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11 settembre

Con Louis non mi vidi mai. Anche lui aveva iniziato a sparire, a nascondersi tutte le volte che gli chiedevo di incontrarci. Ma ormai mi stavo abituando, erano passati solo pochi giorni, ma ci stavo facendo l'abitudine. C'erano momenti in cui mi sentivo sola, momenti in cui mi era capitato di piangere e momenti in cui rileggevo le parole più belle che mi avevi riservato.

L'undici settembre però mi cadde il mondo addosso e ne sentii tutto il peso. Ed era tutto racchiuso in una foto che ritraeva te e una ragazza, il tuo braccio intorno alla vita di lei e le sue labbra sulle tue nel bacio che avrebbe dovuto essere mio.

Continuai a guardarla, non riuscivo a non farlo. L'avevi postata tu su un social e sapevi che avrei potuto vederla, forse l'avevi fatto per quello, perché non ce la facevi a dirmi tu stesso che avevi trovato un'altra.

C'erano tanti commenti, erano tutte parole belle, congratulazioni per qualcosa che a sedici anni decidi di mostrare al mondo. Ma tu non volevi mostrarlo al mondo, volevi mostrarlo a me. E allora scrissi anche io qualcosa: ti dissi che ero felice per te, era bello che avessi trovato qualcuno a cui tenere e che potesse essere con te, starti accanto.

Fu in quel momento che tornasti, come se mi aspettassi. In quel momento pensai che tu fossi un codardo, un vigliacco.

Le tue parole quanta tristezza nascondevano?

E io non dovevo darti conto di niente, avrei dovuto lasciarti così, in sospeso e con il senso di colpa a pesare sulle tue spalle, ma non lo feci.

Mi basta che tu stia bene, che sia felice e che abbia trovato una persona che possa renderti tale.

Io spero davvero tanto tu possa trovarne una.

Anch'io, magari non così presto, ma ci spero.

Sono stato fortunato. E in quello stesso momento, mentre riguardavo quella stessa foto, io mi resi conto di cosa significasse avere un cuore spezzato. Il mio era completamente in pezzi, e non volevo neanche raccoglierli. Volevo lasciarli lì, se quello significava farsi meno male. Non li volevo più indietro.

13 settembre

Due giorni dopo tornasti ancora, non capivo il perché. Non riuscivo a capire perché volessi parlarmi pur sapendo il modo in cui mi sentivo; perché anche se non te l'avevo detto, tu lo sapevi. Lo sapevi sempre. Riuscivo a non pensare a te per un istante e tu ricomparivi, come se non fosse successo niente, come se fossi uno qualunque conosciuto durante l'estate.

Mi chiedesti come stavo, io ti risposi che stavo bene e poi parlammo della scuola, tu avevi già iniziato a seguire le lezioni e mi dicesti che lì avevi conosciuto lei.

Tu, zero?

Ti riferivi ai ragazzi, ma io non ci pensavo proprio in quel momento. Mi chiedevo davvero come tu fossi riuscito a farlo. A quel punto vacillai, e insieme a me tutte le conferme che eri riuscito a darmi. Perché se quello che ci aveva legati era vero, come potevi stare bene? Come potevi cercare la felicità in altre persone?

Louis, lo senti ancora?

Qualche volta. Tu?

No. Semplice, veloce e diretto.

Perché? Mi ha detto che siete abbastanza in contatto.
Ed era vero, me l'aveva detto qualche giorno prima, una delle ultime volte che ero riuscita a strappargli qualche parola dalle dita.

Quasi mai.

Poi parlammo di Avril e del ragazzo che aveva conosciuto lei quell'estate, ma non stavano più insieme.

Era inevitabile, avevo già parlato con Zayn.

Già, forse era inevitabile.

25 settembre

Smettila di dire che non ci tenevo.

Questo mi scrivesti, queste parole, dopo giorni che non l'avevi più fatto. Ti chiesi a cosa ti riferissi, ma tu non mi rispondesti mai.

29 settembre

Era il giorno del mio compleanno, l'avrei festeggiato anche se non volevo, anche se i compleanni non mi piacevano. Ma mia madre era preoccupata, fingevo di stare bene ma lei se ne accorse che non era vero.

Ascoltavo sempre la stessa canzone, ero legata al testo e alla melodia perché l'avevo ascoltata per la prima volta davanti al mare che ci aveva conosciuti in ogni modo, e perché sembrava rispettare la mia condizione, rispecchiando ogni più singolo dettaglio del modo in cui mi sentivo. Anche di quello si accorse mia madre.

Il titolo della canzone significava letteralmente Fuori rotta, ed era così che mi sentivo io: in alto mare, alla deriva, completamente sola.

It feels like we've been out at sea
(Mi sento come se fossimo stati in mare aperto)
So back and forth that's how it seems
(Così, avanti e indietro, sembra proprio così)
And when I wanna talk you say to me
(E quando ho voglia di parlare tu mi dici)
That if it's meant to be it will be
(Che se dovrà andare così, andrà così)

Com'è andata realmente, a noi? Abbiamo smesso da un momento all'altro qualcosa che per molti neanche c'è mai stato, che non è mai esistito, che abbiamo costruito noi.

So crazy it's this thing we call love
(Così pazza è questa cosa che chiamiamo amore)
And now that we've got it we just cant give up
(E ora che ce l'abbiamo non possiamo arrenderci)

Però noi ci siamo arresi, nonostante tu mi abbia detto di essere innamorato di me, di amarmi nonostante avessimo sedici anni.
E allora, cos'è stato?
Perché ci siamo arresi?

I'm overboard
(Sono in alto mare)
And I need your love to pull me up
(E ho bisogno del tuo amore per tirarmi su)
I can't swim on my own
(Non so nuotare da sola)
It's too much
(E' troppo)
Feels like I'm drowning without your love
(Sento che sto per annegare senza il tuo amore)
So throw yourself out to me
(Allora vieni qui ad aiutarmi)
My life saver
(Tu sei colei che mi ha salvato la vita)

Era sbagliato che mi sentissi in quel modo?
Era sbagliato sentirsi fuori rotta, in alto mare, per te?
Era sbagliato pensarti ancora, lasciarti continuare a vivere così costantemente dentro di me nonostante per noi non ci fosse mai stata nessuna possibilità?
Era sbagliato provare ancora amore, parlare a me stessa di quello che sentivo per te?
Era sbagliato provare amore a sedici anni, e per te?

È solo che io ne avevo bisogno. E non solo del tuo amore, a me saresti bastato tu. Mi saresti bastato per trascinarmi sulla riva, al riparo, al sicuro.
Solo che tu non c'eri e l'avevi scelto.

It's supposed to be give and take I know
(In teoria si dovrebbe dare e ricevere)
But you're only taking and not giving anymore
(Ma tu ora stai solo prendendo e non dai più niente)
So what do I do
(Quindi cosa devo fare)
Cause I still love you
(Perchè ti amo ancora)
You're the only one who can save me
(Tu sei l'unica che può salvarmi)

Continuavi a prenderti pezzi di me senza che io me ne rendessi conto. E per quanto mi sforzassi di nasconderlo, per quanto credessi con tutta me stessa che ce l'avrei fatta, chiunque si sarebbe accorto che ti avevo dato tutto, che non mi restava più niente.

Mentre ascoltavo ancora una volta quella canzone, mi scrivesti un messaggio.

Ricordati che ciò che dico lo penso davvero, e che non ti ho dimenticata. Buon compleanno.

— Allora vieni qui e salvami — sussurrai, piano e passando le dita sullo schermo del cellulare come se fosse il tuo volto.

🌷🌷🌷

Il prossimo capitolo sarà l'epilogo, e vi assicuro che l'intera storia avrà un senso molto più chiaro alla fine.

PS. Credo che Overboard sia la colonna sonora della storia insieme a I don't want to miss a thing💫

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