CAPITOLO 23

A casa di Richard

LUNA P.O.V

Bussai alla porta mentre John chiudeva a chiave la macchina.

“Arrivo!”, si sentì dire da dentro e subito dopo un ragazzo la aprì.

“Ciao…”, dissi un po’ imbarazzata.

“Ciao!”, disse lui tutto felice. Subito dopo mi raggiunse John, senza darmi il tempo di presentarmi alla persona con cui stavo parlando.

“Ciao! Sei Richard, non è vero? Io sono John Lennon”, si presentò mio fratello.

“Si! Sono io Richard. Ma chiamatemi pure Ringo, mi piace anche così!”, rispose Ringo.

“Piacere, io sono Luna, Luna Lennon, la sorella di John”.

“Piacere di conoscerti Luna! Ma che maleducato che sono stato! Entrate, prego!”. E ci fece entrare.

Richard era un ragazzo un po’ più basso degli altri tre, aveva dei meravigliosi occhi azzurri e un naso abbastanza grande. E mi è sembrato veramente simpatico!

In salotto trovammo già Paul seduto sul divano che leggeva dei fogli, probabilmente qualche abbozzo di canzone sua e di John.

“Ciao Paulie!”, salutò John.

“Ciao Paul”, dissi io.

“Ciao Johnny, ciao Luna!”, rispose lui.

Dopo di questo sentimmo bussare alla porta.

“Vado io”, mi offrii avviandomi verso la porta.

Aperta essa, trovai davanti un George ansimante e rosso in faccia.

“Ciao mio caro George”, dissi ridacchiando.

“Ciao mia cara Luna”, disse entrando e dandomi un bacio sulla guancia. Io arrossii.

“Hai corso?”, gli chiesi.

“Si, si vede così tanto?”, rise.

“Oh, ecco George!”, esclamò John.

“Ciao ragazzi! Ciao Richard! Piacere, George Harrison”, salutò George entrando nel salotto seguito da me.

“Ciao George, benvenuto!”, rispose Ringo.

“Possiamo cominciare a suonare?”, chiese Paul impaziente.

“Certo! Seguitemi di sotto, lì tengo la mia batteria”, e Ringo ci indicò di seguirlo.

Entrammo in una stanza abbastanza grande, dove nell’angolo si trovava la batteria.

“Luna, siediti pure lì”, disse il batterista indicando un piccolo divano.

“Grazie Ringo”.

“Prego, non c'è di che!”.

I ragazzi presero le chitarre e il basso e iniziarono ad accordarle. Si scambiarono un paio di parole e iniziarono a suonare.

Devo dire che il suono generale era veramente diverso! Ringo era un bravissimo batterista e credo sia proprio fatto per far parte dei Beatles.

Poi il mio sguardo si fermò su George. Era incredibilmente concentrato nel suonare il suo assolo di chitarra.

Dopo averlo finito alzò gli occhi, mi guardò e mi sorrise per un secondo, per poi tornare a guardare la sua chitarra.

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