10 - all'ultimo momento
Mi sveglio, accompagnata dal suono del ticchettio della pioggia che cade inesorabilmente sulla finestra.
Mi ero scordata di non essermi cambiata questa notte, prima di andare a dormire.
Mi alzo, e seppure un po' frastornata, mi trascino verso il bagno, dove cerco di rendermi presentabile.
Una volta uscita, il mio sguardo cade inavvertitamente sul tavolino posto di fianco al mio letto. Ci sono il mio quaderno e la mia matita, ma non ricordo di averli sistemati al loro posto.
Il Capitano è uscito dalla stanza, come ogni giorno, e deve già aver rifatto il suo letto, perché sembra che nessuno vi ci sia allungato per riposare.
Che sia stato lui a sistemare le mie cose sulla scrivania?
Trovo il comportamento del Capitano inconsueto, bislacco; in alcuni momenti sa essere saggio, ragionevole e talvolta freddo come una lama d'acciaio...
Mi farebbe piacere poter conversare in modo tranquillo con il comandante, specie per poter alleviare la tensione che spesso e puntualmente viene a crearsi in questa stanza.
Mi reco fuori dalla stanza, nel tentativo di raggiungere i miei compagni.
Non appena giunta sul posto, noto Erwin, Levi ed Hanji Zoe intenti a discutere attivamente tra di loro e sottovoce.
Dopo pochi minuti, il silenzio viene spezzato.
«Buongiorno soldati» scandisce Erwin con tono fermo.
«Come oramai ben saprete» continua «questa notte, é stata organizzata e progettata una spedizione fuori dalle mura»
Al solo pensiero, percepisco un brivido percorrermi la schiena.
Il mio sogno. È così vicino.
Il mio mondo esterno.
La libertà.
I giganti.
«La prima linea, dovrà disporsi in maniera semicircolare, e i suoi componenti dovranno rimanere distanziati quanto più possibile, così da poter coprire tutte e quattro le direzioni dalle quali si potrebbe venire attaccati»
«le reclute procederanno insieme alle squadre di protezione dei carri, porterete i nostri cavalli di cambio, comunicherete informazioni...»
«le uniche truppe che dovranno entrare in contatto con i giganti, saranno quelle di ricognizione. Il ruolo di queste ultime sarà, oltre che abbattere gli obbiettivi, quello di sparare verso l'alto un fumogeno rosso, ogni qualvolta si avvistasse un gigante, in modo tale da far capire a tutto quanto il corpo, la posizione esatta di ognuno di loro»
«questa comunicazione tramite fumogeni, deve essere effettuata anche dalle squadre più vicine a questi gruppi, ma differenziati dal colore verde, in modo tale da far giungere il segnale alle squadriglie più interne, con me presente, alla finalità di far spostare l'intera truppa verso un'altra direzione»
«in questo modo, potremmo procedere senza dover effettuare lunghi combattimenti con i giganti, ed evitare di conseguenza il più alto numero di perdite...»
In questo attimo di silenzio, i miei occhi si posano involontariamente sul Capitano.
Seppure io lo veda ogni giorno, penso di non essere mai riuscita a osservare il suo viso così chiaramente.
Trovo che la forma del suo volto, i suoi lineamenti, rappresentino a pieno la sua personalità.
Chiari, delineati.
Ma allo stesso tempo, vi trovo un qualcosa di contraddittorio.
Percepisco una luce diversa nei suoi occhi...
Improvvisamente e in modo inaspettato, avverto uno sguardo, che con completo distaccamento e apatia, mi viene rivolto da parte di quest'ultimo.
Con rapidità, distolgo l'attenzione, e cerco di non sembrare eccessivamente imbarazzata.
Che azione inopportuna ho appena commesso?
Cercavo di trarre qualche informazione in più sul suo carattere, osservandolo, ma evidentemente tutto questo non ha portato ad altro che ad un aumento di soggezione da parte mia...
Fortunatamente Erwin sta riprendendo il suo discorso, smorzando di conseguenza la tensione venutasi a creare.
«Non bisogna inoltre scordare, della presenza di giganti anomali, imprevedibili. Per cui dovrete cercare di rimanere in costante allerta» afferma con tono solenne.
Ci sono molte informazioni da ricordare.
Ho come la sensazione che avremo molte perdite, una delle quali potrei anche essere io stessa.
Si dice che da ogni spedizione effettuata dal corpo di ricerca, si perdano più della metà degli uomini partiti al mattino.
Spero di non essere un intralcio, o quanto meno di poter essere utile in qualche modo.
«Eren» chiama Erwin
«Sì comandante?» risponde con fermezza
«Tu viaggerai con il gruppo più interno; affiancherai i carri, insieme al caporale maggiore Levi e ai suoi più stretti sottoposti»
«Sì signore» ribatte Eren con risolutezza.
«Infine» conclude Erwin «la data della spedizione...» prende un lungo sospiro «è domani, seppur sia stata concordata e dichiarata con poco preavviso»
Sento il cuore fare un balzo nel mio petto.
Perché tutta questa fretta? Cosa vuole dimostrare il Comandante?
Certamente non ho altra scelta che affidarmi ciecamente ai suoi ordini, per quanto li ritenga avventati.
Così domani si parte...
Si dice che non si torni indietro da una missione alla stesso modo di quando si sia invece partiti...
Quanto spero che non sia vero...
NOTA AUTRICE
Ciaooo❣️
Come va?
Io in questi giorni sto avendo un numero esagerato di verifiche e interrogazioni🥲
Purtroppo la scuola in presenza sa essere molto stressante...
Per quanto riguarda invece questa storia, deo dirvi che la sto risistemando (partendo dai primi capitoli) anche cambiando alcuni dettagli nella trama, per cui in caso doveste trovare incongruenze, potete sempre tornare a dare un'occhiata ai capitoli precedenti🥰
Come vi è sembrato questo capitolo?
Vi sta piacendo? Spero di sì ❣️
Se vi va, mi farebbe piacere se mi lasciaste un commento, o un voto, esprimendo i vostri pensieri riguardo allo svolgersi delle vicende.
Per questa settimana è tutto, ci sentiamo alla prossima!🌺
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