CAPITOLO 28
"L'hai voluto tu, ora ne prenderai le conseguenze...", rispose lui alzandosi di scatto dal letto e venendomi incontro, "... Te ne pentirai amaramente, ne sono sicuro".
LUNA P.O.V
"Non ho paura di te, John", gli dissi.
Mio fratello si alzò e mi prese per la vita, iniziandomi a solleticare la pancia. Il mio punto debole.
Iniziai a ridere sonoramente, stavo quasi morendo dalle risate.
"John- fermati dai". Ed ogni parola era fermata da una risata.
"Io te l'ho detto, cucciola", rise continuando quello che stava facendo.
"John-".
"Dimmi".
"Fermati un attimo-".
"Solo per stavolta". E si fermò.
Io mi ricomposi e lo guardai.
"Sabato esco con George, andiamo a Strawberry Fields".
"La mia sorellina fa colpo, vedo", ridacchiò facendomi l'occhiolino.
"Ma stai zitto John! Siamo solo amici!".
"Da come vi guardate non lo sembra affatto", dichiarò sicuro, "e poi anche tra amici puoi avere rapporti... Molto profondi".
"Ok, smettila John. Tanto a George non piaccio-".
"Ma certo", rise ad alta voce, "e allora come mai ogni volta che ci sei tu sembra essere il ragazzo più felice del mondo? Luna, Luna, Luna, piccola Luna, non sei per niente esperta in amore...".
"Senti John, avrò le mie... Le mie occasioni quando lo vorrò".
"Guarda che George è un bravo ragazzo, è molto intelligente, spiritoso, a volte riservato ma è anche divertente. E non mi dispiacerebbe se entrasse a far parte della famiglia... E se poi ti spezza il cuoricino lo faccio nero, stanne certa".
"Non si risolve tutto con le mani, John".
"Hai intenzione a dirglielo?".
"Cosa?".
"Che ti piace".
"No... Non ancora".
"Fallo per me, hai un'ottima occasione sabato".
"Solo per te".
"Fidati che sarai soddisfatta di quel ragazzo".
"Sembra che tu sia stato fidanzato con lui".
"E chi lo sa?".
"John, tu sei un pazzo, e ti amo per questo".
"No, no, no, no".
"Che?".
"Ti amo lo dici solamente a George".
"Scusami John, intendevo, ti voglio molto bene". Scandii ogni singola lettera.
"Brava cucciola, così si fa".
Risi. John era molto matto, a volte.
"Vieni qua", mi disse.
Si diresse verso l'armadio e frugò fra i vestiti.
"Cosa stai cercando?".
"Aspetta e scoprirai... Eccolo!", esclamò tirando fuori un abito rosso.
"Che bell'abito", dissi prendendolo in mano, "è... È stupendo".
Aveva una larga gonna rossa lunga fino alle ginocchia, una piccola spaccatura a "V" sul petto e le maniche lunghe fino al gomito.
"Ma... Come fai ad averlo?".
Lui sorrise. "Era della mamma, adesso è tuo. Usalo quando vai da George, farai un figurone, ne sono certo".
Lo abbracciai scoppiando in lacrime.
"Grazie John, sei un tesoro".
"Ti voglio bene, Luna, solo questo... ".
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