/say something/

30 Agosto 2010

Dicevi di rimpiangere di non riuscire più ad essere come me. Ad avere la voglia, la forza necessaria e la caparbietà per far funzionare tutto. Dicevi che ognuno avrebbe dovuto fare ciò che meglio credeva per sé stesso.

Erano passati cinque giorni da quando avevamo parlato l'ultima volta, quello seguente mi scrivesti. Mi stavi facendo abituare alla tua assenza iniziando a privarmi della tua voce.

Stai bene? mi chiedesti, e io non sapevo cosa risponderti.

Non lo so, tu?

No, però va bene, tu continuavi ad essere più bravo di me anche se non te ne rendevi conto.

È lo stesso, però se va male non può anche andare bene.

Va male in ogni caso. Dicevi che io ero sincera, ma anche tu lo eri. Eravamo sinceri l'uno con l'altra e nonostante continuasse a fare male, la tua sincerità mi faceva bene. Mi lasciava qualcosa.

Perché? azzardai. Ero seduta alla mia scrivania con il libro di storia aperto davanti e una matita tra le dita.

Perché se non ti scrivo mi sento in colpa, e se ti cerco faccio durare qualcosa che farà male.

Fa male anche il silenzio,  scrissi con le dita che si muovevano veloci sulla tastiera. Qualcosa fa male soltanto se decidiamo noi di farcene. Se teniamo davvero a questa cosa andiamo avanti, forse questo un po' farà male, ma potrebbe far più male lasciando andare tutto da un momento all'altro come se non fosse mai esistito niente.

Ti immaginavo. Ti immaginavo come me, seduto e con il cellulare tra le mani senza farlo oscurare neanche un istante. Ti immaginavo mentre aspettavi le mie parole, mentre contavi i secondi e mentre tu immaginavi me allo stesso modo in cui io facevo con te.

Mi stai dicendo che non tengo a te.

Lasciai andare la matita e respirai passandomi una mano tra i capelli legati. Non lo sto dicendo io, ma è come se tu partissi già sconfitto, come se non riuscissi a vedere e a goderti quello che abbiamo avuto e quello che potremmo avere ora. Perché io sto bene quando parlo con te, anche adesso.

Sai che ci sono già passato. Sai che sono stato già sconfitto e ormai so che lo sarò di nuovo, ma sto facendo di tutto per esserlo nel modo meno doloroso possibile.

So che lo sei già stato, ma questo non significa che lo sarai di nuovo.

Sarà così. Mi presi del tempo. Mi presi un istante perché volevo davvero capirti, l'avrei voluto tanto.

Come puoi saperlo? adesso, dopo tutti questi anni, se avessi conosciuto la tua risposta, probabilmente non te l'avrei chiesto.

Ogni tanto scendi dalle nuvole e pensa in un modo più razionale. Anche quello sapevo che avrebbe fatto male se avessi preso le tue parole in un altro modo. Ma in quel momento io avevo ancora bisogno delle tue parole, e allora ci scivolai completamente sopra, vi atterrai e ci rimasi, dovevo nasconderle.

A volte è difficile se si ha una persona che ti ci porta. Rispondi alla mia domanda.

So già che tra la scuola e stronzate varie a Natale non potrò venire da Louis, e so che la prossima estate non sarò lì. Su quello però non riuscii ad atterrare. Non riuscii a rimanerci, sentii le tue parole sulla pelle, come una promessa spezzata.

Tu sapevi dall'inizio che c'era questa lontananza, lo sapevi e allora perché mi hai illusa in questo modo? Mi hai conosciuta ancora prima che io riuscissi ad aprirmi davvero con te, e mi hai detto cose che non si dicono a chiunque, mi hai detto cose che io leggevo solo nei miei dannatissimi libri. Fino ad una settimana fa continuavi a promettere, mi hai detto che ho completamente tutto di te e che non vuoi neanche la più piccola parte indietro. Questo fa male, Harry.

Promisi ancora una volta a me stessa che non sarei crollata, che non avrei pianto per te perché non era ancora il momento per farlo.

Eppure io continuo a non riuscire a guardare nessun'altra. Continuo a vederti e a cercarti in ogni singolo volto, ma devo andare avanti. Me lo dicesti già. Mi parlasti di quella volta in cui eri quasi sicuro che io fossi lì, esattamente a pochi metri da te come lo eravamo stati solo poche settimane prima. Anche a me era successo.

Vuoi innamorarti, cercare un'altra? impiegai tutta la forza che mi era rimasta per scriverti quelle parole.

No. Mi rispondesti, poi continuasti. Adesso non riesco a farlo e non posso farlo.

Allora cos'è che vuoi? mi facevi impazzire. Mi facevi impazzire come nessun altro.

Non voglio stare male, è la cosa che voglio meno a sedici anni. Per una ragazza, poi.

Quindi? Adesso cosa vorresti fare? Non voglio metterti pressione, ma devi prendere una decisione. Perché forse non te ne rendi conto, ma io non riesco più a starti dietro in questo modo. Ho bisogno di sapere una volta per tutte cosa vuoi, perché tu sai già cosa vorrei io, ma non ci sono solo io in questa cosa, quindi adesso tocca a te. Sapevo a cosa stavo andando incontro. Tutto sarebbe potuto finire in quello stesso momento. Ero pronta? No. Lo sapevo e lo so anche adesso, perché neanche adesso lo sarei.

Cristo, io non so più cosa voglio, te ne rendi conto?

Non posso continuare ad aspettarti così, i ruoli si erano completamente invertiti e non ce ne eravamo neanche resi conto.

Non è il momento.

Niente è semplice.

Questo potrebbe esserlo. E io vorrei poter essere come qualsiasi altra persona che c'è in giro, senza essere in grado di legarmi così tanto a una persona anche dopo soltanto due giorni.

Non sapevo in che modo, ma sorrisi. Ma non lo sei. Ed è esattamente questo che ti rende ciò che invece sei.

Forse se ci fosse stato qualcosa di più adesso sapremmo cosa fare.

Un bacio non cambia la vita. Mi battei una mano sulla fronte e sospirai sconfitta, ero stanca. In quel momento sapevo che me l'avrebbe cambiata, adesso ne sono sicura.

Non ho detto questo, ma forse ci avrebbe aiutati a capire qualcosa di più.

A capire cosa? Io so già cosa provo e so già cosa vorrei e dovrei provare.

Cosa provi adesso? E cosa vorresti provare?

Mi piaci davvero tanto e vorrei non considerarti minimamente.

Allora perché vuoi smettere tutto questo? Stai male perché non mi hai vicina, perché?

Perché non ti sento, non ti vedo, e non sono abbastanza forte per superare tutto questo ancora una volta. Non si può stare in questo modo adesso, senza potersi divertire, senza potersi lasciare andare, perché hai costantemente nella testa qualcuno di letteralmente irraggiungibile.

Le tue parole non erano sbagliate, entrambi sapevamo che avevi ragione, ma chi avrebbe smesso per primo? Chi sarebbe stato così coraggioso da lasciare andare l'altro? Io non volevo essere coraggiosa, io volevo essere egoista, e me ne rendo conto solo adesso.

Non sono irraggiungibile.

Basta. Una parola, cinque lettere, ma bastarono a devastarmi.

Aspetta. Non ero ancora pronta, non volevo che finisse così, non in quel modo, non con quelle cinque lettere. In questi cinque giorni, come ti sei sentito? Com'è stato non parlare con me, neanche una volta?

Meglio. Sono stato meglio.

Altra parola, altre cinque lettere. Non immaginavo che potessero fare così male.

Non ti sono mancata? Perché tu sì, avrei voluto aggiungere, ma non lo feci.

Mi sei mancata di meno, perché non scrivendoti e non sentendo la tua voce riuscivo a pensarti meno intensamente e meno frequentemente.

Va bene. E forse andava davvero bene.

Però mi sono allenato tanto, ho tenuto la mente occupata da altro.

Tra poco ricomincerà tutto e anche io sarò occupata con altro, spero possa sentirmi in questo modo.

Buongiorno, buonanotte. Mi sarebbero bastati.

Domani, e il giorno dopo, saranno come oggi?

. Chiusi gli occhi, sfilai l'elastico dai capelli.

Credo che tu abbia preso la tua decisione.

Ah, sì? E che decisione sarebbe? non ti capivo in quel momento. Mi stavo mettendo da parte e tu me lo stavi facendo pesare più di quanto fosse necessario.

Se non vuoi più nessun tipo di contatto con me credo che sia abbastanza chiara, no?

No.

Dimmi se è così. Il cuore mi batteva così forte che volevo aprirmi il petto, recuperarlo e schiantarlo contro la parete alle mie spalle.

No.

Dio, basta. Sono una persona e ho bisogno di sapere, so che ti aspetterò in ogni caso, ma almeno dimmi, dimmi se ne varrà la pena. Dimmi se vuoi dimenticarmi, se rimpiangi di avermi conosciuta. Dimmi semplicemente qualcosa.

E lo facesti. Vorrei dimenticarti.

Ma?

Ma stranamente non ci riesco.

Nemmeno io, solo che io non lo volevo neanche.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top