/forever and always/
🌷And I stare at the phone,
He still hasn't called
And then you feel so low you can't feel nothing at all
And you flashback to when he said forever and always
Oh, and it rains in your bedroom
Everything is wrong
It rains when you're here and it rains when you're gone
'Cause I was there when you said forever and always 🌷
9 Agosto 2010
Quella notte non dormii. Non riuscivo neanche a tenere gli occhi chiusi e non facevo altro se non fissare il buio di quella camera. Non volevo credere che il giorno dopo non ci saresti stato, che saremmo stati così lontani e così distanti, e adesso io non riesco a credere a quanto io ci abbia creduto davvero in quel momento, a quanto sentissi tutto. Avevo la costante paura di addormentarmi e perdermi la tua partenza e quella di Louis, anche se sapevo che io e te avremmo avuto ancora qualche altra ora per definire ciò che eravamo.
Appena sentii i passi di mia madre mi alzai, cambiandomi velocemente e uscendo fuori.
—Sei già pronta — osservò, guardandomi mentre lei sorseggiava il suo caffè con la tazza tra le mani.
— Stanno per partire — le dissi, passandomi le mani tra i capelli per tentare di sistemarli almeno un minimo e poi superandola. — Torno più tardi.
Alla fine mi legai debolmente i capelli mentre percorrevo quel viale che conoscevo e che avrei ricordato per sempre, con il cuore che mi batteva nel petto troppo velocemente.
Non sapevo che cosa mi sarebbe aspettato, non sapevo come tu ti saresti comportato dopo la sera prima, ma neanche la più remota delle immagini che si formarono nella mia mente sfiorò quella reale. La prima persona che vidi fu tuo padre, che mi riconobbe e che mi disse che tu eri ancora dentro una delle tende. Io annuii soltanto, poi il mio sguardo si spostò sull'auto al centro del piazzale. Louis era di spalle, e fu lui a vedermi per primo. Teneva una grande borsa tra le mani e per un istante esitò, poi mi sorrise, mise giù la borsa e venne verso di me.
— Sei venuta a salutarmi? — mi chiese, il sorriso di sempre sul suo volto e il tono ironico, ma nei suoi occhi c'era qualcosa che nessuno avrebbe potuto cancellare, e che a me non riusciva a nascondere.
Io annuii ancora, non riuscivo a fare altro. Volevo dirgli qualcosa, scusarmi, ma non sarebbe stato giusto. Lui scosse debolmente la testa e poi mi prese tra le braccia, stringendomi in un modo che spezzò il cuore a me; in un modo a cui sapeva di non poter più ricorrere, ma entrambi ne avevamo bisogno. Lo strinsi a me e poggiai la testa sulla sua spalla, non so per quanto tempo restammo in quel modo, ma quando entrambi poi ci allontanammo vidi uscire te dalla tua tenda.
Avevi i capelli completamente disordinati e ti passasti una mano tra di essi, sul tuo volto poi c'era un paio di occhiali da vista che non ti avevo mai visto indossare. La maglia bianca e i pantaloncini neri aderivano al tuo corpo e i tuoi piedi nudi sul prato mi riportarono alla prima volta il cui ti vidi. Tuo padre fece un cenno verso di me e tu ti voltasti.
— Ehi — dicesti, prima di sederti e allontanare lo sguardo dal mio.
Qualcosa mi colpì e fece male, ma ancora adesso non so cosa fosse. Uscì anche tua madre, mi sorrise e mi chiese se volessi fare colazione con loro. Ricambiai il suo sorriso e scossi la testa, ringraziandola a bassa voce.
— Almeno siediti con noi, dai — continuò, dopo che anche Louis e i suoi genitori fecero una pausa per mangiare qualcosa.
— C'è una sedia lì — indicasti, non guardandomi neanche mentre lo dicevi.
Quel qualcosa mi colpì ancora, e quando presi quella sedia e la misi vicino ad Avril Louis cercò di nuovo il mio sguardo e mi sorrise debolmente, consapevole.
Volevo piangere. Volevo piangere e tanto, come una bambina, ma non potevo farlo, non sapevo neanche per quale motivo mi sentissi così. Come se fossi completamente, assolutamente fuori posto. Pensai di andarmene e tornare più tardi, ma Avril mi salvò. Poi arrivarono anche gli altri.
Was I out of line?
Did I say something way too honest?
Made you run and hide
Like a scared little boy?
I looked into your eyes
Thought I knew you for a minute, now I'm not so sure
Eravamo tutti in quello spiazzale, qualcuno sorrideva e qualcun altro piangeva anche, io ero in una terra di mezzo e non sapevo perché. Non sapevo se mi sentissi in quel modo per Louis, perché io sapevo di non provare per lui quello che provavo per te. Ne ero sicura.
Improvvisamente Niall recuperò uno dei pennarelli e si mise dietro Louis, che si tolse la maglia per stare al suo gioco. Quella punta passò sulle pelli di tutte, imprimendo con quel colore parole e disegni che non sapevo non avrei dimenticato presto.
Avril scrisse qualcosa sul fatto che la facessi sentire più bassa di quanto già non fosse quando eravamo insieme, mentre gli altri si limitarono a disegnare qualcosa soltanto per lasciare un segno, uno che fosse solo nostro. Poi ci fosti tu. Mi guardavi senza il sorriso che avevamo tutti impresso sul volto, semplicemente eri lì con quel pennarello tra le dita a guardarmi, prima di spostarti dietro di me. Mi raccogliesti i capelli su una sola spalla, sentivo poi le tue dita scorrermi lentamente sulla pelle. Anche tu ti rendevi conto di quello che mi facevi, te ne rendevi conto e non facevi niente per riprenderti tutto indietro, anche se era troppo tardi per farlo. Mi avresti lasciata senza niente, ma in quel momento io non lo sapevo, e forse nemmeno tu.
Cercai di concentrarmi sulle parole che mi stavi incidendo sulla pelle, ma non ci riuscii. Gli altri erano intorno a noi a continuare a scriversi addosso le nostre storie, le storie di un'estate che nessuno avrebbe mai dimenticato.
Quando finisti ti chiesi cosa avevi scritto, ma tu ti limitasti a sorridermi in un modo a cui non mi sarei mai abituata, che non mi sarebbe mai bastato. Avril me lo disse, si mise alle mie spalle e lesse quelle parole; il titolo di una canzone che in quel momento non capivo ma che conoscevo, solo che non sapevo cosa sarebbe diventata. Ti guardai ancora e tu avevi una consapevolezza nello sguardo che mi fece dimenticare il modo in cui ti eri comportato prima e quello in cui mi avevi fatta sentire.
Were you just kidding?
'Cause it seems to me, this thing is breaking down
We almost never speak
I don't feel welcome anymore
Baby, what happened, please tell me?
'Cause one second it was perfect, now you're half way out the door
Alla fine Louis venne vicino a me, spezzando il nostro contatto. I suoi occhi azzurri mi guardavano con dolcezza e mi sorrise mostrando i denti, facendo poi sorridere anche me mentre scuotevo la testa e lui mi prendeva il braccio, avvolgendolo con le sue dita. Si chinò e fino a quando non ebbe finito non riuscii a vedere cosa avesse scritto. Poi però lo feci: Non sentire troppo la mia mancanza; e poi lui si avvicinò ancora, fino a sussurrarmi qualcosa che soltanto noi potevamo sapere.
— Anche se io sentirò la tua — disse, e io sentivo il cuore quasi frantumarsi piano, lentamente.
Louis si allontanò prima che io potessi rendermene davvero conto, e dopo di lui rividi ancora te, ancora con quella consapevolezza, ma anche con qualcos'altro. Sapevamo entrambi che provavo qualcosa anche per Louis.
E fu quando lui mi strinse tra le braccia in quel modo così deciso e intenso che me ne resi conto a pieno, che tutto divenne più reale, come il tuo sguardo che sentivo bruciare su di me e come le braccia di Louis intorno al mio corpo. Io feci lo stesso. Lo strinsi a me cercando di dargli anche la più piccola parte di quello che ero pronta a dare a te. Poi quando lui mi sussurrò quelle ultime due parole lo feci ancora di più, stringendo debolmente la sua maglia tra le dita e poggiando la testa sul suo petto.
— Mi dispiace — mi sussurrò, e lo sentimmo soltanto io e lui. Neanche tu te ne rendesti conto. Era una cosa nostra e volevo che lo restasse, ma adesso ho bisogno che anche tu lo sappia.
L'unica cosa che so adesso, l'unica cosa che mi resta del Louis che insieme vedemmo scomparire oltre quel viale, è l'ultimo sguardo che mi rivolse. I suoi bellissimi occhi azzurri che non avrei più visto in quel modo, perché sarebbe stato troppo tardi.
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