/moments/

🌷 Hands are silent
Voice is numb
Try to scream out my lungs
It makes this harder
And the tears stream down my face 🌷            

7 Agosto 2010

Le tue dita erano tra le mie; la tua stretta c'era, la sentivo anche se era delicata, e io avrei soltanto voluto strapparmi il cuore dal petto e dartelo per quanto mi batteva forte.

Ero accanto a te, non ci guardavamo, ma facevamo di più. Facevamo molto di più e quello che io amai di quel momento, era che soltanto noi lo sapevamo. Soltanto noi sapevamo quello che ci stava succedendo, quello che stavamo provando semplicemente esistendo insieme.
Un sorriso si costruì inevitabilmente sulle mie labbra, curvate verso l'alto, dove mi sentivo io quando ero con te.

Louis era ancora davanti a noi insieme a quei ragazzi, ci dava le spalle. Avril era con il suo ragazzo e io ero con te. E a me stava bene. Stava più che bene.

Poi, Louis si voltò e disse che anche quei ragazzi sarebbero andati sulla spiaggia. Il suo sguardo era su di te, poi si spostò su di me, ma prima di arrivare al mio volto i suoi occhi azzurri caddero sul mio braccio accanto al tuo, fino ad arrivare alle nostre mani intrecciate, unite in qualcosa che io non sapevo ancora mi avrebbe prosciugata.

Il suo sorriso, quel bellissimo sorriso che gli incorniciava le labbra e che lasciava vedere i denti si spense piano, e anche se io sapevo chi volessi, un piccolo pezzo del mio cuore si staccò, perché era diventato anche suo.

Alla fine i suoi occhi mi trovarono, consapevoli e senza rancore. Erano ancora trasparenti, e mi guardavano come qualcosa di perso senza neanche averlo mai posseduto. Mi guardavano nel modo in cui io poi avrei guardato te.

— Devo riportarti a casa — disse Louis, un sorriso più piccolo sulle labbra.

— Non vieni? — chiese uno dei ragazzi, biondo e con gli occhi simili a quelli di Louis.

Scossi piano la testa. — No, non posso.

Il suo sguardo si spostò inevitabilmente sulla mia mano tra quella tua, ma non disse niente. Annuì soltanto, e mi sorrise.

— Posso riaccompagnarti io, se vuoi — mormorasti tu, sporgendoti leggermente verso di me. Sentivo il tuo respiro quasi sul collo.

— Sua madre sa che l'avrei fatto io — ti interruppe Louis quando ti sentì e prima che anche io potessi risponderti.

Aveva ragione. Per quanto io volessi che lo facessi tu, volevo avere la certezza che ti avrei potuto vedere il giorno dopo e quello dopo ancora prima che tu partissi.

— Non fa niente — ti dissi, accennando un sorriso e voltandomi verso di te.

Tu mi guardavi con i tuoi occhi verdi, mi guardavi e mi vedevi, mi leggevi e mi capivi.

Sapevo che dovevo lasciare andare la tua mano, ma non ero pronta e non volevo farlo. Volevo sentire ancora il contatto con la tua pelle, le tue dita intorno alle mie e il tuo calore sul mio palmo. Ti volevo con me, in ogni singolo senso.

Prima che potessi voltarmi a guardare ancora Louis, tu mi attirasti gentilmente a te. Stringesti la presa sulla mia mano e mi tirasti a te quasi impercettibilmente, ma io sentii anche quella. Sollevasti l'altra mano e mi spostasti i capelli dietro l'orecchio, e la tua mano rimase lì, a tenermi quando il tuo respiro sul mio collo non era soltanto un'illusione, una semplice e debole percezione.

— Domani — dicesti solamente, lo sussurrasti e me lo promettesti.

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