[ 10 - I want to go to every play ]



"Potevo immaginarmi, adesso." Disse Lexi mentre usciva dal portone della scuola con un vestito attillato, un push-up piuttosto evidente e ricoperta di trucco, che la faceva sembrare quasi illuminata. "Sarei stata la ragazza che nessuno avrebbe mai potuto avere. Ciao, Ted, come stai? Hey, ragazzi. E poi mi immaginavo i miei ex compagni di classe seduti attorno ai barbecue nei loro giardini sporchi fra tanti, tanti anni da allora."

Poi apparse un video sullo schermo dietro Lexi, che mostrava Ethan assieme ad un altro ragazzo seduti nel giardino sul retro di una piccola casa. Lydia scoppiò di nuovo a ridere e si portò una mano sulla bocca. "Rue, grazie davvero di avermi invitata. Non mi sono mai divertita così tanto."

"Amico, avrei davvero voluto sbattermi Lexi Howard." Disse uno dei due. Dai suoi vestiti si vedeva chiaramente quanto era povero e malconcio.

"Sì, tu e il resto della East High Land." Ribattè l'altro, buttando la sua finta lattina di birra sul prato.

"Tutto quello che dovevo fare era aspettare." Disse Lexi, e il pubblico iniziò ad applaudire non appena le luci si spensero di nuovo. Tre ragazzi corsero sul palco, ognuno con un cartello diverso in mano, che nell'insieme dicevano "433 giorni dopo".

"Ascolta, Lexi, alcuni ragazzi preferiscono le tette più piccole." Disse Hallie guardando la sorella, che a sua volta guardava lo specchio mentre si aggiustava il reggiseno. "Se io e te potessimo scambiarci i corpi, io accetterei in un attimo."

"Beh, magari non hanno ancora finito di crescere." Rispose la castana, sorridendo timidamente.

"No, non credo." Ribattè la bionda.

"Ma a volte ci mettono-" Cominciò Lexi.

"No, si sono completamente formate." La interruppe Hallie, avvicinandosi allo specchio.

La sorella la guardò, prima di voltarsi di nuovo. "Onestamente, non voglio neanche essere il tipo di persona conosciuta solo per il proprio corpo."

Il sorriso sul volto di Lydia si allargò, mentre faceva scivolare una mano su quella di Rue.

"E poi, non volevo neanche avere i problemi che questo comportava." Continuò Lexi, rivolta al pubblico, mentre la scena cambiava e mostrava Hallie sul letto con il telefono premuto contro l'orecchio.

"Non lo stavo nemmeno guardando, lo giuro." Piangeva. "Sei tu l'unico che io abbia mai voluto."

"Sento di aver passato la maggior parte della mia vita a fantasticare." Diceva Lexi, mentre sul palco si svolgevano diverse scene di Hallie che baciava svariati ragazzi. "Fissandomi sulle cose più piccole che mi accadevano e sognando ciò che sarebbe potuto succedere. Una breve conversazione, e mi sono innamorata. Un momento per me, e ora sono su un palcoscenico. Ma la realtà ha sempre trovato un modo per riafferrarmi."

Rue sorrise vedendo la scena di Jade e Lexi che si arrampicavano sul tetto di una stazione di benzina. "Credo che, prima del liceo, dovremmo tutti pensare alle cose di noi che non ci piacciono, e poi cambiarle, così possiamo diventare, tipo, persone diverse e più fighe."

"Non credo che abbiamo bisogno di essere più fighe." Rispose Jade.

"Beh, dovremmo almeno provare per sapere cosa significa esserlo." Disse Lexi facendo un cenno.

"Già, ma comunque non dovremmo provare a cambiarci." L'amica scosse la testa.

"Ma, e se questo ci rende escluse?" Chiese la liscia con uno sguardo preoccupato, incrociando le gambe.

"Anche quella è una cosa buona."

"Sul serio?"

"Già. Mio padre dice che rifiuta di far parte di qualsiasi club che lo definisce un 'membro'."

"Che figo." La castana sorrise dolcemente.

"Già, ma non dirlo a nessuno, che potrebbero rovinarlo altrimenti." Rise Jade con delicatezza, stendendosi sul tetto prima che la luce si concentrasse solo su Lexi.

"Jade è stata la prima persona ad avermi fatto capire che andava bene non essere fighi." Disse, mentre venivano mostrate delle scene di Hallie, Luna e Marta che si scattavano delle foto a vicenda. "Credo solo che fra tipo dieci anni, la tecnologia si evolverà talmente tanto da spaventarci e desidereremo tutti di non averla mai usata."

"Di che stai parlando?" Chiese Marta, sdraiata sulla schiena.

"Beh, tutte queste compagnie tecnologiche stanno continuando a inventare macchinari nuovi quindi è solo questione di tempo prima che entrino a far parte dell'industria militare e inizino a costruire robot capaci di uccidere." Lexi sorrise dal letto su cui era seduta, un libro tra le mani. Rue strinse più forte la mano di Lydia.

"Credo ci sia una differenza piuttosto grande tra farsi i selfie e i robot che possono uccidere." Osservò Luna.

"Già, adesso forse, ma la differenza prima o poi sparirà." Ribattè la castana, chiudendo di scatto il libro attirando gli sguardi increduli delle tre ragazze. "Ma, comunque, torniamo a ciò che stavo dicendo."

Sul palco riapparsero Jade e Lexi sedute sul tetto. "Abbiamo parlato e riso per ore quella notte. Mi mancano quei giorni. Erano prima che mio padre se ne andasse e che quello di Jade morisse. Prima che Jade si perdesse nelle droghe pesanti e che io mi perdessi nella mia testa. Prima che crescessimo seguendo ideali diversi e prima che iniziassi a mettermi in dubbio quando qualcuno mi chiedeva se io e Jade eravamo migliori amiche. Lasci l'oscurità essere come la torre di un campanile, e tu la campana al suo interno."

Ci fu un flash con Hallie che ballava con sua madre e suo padre. Un sorriso triste apparse sul volto di Lydia, a cui quella scena aveva provocato dei ricordi sulla sua famiglia, prima che andasse in pezzi.

Rue le diede un leggero bacio sulla guancia quasi senza farsi notare. La Mars però sorrise e si voltò verso di lei, lo sguardo perdutamente innamorato. "A volte penso a come io e mia sorella condividessimo moltissimi desideri e come allo stesso tempo siamo diventate completamente diverse. A quell'età, credevamo tutti di sapere com'era l'amore. E avevamo le nostre idee su cosa si provava. Tuttavia, è questo che l'ha reso così tossico, quasi. Nessuno di noi aveva davvero idea di cosa fosse l'amore."

La luce si spense per un secondo, prima che si mostrassero Lexi e Jade sedute su un divano. "Non so se lo voglio fare."

"è solo erba. Non eroina." Rise la riccia, un sacchetto di plastica nella mano sinistra.

"Per tutta la vita ho avuto questa sensazione che in qualsiasi momento, sarebbe potuto accedere qualcosa di orribile. Credo che Jade facesse uso di droghe proprio per allontanare quei pensieri, per spingerli via. Ma a me, è successo l'opposto. Io riuscivo a pensare solo a quello. A cosa sarebbe potuto andare storto. Alle persone che avrebbero potuto lasciarmi. E alle migliaia di ragioni per cui non ero abbastanza brava a nulla."

Il buio calò di nuovo sul palco e il pubblico iniziò ad applaudire. Lydia posò la testa sulla spalla di Rue. "Quando Hallie e Marta iniziarono il liceo, divennero inseparabili."

Un gruppo di cheerleader eseguì una coreografia, Marta e Hallie nella fila centrale davanti. Rue posò la testa su quella della Mars.

"La prima volta che ho conosciuto Marta, mi aveva già resa nervosa. Non avevo mai conosciuto sicuro di sè quanto lei. E per quello, non riuscivo a fidarmi di lei del tutto." Disse Lexi mentre il balletto terminava ed Hallie e Marta si facevano la linguaccia a vicenda, prima che la scena tornasse sulla loro camera da letto. "Finchè i suoi genitori non hanno cominciato a litigare in continuazione e lei si è praticamente trasferita da noi per qualche mese."

"Okay, okay, non voglio che questo posto sia un bordello, va bene? Ragazze, è ora di andare a letto." Ethan era tornato in scena nei panni di Suz. La risata di Lydia fece vibrare la testa di Rue, che sorrise a sua volta. "Buona notte prugnette zuccherate."

"Mamma." La rimproverò Hallie. Cadde il silenzio. "Marta?"

"Sì?"

"Puoi dormire nel letto con me se ti va."

La mora corrugò la fronte mentre entrava nel letto della sua migliore amica. "Anche i miei genitori litigavano sempre, so come si ci sente. Puoi restare qui quanto vuoi."

Marta pianse, con la bionda al suo fianco.

"La relazione tra Marta e Jake è stata la prima impressione che abbiamo avuto su com'era l'amore." Continuò Lexi mentre Ethan, con i capelli tutti tirati all'indietro, posò una giacca sulle spalle di Marta.

"Nessuno mi ha mai amata quanto te." La ragazza afferrò le mani di lui.

"Nessuno potrà mai." Rispose "Jake", chinandosi per baciarla. La luce si spostò su un gruppo di ragazzi a petto nudo con dei pantaloncini attillati che si stavano allenando. Lydia fece un fischio.

"Va bene, piccola. Io e i ragazzi dobbiamo andare ad allenarci adesso." Disse il castano stringendo le mani di Marta.

"Voi ragazzi siete così gay." Disse lei, facendo zittire tutti gli altri, che si misero a fissarla. Il pubblico scoppiò a ridere.

"Piccola, non è divertente." Rispose Jake, serio, prima che Marta uscisse di scena. Poi diede una pacca sul sedere di uno dei ragazzi. "Va bene! Andiamo, Tiger!"

Partì la canzone "I Need A Hero" di sottofondo mentre i ragazzi sollevavano pesi al centro del palco. Jake si mise a sedere. "Hey, Paul, mi strofini dell'olio sulla schiena? Io non ci riesco, i miei pettorali sono troppo grandi!"

Lydia si piegò in due, facendo cadere la testa sulle ginocchia della Bennet a causa delle risate. Ethan intanto cercò di afferrarsi le braccia mentre i ragazzi attorno a lui quasi saltellavano per andare a ritmo con la canzone. Paul lo raggiunse e lo afferrò per il petto. "Qualsiasi cosa per te, Jake. Il tuo corpo è fantastico, strofino anch'io?"

I ragazzi iniziarono a scoparsi come dei pazzi sul palco, mentre risate e addirittura ululati si levavano dalla platea. Rue e Lydia si sostennero a vicenda ridendo, mentre Ethan metteva in mostra i suoi muscoli e un ragazzo sollevava un peso tra le sue gambe, prima di tornare a scatenarsi in mezzo agli altri. "Jake" si mise al centro del palco a fingere di cantare la canzone, le braccia tese verso l'alto. La Bennet applaudì.

"Voglio venirci sempre alle recite." Ammise Lydia mentre Ethan e gli altri tiravano pugni all'aria, tutti a ritmo con la canzone, prima che i ragazzi si buttassero a terra intorno a lui, che era rimasto in piedi a ballare. Poi saltò in braccio a dei compagni che lo fecero girare come se stesse volando.

Atterrò sulla panchina dei pesi, dove finse un'eiaculazione su tutti i ragazzi davanti a lui. Lydia aveva le lacrime agli occhi dal ridere e la risata di Rue, che era stata contagiata dalla Mars, riecheggiava per il teatro. I compagni lo circondarono, spruzzandosi dell'acqua addosso a vicenda. Esultarono mentre un gruppetto risollevava Ethan, prima di lasciarlo e rimettersi "in formazione". Lì il castano prese a sculacciare un ragazzo diverse volte, finchè non si buttò di nuovo al centro del palco in ginocchio e ricominciò a fingere di cantare.

Poi si buttò per terra e tutti i ragazzi si lanciarono su di lui. Venne sollevato per l'ennesima volta, gli altri che lo seguivano ballando in sincrono, prima di posizionarsi nella parte sinistra del palco dove, assieme a tutti i compagni, fece finta di gemere e scopare con loro. Rue mise le mani a coppa attorno alla bocca. "Woo!"

"Woo!" La imitò la Mars.

"Sei la numero uno, Lexi!" Gridò Maddie mentre Nate se ne andava come una furia, con Cassie al seguito. Lydia e la Bennet infine si alzarono, applaudendo e ridendo assieme al resto del pubblico.













SPAZIO AUTRICE
penultimo capitolo piango, mi mancheranno queste due:((
il prossimo aggiornamento dovrebbe essere massimo entro venerdì,
quindi a presto;)

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