May, 30th - noon
Izuku sospira, sedendosi esausto sul suo banco e posando la fronte sul quaderno ad esso appoggiato.
― Che interrogazione di merda. Oggi stavi dicendo così tante stronzate che posso dire con certezza che nella notte sei retrocesso da umano ad ameba.
Izuku alza rapido lo sguardo e inarca il sopracciglio, inasprito.
E ancora una volta sembra trattarlo come se non fosse una persona, ma un deficiente.
― Ma che vada al diavolo.
Katsuki lo fissa senza batter ciglio. ― Di solito sei bravo-
― Posso essere anche Mercoledì Addams di solito, che non me ne può sbattere unnnnnna sedia.
Katsuki inarca un sopracciglio. ― Lei ha una maestria di contegno.
― E lei è un gran chiacchierone. ― Izuku rivolge lo sguardo alla finestra, con le braccia poggiate sul banco.
Le lezioni sono appena finite. È il momento della pausa pranzo, e Izuku e Katsuki sono, apparentemente, gli unici rimasti in classe dopo l'interrogazione di scienze naturali.
Izuku osserva i rami di ciliegio ondeggiare nella brezza calda, cercando di zittire quella voce nella sua testa che strepita furiosa all'idea di star rifiutando con così tanto ardore una discussione con Katsuki, l'uomo dei suoi sogni.
Ovvero l'uomo che lo fa ammattire ogni cinque minuti.
Ma non è giusto. Si è stufato degli insulti, delle prese in giro, dei gesti scortesi e dei momenti di silenzio e freddezza tra loro. Katsuki gli vuole bene? Katsuki glielo dimostra.
Sente un rumore sordo, di qualcosa che si posa sul suo banco, che lo incuriosisce.
Con occhi velati di confusione, Izuku alza il capo e vede Katsuki con un enorme bentō strabordante di cibo.
Posato sul banco di Izuku.
E il bentō è palesemente di Katsuki.
Eppure... Katsuki gli offre due bacchette.
― Visto che oggi sembri particolarmente poco propenso a mangiare, il pranzo è servito. ― esclama, seppur con incredibile pacatezza, prendendo un paio di bacchette per sé e spezzandole.
Izuku osserva il paio che ha in mano.
Non rifiuterà certamente il pranzo di Katsuki. Cucina da Dio. Non può rifiutare.
Divide le bacchette e si mette a mangiare.
― Attento, quelli sono extra-piccanti.
― Li posso mangiare lo stesso.
― Questo qui ha i tuoi ingredienti preferiti.
― Grazie.
― Com'è andata la mattinata?
― Abbastanza male.
― Raccontami.
E prima di comprendere che cosa stia succedendo, Izuku inizia a parlargli di ciò che gli passa per la testa.
Questo è il maleficio.
Non sa come, o perché, ma voleva davvero parlargli e raccontare che cosa pensava di tutto quello.
― Io... io davvero, non lo so... non riesco a concentrarmi abbastanza, ultimamente. Non ce la faccio. Sto male. Fisicamente e psicologicamente. Manca... manca qualcosa, forse so cos'è o forse no... ma sto così male in questo modo... dormo male, faccio brutti sogni, mi sento ansioso e scontroso...
― Si vede.
― Stai zitto.
― Sembri Uraraka quando è nel periodo.
― Il periodo del mar Rosso o quello di secca?
I due si guardano per qualche attimo in silenzio, seriosi. Poi si mettono a ridere sotto i baffi.
― Non hai tutti i torti. Ma forse è più seccata quando Quattrocchi non glielo dà.
― Quel periodo è il peggiore.
Sogghignano.
― Da quando sei così... stronzo, Deku?
Izuku si ghiaccia, e il sorriso lascia spazio ad un'espressione scialba.
― Che intendi. ― chiede piatto.
Katsuki scrolla le spalle, ancora sorridendo, e ingollando un bocconcino prelibato e piccante. Izuku lo imita. ― Questa stronzaggine verso i tuoi amici. Mi fa ridere. Mi piace questo tocco di... proibito, su di te.
Izuku gli lancia un'occhiata obliqua. Katsuki inarca il sopracciglio.
― Ma sì, dai. Fare del sarcasmo sulle persone con te è divertente, perché non mi aspetto mai che tu inizi. O che mi dai corda. Anche se... ― lo squadra bene. ― Le tue occhiatacce di ora sembrano contraddirmi.
Izuku alza gli occhi al cielo, arrossendo fievolmente.
Non sa perché abbia iniziato a parlargli.
Forse è il cibo. Magari ha scoperto che è il tuo punto segreto, quindi gli ha servito un bel bentō (tutti sanno che Izuku adora, più del katsudon, il cibo preparato da Katsuki), e quindi lo ha furtivamente convinto in questo modo.
O magari è colpa della serie di domande? Insomma, tutti sanno l'esistenza di certi trucchetti psicologici per convincere il proprio interlocutore a parlare... li mostrano sempre nelle serie TV poliziesche.
Izuku si sente così stupido per esserci cascato!
― Intendi ancora non rivolgermi la parola? ― chiede lui, sarcastico. ― Sono stato gentile. Ho condiviso con te il mio pranzo. Ti ho invitato a parlarmi dei tuoi problemi.
― Sto davvero per alzarmi e Detroit-Smasharti fino alla mensa per poter mangiare, finalmente, il mio pranzo.
― È il mio pranzo.
Izuku lo fulmina.
― Be', se la metti così...
Prende il bentō e, con cautela, lo spinge verso Katsuki, ancora rivolto verso di lui (quella roba dipinta sul suo volto è, per caso, stupore misto a rabbia?).
― Tienitelo. Non sono rimasto qui per farmi fare carità. Ero qui per rilassarmi. Ma con te... non è possibile.
Si alza lentamente e va via, buttando le bacchette al cestino.
"Cazzo, però! Se quello stronzo non si fosse messo a cercare rogne avrei mangiato molto di più!" pensa Izuku con rimpianto.
Ma non si pente di averlo schiaffeggiato moralmente.
Primo tentativo di Katsuki di riappacificazione: fallito.
È ora di cercare un distributore automatico con delle patatine commestibili.
Gli arriva un messaggio inaspettato mentre si trova a metà del processo per comprarsi il suo pranzo, e si ferma per leggerlo.
Istintivamente sorride, digita rapido una risposta e finisce ciò che stava facendo.
Kirishima 💘
Midobro! Senti...... seratina insieme?? Ho bisogno urgente di studiare matematica, domani ho un recupero......... e bakubro si è incazzato a morte per non so cosa......... mi servi tu mio midobro!! Sei uno dei più bravi!!!
12:23 p.m.
Deku 💖
Hey ^^ mi farebbe piacere aiutarti Kirishima. Dopo cena andiamo insieme in camera mia per studiare un po', se così ti va bene.
12:24 p.m.
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Izuku sospira, camminando accanto ad Ochaco (l'ha momentaneamente rapita dalla loro compagnia di amici per parlare in privato, in cortile, mangiando intanto un pacchetto di patatine).
― Io non capisco più che ha per la testa.
― Ma se sta palesemente cercando di scusarsi!
― Il mio problema con lui è che sembra sempre costretto da qualcun altro! ― esclama il ragazzo, frantumando con rabbia la patatina che ha in bocca. ― Alle volte sembra costretto da te. Altre volte da qualcun altro. Altre volte ancora, sembra si metta in mezzo niente poco di meno che la divina provvidenza! Andiamo! Ma davvero è così difficile mostrarmi un po' di tristezza, senso di colpa?! Un po' di voglia di riappacificarci? Io non voglio parli di me come se fossi un mostro. Non voglio parli di se stesso come se fosse un santo che vuole redimersi. Io rivoglio indietro il mio amico!
Ochaco lo guarda scettica. ― Sembri un bambino che fa i capricci.
Izuku sospira, sedendosi affranto ai piedi di un ciliegio. ― Sono stanco di sperare che tra noi possa nascere qualcosa. Vorrei... vorrei solo avere un'amicizia stabile alla base.
Lei si siede al suo fianco, ammirando i dintorni. La verità è che nessuno di loro due sta davvero osservando il paesaggio, entrambi persi nei loro pensieri.
Izuku inizia ad avere dei dubbi sulla propria crociata. Davvero sta facendo del bene a se stesso e a Katsuki, pretendendo tutta gentilezza da lui in questo modo?
E se stesse diventando... stronzo e scortese? Se stesse pretendendo un cambiamento malsano per lui?
Voleva Katsuki smussasse un po' gli angoli di quel carattere talvolta troppo doloroso per chi stava vicino a lui, ma... magari stava cercando di trasformare quel cubo di rubik in una sfera rimbalzina. Davvero era la cosa giusta?
Ochaco, d'altro canto, si chiedeva come aiutare l'incorreggibile Bakugou Katsuki nell'impossibile impresa di riconquistare il suo amico d'infanzia.
Diciamo che... comprendeva Izuku. Ma Cambiare Katsuki, facendogli accorgere dei suoi errori, è difficile. Katsuki crede spesso di star facendo tutto bene solo perché lo sta facendo lui, per cui tutto ciò che lui tocca deve essere considerato oro da tutti.
Ma le cose non funzionano così. Lo sanno tutti. E Izuku soprattutto, visto che ora vuole la sua libertà da quelle catene di brutti ricordi passati, che lo tengono ancorato a terra e gli impediscono di sognare un futuro radioso per loro due.
Gli insulti di Katsuki, le liti furiose, le botte, le prese in giro davanti a chiunque, tutta la loro sfiducia e... e tutte le loro azioni discordanti, contraddittorie rispetto a ciò che dicevano le loro parole. O meglio... le parole di Katsuki erano contraddittorie rispetto ai gesti.
Proprio quando entrambi erano immersi nel silenzioso e pacato fruscio delle foglie degli alberi e del cinguettio di delicati e paffuti fringuelli svolazzanti, il telefono di Ochaco iniziò a squillare, distogliendo l'attenzione di entrambi dai propri pensieri.
― Scusami... devo rispondere.
Izuku le fa un sorriso, scuotendo la testa con fare pacato.
Lei risponde alla chiamata. ― Pronto?
― Senti. ― sibila Katsuki, la voce arrabbiata e familiare perfettamente riconoscibile. Izuku sobbalza e tende le orecchie. ― Io non so come fai tu ad essere amica di quel piccolo bastardino del tuo migliore amico...
― Parli di Iida o...?
― Secondo te? ― la zittisce in un ringhio, accendendo ulteriormente l'attenzione di Izuku. ― Voglio riprendere il rapporto, ma il signorino dalla testa bacata mi sta facendo impazzire nel tentativo di trovare un modo che gli faccia capire che non sono un pezzo di merda, mA SE CONTINUA A FARE IL CITRULLO E A RIFIUTARE IL MIO CIBO, LUI DIVENTERÀ UNA MODELLA ANORESSICA E IO UN CAZZO DI OBESO! STO SOLO CERCANDO DI FARE AMICIZIA!
Izuku sente un sorriso stupido e innocente crescere sulle sue labbra.
Quindi... non ha davvero delle cattive intenzioni.
La cosa, non sa di preciso perché, lo riempie di belle sensazioni. È piacevole sentirsi così... ricercati, per così dire.
No. Non è pazzo. Si sente solo contento di essere davvero così tanto al centro dei suoi pensieri e dei suoi sforzi. Adesso lo sa, se lo sente nel profondo del suo cuore: Katsuki merita un po' più di comprensione. Non che, ovviamente, abbia intenzione di gettarsi ai suoi piedi come se niente fosse della sua persona.
Ochaco alza gli occhi al cielo, sopprimendo una risata. ― Quindi, vuoi tornare a essere suo amico. O sbaglio?
Dall'altra parte della linea, silenzio. Izuku ha avuto il tempo, intanto, di ripensare circa dieci volte di fila riguardo la sua decisione.
― Lo sai che non voglio ripetermi. Posso ripetermi solo per Deku. Non riguardo a Deku.
A quelle parole, Izuku sorride felice come una pasqua.
― Sì, sì, lo so. Il tuo orgoglio subirebbe troppa violenza così. ― ride Ochaco, sdraiandosi sull'erba, rilassata. Izuku si alza in piedi di getto e corre via, dimenticando di salutare la sua amica. Lei infatti lo guarda sorpresa.
È un peccato... se solo Izuku fosse rimasto un po' di più, avrebbe sentito qualcosa che l'avrebbe fatto sentire ancor più piacente.
― Faccia Ton- urgh, Ochaco, ti prego... mi servono dei consigli. È incazzato con me, qualunque cosa io faccia.
Lei sorride, guardando il suo migliore amico correre via come una scheggia verso i dormitori. ― Sai? Io ci ho parlato, e... ho come la sensazione che se continui così, e domani gli porti il tuo katsudon... pian piano ti darà fiducia.
― ...fanculo, oggi ho preparato un bentō enorme solo per noi due che- cazzo, sembrava un fottutissimo e orribile appuntamento romantico... e quello ha mangiato giusto qualcosina e poi è andato via. Ti rendi conto di che sprec-
― Fidati di me. Domani, le cose cambieranno.
Ochaco riattacca. Da qualche parte dell'edificio, la voce potente e scontrosa di Katsuki risuona ovunque, urlando imprecazioni e scortesi parole. Ochaco scoppia istintivamente a ridere.
1965 parole
Autrolino dell'Angolice
Eeeeeeeee dopo aver pensato ad Inaudible e Tuesday Closed, oggi ho avuto la brutta idea di scrivere altre due bakudeku intitolate qualcosa di simile a Lo sgraziato anatroccolo e Work of Art.
Oh, e poi una fanfiction su Kohei Horikoshi.
Stile fyccyna.
Pensata dal mio ragazzo.
Da me modificata un pizzico.
Sì.
Non me ne pento minimamente.
Okay mi scuso anche per non aver postato giovedì, mi è passato del tutto di mente. Ero a Cagliari con un amico e ho comprato tipo- sei? Sette manga? Più un altro libro? E ho anche mangiato sushi e ripassato giapponese, è stato divertente.
Ora, cazzate a parte...
Come lo trovate il capitolo? Io non l'ho manco revisionato- ohibò sarà una cazzata lmao.
Spero si percepisca il cambiamento di Bakugan Kastuki (ho impiegato quattro tentativi a scrivere il nome APPOSITAMENTE male), e che l'incontro con Eijiro stuzzichi un minimo la vostra curiosità ;)
Forse sono a corto di capitoli- i'm sorry sono tipo svogliata e concentrata su altri mille problemi.
quindi...
VAI COL QUIZ!
Secondo la vostra opinione, il pranzetto è andato bene o male?
La chiamata di Katsuki a Ochaco (e origliata da Izuku, che al mercato mio padre comprò) ha stuzzicato un po' la vostra attenzione?
Pensate la gioia di Izuku sia giustificata o che stia facendo i conti senza l'oste?
Ma soprattutto...
Quante martellate diamo sulle dita a Eijiro Kirishima per quell'abusata serie di puntini di sospensione?
Io propongo nove e tre quarti.
E questo è solo sulla mano sinistra. ;)
Arrivederci vado a studiare i leopard- ah eh, no, Leopardi.
Oh ma sapete che è proprio un figo?
Kiss me Kiss m(y ass)
~Young Midoriya IS HERE
AND I'LL GO OUTTA HERE LIKE A NORMAL PERSON!
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