ᰍ 𝐃𝐈𝐑𝐓𝐘 𝐋𝐈𝐓𝐓𝐋𝐄 𝐀𝐍𝐈𝐌𝐀𝐋𝐒, 𝐭𝐰: « 𝐇𝐞𝐧𝐫𝐢 𝐌𝐚𝐫𝐭𝐞𝐧𝐬 »
.
.
.
.
▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
▌│█║▌║▌║ ║▌║▌║█│▌
➤ 𝙽𝙰𝙼𝙴: 𝚑𝚎𝚗𝚛𝚒 𝚖𝚊𝚛𝚝𝚎𝚗𝚜
➤ 𝙰𝙵𝙵𝙸𝙻𝙸𝙰𝚃𝙸𝙾𝙽: 𝚑𝚞𝚗𝚝𝚎𝚛𝚜
➤ 𝙾𝙲𝙲𝚄𝙿𝙰𝚃𝙸𝙾𝙽: 𝚜𝚝𝚞𝚍𝚎𝚗𝚝
➤ 𝚆𝙴𝙰𝙿𝙾𝙽: 𝚐𝚞𝚗𝚜
➤ 𝙺𝙴𝚈 𝚆𝙾𝚁𝙳: 𝚂𝙼𝙾𝙺𝙴
ꗃ Provenienza e Nazionalità:
✦ Belga-Statunitense.
✦ Bruges, Belgio.
Henri è nato a Bruges, in Belgio, la città capoluogo delle Fiandre Occidentali e una delle più abitate nell'intero Stato, assieme alla capitale Bruxelles. Henri ha bei ricordi del Belgio, di quel grazioso appartamento che condivideva con la madre, nel quale ha imparato a camminare, parlare; ricorda benissimo le tende color vaniglia che ondeggiavano a causa del vento che entrava dalla finestra, il comodo divano pieno di cuscini colorati, il tavolino da caffè posizionato al centro della sala e ricoperto da riviste, giornali, fogli, disegni... Quell'appartamento è stato il suo rifugio segreto, il suo piccolo ma stupendo regno per tutta la sua infanzia: ogni tanto gli tornano ancora in mente le serate passate sul divano, accoccolato alla madre mentre guardano qualche film assieme come Star Wars, Ritorno al Futuro ecc. La zona della città in cui abitavano non era un granché, non era né troppo vicina e né troppo lontana dal centro, ma a Henri non importava, a lui bastava poter scorrazzare per le vie, andare a giocare al parco con i propri amici e compagni di classe. Henri era un bambino che si accontentava con poco, gli bastava davvero nulla per sorridere a trentadue denti e abbracciare la persona che gli si trovava davanti; anche crescendo quell'appartamento e quella città rimanevano importantissimi per lui, gli ricordavano la madre e tutti i bellissimi momenti trascorsi assieme, tutti i luoghi che avevano visitato e in cui si erano fermati a fare delle foto o a comprare qualcosa. Ha lasciato il Belgio non per propria volontà, se fosse stato per lui sarebbe rimasto da solo in quell'appartamento che un tempo apparteneva a sua madre e a lui e che adesso sarà vuoto e abbandonato da anni, dato che lui non ha mai avuto il coraggio di prendere in mano i documenti che lo riguardavano, si rifiutava di farli e quando suo padre provava a gestire lui la cosa senza interpellarlo lui gli strappava qualsiasi cosa dalle mani, improvvisamente irritato.
Henri, però, possiede anche il passaporto americano essendo figlio di uno statunitense e vivendo lì, anche se ad essere onesto non gli interessava e non gli interesserà mai usarlo, dato che fattualmente gli conviene di più usare quello belga, per questioni politiche. Se spettasse a lui decidere, cosa che tecnicamente può fare, ma che evidentemente suo padre ha deciso di vietargli in tutti i modi di fare, rinuncerebbe alla cittadinanza americana in favore di quella belga, per potersene tornare a casa e vivere la vita che avrebbe sempre voluto avere, eppure suo padre è molto più ossessionato dal fatto che suo figlio debba rimanere nella sua città di quanto non si sarebbe aspettato, dopotutto già è stato un parto convincerlo a lasciargli tenere il cognome della madre, immaginate trasferirsi di nuovo in Europa per non tornare mai più. Non è un caso che per suo padre Henri sia ancora un bambino- o almeno quando fa comodo a lui, quando non gli fa comodo gli urla dietro di ogni, lamentandosi che a diciannove anni ancora si comporta come un moccioso viziato.
Il nostro simpatico ragazzo, quindi, è chiaramente straniero, soprattutto per quanto riguarda l'accento e il parlato, anche se per quanto riguarda l'aspetto fisico l'unico commento che riceve riguarda i capelli, cioè che dovrebbe tagliarseli a meno che non voglia far credere in giro di essere uscito da un film anni '80. Il suo accento dimostra che l'inglese non è la sua lingua madre: Henri parla fluentemente il francese e l'olandese, da quando è nato, perciò è normale che si senta un accento particolare quando parla, anche se nemmeno troppo evidente dato che sono anni che non usa più né una né l'altra lingua madre, dato che fino ad ora non ha incontrato persone abbastanza acculturate da poter sostenere una basilare conversazione in francese o olandese, ma cosa si sarebbe dovuto aspettare dall'America, no? All'inizio ha fatto fatica ad imparare bene l'inglese, ha sempre saputo di non essere portato per le lingue, ma alla fine ha imparato anche la terza lingua quasi alla perfezione, seppur ogni tanto abbia qualche dubbio su un vocabolo piuttosto che qualche espressione idiomatica, ma è abbastanza raro che succeda, ormai sono nove anni che vive in America.
ꗃ Nome:
✦Henri.
Il nome Henri deriva dal germanico Haimirick o Heimirich, composto dai termini haimi (o heim, "casa", "patria") e rich ("re", "potente", "dominante"). Può quindi essere interpretato come "potente in patria" o "capo della casa". Il passaggio da Haimirick a Henri è dovuto all'influsso di altri nomi germanici, come ad esempio Haganrich (da hagan, "giardino", "recinto"). Si tratta, inoltre, di una variante belga del nome Henric.
Ascoltare il significato del nome "Henri" di certo non fa immediatamente spostare la propria attenzione su Henri stesso, non se ne stupisce nemmeno, dopotutto non ha mai ritenuto di essere adatto a portare un nome con un tanto grande peso, soprattutto di tipo sentimentale ed emotivo per i suoi familiari, che tra l'altro non sente da talmente tanto che dovrebbe iniziarsi a preoccupare, ma alla fine ha sempre altro per la testa. Non si definirebbe qualcuno adatto a organizzare una gita nel prato dietro casa, immaginatevi essere a capo della propria casa. A sua modesta opinione, il massimo che saprebbe fare come capo della casa sarebbe sedersi sul divano e guardare la spazzatura accumularsi giorno dopo giorno, troppo svogliato per muoversi dalla scomoda posizione in cui sarebbe seduto. Non si stupisce nemmeno più quando la mattina si sveglia e, sceso dal letto, cammina sugli stessi vestiti che ha usato il giorno prima, che di certo non finiscono in lavatrice istantaneamente, ma che di solito rimangono sul pavimento uno o due giorni prima di venir distrattamente raccolti e gettati nel cesto del bucato in fondo alla stanza. Non saprebbe come sarebbe sopravvissuto fino a questo punto senza qualcuno che gli ricordi di respirare, ma questo è uno dei tanti motivi per cui Henri ritiene che il suo nome sia decisamente sbagliato per uno come lui, avrebbe di gran lunga preferito qualcosa di più divertente e meno serioso, almeno si sarebbe fatto due risate ogni volta che qualcuno lo avesse nominato. Purtroppo non sempre si ha la possibilità di ottenere ciò che si vuole e per questo Henri si è ritrovato a portare il nome di suo nonno, il marito di sua nonna materna, che lo ha cresciuto e si è sempre presa cura di lui fino a quando non ne è più stata in grado, ormai è troppo vecchia per poter badare ad un diciannovenne in crisi adolescenziale, con le tasche piene di sigarette, cioccolatini e spiccioli per comprarsi il caffè. L'unico momento in cui sente di identificarsi nel capo della casa è quando invita qualcuno nella sua umile dimora, ricordandosi di chiudere attentamente la porta della propria stanza per non mostrare a nessuno il grandissimo casino che lascia in giro: quando qualche suo amico mette piede oltre lo stipite della porta, improvvisamente Henri si sente il sovrano di un grande castello, sensazione che svanisce esattamente cinque secondi dopo, quando si butta sul divano dopo aver rubato una birra di suo padre dal frigo. A casa sua, però, è libero di fare come gli pare e piace: è raro che qualcuno lo rimproveri per il rubare alcolici dal frigo o per lasciare in disordine, la maggior parte del tempo è comunque da solo dato che- seppur la nonna viva nella casa accanto, letteralmente, - suo padre e la sua nuova "ragazza" sono sempre in giro, o non vogliono che lui li infastidisca, quando sono a casa, perciò gli lasciano sempre campo libero.
Tornando a noi, sentendo il nome Henri Martens tra le mura della scuola di solito si pensa a quel ragazzo dall'accento straniero che siede sui davanzali interni delle finestre nelle classi, dondolando un piede e usando l'altro lo usa come poggia-braccio, mentre sgranocchia una barretta di cioccolato o un qualche altro tipo di merendina piena zeppa di calorie e zuccheri, che tra l'altro sono l'unico motivo per cui non collassa sul banco addormentato. La fama di Henri è quella del tipico "clown" della classe, non tanto perché sia veramente un idiota a cui piace l'attenzione ma perché anche involontariamente finisce sempre per aggiungere un commento di troppo sul professore e sulla sua vita privata, o qualche altra stupidaggine- non è un caso che ogni volta che alza la mano per dire qualcosa i docenti non sanno se ignorarlo o meno. A lui, onestamente, non dispiace avere la fama di quello divertente, sbadato e adorabilmente goffo, gli fa piacere avere qualcuno con cui ridere, perciò accetta tranquillamente qualsiasi cosa gli succeda con un ampio e allegro sorriso sul volto.
"Hai sentito che ha fatto questa volta Martens?" è forse una delle frasi che ha sentito di più in tutta la sua vita, tradotta sia in inglese che in francese o olandese, dopotutto è sempre stato il tipo buffo della classe, medie o superiori poco cambia, non ha mai rinunciato alla propria personalità disordinata, caotica e confusionaria per piacere agli altri, mai. Il suo mondo è puro chaos, in senso positivo, per carità, ma rimane comunque una persona dalla fama ben nota. C'è chi associa al suo volto quello di un casinista in cerca di guai, chi invece crede che sia solo un ragazzo abbandonato a sé stesso, chi lo vede per come è realmente e chi, infine, si ferma alla facciata di finto-idiota che usa fin troppo spesso, anche come meccanismo di difesa.
ꗃ Cognome:
✦ Martens.
• Il cognome "Martens" è di origine olandese e ha come letterale significato "Figlio di Marten", che è un'antica variante del nome Martin. Il nome "Martin" deriva dal latino "Martinus", che è originato dal nome "Mars", che significa Marte, di conseguenza il significato è "di Marte" o semplicemente "consacrato a Marte".
Come cognome è abbastanza comune in Belgio e nei Paesi Bassi, ha incontrato un'altra persona col suo stesso cognome una volta e si è anche accertato di non essere in qualche modo imparentati, ma dopotutto Henri era un bambino decisamente curioso e che non era fisicamente in grado di farsi i fatti propri. Gli piaceva domandare, ascoltare le risposte e poter ampliare il proprio bagaglio culturale, come gli aveva insegnato sua madre. Quando è nato i genitori erano già sul punto di separarsi, per questo motivo la donna ha insistito affinché venisse scelto il suo cognome piuttosto che quello del marito, che avrebbe definitivamente lasciato qualche anno dopo. Henri, quindi, è cresciuto sentendo ripetere e ripetere ancora il cognome "Martens" un po' da tutti: insegnanti esasperati, educatori irritati, allenatori scocciati... un po' tutti. Come già accennato, da piccolo Henri era una palla di vivacità ed energia, era talmente tanto raggiante che quando deve guadare le proprie vecchie foto si mette gli occhiali da sole, con tanto di commento sarcastico riguardo al contesto. Non riesce proprio a rinunciare al sarcasmo e all'ironia, è il motivo per cui gli insegnanti ogni volta che arrivavano a leggere il cognome "Martens" sul registro, prima, prendevano un bel sospiro, come per calmarsi in anticipo, prevedendo un suo assurdo commento. Beh, una volta ha chiesto alla professoressa di letteratura inglese, alla scuola secondaria di primo grado, se per caso fosse incinta, ovviamente non lo era, ma lui era genuinamente interessato al motivo per cui avesse più pancia. Inutile dire che quel giorno è finito dritto dal preside, ma non ha mai capito cosa ci fosse stato di male in quella domanda.
Il cognome Martens, quindi, è uno dei cognomi più temuti a Beacon Hills e la grande fortuna è che lì ne esiste solo uno: l'unico e inimitabile Henri. Ironicamente parlando, la sua fama lo precede, soprattutto tra i professori, che si aspettano di trovare un qualche attaccabrighe incapace di star seduto in classe- vero, non è fisicamente in grado di rimanere seduto per più di dieci minuti nella stessa identica posizione- e di scrivere il proprio nome, e invece, con loro grande sorpresa, si scopre sempre che Henri è molto più di quello che le voci dicono. Ha sempre ottimi voti, prende insufficienze davvero raramente, e ha persino una scrittura molto più elegante di quanto non ci si aspetti. Comunque rimane il fatto che "Henri Martens" sia qualcuno da controllare, non tanto perché rischia di far casini quanto perché rischia di volare dalla finestra, dato che si ostina tanto a sedersi sui vari davanzali. Non esiste un davanzale su cui Henri non si sia seduto a sgranocchiare la merenda. Ovviamente il fatto che Henri abbia una tanto grande fama di combina guai non rallegra più di tanto suo padre, per questo ultimamente si sta dando una regolata, più del solito: nessuno vuole farsi prendere a schiaffi per essere nuovamente finito in presidenza.
La famiglia da parte di madre, i Martens, sono personaggi decisamente interessanti, o almeno, agli occhi di Henri lo erano: Sofie, sua madre, era una grandissima donna, Henri l'ha amata con tutto sé stesso e sa bene che continuerà a farlo per tutto il resto della sua vita, è l'unica donna che ha amato e amerà, ne è certo, dopotutto non gli interessa che il titolo di "femmina preferita di Henri" venga sostituito, dato che sono diciannove anni che quel posto è occupato da un'immagine della raggiante Sofie; poi c'è Myriam, sua nonna, una donna adorabile che per lui è come una seconda madre, dato che è stata lei a badare a lui per gran parte della sua infanzia, alternandosi a Sofie, e ha continuato a farlo anche quando Henri è stato costretto a trasferirsi in America, seguendolo, sapendo che la figlia Sofie non avrebbe voluto lasciarlo da solo, in un continente a lui straniero, solamente con suo padre. Oltre a Sofie e Myriam c'erano anche Marcel, suo nonno, che purtroppo è morto da svariati anni, qualche tempo prima della scomparsa di Sofie, ed infine il membro onorario della sua famiglia: Kevin, il suo cane, che lo ha accompagnato durante tutta la sua infanzia e gran parte dell'adolescenza, ma che è venuto a mancare tre anni
✦ Zussmann
• Il cognome del padre è Zussmann, di chiara origine tedesca anche se è stato visibilmente americanizzato, probabilmente nel corso del secolo precedente. Il cognome è composto da due parti: "zuss", carino, e "man", uomo. Il significato complessivo, quindi, è quello di "uomo carino".
Se sua madre non avesse insistito tanto per fargli portare il cognome Martens, ora sarebbe incastrato come un pezzetto di lego nella famiglia "Zussmann", senza alcuna via d'uscita- situazione in cui è effettivamente, ma almeno può vantare un minimo di libertà per la differenza di cognome-. Questa famiglia è decisamente quella che Henri disprezza maggiormente, non tanto perché sono veramente antipatici e seccanti, quanto perché lo costringono a rimanere con suo padre. Per carità, condivide la casa con suo padre solo quando gli serve qualcosa in camera sua o si ferma lì a dormire al posto di andare a casa di qualche amico o sul divano della nonna, ma questi sono dettagli altamente irrilevanti. Per quanto sia una famiglia che risiede a Beacon Hills da relativamente poco, infatti il padre si è trasferito in tale cittadina soltanto due anni prima che il figlio venisse a vivere con lui, sembra quasi che non ci sia mai stato un tempo in cui Joshua Zussmann non abbia vissuto in quella casa, infatti ormai tutti i vicini si sono piacevolmente abituati all'atteggiamento espansivo di Joshua, alle grigliate e alla sua personalità carismatica. Joshua, nel quartiere, è considerato un vero e proprio idolo, tanto che a qualsiasi ora del giorno e della notte c'è qualcuno che bussa per chiedere un favore o un consiglio, e Joshua, da finto amico quale è, si mostra sempre disponibile, per poi chiudere la porta e insultare a denti stretti chiunque avesse appena bussato. Se ci si chiede da chi Henri abbia preso il suo comportamento finto, perché la sua personalità da pagliaccio senza speranza è chiaramente una finta, in fin dei conti è molto più di quello che molti credono.
La famiglia Zussmann ha una tradizione particolare, che si tramanda di generazione in generazione: quella di essere "cacciatori". Henri, ad essere onesto, non credeva fosse possibile essere cacciatori di lupi mannari, dato che per quanto fosse un ragazzino era abbastanza sicuro che le storie dell'orrore che si raccontano in campeggio siano, per l'appunto, storie e nulla di più. In realtà era convinto che suo padre lo stesse prendendo e che la sua ragazza- anch'essa cacciatrice- lo stesse supportando in quell'assurdo scherzo, anche perché un undicenne che si ritrova seduto al tavolo della cucina con davanti un file in latino antico ha tutto il diritto di rimanere abbastanza stranito da tutto ciò. Ricorda di aver detto di non aver tempo per gli stupidi scherzi di suo padre, che già non gli stava simpatico, se poi si metteva a parlare di lupi mannari con la luna piena si era giunti al colmo. Si definiva abbastanza grande per distinguere il vero dal falso, per questo motivo continuò ad assecondare le assurdità che suo padre e la sua ragazza dicevano senza commentare più di tanto- cosa strana per lui- fino a quando non capì di aver preso sotto gamba, sul serio, la questione. I lupi mannari, evidentemente, esistono e con loro altre svariate creature, che i "cacciatori" si occupano di eliminare, qualora attacchino innocenti.
Ora, ad essere onesto, comprende tutto il tempo che suo padre gli ha fatto passare allenandosi a combattere e a sparare: è l'unico motivo per cui si sente in dovere di ringraziare quel parassita di suo padre, avergli aperto gli occhi su un mondo che non sapeva potesse esistere, quello del sovrannaturale.
Gli Zussmann in quanto cacciatori sono specializzati nell'utilizzo di armi da fuoco a lunga gittata, quindi principalmente armi da precisione, ma Henri non ha mai apprezzato il ruolo del cecchino, più che altro ritiene che il rinculo del fucile gli dia troppo fastidio, anche perché per quanto sia stato addestrato da suo padre, ha sempre preferito cose più discrete, anche quando da piccolo giocava con le pistole a pallini con i suoi amici, preferiva di gran lunga semplici pistole o revolver, mai robe troppo appariscenti.
Tra tutte le cose assurde che ha sentito negli ultimi nove anni, quella che l'ha lasciato più di sasso è stata quella del proiettile "personale", così lo aveva chiamato Joshua, un proiettile che ci si crea da soli per sé stessi, incidendoci sopra il proprio nome, per ricordarsi che quello è diretto a nessuno al di fuori di chi lo possiede. Aveva sedici anni quando ha iniziato ad andare in giro con una catenina a cui era appeso quel proiettile, col nome "Henri" inciso sopra: suo padre gli ricorda ogni tanto che se per caso dovesse venir "compromesso" sul campo, la morte è molto più onorevole di diventare un "mostro". Onestamente, Henri non ne è molto convinto, ma ha compreso che a Joshua piacciono i monologhi, quindi lo lascia parlare anche se magari ascolta meno della metà delle parole che dice.
ꗃ Età e Data di Nascita:
✦ 19 anni.
✦ 20 Luglio.
Henri è nato il venti luglio del 1983, un giorno particolarmente soleggiato nella citta di Bruges, in Belgio. Henri non ricorda e non sa quasi niente del giorno in cui è nato, nemmeno del tempo che seguì la propria comparsa in questo mondo, l'unica informazione utile che gli è stata data è quella che sua madre e suo padre avevano già iniziato a litigare su come chiamarlo ancor prima che venisse messo al mondo. Sofie gli ha raccontato di come l'infermiera che la stava assistendo fosse particolarmente amichevole e simpatica, di come fossero entrate in confidenza nei giorni in cui era rimasta lì in ospedale e di come fossero amiche ancora quel giorno. Inutile dire che tutto quel discorso era nato dalla genuina curiosità di Henri, che come suo solito aveva dimostrato la sua perfetta puntualità e non aveva permesso alla madre di concludere quello che stava facendo per riempirla di domande sui bambini. Aveva sentito dire da un bambino più grande che i bambini non venissero portati dalla colomba e la cosa lo aveva stranito, così era semplicemente andando a chiederlo a sua madre, che imbarazzata dalla domanda di un bambino di otto anni, gli aveva cercato di spiegare il tutto nel modo più family friendly possibile. Ad essere onesto, Henri non aveva ben capito, avrebbe unito i pezzi del puzzle solo più avanti, ricorda ancora il flebile "ohh" che si era lasciato sfuggire quando il suo brillante cervellino aveva risolto il quesito che lo aveva tormentato per un po'. In tutto ciò la prima cosa che disse alla madre, tornato a casa, fu un sonoro "che schifo", per poi andarsi a chiudere in camera e riprendere a disegnare, come era solito fare nel tempo libero.
Henri dimostra nemmeno troppi anni in più di quelli che ha, il suo aspetto fisico è abbastanza coerente con la propria età, probabilmente è l'apparente età mentale che preoccupa le persone: non è raro che gli venga detto di crescere, di darsi una svegliata e di smettere di fare il bambino, ma lui sa essere sordo quando vuole, perciò qualsiasi cosa tu gli possa aver detto, gli entrerà da un orecchio ed uscirà dall'altra, senza toccarlo minimamente. Può essere fastidioso, lo sa benissimo, ma anche quello fa parte del suo personaggio ed essendo un ex membro del club di teatro della scuola sarebbe scorretto uscire dal personaggio prima della fine dello spettacolo. Peccato che lo spettacolo stia andando avanti da dieci anni e il suo personaggio sia decisamente problematico agli occhi di molti. Non che si interessi dell'opinione altri- certi casi esclusi- quindi tutto fila liscio come l'olio.
Il giorno del suo compleanno è forse la data che odia di più in assoluto: Henri detesta il proprio compleanno, ritiene che il venti luglio sia un giorno maledetto, che se lui si diverte qualcuno a lui vicino soffre. Non molti riescono a capire perché lui disprezzi tanto tale giornata, quei pochi che riescono ad ottenere questa preziosa informazione arriveranno a collegare la morte di Sofie con il suo compleanno. Effettivamente, il tutto è successo al ritorno da una gita fuori porta ideata dalla donna per festeggiare col figlio il suo decimo compleanno e mentre tornavano in città successe un disastro: una macchina a cui non andavano più i freni si scontrò con la loro, schiacciandola poi contro il guardrail, e con lei anche Sofie. Henri sopravvisse soltanto perché l'impatto era avvenuto contro i sedili davanti e lui sedeva in quelli posteriori, perciò fu facilmente tirato fuori dall'auto dai soccorritori e portato d'urgenza in ospedale, anche se nessuna delle sue ferite fu tanto grave quanto quella di venir a sapere che sua madre non ce l'aveva fatta.
ꗃ Storia:
✦ Joshua and Sofie: The unlikely couple
Prima di parlare della nascita di Henri, sarebbe il caso di soffermarsi su due delle persone che hanno influenzato maggiormente la vita e la personalità del ragazzo, sia in positivo che in negativo: Sofie Martens e Joshua Zussmann. Quando si sono conosciuti i due erano molto giovani, a malapena avevano finito di studiare anzi, Sofie era soltanto al secondo anno di università, mentre Joshua aveva appena iniziato a lavorare e si trovava in Belgio per motivi, per l'appunto, lavorativi. Sofie, a quel tempo, lavorava part-time come cameriera in un locale, che casualmente era vicino al luogo in cui Joshua soggiornava. Lei aveva dei lunghi capelli scuri, Joshua ricorda ancora quanto sembrasse angelica, con quei suoi occhi penetranti e distaccati, ma allo stesso tempo cortesi ed educati. Si conobbero, quindi, perché lui decise di entrare in quel locale e ordinare da bere con i propri colleghi, finendo per esagerare con qualsiasi alcolico avessero ordinato e iniziare a flirtare spudoratamente con la giovane Sofie Martens (ed ecco che abbiamo capito da chi Henri ha preso l'abitudine di flirtare al posto di parlare civilmente). All'inizio Sofie non sembrava convinta dalla presenza di Joshua, dal suo continuo tenerle gli occhi addosso e dalle sue parole dolci, ma sputate a causa dell'alcol, lei preferiva la sincerità di una persona con cui si trascorre del tempo piacevolmente assieme, lontano dall'alcol e dalla confusione. Sofie rigettò le sue advances quella sera, ritenendo che fosse fuori luogo e inappropriato da parte del cliente un comportamento del genere. Si stupì, però, quando il giorno dopo, Joshua si presentò da solo per scusarsi del suo atteggiamento e di come volesse farsi perdonare, con una tatticissima uscita a cena: Sofie, sorpresa dall'americano, accettò. Quella sera prese un permesso e uscì con quello strano uomo conosciuto in uno dei modi peggiori, eppure sembrava un tipo a posto, molto più educato di quanto non sembrasse. Oh povera ragazza, non sapeva quanto si sarebbe sbagliata. In quel periodo Joshua rimase in Belgio per lavoro, a Bruges, affittando un appartamento in quella stessa zona e iniziando a frequentare seriamente la ragazza, offrendole il suo supporto e il suo aiuto quando ce ne fosse stato bisogno. All'inizio sembrava davvero un uomo per bene, cortese e con a cuore le necessità di Sofie, ma col tempo iniziò sempre di più a mostrarsi il suo lato manipolativo, ossessivo, e ignorante, oltre che totalmente misogino, sessista e razzista. Ed ecco che, dopo cinque anni di relazione tossica e ossessiva, Sofie scoprì di essere incinta e la cosa, per quanto fosse una notizia stupenda, non piacque alla donna: cosa avrebbe fatto Joshua se avessero davvero avuto un figlio? Avrebbe cercato di controllare e manipolare anche lui? Sofie non voleva che la famiglia in cui suo figlio sarebbe cresciuto fosse un luogo tossico e inadatto ad un bambino che deve crescere sano e felice. Con l'aiuto di alcuni suoi cari amici riuscì a lasciare Joshua, con il quale conviveva da ormai sei anni, e a trovare un nuovo appartamento, tutto ciò quando Henri, appena nato, aveva soltanto pochi anni. Joshua, infuriato nero con la donna, dopo averla minacciata di lasciargli il figlio e altre scemate, tornò in America, tagliando i ponti con lei dopo che lei si rivolse alla polizia, non volendo più sentir parlare di quell'uomo che l'aveva trascinata nella peggiore relazione della sua vita, ma che comunque le aveva lasciato una delle più grandi gioie: un figlio.
✦ Early Years: Sweet Childhood
Henri crebbe con Sofie, senza sapere quasi niente del padre, ma non trovando alcuna necessità di voler sapere qualcosa su una persona che chiaramente sua madre disprezzava. Henri ricorda ancora le smorfie che la donna faceva quando domandava di "papa", ricorda di tutte quelle volte in cui lei lo prendeva in braccio e gli baciava la fronte, raccontandogli di come loro non avessero bisogno d'aiuto. Per quanto fosse un bambino vivace, intelligente e sempre pronto a muoversi, Henri impiegò un po' troppo ad imparare a camminare, più che altro perché finiva sempre per interrompersi e iniziare a giocare con qualcosa a lui vicino, senza finire di fare i passettini verso la madre, che lo guardava con dolci occhi amorevoli. Al piccolo Henri piacevano i capelli della madre, glieli teneva sempre, come se avesse paura che potessero sfuggirgli di mano e con loro anche la donna, era un vero e proprio "mammone", odiava staccarsi dalla figura materna, ma col tempo aveva iniziato anche ad apprezzare la buffa compagnia degli amici di Sofie, che si sedevano sul divano e gli raccontavano storie che non capiva, ma che comunque ascoltava attentamente e con interesse. Ricorda bene i loro sorrisi, le loro risate mentre lo tenevano in braccio o sulle proprie gambe, seduti sul divano nel loro caotico ma grazioso salotto. Tra tutti gli amici della madre, Henri ricorda meglio Renée e Robyn, il primo era un collega di Sofie nell'azienda in cui lavoravano, mentre la seconda era una sua vecchia compagna d'università con la quale si sentiva regolarmente. Robyn e Renée furono denominati da Henri "zii" senza alcun apparente motivo, ma a nessuno sembrava importare, anzi a loro faceva più che piacere che quel grazioso pargolo iperattivo li considerasse parte della propria famiglia. I primi anni della sua vita erano, quindi, riempiti da giornate trascorse con la madre, i suoi amici e ogni tanto la babysitter, dato che durante il giorno Sofie doveva lavorare e seppur Henri venisse mandato all'asilo, la madre non sempre poteva andarlo a prendere a scuola. La babysitter si chiamava Alicja ed era una ragazza giovane, non era ancora laureata e aveva deciso di svolgere questo lavoro per guadagnare qualche soldo tra una sessione e l'altra. Lo accompagnava al parco quando lui glielo chiedeva, gli preparava la merenda e gli raccontava storie: Henri adorava Alicja, era la sua sorella maggiore che non aveva mai avuto e Sofie trovava questa cosa estremamente adorabile, soprattutto considerato che Henri non aveva mai espresso interesse nell'avere fratelli.
In questi anni trascorsi nell'appartamento a Bruges, in Belgio, Henri fece amicizia con alcuni dei suoi compagni di classe, soprattutto quando incominciò la scuola elementare. Il suo gruppo di amici era composto da quattro persone, escluso lui: Klaas Schell, Johan Oving, Cara Voortman e Anna Duek. Il suo migliore amico era Klaas, si erano seduti vicini il primo giorno di scuola e da quel momento erano stati inseparabili: erano sempre appiccicati l'uno all'altro, spesso si tenevano persino la mano, come se avessero paura di perdersi per sempre se si fossero lasciati. Originariamente il loro gruppo di amici non comprendeva Anna, lei si era aggiunta soltanto in seconda elementare, quando si era trasferita in quella scuola, ma loro avevano subito fatto in modo di accettarla in quella graziosa combriccola.
Fin da piccolo Henri aveva mostrato un'eccessiva quantità di energia, iperattività e incapacità di star seduto troppo a lungo, persino le maestre avevano fatto presente tale cosa alla madre, che però aveva deciso che finché non si fosse dimostrato un problema grave non avrebbe preso provvedimenti, credendo che fosse solamente un comportamento tipico di un bambino esaltato, infatti Henri adorava andare a scuola. Inoltre c'era il fattore della quasi costante distrazione, del fatto che spesso si interrompesse per fare altre cose ecc., ma Sofie continuava a sostenere che fosse soltanto qualcosa tipico dell'età infantile, dicendo che anche lei da piccola era molto simile a Henri. Intanto, Henri si fece iscrivere al corso di ginnastica e judo, sostenendo che fossero davvero divertenti: era troppo carino vedere un piccolo Henri, coi capelli legati in un codino alto, trotterellare in palestra, vestito di bianco quando faceva judo o con abiti comodi quando aveva ginnastica.
✦ Tragedy: The Car Accident
Era il 20 luglio del 1993 quando la vita di Henri venne totalmente stravolta. Era il giorno del suo compleanno ed era una bellissima e calda giornata: Sofie aveva deciso di portare Henri a fare ina gita in montagna per festeggiare il suo compleanno, dato che la vera e propria festa l'avrebbero svolta il giorno dopo assieme ai suoi quattro amici Klaas, Johan, Anna e Cara, i quali avevano insistito per organizzare qualcosa soltanto tra loro, ovviamente ci sarebbero stati anche Renée e Robyn, ma questa sarebbe stata una sorpresa per Henri, dato che avevano deciso che la vera festa sarebbe stata a sorpresa. Sofie, quindi, per mantenere il segreto aveva deciso di festeggiare con Henri facendo un picnic in montagna: partirono la mattina presto e arrivarono qualche ora dopo, trovando dopo un po' un prato adatto per sedersi, stendere la coperta e appoggiare la borsa frigo, tutto mentre Henri correva per il prato inseguendo le farfalle e raccogliendo i fiori per la madre. Trascorsero la giornata allegramente, divertendosi come non mai: Henri raccolse un grandissimo numero di fiorellini colorati e li regalò a Sofie, sostenendo che anche lei si meritasse un regalo. Sofie gli regalò il modellino di un aereo da combattimento, infatti in quel periodo era fissato con gli aeroplani, e un braccialetto di metallo splendente e luccicante, dicendo che era perfettamente abbinato con la sua nuova giacca che utilizzava quasi sempre a scuola. Henri adorò entrambi i regali, tanto che in auto, sulla strada del ritorno, si era messo ad osservare la scatola del modellino deciso ad iniziare i lavori di costruzione non appena fosse arrivato a casa.
Non arrivò mai a casa quel giorno: un'auto si scontrò contro quella della madre, schiacciandola assieme alla madre contro il guardrail. Per quanto Henri non ricordi quasi niente di quel momento, ogni tanto ha ancora dei flash in cui si sente piangere, in cui allunga le proprie mani per scuotere la madre e appena le ritira indietro vede solo rosso, sangue ovunque, e ancora pianti. È sicuro di essere svenuto, probabilmente per trauma cranico o qualcos'altro, sa solo di essersi svegliato in ospedale senza sua madre. Quello doveva essere il giorno più bello della sua vita e si era trasformato nel peggiore tra tutti: i medici dicevano che sua madre non ce l'aveva fatta, fatta per cosa? Dov'era Sofie? Dov'era sua mamma? Lui voleva la sua mamma, ma lei non compariva da dietro alla porta come faceva sempre. Non ricorda di aver mai pianto così tanto come quel giorno o come il momento in cui Renée e Robyn gli spiegarono cosa fosse successo e perché Sofie non sarebbe tornata. Il 20 Luglio 1993 fu il peggior giorno della sua vita, fu il giorno in cui tutto fu stravolto per lui. Il suo modellino era andato perso, era rimasto nell'auto, e della madre gli rimaneva soltanto il braccialetto che aveva tenuto al polso, e che continuerà a tenere, facendolo allargare e sistemare in modo che potesse adattarsi al braccio di un adolescente e poi di un adulto.
✦ American Dream: Beacon Hills
Henri fu presto dato in affidamento al padre Joshua, che si era da poco trasferito nella contea di Beacon Hills, in California, e che aveva richiesto esplicitamente di poter crescere lui il figlio che Sofie gli aveva vietato in tutti i modi di vedere. All'inizio Henri non sapeva bene come comportarsi con Joshua: di certo non era affettuoso e amorevole come la madre, non era nemmeno sempre sorridente e amichevole, ma aveva uno sguardo freddo e per niente rassicurante, e questo al piccolo Henri non piaceva, non gli piaceva per niente. Arrivare in America, però, per Henri è stato un cambiamento non da poco: gli sembrava tutto così strano, grande e diverso dalla tranquillità del Belgio, nel quale era nato e cresciuto, soprattutto per il fatto di dover parlare inglese, che per quanto avesse studiato con interesse a scuola, non era comunque una lingua in cui era fluente, dopotutto stiamo parlando di un bambino di dieci anni che parla già francese e olandese come se nulla fosse, essendo madrelingua in entrambe. Una lingua in più non cambia niente, dai! Joshua, per prima cosa, volle chiarire il fatto che a casa avrebbe voluto sentire solamente l'inglese, non il francese e l'olandese, più che altro perché non voleva che quel bambino iniziasse a dire cose agli altri mentre lui non era in grado di capire. Henri era troppo piccolo per accorgersi di quanto questi comportamenti fossero ossessivi, perciò si limitò ad obbedire soltanto, sostenendo che suo padre stesse facendo soltanto il meglio per lui. Povero ingenuo Henri, nessuno gli ha mai spiegato come al mondo non tutti si vogliono veramente bene, come le persone possono essere maniche del controllo e ossessive, e ovviamente lui credeva veramente che Joshua volesse il meglio per lui, dopotutto aveva soltanto Sofie con cui confrontarlo, e sapeva bene che "mamma" e "papà" sono due ruoli diversi e lui, dopotutto, chi era per criticare suo padre?
Col tempo iniziò a parlare e capire meglio l'inglese, diventando più facile per lui socializzare al di fuori della sua piccola famiglia, che comprendeva Joshua, la sua ragazza Suzanne e sua nonna Hazel, che ironicamente Henri chiama "regina Elisabetta II d'Inghilterra" per il suo assomigliare tantissimo all'omonima sovrana.
I primi anni trascorsi a Beacon Hills furono piuttosto tranquilli, anche se Joshua faceva di tutto per controllare la vita del figlio nei minimi particolari: gli vietò di continuare con la ginnastica artistica perché "non era qualcosa di adatto agli uomini" secondo la sua modesta e oggettiva opinione, ma sembrò accettare l'idea di fargli continuare il judo, tanto che ora come ora Henri possiede la cintura nera, anche se si rifiuta di svolgere competizioni. Joshua, inoltre, ha iniziato a spiegargli come funzionano le armi da fuoco, come pulirle e come usarle, portandoselo anche al poligono di tiro. La sua vita con Joshua, agli occhi di qualcuno che non vive nella sua stessa casa, può sembrare quella di un normale americano: scuola, allenamenti dopo scuola ecc. Eppure in quella casa Henri veniva considerato come un animaletto da controllare per evitare che facesse casini, non importava quanti anni avesse, se dodici o quattordici, Henri sarebbe sempre rimasto tale. O almeno, finché Joshua si limitava ad osservarlo a qualsiasi ora del giorno e della notte, a controllare cosa facesse fuori di casa ecc. ad Henri andava anche bene, poi quando saltò fuori la storia dei cacciatori, la sua vita prese una piega per niente piacevole, soprattutto perché Joshua incominciò a trattarlo come un soldato, non più come suo figlio, fino ad arrivare al punto in cui aveva più motivi per disprezzarlo che per apprezzarlo, anche se Henri aveva sempre fatto di tutto per eccellere in qualsiasi cosa Joshua gli dicesse di fare.
✦ Hunter: Family Legacy
Quando Henri venne a sapere dell'esistenza del sovrannaturale decise che da quel momento niente lo avrebbe più sorpreso, soprattutto se si stava parlando di creature con zanne e artigli che in realtà sono persone come le altre. Ad essere onesto non aveva niente incontrario alla loro esistenza, ma Joshua non la pensava così, lui era un cacciatore, uno di quelli che seguivano il codice non proprio alla lettera e che se si vedevano davanti un lupo non esitavano nemmeno per un istante prima di sparargli contro o di tentare di ucciderlo. Henri era un ragazzino e gli sembrava assurdo che suo padre avesse portato avanti quell'attività per così tanto tempo senza mai accennare nulla: certo, la quantità di armi che possedeva era sospetta, il fatto che molti proiettili fossero d'argento anche, ma poteva essere semplicemente una sua ossessione. Evidentemente, però, none era così: Joshua era un cacciatore e aveva deciso che Henri sarebbe diventato tale, per portare avanti la tradizione di famiglia. All'inizio Henri espresse chiaramente che non voleva avere assolutamente niente a che fare con questo tipo di attività, ma non impiegò troppo a cambiare idea: Joshua lo terrorizzava, lo continua a fare, e anche perché una volta iniziato non avrebbe più avuto la possibilità di smettere, anche se Henri non era chiaramente il tipico cacciatore che ci si immagina, effettivamente no ci si immagina per niente Henri come cacciatore. Eppure Joshua lo costrinse a diventarne uno: insegnò ad Henri come fare i proiettili in argento e con lo strozzalupo, come riconoscere i lupi, come eliminarli e ucciderli ecc. Henri aveva solo quindici anni e voleva soltanto avere una vita come le altre, invece era costretto da Joshua a guardarsi le spalle sempre, a rimanere vigile anche di notte e a non esitare quando si ha davanti un nemico.
✦ The last straw: Control or Love?
"Please have mercy on me
Take it easy on my heart
Even though you don't mean to hurt me
You keep tearing me apart
Would you please have mercy on me
I'm a puppet on your strings
And even though you got good intentions
I need you to set me free
Would you please have mercy, mercy on my heart?
Would you please have mercy, mercy on my heart?"
(Mercy, Shawn Mendes)
Henri ormai è un adolescente e frequenta il liceo di Beacon Hills: ha già frequentato la scuola secondaria di primo grado sempre a Beacon Hills perciò quando ha iniziato le superiori aveva qualche amico, inoltre tra le sue conoscenze c'erano già alcuni cacciatori che gli erano stati presentati dal padre e che ogni tanto lo aiutavano ad allenarsi, tra questi c'era una persona in particolare: Brian Collins, un ragazzo due anni più grande di lui, che lo aveva preso in simpatia fin da subito. All'inizio in corridoio a malapena si salutavano, ma col tempo Brian iniziò a parlargli, ad invitarlo a pranzare con i propri amici, ad uscire assieme il pomeriggio e persino nei locali la sera. Henri si lasciava trascinare in giro da Brian, fidandosi di lui, dato che gli sembrava un tipo a posto (abbiamo capito che i Martens non sono in grado di distinguere le persone sane da quelle non sane). Iniziarono a frequentarsi anche al di fuori degli allenamenti e della scuola, finendo, una sera, a casa del suddetto Brian, i cui genitori erano via, a bere un po' troppo. Henri ricorda ancora i commenti del ragazzo sui suoi capelli, su quanto per lui fossero stupendi, soffici e su quanto gli avrebbe fatto piacere giocarsi, oppure di come gli piacessero i suoi occhi color nocciola. All'inizio Henri aveva provato una sensazione di terrore e disagio, ma alla fine la sera fu molto più... divertente di quello che si sarebbe aspettato. Ed ecco che pochi giorni dopo Brian incominciò a trascinare Henri nei bagni del piano, chiudendosi dentro per trascorrere qualche minuto da soli, lontani dagli occhi indiscreti degli altri studenti, con le mani di uno intrecciate in quelle dell'altro, scambiandosi sussurri e baci, come se fossero sempre stati assieme.
E come anche per Sofie, la loro relazione, tenuta nascosta a tutti, iniziò molto bene, ma lentamente si trasformò in qualcosa di sempre più spiacevole, dalla quale Henri voleva uscire, ma non sapeva come fare: Brian era troppo simile a Joshua, con quei suoi comportamenti manipolativi, con il voler sempre sapere cosa Henri stesse facendo e con chi, soprattutto con chi. Litigavano spesso, fin troppo, ma Henri aveva paura di rispondergli a tono e col tempo iniziò ad accettare tutto ciò che Brian gli diceva, iniziando a crederci veramente: era lui il problema, Brian voleva solo fare il bene di entrambi e Henri non lo capiva. Sentendosi dire a casa dal padre che fosse lui il problema per qualsiasi cosa, uscire di casa e sentirsi Brian dire le stesse cose, Henri iniziò ad andare in una vera e propria crisi: aveva paura di fare qualsiasi cosa, di far infuriare gli altri col proprio comportamento, di rispondere...
E se da una parte Brian e Joshua lo riempivano di insicurezze, Carol, la sua migliore amica, cercava di rassicurarlo e aiutarlo a superare quella situazione: lei lo faceva sorridere, lo convinceva che fosse lui a dover decidere per sé stesso e che non dovesse permettere a quei due babbei di controllarlo, ma era dannatamente difficile per Henri smettere di credere a Brian, di lui si era fidato, si fidava.
La soluzione al problema venne da sola, anche se Henri avrebbe preferito non fosse venuta proprio: Brian, che era un cacciatore da più tempo di lui, una sera di luna piena era di ronda assieme ad altri suoi compagni, per evitare che i lupi potessero attaccare le persone o creare problemi. Brian fu trovato morto il giorno dopo: la polizia sostenne che fosse stato opera di un puma di montagna o di qualche animale selvatico, ma Henri e tutti gli altri cacciatori sanno benissimo che non sono stati i puma ad uccidere un cacciatore esperto come Brian. Henri era stato uno dei primi ad andarlo a cercare la mattina dopo quando questo non aveva risposto alle chiamate dei genitori, che poi avevano chiamato Joshua dicendo che Brian e Henri fossero grandi amici e che forse Henri sapeva dove fosse. Lo trovarono Henri e il migliore amico di Brian, Rodney: quella fu una delle volte in cui il suo cervello si spense del tutto a causa della visione del troppo sangue, Henri non si è nemmeno reso conto di essere caduto per terra, seduto, guardando il corpo di quello che era il suo ragazzo, per quanto Carol avesse continuato a ripetergli che no, Brian non lo amava, ossessione e amore erano due cose diverse. Eppure Henri non lo sapeva, non sapeva cosa pensare e provare per Brian, ma guardando il corpo del suo ragazzo, perché non si erano lasciati, gli veniva difficile respirare, gli veniva difficile anche solo pensare.
Nei due anni che seguirono la morte di Brian, Henri è riuscito un po' a ritrovare sé stesso e a riprendersi da tutto quel vortice di pessimismo in cui era caduto a causa di Joshua e Brian, ma alla fine ora come ora sta bene, è convinto di poter andare avanti tranquillamente: ora si è accorto del fatto che Joshua non lo abbia mai amato davvero, che abbia sempre e solo voluto un cacciatore da addestrare, si è anche accorto che amore e controllo sono due cose diverse e che non vanno mai associate.
ꗃ Carattere:
✦ MBTI: ENFP
Poche sono le parole con cui basterebbe descrivere la personalità di Henri, dopotutto non è una persona troppo difficile da analizzare, a parte qualche piccola sottigliezza nei suoi comportamenti o atteggiamenti, dopotutto non vuole rimanere un grande mistero per gli altri, anche se involontariamente è possibile che questo succeda. Dopotutto "è davvero possibile che sia davvero un idiota?", questo è quello che molti si chiedono quando hanno a che fare con lui, con il suo sorriso raggiante, con i suoi intensi occhi color nocciola e la sua personalità espansiva. È comprensibile che la gente non sia veramente convinta del fatto che Henri sia veramente tanto allegro, amichevole e sincero come dimostra di essere: i sospetti sono fondati, dopotutto quando una persona è veramente così aperta ed estroversa cerca sempre di nascondere qualcosa, ed ecco che è veramente così anche per Henri, che dietro alla sua maschera sempre sorridente nasconde tante insicurezze e incertezze.
Ma non perdiamoci in un bicchier d'acqua: Henri è un ragazzo estroverso, è una qualità che ha sempre avuto e che gli ha sempre permesso di fare facilmente amicizia con chiunque, anche se con gli anni può sembrare fin troppo infantile il suo comportamento, in realtà a lui piace sembrare ancora un po' un bambino, lo aiuta ad allontanarsi da tutti problemi che arrivano con la maggiore età, le responsabilità ecc. Henri sa essere responsabile, bisogna capire che la sua personalità espansiva e allegra non lo renda un inetto o un idiota, rimane un ragazzo estremamente intelligente, con un quoziente intellettivo molto più alto di quanto non ci si aspetti e allo stesso tempo un giovane che è in grado di capire cosa fare al momento giusto, prima di creare troppi danni. Il suo problema, quindi, non risiede nel fatto che sia irresponsabile, ma nel fatto che si fidi troppo delle persone: nella sua vita sono varie le volte in cui si è ritrovato in una situazione spiacevole perché crede troppo nel buono in ogni persona, cosa che è certamente propria di chi è ingenuo, in realtà lui è genuinamente un ragazzo ottimista e che vede sempre il bicchiere mezzo pieno e il bene negli altri, anche quando non c'è. Sono varie le persone che cercano di ricordagli che non tutti sono "bravi", ma Henri non sembra volersene accorgere, o comunque, prima subisce le conseguenze del non volersene accorgere, poi realizza di aver fatto una scemata. È un tipo un po' duro di comprendonio, ma alla fine risulta un giovane capace e dalle grandi potenzialità, basta solo superare l'iniziale scetticismo dovuto al suo comportamento spesso infantile, scherzoso e apparentemente stupido.
Tornando a noi, Henri è un tipo energico e sempre pronto a divertirsi, anzi adora ridere e scherzare, aggiungendo commenti sarcastici qua e là, cercando di trasmettere il proprio entusiasmo. È davvero una persona sociale, gli piace stare tra le persone e parlare, socializzare e conoscere gente nuova, trova che sia qualcosa per cui vale la pena star fuori di casa o ritardare la pausa sigaretta (o canna). Rimane comunque una personalità indipendente, che cerca di divincolarsi da chi gli vuole imporre un giogo o controllo: ha iniziato a voler tenere in mano le redini della propria vita da poco, ma è deciso a svincolarsi dalla presa del padre, di liberarsi da chiunque voglia ordinargli di fare una cosa piuttosto che un'altra senza voler sentire la sua opinione. Henri è stanco di venir trattato come una statuina o qualcosa pronta a rompersi: lui è disposto a morire, se serve, per ciò in cui crede, è disposto a combattere con tutte le proprie forze e ad aiutare chi ne ha bisogno.
Un lato importante del suo carattere è la curiosità, che è sempre stata una parte fondamentale in lui: non fa qualcosa che non gli interessa, non intraprende azioni che poi possono annoiarlo e allo stesso tempo sente sempre la necessità di riempire vuoti di conoscenza, di chiedere ad altri e soddisfare le sue innumerevoli curiosità. Henri vuole sapere, lui vuole sempre sapere. È assetato di conoscenza, di ciò che potrebbe apparirgli interessante o utile; inoltre Henri è molto abile nel collegare tra loro informazioni o pezzi di informazioni che possono essere anche campate per aria, è molto più sveglio di quanto non sembri, soprattutto quando serve agire rapidamente. Dire che lavori meglio sotto stress non sarebbe un'esagerazione, ma a lui va bene anche organizzarsi per tempo, anche se agisce più per impulso sul momento che secondo un gigantesco piano organizzato due giorni prima.
Ha una personalità vivace, che lo spinge ad essere sotto la luce dei riflettori seppur non cerchi fama o attenzione da parte degli altri, il problema è che finisce sempre per far domande al momento sbagliato, o semplicemente domande sbagliate. Gli capita spesso di fraintendere gli altri, ma alla fine non si rattrista, crede fortemente nelle parole "scusa" e "mi dispiace", soprattutto se sono sincere, ovviamente devono essere tali per poter trasmettere quella sensazione di dispiacere, ed è raro che lui le usi senza motivo. È un tipo originale, non gli piace assomigliare alla massa: lui vuole avere una propria personalità e vuole che le altre persone si accorgano di tale personalità.
Inoltre, Henri è un tipo un po' spericolato: non gli piacciono le cose noiose, non gli piace rimanere fermo con le mani in mano, non ci riesce, per questo motivo cerca sempre l'adrenalina del brivido, che possa essere dondolare coi piedi fuori dalla finestra (e cadere rompendosi un braccio) o guidare la sua moto poco cambia, dopotutto l'importante per lui è divertirsi.
Per concludere è necessario precisare come sia un tipo particolarmente diretto, non gli piace tenersi per sé cosa pensa o prova, anche se sono cose per nulla utili o sono insignificanti, perciò è raro che lui non dica la verità, o almeno, per quanto riguarda le proprie emozioni e sensazioni per quanto riguarda la sua confezione di canne sarebbe un ben problema se fosse sincero. Non è una persona a cui piace che la gente parli alle spalle, perciò fa sempre in modo che sia difficile trovare motivi per farlo, anche perché più si è diretti e sinceri e più è difficile sorprenderlo, soprattutto per le cose più personali. È un ragazzo flirtante, non è per nulla raro che gli scappino complimenti o battute flirtanti un po' con tutti, non è nemmeno strano- per lui- invitare fuori a cena un prof (beh, dopotutto Henri è maggiorenne, in linea teorica potrebbe tranquillamente). Eppure ha paura di avere una relazione, ha il terrore di trovarsi di nuovo con qualcuno come Brian, oppure di non essere abbastanza bravo o adatto per quella persona. Le sue insicurezze ci sono, sono tante, solo che non vuole ammetterle di averle o non vuole mostrarle, dopotutto crede che si mostra lui allegro e sorridente magari riesce a tirare su il morale degli altri.
Tipico di lui sono i complimenti gratis: può entrare in classe e dire "wow, oggi sei stupend*" alla prima persona che vede, come commentare gli occhi degli altri ecc. A lui piace davvero complimentare gli altri, è consapevole che una bella parola può rallegrare e far sorridere, quindi perché no?
Eppure Henri non è tutto rose e fiori: è capace di premere un grilletto, è in grado di dormire la notte dopo averlo fatto. Come dicevo: essere allegri e sorridenti non significa esserlo veramente, non significa essere incapaci di mostrare la propria freddezza e decisione, soprattutto quando in gioco c'è la vita di altre persone, in particolare se queste sono a lui care. Henri non è goffo e sciocco come si comporta di solito, lui è preciso e intelligente, perciò non va sottovalutato, anche perché non conviene combattere una cintura nera di judo credendo di riuscire a svignarsela con solo due cazzotti.
ꗃ Esperienza da Cacciatore:
✦ "Non ho mai avuto scelta, era da prima che nascessi che mio padre aveva scelto questa strada per me, e di certo non saranno le lamentele di un diciannovenne a fargli cambiare idea. Per quanto lo riguarda potrei morire oggi e ora, l'importante è che lo faccia senza scappare".
Henri non ha molte persone con cui parlare della sua "seconda carriera" che prevede un po' troppo l'uso di armi e lo spargimento di sangue, ma non è che se anche avesse qualche amico tra i cacciatori gli andrebbe a rivelare le proprie insicurezze (nemmeno il suo fidato amico "specchio di camera sua" le conosce, quindi sono robe estremamente private). Henri è cresciuto in un alternarsi di situazioni completamente opposte l'una all'altra, principalmente a causa dello squilibrio emotivo del padre, che per un po' di anni ha avuto una vera e propria ossessione nei suoi confronti, volendo controllare in tutti i modi la vita di suo figlio e le sue decisioni; poi, improvvisamente ha deciso che Henri fosse grande abbastanza per badare a sé stesso senza farsi uccidere sull'uscio di casa. Joshua, ora come ora, non ha mai nemmeno azzeccato una volta gli impegni di suo figlio, arrivando perfino a farlo chiamare per la sua inspiegabile assenza da casa nel suo giorno del bucato, perché ovviamente è il bucato che importa. A parte questi dettagli irrilevanti, Henri è un cacciatore non per volontà propria, ma per altrui: non sapeva a cosa sarebbe andato incontro quando suo padre gli ha iniziato a raccontare di creature sovrannaturali, di persone che le combattevano ecc. Ecco, di certo non si sarebbe aspettato di ritrovarsi legato da qualche parte col padre che cronometrava il tempo che il figlio impiegava a liberarsi (onestamente la prima volta non aveva nemmeno capito cosa stesse succedendo e ha passato quasi tutto il tempo a chiedere al padre che cosa avesse fatto di sbagliato per ricevere questo trattamento). No, non è mai stato entusiasta di seguire le orme del padre, ma finché quel parassita di Joshua (così è come Henri lo chiama) continuerà a tenerlo d'occhio e ad impedirgli di trasferirsi non ha alcuna possibilità di smettere con quest'assurdità; perciò Henri ricorda a memoria in quali cassetti sono le armi, in quali i proiettili con lo strozzalupo e in quali i proiettili d'argento, ricorda qual è la strada più veloce per raggiungere le armi elettrizzanti che tengono nello scantinato, come si uccide un lupo mannaro e queste assurdità. O almeno, sarebbero assurdità se non fosse in grado di caricare e svuotare una pistola ad occhi chiusi, combattere con pugnali in entrambe le mani o armi elettrizzanti. Assurdità, assurdità e ancora assurdità... ma è davvero assurdità quando cammini in giro tutti i giorni con il proiettile che potrebbe ucciderti che ondeggia e si scontra con la pelle del tuo petto ad ogni passo? Oppure quando sei sempre armato anche senza volerlo dare a vedere, persino a scuola? O quando sei perfettamente capace di uccidere un uomo, o un mostro- quello che è-, e lo hai già fatto?
Ad essere onesto, Henri non ne è più sicuro, non sa più che pesci pigliare e che fare della sua vita: spera solo di poter finire il liceo e potersene andare al college, il più lontano possibile da questa assurda cittadina.
ꗃ Punti forti:
" ⌗ Entusiasmo.
L'entusiasmo di Henri è una delle sue più grandi doti, talmente tanto da essere considerata "contagiosa", non è nemmeno raro che il fatto che riesca ad essere allegro di prima mattina non stranisca gli altri- che poi possa essere fatto o meno poco cambia, la sua personalità rimane la stessa anche dopo essersi fumato una canna. Riesce sempre a strappare un sorriso, a trasmettere il proprio entusiasmo agli altri persino quando si è a dieci minuti da una verifica difficilissima di qualche materia strana; è davvero qualcosa di sorprendente vederlo illuminarsi da un momento all'altro per una ragione che può sembrare totalmente inutile o insensata, eppure eccolo lì, con un furbo sorriso sul volto che si guarda attorno cercando qualcuno a cui trasmettere il suo innato entusiasmo. Senza contare che è ciò comporta un grande ottimismo: è davvero raro vederlo pensare in negativo, qualsiasi sia la situazione, infatti è una di quelle persone che vedono il bicchiere sempre mezzo pieno, ogni tanto, però, questo suo estremo ottimismo ed entusiasmo possono irritare, ma lui ritiene che sia una delle sue migliori qualità, dato che riesce sempre a cercare di raggiungere il proprio obbiettivo, con determinazione e positività.
" ⌗ Agilità ed elasticità.
Henri è sempre stato particolarmente atletico, anche non sembra a causa dei tre strati di vestiti che indossa di solito, quali maglietta, felpa e giacca- a qualsiasi dannato grado, è letteralmente capace di passare l'estate con la giacca addosso lamentandosi del caldo, ma senza mai toglierla perché l'aesthetic è fondamentale, soprattutto per uno come lui, la cui fama si basa solamente sulle malefatte. Tornando a noi, Henri è sempre stato portato per le attività fisiche, nel corso della sua vita ha sempre partecipato a corsi sportivi extrascolastici: atletica, nuoto, judo, ginnastica ecc. Non gli piace andare in giro e vantarsi della propria carriera sportiva, dopotutto può comprendere che alcune persone possano trovarsi a disagio, perciò è raro che risponda alle domande sugli sport praticati in passato. Però, gli sport che ha praticato maggiormente sono stati ginnastica e judo, infatti si nota ancora la sua sorprendente elasticità (sì, sa fare la spaccata senza rischiare di diventare donna), cosa che viene anche dimostrata dal fatto che ricordi ancora come eseguire gli esercizi senza alcuna difficoltà. Era sorprendentemente bravo in ginnastica, ma quando suo padre ha deciso che fosse più utile dedicarsi all'apprendimento di come utilizzare le armi da fuoco, perciò ha smesso per poter svolgere tiro al bersaglio o semplicemente andare al poligono ogni qual volta suo padre ritenesse fosse necessario. È quindi veloce nel combattimento corpo a corpo, appreso allenandosi col padre partendo dalle basi di judo che aveva, ma ritiene comunque di essere più elastico nei movimenti della media maschile.
" ⌗ Precisione.
Ha sempre avuto un buon occhio e una mira precisa: quando giocava a palla con i propri amici riusciva sempre a fare gol in punti particolari o difficili da raggiungere, come l'incrocio dei pali o robe del genere. Questa sua abilità si è presto sviluppata in qualcosa che il padre ha affinato con attenta cura, spingendolo a migliorarsi sempre di più, fino ad arrivare al punto in cui Henri, ora come ora, sia perfettamente in grado di colpire il bersaglio con la maggior parte delle armi che utilizza. Henri, ovviamente, non è particolarmente entusiasta di questa cosa, preferisce sfruttare questa sua abilità giocando a freccette o a basket, ma poco cambia.
" ⌗ Intelligenza.
Forse non tutti credono che Henri sia una persona intelligente, anzi, è molto più probabile che gli venga dato dell'idiota piuttosto che gli capiti di ricevere complimenti, se non quei "complimenti Martens, un'altra A da aggiungere alla lista" che ogni tanto i professori gli dicono, consegnando delle verifiche. All'inizio, ricorda ancora quando si trovava al primo anno, e uno di quei pagliacci che si definivano quelli "popolari" della scuola gli aveva fatto lo sgambetto nel corridoio e lo aveva fatto cadere per terra, assieme ai libri che stava tenendo, con tanto di perfidi commenti sul fatto che uno come lui è già tanto se sia capace di leggere e scrivere. Evidentemente gli americani medi non sono consapevoli del fatto che in Europa non si viva nelle caverne parlando con suono gutturali. Inutile dire che quel pagliaccio si è dovuto ricredere quando lui è riuscito a passare all'anno dopo in quella materia per pura fortuna mentre Henri con A. Non gli piace vantarsi, come sappiamo non è un tipo dalla grande autostima, però è cosciente di essere molto più brillante di quanto non gli venga dato credito. All'inizio nessuno credeva al fatto che Henri fosse uno studente modelli, forse perché la sua reputazione da combina guai e il suo aesthetic da rocker fatto non hanno mai aiutato, ma col tempo molti si sono dovuti ricredere e hanno dovuto accettare il fatto che il presunto "fattone" fosse più bravo di loro a scuola- quado non si fuma una canna appena alzato almeno. È comunque un ragazzo brillante, se serve pensare a qualcosa o serve sapere qualche informazione va bene chiedere a lui, ci metterà poco a trovare le risposte alle domande che gli vengono poste.
" ⌗ Velocità di apprendimento.
Henri è sempre stato particolarmente veloce ad imparare ciò che gli veniva spiegato, sia dentro che fuori dalle mura scolastiche: che riguardasse una materia, uno sport, un'attività extrascolastica... poco cambiava, se segue attentamente una lezione e prende appunti è perfettamente capace di aver bisogno di ripetere una volta sola per poter essere discretamente pronto per una verifica o un'interrogazione. Questa è un'abilità di cui si vanta, dato che non passa molto tempo a studiare, preferisce di gran lunga uscire con gli amici, poltrire sul divano bevendo la birra del padre, guadagnarsi due soldi con le ripetizioni per quei poveri sfigati che hanno davvero intenzione di continuare a fare i fighi cazzeggiando durante le lezioni per poi supplicarlo di rispiegar loro gli argomenti.
ꗃ Punti deboli:
" ⌗ Paure:
• ... della morte
La paura della morte prende il nome di "tanatofobia" e in certi casi può creare veri e propri disturbi d'ansia che possono degenerare in ossessioni, per quanto riguarda Henri si tratta semplicemente di una paura che ha da quando ha iniziato a prendere seriamente coscienza del mondo che lo circonda e che poi è lentamente peggiorata in seguito alla perdita e morte della madre quando aveva dieci anni. Henri, al contrario di quello che si può pensare, ha semplicemente paura di morire in modo doloroso, ha paura di soffrire morendo come è successo a sua madre, dopotutto è morta schiacciata nell'auto, non per l'impatto.
• ... dei clown (coulrofobia)
Non ha ben capito da dove sia nata questa sua fobia, ma ha sempre avuto il terrore dei clown, ovviamente ci si sta riferendo ai clown del circo, non alle persone che si comportano in modo stupido. Ne ha sempre avuto un grandissimo terrore: non è mai riuscito a guardare il film "It" uscito nel 1990 per il solo fatto che ci sia un clown, seppur non abbia alcun problema a guardare gli altri film horror.
• ... del sangue (emofobia)
Anche questa paura gli è sorta in seguito all'incidente che gli portò via la madre: di quel momento ricorda molto poco, qualche flash annebbiato e confuso, ma l'immagine di sua madre ricoperta di sangue, le sue mani rosse dopo averla scossa per svegliarla... La sua paura del sangue, però, è relativamente moderata: certo, non sviene guardando qualche goccia o un taglietto aperto, quello che gli causa veramente panico è quando la quantità inizia ad essere fin troppo simile a quella che vide il fatidico 20 luglio. Gli è capitato di cadere e sbucciarsi gravemente il ginocchio, ricorda ancora l'improvviso panico quando ha visto i propri pantaloni cambiare lentamente colore da color jeans ad un rosso scuro, che lentamente si espandeva e colava lungo la propria gamba. Ricorda ancora le proprie mani sporche di sangue, del proprio, mentre i suoi occhi scuri rimanevano sgranati, il suo respiro aumentava rapidamente di velocità e i brividi lo trattenevano dal fare qualsiasi cosa. In quel momento ha rivisto l'auto, ha rivisto il rosso sul corpo della madre, sulle proprie mani e su sé stesso e il suo cervello è completamente andato in palla, come se avesse smesso di funzionare.
" ⌗ ADHD.
Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività è un disturbo caratterizzato da problematiche nel mantenere l'attenzione, eccessiva attività e/o difficoltà nel controllare il proprio comportamento (come per esempio l'impulsività) che non appaiono adeguate all'età della persona. I sintomi appaiono prima dei 12 anni di età, durano almeno 6 mesi e causano problemi in almeno due contesti (ad esempio a casa, a scuola, al lavoro, negli hobby ecc.). Esistono tre manifestazioni di ADHD: ADHD con disattenzione predominante, ADHD con iperattività/impulsività predominanti e ADHD combinato. L'ADHD può quindi presentarsi in tre forme distinte che spesso hanno caratteristiche anche molto diverse tra loro. È possibile che col passare degli anni la diagnosi di ADHD evolva e passi da una manifestazione all'altra. Un altro sintomo rilevante, ed estremamente evidente nella persona di Henri, è la disregolazione della motivazione: tendenzialmente chi soffre di questo disturbo è motivato soltanto o soprattutto sulle attività di maggior interesse, ma, invece, fatica, si annoia o procrastina per quanto riguarda tutto il resto, per questo motivo cambia spesso attività, hobby e lavori. Altre conseguenze di questo disturbo riscontrate in Henri sono principalmente disturbi sulla condotta, disturbi depressivi, disturbi del sonno e dipendenze patologiche (nel suo caso il fumo).
Tornando a noi, Henri soffre di ADHD con iperattività/impulsività predominanti, presentando eccessiva irrequietezza e agitazione, iperattività e difficoltà nel mantenere la stessa posizione per troppo tempo. Ha mantenuto una certa costanza per quanto riguarda i sintomi e il tipo di disturbo, essendo sempre stato particolarmente iperattivo, anche se quando era più piccolo era palese la sua costante disattenzione e difficoltà a rimanere concentrato. Ovviamente Henri non ha mai voluto andare da qualche esperto, si è sempre rifiutato di farsi visitare non tanto perché non gli vada bene ammettere di avere qualcosa che non va, in realtà è spiacevolmente convinto che in lui ci siano poche cose che "vanno", come ha continuamente ripetuto una persona a lui cara negli ultimi anni; Henri non vuole che suo padre abbia un ulteriore motivo per ricordargli quanto la sua vita sia un fallimento e quanto la sua esistenza crei fin troppi problemi alla sua famiglia. Eppure, anche senza diagnosi, Henri rimane un ragazzo iperattivo, con gravi problemi di insonnia, dipendenze, difficoltà nel mantenere comportamenti considerati "adeguati" - dopotutto non vuole a tutti i costi apparire come qualcuno di eccentrico e sregolato, gli viene istintivo.
" ⌗ Credibilità.
Non è qualcosa che si può immediatamente associare ad una "debolezza", ma se ci si pensa non è qualcosa da sottovalutare: Henri, per sua sfortuna, è considerato una sorta di giullare, il tipico Pierino che urla "Al lupo! Al lupo!" e che dopo un po' viene ignorato, soprattutto quando i problemi iniziano a diventare veri. La sua situazione non è sconosciuta, per le persone più attente non è difficile notare come la sua continua stanchezza, l'eccessivo uso di sigarette o stupefacenti, i suoi comportamenti occasionalmente inappropriati ecc. siano caratteristiche che stanno diventando sempre più evidenti nella sua personalità, soprattutto ora che è un adulto, perché come sappiamo la maggiore età è dai diciotto anni e lui ne ha diciannove (non confondiamoci coi ventuno, quella è l'età dalla quale si possono comprare alcolici). Tornando a noi: Henri non ha una grande credibilità proprio per il fatto che appaia come una persona che possa tranquillamente immaginarsi cose o sia perfettamente in grado di mentire, anche scherzosamente e senza malizia. Per questo motivo non sono rari i casi in cui nessuno gli creda, ma ormai ha iniziato a fregarsi pure di quello.
" ⌗ Pressione bassa.
Henri soffre di pressione bassa da sempre, anche se può dire che la sua condizione non sia grave, dato che come massimo i suoi sintomi sono legati all'offuscazione della vista, ai capogiri e senso di nausea/svenimento, anche se il massimo che gli è capitato è stato qualche svenimento per calo di zuccheri, ma nulla di grave. Se dovesse essere onesto dovrebbe ammettere che molte volte, quando si alza di scatto, la sua vista rimane offuscata per qualche secondo, lasciandolo in un completo stato di buio, che lentamente svanisce qualche secondo dopo. Anche sua madre soffriva di pressione bassa, quindi questa sua condizione non ha sorpreso Joshua, suo padre, che ne è venuto a conoscenza subito, vedendo i test medici del figlio quando questo si è trasferito da lui.
" ⌗ Deficit di sonno.
Henri soffre di insonnia e come se non bastasse ha un sonno estremamente leggero, quindi si sveglia per qualsiasi minimo rumore, anche perché rimane in costante allerta, come gli è stato insegnato da Joshua, dato che i propri nemici non aspettano che ci si sia svegliati per attaccare. Henri dorme poco e male, cosa che comporta un'irregolarità nella propria routine: ci sono giorni in cui dorme cinque ore, altri in cui ne dorme tre, altri ancora sei ecc. Spesso ha le occhiaie, quando non ha abbastanza tempo per coprire col correttore la mattina (sì, si trucca ogni tanto). Capita spesso che si addormenti in classe, che si appisoli in giro o che al posto di fare qualcosa nelle proprie giornate cerchi di addormentarsi sul divano, ma ovviamente finisce sempre per svegliarsi poco dopo, quindi poco cambia, comportando una costante stanchezza, che però viene nascosta dalla sua iperattività.
ꗃ Curiosità:
" ⌗ Disegno.
Uno degli hobby preferiti di Henri è, per l'appunto, il disegno: fin da quando era piccolo ha mostrato una particolare predisposizione per l'arte, ma non ha mai trovato interesse nel portare avanti questo suo hobby ad un piano diverso, preferendo far uso della propria immaginazione, della carta e della penna solo quando gli serve un momento di svago. I suoi quaderni sono spesso riempiti di disegni, tra una pagina di compiti e l'altra, e anche i libri, anche se possiede i blocchi appositi da disegno. Gli piace far uso del bianco e del nero, senza colorare, ritenendo di non aver tempo e voglia di portarsi dietro la scatola di colori, appoggiati sulla scrivania in attesa di venir utilizzati. La sua stanza ha appesi qua e là disegni fatti nel proprio tempo libero: persone il cui aspetto gli era rimasto impresso in mente, paesaggi, personaggi di film o fumetti, oggetti ecc. I disegni che saltano più all'occhio sono sicuramente alcuni della sua amica Carol, che sono stati anche colorati, e alcuni di McNamara e di altri studenti di cui non faremo il nome per privacy (sentitevi chiamati in causa voi che sapete).
" ⌗ Corsi: Psicologia, Latino, Economia, Matematica Calculus, Francese, Biologia, Arte e Cheerleader.
I corsi che ha scelto gli sono stati suggeriti dal consulente con cui aveva parlato, anche se ha deciso di aggiungere "Francese", giusto per poter avere una materia in cui fare il minimo indispensabile, essendo lui madrelingua francese. Guardandolo non ci si aspetterebbe di vedere voti alti, eppure questa è una cosa che ha sempre sorpreso tutti: raramente prende voti bassi, gli succede solo se sta male o in caso di situazioni gravi, ma di solito riesce sempre a mantenere un alto livello di studio. Ha scelto di frequentare i corsi di Arte e "Cheerleader", il primo per poter far fruttare la propria abilità nel disegno e il secondo letteralmente "perché solo le donne possono mettere la gonna e il top? Li voglio anche io". Scherzi sulla gonna a parte, Henri ha fatto ginnastica artistica per vario tempo e ha ancora una certa agilità ed elasticità, per questo motivo ritiene che possa essere un'esperienza divertente aiutare le cheerleaders nei loro numeri di spettacolo, dopotutto non si devono nemmeno preoccupare che guardi sotto la gonna, no?
" ⌗ Fumo.
La sua più grande dipendenza è quella del fumo, ma è straordinariamente contenuto nel numero di sigarette che si fuma in un giorno: sa bene quanto possano essere dannose alla salute, ma allo stesso tempo non ha voglia di perdere tempo dietro a ciò che dovrebbe o non dovrebbe fare. Porta sempre con sé due pacchetti di sigarette anche se poi non ne fa uso, ma preferisce prevenire meglio che curare, anche perché non è raro che gli chiedano una sigaretta o due, quindi per lui non c'è problema a condividere le proprie cose. Il suo vero problema, in realtà, sono le canne, che tra l'altro è quello per cui è maggiormente noto: qualsiasi sia l'ora del giorno e della notte, se vai da Henri e gli fai la domanda giusta lui ti porgerà una delle sue canne, proponendo di fermarsi a fumare con lui.
" ⌗ Fumetti.
Una delle sue grandi passioni è la lettura e collezione di fumetti: ha varie mensole piene di fumetti, impilati uno accanto all'altro con ordine. Forse quelle mensole sono le parti più ordinate dell'intera stanza del ragazzo, dato che per lui veri e propri oggetti di valore. Li adora, soprattutto quelli della Marvel e della DC comics, ma anche quelli di Star Wars non sono per niente male.
" ⌗ Moto.
Henri ha la patente e tecnicamente potrebbe guidare un'auto, cosa che fa quando Joshua è fuori città e ha a possibilità di utilizzare la sua auto senza rischiare di venir preso a cinghiate dal padre. Joshua, su spinta della nonna Hazel, gli ha regalato una moto da cross, dato che non è raro che Henri vada in giro per i boschi in biciletta. Ovviamente Henri ha iniziato ad usarla per andare in giro, facendosi comprare le ruote apposta per la strada ed evitare di rovinare quelle da cross. La moto è un modello che permette di portare un secondo passeggero e Henri ha anche il patentino per poterlo fare. È di colore nero e bianco, che si intona perfettamente col suo casco nero.
ꗃ Conoscenze:
" ⌗ Caroline "Carol" Carter . { s-salem }
Caroline è la "migliore amica" di Henri, anche se non ci si aspetterebbe di vedere assieme come grandissimi amici queste due figure. In realtà nemmeno Henri e Carol, il soprannome che lui usa per parlare con lei, si sarebbero aspettati di veder sbocciare questa grande amicizia, che esiste solamente grazie al fatto che Henri si fosse accorto del fatto che lei facesse uso di alcune medicine non propriamente salutari per chi non le ha prescritte e le è andata o a parlare. Ed ecco che sono finiti uno seduto accanto all'altra a mensa oppure assieme a ridere e a scherzare. Henri si fida ciecamente di Carol, le ha rivelato alcuni dei suoi più importanti segreti, che non si possono dire per rispetto delle regole imposte da Black. Non importa, la cosa da ribadire è che possono contare l'uno sull'altra, come quella volta in cui Carol si è finta la sua ragazza per vanificare i sospetti del padre Joshua, che credeva che a suo figlio non piacessero le donne- e questo ai repubblicani omofobi sessisti misogini razzisti e chi più ne ha più ne metta non piace.
" ⌗ Jonathan "Jo" Argent. { be-aLeon }
Jonathan è forse la persona che si si aspetterebbe meno di leggere tra la lista delle amicizie di Henri, non tanto perché è impossibile che si conoscano quanto il fatto che abbiano due personalità opposte tra loro. Sorprendentemente, invece, Henri e Jo vanno d'accordo, sono più o meno amici e si confortano a vicenda quando serve, anche se ormai è più Henri a confortare Jo, dato che il belga ritiene che valga la pena aiutare Jo piuttosto che ascoltare i propri di problemi, sostenendo che, come un tempo gli diceva Brian, Henri finirebbe a parlare solo di sé senza prestare ascolto agli altri. Trova che Jo sia un ragazzo simpatico, anche se lui continua a ritenere che non sia così, Henri non è il tipo da cambiare opinione tanto facilmente, perciò non permetterà che la poca autostima dell'amico intralci i suoi pensieri, inoltre apprezza molto la passione in comune per il disegno. Cerca comunque di essere abbastanza contenuto coi gesti e movimenti quando si trova nei pressi di Jo, più che altro perché ci tiene a non spaventarlo o si sentirebbe eternamente in colpa.
" ⌗ McNamara "Chinatown" Chang Li. { -lycxris }
Ed ecco che si parla di McNamara, anche noto come Chinatown, soprannome inventato dallo stesso Henri come risposta al fatto che McNamara fosse convinto che lui fosse francese, grandissimo insulto per lui. McNamara è il suo migliore amico, sì, Henri ritiene di avere una migliore amica e un migliore amico, soltanto che McNamara non vive a Beacon Hills seppur abbia dei parenti lì, che abitano nella casa accanto alla sua, per questo si vedono abbastanza spesso, quando lui va a trovare i parenti. McNamara è la persona "più simpatica e preoccupante" che Henri conosca, così lo definisce, soltanto per la sua personalità estremamente adrenalinica, ma a parte questo vanno d'accordissimo. Commentano la gente, spesso flirtano pure amichevolmente tra loro, tanto che hanno deciso che se entro i trent'anni saranno entrambi single si sposeranno platonicamente tra loro.
" ⌗ Alan Rusnac. { Corvus_Lestrange27 }
La relazione che c'è tra Henri e Alan non è una relazione direi, anzi è più qualcosa di conveniente per entrambi. Fermi tutti, vi vedo e so a cosa state pensando: no. Henri e Alan sono giunti alla conclusione, dopo aver scoperto un certo segreto l'uno sull'altro, che fosse il caso di star zitti: Henri avrebbe dato ripetizioni ad Alan, che evidentemente ne ha bisogno, in cambio del suo silenzio, e Alan lo avrebbe lasciato in pace senza dargli fastidio in cambio del suo. Poi non sempre studiano quando Henri va a casa sua per dargli ripetizioni, a volte capita che Alan gli chieda di tirare fuori il fumo e lui ovviamente non ha diritto di dir no, ma questi sono altri dettagli.
Nota tecnica: Henri preferisce la madre e il padre di Alan, se dovesse essere sincero.
" ⌗ Reed Argent. { GrffndorCasy }
Non vanno molto d'accordo, non c'è tanto da dire a riguardo. Come sappiamo Reed è un tipo a cui piace quasi niente e nessuno, non bisogna sorprendersi se Henri e Reed non vadano d'accordo. In realtà tutto è nato dal fatto che Henri avesse mostrato interesse, molto vagamente, nei confronti di Jonathan, il fratello minore di Reed, e da quel momento è stata in discesa. Chiaramente i due non si sopportano, dato che anche Henri nutre un certo senso di disprezzo per il maggiore dei due Argent, ma in origine i due coesistevano, essendo due cacciatori.
" ⌗ Scarlett Harris. { GrffndorCasy }
La reginetta della scuola, un'altra persona che Henri più o meno frequenta, non tanto perché ora come ora siano amici, ma perché Henri vuole assolutamente fare la cheerleader, si divertirebbe troppo, ed essendo lei il capo delle cheerleader ci ha ovviamente parlato qualche volta. Ritiene che, gossip e voci a parte, sia una tipa decisamente sveglia, cosa che ammira molto, soprattutto quando una persona è in grado di rigirare tutto a proprio favore. Ha sentito parecchie voci su di lei e onestamente all'inizio credeva un po' che fosse una persona che di umano aveva ben poco, ma alla fine chi è Henri per giudicare chi è umano e chi no? L'importante è che poi lei lo faccia entrare in squadra, questo è quanto.
" ⌗ Prof. Edward Montgomery. { -lycxris }
Il professore di matematica del liceo di Beacon Hills, nonché il suo professore di matematica: Henri è molto interessato dall'uomo e ad essere onesto ci uscirebbe pure (ma quello giustamente rifiuta), con molto piacere, cosa che ormai è diventata una sfida per Henri, "cioè guardatelo è un grandissimo figo" (cit. Henri). Henri eccelle nella sua materia, in cui ha una media dell'A+, cosa che sorprende un po' tutti, ma non è questa la parte migliore: Henri chiede spesso se il prof sia disposto a dare ripetizioni, e giura che le vuole soltanto per motivi scolastici, nulla di più. Noi ovviamente sappiamo che Henri è da un anno che cerca di invitare il professore fuori a cena, ma questo gli risponde mostrandogli una tazza personalizzata con su scritto "Martens, provaci dopo il diploma". Da una parte Henri è genuinamente fiero del fatto che il prof abbia una tazza col suo nome sopra, dall'altra è infuriato a bestia perché deve aspettare un altro anno.
ꗃ Aspetto fisico:
✦ Joseph Quinn, Eddie Munson - Stranger Things
L'aspetto di Henri è quello di un giovane, sicuro non più adolescente, a causa dei suoi lineamenti già ormai marcati e adulti, che però ha ormai da un paio di anni, quindi si può dire che per lui non sia un grande problema avere l'aspetto di un adulto, soprattutto considerato che è maggiorenne da due anni. Non ha mai avuto un aspetto più grande della sua reale età, in tutta la sua vita gli è sempre stato detto che rispecchiava perfettamente il numero indicato sui propri documenti, ancora una volta a lui poco importava di questi dettagli. Crescendo, ciò è cambiato e ha iniziato a dimostrare l'età di uno o due anni più grande di quanto non fosse veramente, fino a raggiungere l'aspetto che caratterizza i suoi diciannove anni, quello che ha tutt'ora. Ha un fisico magro e snello, non troppo alto, e la sua muscolatura non è nemmeno tanto marcata quanto ci si aspetterebbe da parte di un professionista nel judo, ma a lui non è mai interessato sfoggiare muscoli o scemate simili, non sono quelli che salvano la vita: una persona può essere in perfetta salute fisica anche senza avere i pettorali. Che poi fumi, però, è un altro discorso che non faremo in questo momento (e mai).
La caratteristica principale di Henri sono i lunghi capelli castani, riccioluti, che gli ricadono lungo le spalle, spesso spettinati; ha una sorta di frangia che gli arriva poco sopra alle sopracciglia, non proprio uniforme, ma che rende comunque l'idea. Solitamente li tiene sciolti, ma quando è necessario che non gli vadano davanti agli occhi non ha alcun problema a farsi un codino alto, uno chignon o una coda bassa, dipende molto dal suo outfit in quel momento in realtà. I suoi occhi sono scuri, color nocciola, perfettamente in tinta con i capelli e le sopracciglia, tanto che sono forse una delle parti del proprio corpo che preferisce di più, al secondo posto, dopo i capelli.
La sua carnagione è chiara, non troppo pallida, ma nemmeno troppo scura, una normale carnagione rosea tipica dell'Europa del nord, nulla di più, che è ogni tanto caratterizzata dalla presenza di vari tatuaggi, quello che si vede maggiormente è quello sul braccio destro, dei pipistrelli.
Come dicevo, Henri è un tipo non troppo alto, arriva a 178cm, ma di solito può tranquillamente arrivare ai 179/80, dipende dal tipo di scarpe che usa, che sono solitamente da ginnastica, ma con la suola alta, dato che ritiene che siano più comode.
Solitamente indossa jeans e t-shirt, con sopra una felpa larga o una giacca di jeans, ma può capitare che indossi anche abiti completamente fuori dal suo stile se serve, come per esempio quella volta in cui si è presentato un polo e pantaloni formali solo perché aveva finito i jeans e le magliette e suo padre non voleva fare la lavatrice.
.
.
.
.
.
▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬
« 𝐌𝐀𝐑𝐈𝐍𝐄𝐅𝐎𝐑𝐃»
𝐨𝐜'𝐬 𝐛𝐨𝐨𝐤...
... 𝐄𝐭𝐭𝐲'𝐬 𝐬𝐩𝐚𝐜𝐞:
𖦹 Eccoci arrivati alla conclusione della mia seconda scheda di questa nuova collezione di oc.
𖦹 L'oc presentato in questa scheda è stato creato per la roleplay "Dirty Little Animals" di Black_Riddle.
𖦹 Spero vada bene, dimmi pure se ci sono cose da correggere o da precisare meglio, dopotutto ho tempo per sistemare.
𖦹 tag: Corvus_Lestrange27, -lycxris, be-aLeon, s-salem, GrffndorCasy . . .
𖦹 total words: 13749
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top