Ehi tesoro come ti senti?" Mi disse Chiara venendo verso di me ed abbracciandomi.
"Sto meglio sta tranquilla, mi ha costretta a riposarmi." Guardai il mio ragazzo.
"Ha fatto bene." Disse Alessia lanciando uno sguardo d'intesa al moro.
La guardai perplessa.
"Scusa se non sono venuta ero al primo giorno di lavoro, poi Tae ha dimenticato di avvertirmi, sarei corsa subito se avessi saputo."
"Sta tranquilla è tutto ok, ero in buone mani." Sorrisi e la abbracciai.
"Ehi amore si è fatto tardi perché non torni a casa e cerchi di dormire?" Mi avvicinai a Namjoon.
"Sei sicura?" Mise un braccio intorno alla mia vita.
"Si ci sono loro e poi dobbiamo parlare di cose da ragazze, non credo tu sia interessato."
"Va bene allora vado." Prese le sue cose.
Prima di uscire lo tirai per la maglia e lo baciai.
"Grazie per oggi."
"Di nulla. Oh e ho spento il tuo cellulare, non smettevano di chiamarti."
"Okay, ti chiamo dopo. Ti amo."
"Anche io, ciao. Ciao ragazze."
Salutarono e uscì dalla porta.
"Bene ora che siamo sole, come è andato il primo giorno a lavoro?" Dissi sedendomi sul divano.
"Benissimo, la galleria d'arte è stupenda e sono stati tutti davvero gentili, mi hanno anche proposto di esporre qualche quadro."
"Davvero? Sono contentissima per te."
"Si a breve li spediscono dall'Italia e li esporranno."
"E a te invece?" Mi rivolsi ad Alessia.
"Beh non così bene. In Italia sono molto più aperti e accoglienti, qui si sta più per i fatti propri, ma con i bambini si addolcisce chiunque. Ho fatto amicizia con una ragazza però che ha appena preso il lavoro come me. Si chiama Yume. Abbiamo passato il turno insieme." Sorrise, ma vidi che era molto stanca.
"Vedrai che andrà meglio e comunque non hai bisogno di nessuno per lavorare bene." Le presi la mano.
"Grazie, ma la compagnia non fa mai male ecco."
"E i ragazzi?" Chiesi.
"Il suo ospedale è vicino alla mia galleria d'arte quindi ci siamo incontrati tutti e quattro in una paninoteca lì vicino a ora di pranzo. Mentre lavoravo Jungkook mi ha anche portato del caffè, ha detto che Tae avrebbe fatto lo stesso." Disse Chiara.
"Oh sì me lo ha portato, avrebbe voluto vedere i bambini mentre lavoravo, ma l'ho cacciato via." Rise.
Ero felice per loro, finalmente andava tutto bene... O almeno credevo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top