[ 03 - Or took an Am I Gay quiz? ]

Mentre pedalavano lungo la strada, con Lydia seduta nel sedile dietro della bici di Rue e con la testa poggiata sulle sue spalle, le ragazze videro Cassie Howard entrare nella macchina di Nate e dargli un bacio sulle labbra. "Dimmi a quale via devo girare, io non so dove sia casa tua"

"Possiamo fermarci al supermercato prima?" Chiese Lydia, e Rue all'inizio sembrò ignorarla ma, qualche pedalata dopo, prese la strada che portava a un negozio dietro l'angolo. Non appena lo raggiunsero, la liscia scese dalla bici per prima. "Vuoi venire dentro con me?"

"Nel supermercato?" Rue fissò l'edificio oltre le spalle dell'amica. "Okay."

Posò la bici contro ad un muretto del supermercato, seguendo subito dopo Lydia al suo interno, senza staccarle gli occhi di dosso. "Cosa stiamo andando a comprare?"

"Vuoi dividere una Orange Soda?" Lydia ricambiò il suo sguardo.

Cazzo, odiavo davvero tanto l'Orange Soda.

"Va bene." Rue le sorrise, continuando a guardarla mentre prendeva una lattina e la portava alla cassa, assieme ad un pacco di Doritos.

Quelle le odiavo ancora di più.

"Possiamo dividerci anche queste." Lydia fece un sorriso imbarazzato in direzione della riccia.

"Figo." Rue ricambiò il sorriso, mentre l'amica pagava con una banconota da cinque dollari e, dopo aver preso patatine e bevanda, si avviava verso la bici con lei al seguito. "Ugh, ma stai comoda seduta qui dietro?"

"Si." Disse Lydia. "Tanto non vivo lontano."

Rue si arrampicò sul sedile, aspettando poi che la liscia si sedesse dietro di lei e le circondasse la vita con le braccia. "Ci sei?"

"Ci sono." Confermò Lydia, dopo aver posizionato il cibo fra la schiena di Rue e il suo petto e averlo circondato con le braccia. La riccia iniziò a pedalare e Lydia istintivamente chiuse gli occhi. Diede all'amica qualche breve indicazione, e Rue si fermò poco dopo davanti ad un condominio. "È un po' piccolo."

"No, è carino." La riccia scosse la testa. "Dove lascio la mia bici?"

"Puoi portarla con te." Suggerì Lydia e Rue accettò, seguendola su per le scale trascinandosi la bicicletta dietro. La liscia continuava a guardarsi dietro per assicurarsi che l'amica la stesse seguendo, offrendole anche di aiutarla a portare la bici, ma Rue rifiutò. Quando raggiunsero il tetto, prima di entrare, la riccia la lasciò fuori dalla porta. "Ti piace qui?"

Rue si guardò attorno. "Mi piace qui."

Lydia si sedette su una sedia vicino alla sporgenza e l'amica ne prese un'altra vicino a lei. Il vento andava contro alle due ragazze ma in modo piacevole, non le procurava nessun brivido di freddo, e ad illuminarle erano tutte le luci provenienti dalla città. Rue si girò a guardarla. "È stato brutto?"

Lydia guardò in basso, verso il piano terra del condominio. "È stato orribile."

"Hai voglia di parlarmene?" Le offrì la riccia, lo sguardo acceso dalla curiosità.

Lydia posò lo sguardo su di lei. "Voglio soltanto esistere senza che nessuno mi chieda di parlarne."

Rue le diede un altro dei suoi piccoli sorrisi a labbra chiuse. "Questo posso farlo."

"Oh, lei è Lydia." Borbottò Rue realizzando che Jules continuava a guardare la sua amica in modo strano.

"Ci sarà anche lei nell'intervista o è solo una cosa mia?" Chiese Elliot strizzando gli occhi a causa della lampada che le ragazze gli tenevano puntata in faccia.

Lydia lo guardò, esitante. "I-io sono qui solo perché tu dovresti aiutarmi con fisica."

"Lei è qui solo perché lui dovrebbe aiutarla con fisica." Disse Rue a Jules, mentre Lydia poggiava la testa sulle sue ginocchia, che teneva strette al petto.

"Vuoi scoparti Rue?" Jules riportò l'attenzione su Elliot. Lydia soffocò una risata, nascondendola con un finto colpo di tosse.

"Allergie." Si giustificò davanti allo sguardo della bionda.

"Non adesso." Elliot corrugò le sopracciglia.

"Questo vuol dire che sei etero?" Jules lo attaccò con un'altra domanda.

"Circa." Lui alzò le spalle.

"Allora sei gay?" Chiese di nuovo la bionda.

Elliot fece uscire uno sbuffo di fumo. "Circa."

"Quindi, sei bi?" Jules alzò le sopracciglia facendo un cenno.

"Beh, io non la vedo in quel modo." Lui la corresse, e Lydia sollevò un sopracciglio ascoltandolo.

"Cosa intendi? Non hai mai, tipo, pensato alla tua sessualità?" La bionda lo guardò incredula.

"O fatto un quiz Sono Gay?" La liscia girò il capo, la guancia che premeva contro una rotula. Tutti si girarono verso di lei, guardandola straniti. "Cosa? Ci siamo passati tutti in quella fase."

"Voi due avete scopato?" Chiese Elliot indicando Rue e Jules. "Siete qualcosa?"

"Elliot, sono io che sto facendo a te queste cazzo di domande." Quest'ultima gli schioccò piano le dita davanti al viso.

"Perché sta evitando la domanda?" Elliot si girò verso Rue.

"Forse perché due ragazze non vogliono che un uomo sappia se hanno fatto sesso." Lydia fece un sorrisetto a labbra chiuse quando Elliot incrociò il suo sguardo. "Solo un'osservazione logica da parte di una donna che ama le altre donne."

Fino ad allora non sapevo che a Lydia piacessero le ragazze, e saperlo mi ha resa felice, credo. Forse.

"Perché hai evitato la domanda?" Rue cercò di incrociare lo sguardo di Jules, che però era girata.

"Quante ragazze ti sei scopato?" La bionda ignorò completamente la riccia e fece un'altra domanda a Elliot.

"Beh, tecnicamente, tre." Spiegò con uno sguardo discutibile.

Jules corrugò le sopracciglia. "Tecnicamente?"

"Nel senso, con la prima ragazza è durato due secondi, è stato imbarazzante, lei probabilmente non lo calcola nemmeno. No, non lo calcola e basta." Elliot incrociò lo sguardo della ragazza e scosse la testa.

"In realtà ho sentito che un sacco di ragazzi fanno così la prima volta." Pensò Lydia ad alta voce facendo girare tutti i presenti nella sua direzione. "Anzi, più della metà della popolazione maschile, e anche dopo la prima volta. La durata media è di circa cinque minuti e mezzo."

"Scusami, potrei chiederti come fai a sapere tutte queste cose?" Le chiese Elliot squadrandola da capo a piedi. "Ti sei scopata un sacco di ragazzi?"

"No." Lydia strinse le ginocchia al petto più forte. "Mia zia è una psicologa sessuale."

"La adoro." Rue le si avvicinò e le mostrò il palmo. "Batti qua."

La liscia le battè il cinque.

"Quante ragazze ti sei scopato, allora?" Jules chiese a Elliot di nuovo.

"Quarantatré." Rispose lui.

"Fai sul serio?" Disse la bionda con la bocca spalancata, il viso una maschera di incredulità.

"Miseriaccia." Borbottò Rue.

"Sto scherzando." Replicò lui con un sorrisetto stampato in faccia. "Te quanti ragazzi ti sei scopata?"

"Non vuole rispondere a questa domanda perché è una specie di troia." Rispose Rue afferrando gli occhiali da sole di Lydia e mettendoseli sul viso.

"Oh." Sussultò quest'ultima.

"Una troia?" Chiesero Elliot e Jules in sincrono.

"Puttana." La riccia sollevò le mani. "Lei è una puttana. Stavo per dire puttana ma poi mi è uscito troia."

"Aspetta, quanti ragazzi ti sei scopata?" Elliot chiese a Jules di nuovo, guardandola.

"Sai, questa è un'eccellente domanda, Jules." Rue si tolse gli occhiali da sole. "Con quanti ragazzi sei andata a letto?"

"La donna media, in età fra i sedici e i sessant'anni, ha dai quattro ai sei partner sessuali in tutta la sua vita." Lydia disse tutto d'un fiato, stringendosi di più le ginocchia al petto. "Sia una donna etero che lesbica."

"Non è una domanda eccellente." Jules rispose acida alle due ragazze. "Anzi, è una domanda irrilevante dato che non sono più interessata agli uomini, quindi."

"Con quanti uomini devi scopare per perdere l'interesse nel genere maschile?" Elliot strizzò di nuovo gli occhi, dato che la luce della lampada ancora puntata su di lui lo stava accecando. Era decisamente incuriosito.

"Ugh, te lo dico se mi prometti di non dirlo mai a Rue." Sorrise la bionda.

"Lo stai facendo sul serio?" Esclamò Rue. "E va bene, Lydia."

"Si?" La liscia si grattò la nuca.

"Ti sto per dire un segreto che non puoi dire a Jules." Rispose la riccia, ricevendo un cenno in risposta.

"Woah, sul serio?" Elliot rise dopo aver sentito ciò che Jules gli sussurrò all'orecchio. "È assurdo, cazzo. È una quantità di gente talmente, tipo, alta, da farti sembrare malata."

"Okay." Rue si trascinò lungo il pavimento per raggiungere Lydia, e le mise le mani a coppa attorno all'orecchio. "Non ho nessun segreto in realtà."

"Rue! Come hai potuto non dirlo alla tua stessa ragazza?" Lydia diede sfoggio delle sue capacità di attrice fingendo un sussulto di stupore.

"Cosa?" Jules si girò con uno sguardo interrogativo sul viso.

"Cosa ti ha detto?" Chiese invece Rue a Elliot.

"È. Davvero. Assurdo." Il ragazzo scosse la testa.

"Aspetta, lo pensi davvero?" La bionda sembrava sempre più imbarazzata.

"No. Chi cazzo se ne frega?" Lui le rivolse un sorrisetto. "Sei una suora tu."

"In che senso sono una suora?" Jules gli afferrò il braccio.

"Sei una ragazza trans, stai indossando un pezzo di stoffa che letteralmente ti appiattisce le tette, e mi stai chiedendo anche se sono etero o gay." Elliot alzò un sopracciglio girandosi verso la bionda.

"Credevo che le suore avessero tutte delle fobie?" Pensò Lydia ad alta voce, formulando senza volerlo una domanda. "Quindi Jules sarebbe una suora non-omofoba e non-transofoba?"

"Esatto." Concordò Elliot.

"Faccio parte di un mondo rettilineo ma anche in gran parte binario." Jules alzò le spalle in risposta.

"Sembra che tu faccia parte di uno scherzo di Twitter o simili." Ribattè il ragazzo.

"Ma, almeno, hai capito cosa intendo. Nel senso, la maggior parte delle persone sono etero." Puntualizzò la bionda.

"Il 15% della nostra generazione fa parte della LGBTQA+." Disse Lydia tutto d'un fiato facendo un cenno in direzione dell'amica. Sul suo telefono apparve una notifica. "E dopo questa battuta finale, per me è arrivata l'ora di andarmene."

"Aspetta, dove devi andare?" Rue si alzò contemporaneamente a lei.

Elliot e Jules fecero entrambi un cenno alla liscia, come saluto. "A casa."

"Ti ci accompagno in bici." Rue annuì e le afferrò il braccio, trascinandola fuori senza lasciarle il tempo di salutare gli altri due. "Dove stiamo andando per davvero?"

"Dallo psicologo." Rispose Lydia, girandosi per guardare Rue in faccia.

"Dallo psicologo?" La riccia corrugò la fronte.

Lydia si fermò di fronte alla bici dell'amica, dondolandosi sui talloni. "Ti va di... venire con me?"

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