prologo

Shinsou non realizzò quando iniziò a sentire veramente male, perché la sua testa era sott'acqua ed essa gli entrava nel naso e nelle orecchie, soffocandolo con forza, così che si sentì amorevole ma malato. Probabilmente fu la prima volta che lei lo schiaffeggiò, o quando lei afferrò i suoi capelli quando lui fu costretto e inchinarsi per il perdono, o quando lei gli gridò contro finché la sua voce non l'abbandonò e lui non aveva più lacrime a forza di piangere.

Lui promette che lei stia avendo solo un brutto periodo e lui non la stia facendo facile per lei; ma è così arduo ammettere che lui nemmeno si senta umano attorno a lei. I suoi amici si allontanarono, mentre lui era sempre più concentrato su cosa potesse renderla felice, tuttavia si ritrovava sempre sulla panchina di un parco alle 4 di mattina; una birra economica fra le mani, contusioni sul collo, e gli occhi pieni di lacrime. Accetta il suo conforto come un uomo disidratato accetta dell'acqua, e prende la sua punizione finché è condizionato da essa.

Lui sa che può difendersi, che può fare il lavaggio del cervello alle persone porca puttana! Che è molto più alto e più forte e può combatterla come se lei fosse un qualsiasi villain, ma si nasconde quando il suo alito sa di liquore e le sue unghie sembrano taglienti tacchi a spillo, e cazzo, la sua mascella pungeva.

La perdona ogni mattina, perché lei piange e gli chiede di perdonarla perché non lo farà mai più e lui l'accoglieva in un abbraccio e un amorevole 'è tutto okay, ti amo'.

Oggi lui è nella stessa situazione; capelli scompigliati nel punto dove lei l'ha afferrato e la tempia rossa dove lei l'ha colpito, una birra fra le mani mentre sta sul pavimento e si chiede.. cosa cazzo sta facendo? Lui è MindWash, il fottuto eroe sotterraneo! Eppure è lì, sull'orlo delle lacrime perché non ce la fa più; ma chi è lui per parlare?

È perfino troppo impegnato a tenere il broncio per accorgersi delle sue occhiaie accartocciate e di aver quasi rovesciato la birra.

Lui ha combattuto contro Yakuza, contro i resti di qualsiasi lega di villain, e non riesce a prendere la sua ragazza prima che gli dia un paio di schiaffi? Patetico.

Devi essere più forte, Aizawa non ha sprecato il proprio respiro insegnandoti per vederti finire così.

Hitoshi è troppo immerso nei suoi pensieri per accorgersi che qualcuno si sia aggiunto a lui, seduto sulla panca affianco a lui mentre sorseggia pacifico la sua lattina di succo di guava. Il ragazzo ha particolari capelli biondi, gli occhi socchiusi, ovvi pantaloni del pigiama con un paio di calzini dei Pokemon dentro delle odiose crocks arancioni.

Le loro borse degli occhi sono gravi, come se non avessero dormito tutto il mese. Non così stranamente come Hitoshi pensava, questo sconosciuto ha già rubato il secondo posto di più dannatamente assonnato per come appariva.

Il biondo nota lo sguardo curioso di Hitoshi, e sembra abbastanza sorpreso, come se non l'avesse notato, e si riprende con un sorriso pieno stampato in faccia.

"Ah hah hah...che storia" la sua voce risuona in modo energico, il completo contrario di come apparisse "non mi aspettavo di trovare qualcuno stanotte, ho appena finito di lavorare e lo zucchero mi sta dabdo alla testa, non facendomi dormire".

E' slo una chiaccherata casuale, ma Hitoshi ha capito che il ragazzo ha bevuto più che una semplice lattina di succo.

"Io.. io penso possa dire lo stesso per me, sono esausto e ho bisogno di calmarmi".

"Ho capito perfettamente cosa intendi!" Hitoshi nota il blu presente nelle bende stringere appena il ragazzo risponde "di solito lo esaurisco correndo finche i miei polmoni non scoppiano, ma oggi non mi va".

L'uomo dai capelli viola capisce, realizzando che il piccolo Pikachu ha indosso dei pantakoni del pigiama sporchi. O l'anime casuale stampato sulla maglia, del nuovissimo abbigliamneto comodo.

"Posso capire" all'uomo non sembra dispiacere quando Hitoshi sottolinea il fulmine nero sulla frangia del biondo, anche se l'uomo dai capelli viola sta provando intensamente a non essere ovvio riguardo la propria azione.

"Bello, vero? Il dottore dice che è genetico, che è arrivato col mio quirk!"

Hitoshi è quasi geloso dell'abilità del biondino di iniziare una conversazione, nel frattempo nel retro della sua testa; lui può sentire lei sussurrare cosa dire, sussurrare il permesso di anche solo parlare.

Sembra che Hitoshi non possa rispondere al commento del biondo, ma non sembra dispiacergli; si alza e si stiracchia.

"E' stato bello chiaccherare con te, sarebbe fighissimo incontrarsi ancora così! E' stato figo." sta per andarsene, e diventare un'altra faccia che Hitoshi desidera aver avuto modo di conoscere; ma l'insonne è perplesso quando la mano dell'uomo più basso è di fronte a lui ed è così piccola ma invitante.

"Il mio nome è Kaminari Denki, qual è il tuo?" Dio quel sorriso è così luminoso.

Hitoshi esita, spalancando gli occhi con sorpesa e cautela prima di socchiuderli, mentre guarda la mano come se stesse per attaccarlo o prenderlo e fargli del male.

"Chiamami Shinsou".

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top