CAPITOLO 17
Fine giornata scolastica
GEORGE P.O.V
“Ciao George!”, esclamò qualcuno. Mi girai e vidi Luna.
“Ciao Luna!”.
“Ti volevo fare i complimenti…”.
“Per cosa?”.
“Beh, perché sei riuscito a convincere John a farti entrare nella band…”.
“Oh, si… grazie Luna. Sono molto felice di farne parte…”.
“Credo che te lo sei veramente meritato…”.
“Ho solo fatto del mio meglio… non per vantarmi, ma l’ho eseguita perfettamente…”.
“Quanta modestia, signor Harrison!”, disse Luna con una voce buffa.
“Ma tu sei veramente matta”, commentai ridacchiando.
“Ma no! Non lo sono!”, esclamò tirandomi un leggero pugno sulla spalla.
Siamo usciti di scuola ma non vedevo né John né Paul.
“Ma dove si sono cacciati quei due?!”, si guardò in torno, “... Mi vorrebbe gentilmente accompagnare signor Harrison?”, chiese alla fine.
“Mi darebbe un dispiacere non farlo, signorina Lennon”.
Allora ci siamo incamminati ridendo.
~ • ~ • ~ • ~ • ~
“Ma un giorno mi fai sentire qualcosa, George?”, chiese la ragazza.
“Certo, se vuoi anche adesso! Siamo quasi arrivati a casa mia, se vuoi prendo la chitarra, andiamo a Strawberry Fields e ti faccio sentire!”.
“Sarebbe… fantastico! Ma hai tempo?”.
“Per te ho sempre tempo…”.
Allora siamo andati verso casa, io sono andato dentro mentre Luna mi ha aspettato fuori.
Presi la chitarra ma quando stavo per aprire la porta e uscire una voce mi chiamò: “Hey Georgie, dove vai?”.
“Ehm, ciao mamma… io sto andando a Strawberry Fields…”.
“Con la chitarra? E con chi vai?”.
“Sto andando con…”.
“Ci stai andando con quella ragazza?”, mi interruppe guardando fuori la finestra.
“S-si…”, dissi un po’ imbarazzato.
“Ma che carina! È veramente una bella ragazza! Ma è la tua fidanzata, George? Non me la presenti?”.
“No mamma, lei non è la mia fidanzata…”, sospirai, “è solamente la mia migliore amica…”.
“E non me la presenti? Dai falla entrare, non lasciarla al freddo! Puoi suonarle qualcosa anche in camera tua! E vi posso pure preparare del tè!”.
“Si, ok… glielo dico…”.
Allora ho appoggiato la chitarra per terra, sono uscito e mi sono avvicinato a Luna.
“Ce l’hai fatta George! Ma la chitarra?”.
“Ecco... mia mamma ha detto che vorrebbe conoscerti e… si, se vuoi puoi stare qui a casa questo pomeriggio…”.
“Uh… si grazie!”, disse un po' sorpresa dalla richiesta.
Entrammo in casa e mia mamma ci accolse con un sorriso.
E il resto è stato altrettanto imbarazzante.
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