/a drop in the ocean/

🌷It's just a drop in the ocean
A change in the weather
I was praying that you and me might end up together
Its like wishing for rain as I stand in the desert
But I'm holding you closer than most
cause you are my heaven 🌷

8 Agosto 2010

Avevo aspettato quella sera come quando fino a qualche anno prima aspettavo il Natale o il giorno del mio compleanno, come se riuscissi ad essere felice soltanto pensandoci, come un bambino innocente.

C'è sempre voluto poco per farmi felice, solo che tu non sei mai stato poco. E non so se mi hai resa felice. Per un po' lo sono stata, forse lo sono anche ora. Ma ora tu non ci sei.

Non ti avevo visto tutto il giorno e ti cercavo ovunque. Non avevo il tuo numero, ma non so neanche se a quel punto avrei avuto il coraggio di scriverti.

Il sole stava tramontando e io scossi i miei capelli, bagnati sulla mia pelle. Ero appena uscita dall'acqua, nuotare mi aiutava a focalizzarmi su altro, ma mi riportava anche ai momenti con te. Avvolsi un telo intorno al mio corpo e restai lì, sulla sabbia che sentivo prendermi ovunque. Mi attaccò come se non avesse avuto scelta, come se non mi avrebbe più lasciata andare. Volevo che tu lo facessi. Che ti attaccassi a me e che mi tenessi con te, che mi ricordassi.

Le persone stavano tornando a casa, il mare era quasi completamente solo, ma non gli importava, imponente com'era.

Mi è sempre piaciuto il mare, tu lo sapevi. Mi chiedo se lo sappia ancora. Mi è sempre piaciuto ma mi ha sempre spaventata quello che non sono mai riuscita a vedere sul fondo. Mi tenevo sempre lontana da lì, adesso quasi non ci arrivo. Con te lo facevo, non avevo paura.

Quando tornai a casa, con la musica che mi risuonava nella mente e te nel cuore e nel corpo avevo ancora i capelli umidi, e mi ricadevano sciolti sul petto. Mi fermai nel momento in cui vidi Avril seduta sul portico con mia madre, poi attraversai il viale e mi sfilai le cuffie, mettendo in pausa la musica ma non te. Con te non ci riuscivo proprio.

Mia madre era di spalle, Avril le stava sorridendo e quando mi vide sorrise di più, non so se perché fossi arrivata a salvarla da mia madre o se perché fosse semplicemente felice di vedermi. Forse entrambe, anche se Avril era trasparente, si vedeva, e qualsiasi cosa le avesse detto mia madre non l'aveva resa così sorridente soltanto perché sentiva di dover essere gentile.

Avril era venuta per dirmi che quella sera si sarebbero incontrati tutti nel piazzale di Louis e Harry, prima di andare via. Mi disse anche che sarebbe stata una serata diversa dalle altre, perché quella sarebbe stata la loro ultima lì. Sentii un po' di dolore al cuore quando lo disse.

Mi disse anche che avremmo camminato molto, e di non perdermi troppo nel come dovessi vestirmi.

Mia madre assicurò ad entrambe che andasse bene che restassi con loro, se qualcuno mi avrebbe riaccompagnata a casa. Anche Avril le assicurò che sicuramente qualcuno lo avrebbe fatto. E mentre lo diceva, Avril mi guardò come se sapesse qualcosa che però non poteva dirmi, come se custodire quel segreto le stesse pesando sul petto e spingendo sulla lingua per uscire fuori ed essere urlato, ma lei si trattenne ancora. Io non riuscii a leggerla perché poi se ne andò, mi ripetè soltanto che mi avrebbero aspettato.

E poi ero lì, camminando con il cuore che sembrava battermi sempre più velocemente ad ogni passo che mi avrebbe portata da te, quando ancora eravamo più forti della distanza e la combattevamo sicuri di poter vincere. Ma poi sarei stata soltanto io a combattere. E non ero più sicura di riuscire a vincere per entrambi.

Avevo lasciato i capelli sciolti e mi torturavo l'elastico intorno al polso, fino a quando vidi qualcuno del gruppo, e il ragazzo con cui stava uscendo Avril. Ero lì. E anche tu lo eri.

Ti cercai per primo in mezzo a tanti, allo stesso modo in cui hai mantenuto quel posto anche quando tu non volevi più farlo. Poi eccoti.

Eccoti con i tuoi occhi verdi, i tuoi capelli perennemente spettinati e il tuo sorriso a cui avrei voluto fare una foto per poterlo riguardare ogni volta che saresti poi stato la causa delle mie lacrime. Eccoti e il mio cuore smise di battere per poi ricominciare a farlo, ancora più forte di prima. Eccoti e tutti gli altri non c'erano più, perché tu coprivi ogni cosa. Ogni rumore, ogni persona, ogni singola dannata, minima cosa. Tutto.

Se qualcuno mi avesse chiesto cosa per me rappresentasse quella parola, io avrei detto il tuo nome. Tu eri il mio tutto. Lo eri e forse non lo sapevi neanche.

Ci guardammo da lontano, i miei occhi nei tuoi e il tuo cuore nel mio.
Mi sorridesti, con la consapevolezza che quella notte sarebbe stata diversa perché era la tua ultima sera con me. Mi sorridesti per riparare il mio cuore ancora prima di spezzarlo in mille pezzi, e quella volta a non saperlo ero io.

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