LUNA P.O.V.

Rimasi lì, ferma in mezzo al marciapiede, mentre John e Pete svoltavano l’angolo e sparivano dalla vista.

Mi girai. C’era Paul. Era in piedi e aveva gli occhi rossi. Poi vidi una lacrima scendere dai suoi bellissimi occhi. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.

“Che succede Paulie?”, gli chiesi mentre massaggiavo la sua schiena con la mano.

“Io… io non volevo far arrabbiare John...”, rispose lui tra i singhiozzi.

“John è così… non ho capito cosa gli è preso oggi, però...”, Paul mi sorrise e io feci lo stesso.

“Grazie mille, Luna”.

“Di niente Paul. Ti va di venire a casa mia? Mimi adesso è a lavoro mentre sono sicura che John non sia ritornato a casa…”, dissi a Paul.

"Si dai, mi farebbe piacere".

Allora ci siamo incamminati e abbiamo iniziato a parlare.

“Sai Luna, forse John si è arrabbiato perché è geloso”.

“Di chi dovrebbe essere geloso Paul?”.

“Di George”.

“Perché?”.

“Forse perché è il mio migliore amico e… diciamo che lo conoscevo prima di John quindi ci conosciamo molto di più… e forse John vorrebbe avere "più attenzioni", come se io pensassi solo a George e… non so che altro!”, si mise a ridere Paul.

“Conoscendo John, a volte può essere molto geloso… è proprio strano Johnny...”.

“Secondo te non mi vuole più come migliore amico?”.

“No… non arriverà a così tanto e poi sono sicura che ti vuole tanto bene... Ma per cambiare argomento… George com’è… è simpatico o… non saprei...”, chiesi io.

“George è simpaticissimo però è molto riservato. Si apre solo con le persone che pensa siamo ottimi amici. Lui è anche un rubacuori. Tutte le ragazze cercano di attirare la sua attenzione ma lui mi ha detto che si innamorerà soltanto della ragazza che lo farà innamorare perdutamente... come ti ho detto suona la chitarra ed è veramente bravo...”, rispose Paul.

“Oh, ok!”, dissi io.

Eravamo quasi arrivati quando Paul incontrò un ragazzo che salutò con un grande sorriso in faccia.

"Ciao Georgie!", esclamò Paul.

"Ciao Paulie!", rispose lui.

Si avvicinò a noi e abbracciò Paul.

"Ciao…", disse a me guardandomi un po’ imbarazzato.

“Ciao”, risposi io.