12 - la prima spedizione

Il sole sembra parlarmi nel tentativo di destarmi dal sonno che sono riuscita a prendere inaspettatamente mentre gli uccelli cinguettano dagli alberi piacevoli melodie, come se fosse un tranquillo e monotono giorno qualsiasi.

Ma non è così.

Una sensazione strana prende il sopravvento su di me. Non so descrivere il sentimento che sto provando in questo momento, tantomeno riuscire a definirlo come positivo, o negativo e presagente di brutte emozioni.

Ho paura.

Mi reco assieme ai miei compagni, tra i quali posso osservare visi concentrati, apatici o eccitati. Onestamente non saprei distinguermi in queste categorie, guardandomi da un punto di vista esterno. Non ho idea di come affrontare questa situazione.
Sono tutti a bordo di un cavallo, così mi reco a prendere il mio rispettivo.

«Soldati» è il Comandante Erwin a chiamare la nostra attenzione.
Il silenzio si protrae per molto tempo dopo queste parole, tanto da non riuscire a capire se la finalità di queste ultime sia quella di essere un semplice richiamo, o l'inizio per un lungo discorso motivazionale.
«Diamo il via alla cinquantasettesima spedizione all'infuori delle mura!» grida a pieni polmoni, cominciando a cavalcare a bordo del suo cavallo diretto al distretto di Shiganshina.

Prima di poter uscire dalla cinta muraria più esterna, dobbiamo attraversare il mio distretto, che attualmente rappresenta l'unica porta, senza necessità di apertura e chiusura, sul territorio esterno.

Il mio cavallo da l'impressione di non essere spaventato. Probabilmente non sa verso cosa sta andando in contro.
Penso che molto persone vorrebbero essere all'oscuro della situazione che ci aspetta, così da poterla affrontare con più tranquillità, impossibile altrimenti.

Ci siamo fermati davanti al portone del mio distretto.
Ho paura.
Ho paura di vedere le condizioni di questo posto, e perdere le speranze relative alla mia famiglia.
Ho paura che i miei ricordi relativi alla mia vita trascorsa in questo distretto possano scomparire, così come tutto ciò che vi era al suo interno.

Siamo dentro.
«Soldati, dirigetevi verso la porta più esterna» ci ordina Erwin «Il nostro obbiettivo è quello di raggiungere l'esterno, evitate di avere un contatto prolungato con i giganti in questo luogo. Custodite le vostre energie per la missione che ci attende!»

I nostri cavalli stanno percorrendo tutta la strada che ci condurrà verso l'ignoto.
Provo a guardarmi intorno, in cerca di un qualche segno di vita, ma tutto ciò che riesco a scorgere sono detriti e giganti.
Questi ultimi, dopo l'ultimo attacco, si sono stanziati in questo luogo, rendendolo inabitabile agli esseri umani.
Nonostante tutto, riesco ancora a distinguere alcune tra le strade che percorrevo più spesso.

Riesco a vedermi da piccola, mentre mi impegno in un inseguimento di un cagnolino randagio, che avrei poi accudito in segreto.

Riesco a vedermi da piccola, mentre un gruppo di ragazzi mi deridono all'angolo di quella via.

Riesco a vedermi da piccola, mentre per la prima volta ho avuto l'inesorabile disgrazia di un gigante.
Proprio quel gigante che ha rivoluzionato la mia vita drasticamente.
Il Colossale.

Percepisco una lacrima rigarmi il viso.
Deve essermi scesa involontariamente; mi asciugo con il tessuto della mia divisa, nel tentativo di non farmi notare.
Alla mia destra, sento uno sguardo posarsi su di me, ma per l'imbarazzo decido di non voltarmi e di proseguire per il mio tragitto, noi tutti abbiamo altro a cui pensare anziché una ragazzina sentimentale che si lascia trascinare dalle emozioni nei momenti più inadeguati.

Ci siamo.
Sta succedendo realmente.
Il mondo esterno è a un passo da qui.
Il portone si sta alzando, e dentro di me sento come battersi due schieramenti di fazioni differenti.
Sto provando un misto di paura, felicità e ansia, inspiegabile a parole.
Ecco.
Questo è il mio mondo.

Una distesa di verde si protrae davanti a noi, come un immenso prato che pare senza fine. Un fiumicello scorre alla nostra destra, creando delle melodie tipiche dell'acqua, che però vengono sovrastate dai passi dei nostri cavalli.

Non riesco a smettere di sorridere.
Nonostante sappia della crudeltà alla quale sto andando in contro, sono orgogliosa di me stessa, di essere riuscita ad arrivare fino a questo punto.
Percepisco il mio cuore battere forte, sembra volermi uscire dal petto, le mi gambe tremano, tanto che sembrano non voler più seguire i miei ordini, scendere e correre fino ad essere sfinite.
Una strana sensazione pervade il mio corpo.
Che sia gioia?
Forse paura?
Entrambe?

Con lo sguardo osservo il cielo, senza mura, che si estende maestoso sopra di noi e i nostri destrieri.
La libertà è questa? Avere paura di poter morire da un momento all'altro, ma poter essere semplicemente... liberi, felici?

«Soldati» di nuovo Erwin richiama all'attenzione i presenti «Disponetevi secondo quanto prestabilito dallo schema di divisione!»

Tutti cominciamo a separarci con velocità e destrezza, ignari di quello che ci riserva il futuro.
Scorgo Jean, Armin e Reiner spostarsi alla mia destra, al contrario di Sasha, Mikasa e Connie, diretti verso la direzione opposta.

Assieme al Capitano Levi, ai suoi relativi fidati sottoposto e ad Eren, continuo a galoppare nella parte centrale dello schema, la più sicura.
Mi sento nel torto a trovarmi in una situazione così favorevole rispetto agli altri.

Continuiamo a percorrere molta strada per un periodo di tempo che pare infinito, nel costante terrore di poter incontrare qualche gigante, nonostante le precauzioni; fino a quando ad un tratto, inaspettatamente, appare alla nostra destra una vasta parete di fumogeno verde, seguita da una fila di fumogeni sparati in aria alla nostra sinistra.

Qualcosa non sta andando secondo i piani.
Deve essere in corso un combattimento che sicuramente non porterà a nulla di buono.

NOTA AUTRICE
Ciaooo🌸
Come va?
Vi è piaciuto questo capitolo?❣️
Spero di sì :)

In questo periodo, come potrete immaginare, sono molto impaginata con compiti e verifiche, per cui, purtroppo non riesco a essere molto attiva, ma sicuramente, non appena finita la scuola, potrò essere maggiormente presente🦋

Vi sta piacendo il mio stile di scrittura?
Ultimamente sono molto insicura a riguardo, sto passando una sorta di "crisi di scrittura" e non so cosa pensare, perciò mi farebbe piacere poter leggere qualche vostra opinione!🐸

Rimanete connessi, perché sabato o venerdì pubblicherò un nuovo capitolo!❣️

Ciaooo🍃

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