June, 21st - afternoon
Izuku si sta dirigendo verso la mensa, accompagnato dal suo enorme gruppo di amici stretti. Ci sono tutti: Katsuki, Eijiro, Denki, Hanta, Ochaco, e anche Tenya. Izuku sembra al settimo cielo: cinguetta con tutti, sorride come mai è riuscito in quegli ultimi due anni; sembra vivere in un mondo tutto suo. E i suoi amici non possono fare a meno di esserne straniti: il giorno prima aveva saltato il pranzo ed era stato via, il suo sguardo era stato assente per tutte le lezioni, e appena usciti da scuola era andato a chiudersi in camera, senza uscirne e ignorando gli inviti di tutti.
Ma quel giorno è di buon umore, puzza di canna e non sembra se stesso, e allo stesso tempo è l'Izuku Midoriya che tutti conoscono.
Ochaco, Katsuki e Tenya non fanno che guardarsi mentre Izuku interagisce felicemente con Denki e Hanta, che sta disperatamente tentando di disintossicarsi e trova il sorriso contagioso dell'amico un toccasana.
Eijiro si unisce con il suo cipiglio preoccupato.
— Non sono l'unico ad averlo notato, vero? — mormora piano. Ochaco scuote il capo in diniego.
— Non è più lui. — replica Tenya, con una postura rigida di disagio. — La sua situazione sta peggiorando.
Eijiro e Ochaco si guardano allarmati. Il ragazzo si volta quindi verso Katsuki, ma Katsuki è taciturno. Sguardo spento fisso sulla schiena di Izuku, appannato dai pensieri, chiuso nelle sue stesse spalle, le mani infilate in tasca.
— Katsuki, stai bene? — gli sussurra. Lui annuisce piano.
— Sto bene. — è la sua risposta. — Ma avete ragione. Non è più in sé. Sta perdendo la testa.
— Dovremmo parlarne coi professori. — Tenya interviene, seppur titubante. Nemmeno lui sembra convinto dell'idea. — Dovremmo lasciar fare a dei professionisti. Lui non può aiutarsi da solo, e noi non possiamo fare-
— No. — lo blocca Katsuki. E Katsuki che dice no a una buona idea è perché pensa di sapere cosa sia meglio fare. — Lasciate fare a me.
— Ma— Ochaco si blocca appena Eijiro le sfiora la spalla, scuotendo la testa.
— Lasciate fare a me.
I suoi occhi sono fissi su Izuku. Osservano ogni movimento, espressione, sorriso, saltello. Si morde con forza il labbro, lo spazio libero tra i piercing il suo nuovo punto preferito dove affondare i denti a sangue.
Ed Eijiro, lì, capisce.
Che nemmeno lui sta poi così bene.
— Ho una cosa da fare.
Si stacca dal gruppo e inizia a tornare indietro. Eijiro fa per inseguirlo. — Bakugou!
Ma l'amico non risponde, continua a camminare a passo svelto via da loro. Eijiro lo guarda sofferente, e anche Ochaco passa una mano tra le sue scapole.
Denki, Hanta e Izuku tornano indietro dal resto degli amici.
— Kacchan? — è la prima cosa che dice Izuku. È sempre quella. È sempre quella la prima cosa che dice, ed è anche l'ultima della sua giornata.
Eijiro sospira, prima di voltarsi con un sorriso. — Ha dimenticato di chiedere una cosa al professor Aizawa, credo! Andiamo in mensa. Non vorrà essere aspettato.
Izuku annuisce, ma il suo sguardo resta fisso sulla schiena di Katsuki, smarrito.
E Ochaco si domanda allora cosa sia Amos per lui. Perché non sembra dargli nemmeno metà dell'amore che meriterebbe un ragazzo così gentile.
— Vieni! Volevo chiederti due cose. Mi aiuteresti a capire?
Izuku scuote delicatamente il capo, e guarda Eijiro con un sorriso. — Certo! Di che si tratta?
Eijiro con un gesto rapido della mano fa capire di lasciarli indietro, per avere più privacy per parlare.
— Volevo chiederti, ecco... come ti senti?
Izuku sembra bloccarsi. Il suo sorriso si ghiaccia. I suoi occhi perdono il loro colore. Ma scuote piano il capo, come se non riuscisse a stare sul pezzo, rapito continuamente da qualcosa. Sembra essere posseduto. Ed Eijiro è spaventato dal suo comportamento.
— Sto... bene, Kirishima. Non preoccuparti per me.
— No, è che... sai, sono successe così tante cose... e... noi siamo preoccupati per voi.
— Voi chi? Me e le mie personalità? — Izuku scaccia quelle inquietudini con una risatina vuota. Nel suo stesso cervello sembra rimbombare quel suono così familiare ma distante da ogni ricordo.
Eijiro si acciglia un po'. Sembra tristissimo. — Tu e Bakugou, Deku. Da quando avete incontrato di nuovo Amos le cose sono... diverse.
Izuku perde il sorriso. E, come se fosse un gelato sciolto, gli estremi della sua bocca s'incurvano verso il basso. — Sì... abbiamo... molte cose per la mente, temo.
— Credo sia rimasto molto ferito... per... il tuo nuovo ragazzo. Non lo accetta.
— Lo ha fatto. — mormora debolmente, alzando lo sguardo verso le iridi scintillanti di Eijiro. E notano allora la differenza di colori tra di loro: perché Eijiro è dipinto di colori vividi, Izuku al contrario sembra essere in bianco e nero sempre di più, ogni giorno che passa. — Kacchan lo ha accettato, perché mi vuole bene e perché sa di aver sbagliato.
— Sì... temo che le sue reazioni nel vedere te e Amos così uniti siano esagerate, ma...
— Non parlo solo di quello. — replica però. — Quel che è successo sabato mi ha permesso di allontanarmi più facilmente dai sentimenti che provo per lui. Ma tutta la distanza che ha messo emotivamente tra noi per anni, ha fratturato davvero il nostro rapporto e ora voglio vivere una relazione sana nella mia vita.
Ed Eijiro lo fissa esterrefatto, mentre Izuku riprende a camminare verso la mensa e lasciandolo indietro.
Il ragazzo guarda l'amico, per poi guardarsi alle spalle, cercando Katsuki, prima di guardare dritto davanti a sé ancora una volta.
Non è mai stato Katsuki a mettere distanza emotiva tra loro. Sì, Katsuki non è mai sembrato troppo gentile o propenso ad una relazione romantica con Izuku dalla fine della guerra, ma quello è stato probabilmente una conseguenza.
Una conseguenza della distanza emotiva che Izuku aveva messo tra loro.
Eijiro chiude la bocca, gli occhi gentili svuotati della loro anima, e deglutisce.
Izuku non distingue più la realtà e il mondo ricreato nella sua testa.
998 parole
Autrolino dell'Angolice
Pazzesco pazzesco patrimonio dell'unesco! Ho aggiornato di nuovo!
E non avrei dovuto perché devo studiare ma desidero liberarmi del mio angst scrivendo angst o cose dolci come avverrà nei prossimi capitoli!
Davvero, per me è incredibile il fatto che finalmente ho di nuovo tempo per scrivere. Ho chiuso delle... schede nel mio browser ecco, e ora il mio computer riesce ad elaborare meglio le informazioni e mi permette di lavorare di nuovo. Non preoccupatevi comunque in qualche modo studierò anche per gli esami! Credo
Abbiamo una scoperta scioccante qui! Incredibilmente scioccante.
Izuku sta perdendo la testa, proprio come stavano dicendo i suoi amici. Non accetta nemmeno la realtà che vive, ne ricrea una tutta sua per spiegare quello che succede e dargli il senso che Izuku stesso vuole. Quando qualcuno vive cose del genere, è grave. Quando si aggrappa alle sue convinzioni errate (e l'ho fatto anche io, per certi versi, nell'ultimo periodo, è grave). Vedrete delle evoluzioni dei personaggi non indifferenti da ora in avanti, quindi occhi aperti e narici stappate e orecchie scoperte e sedere... be' niente.
TUTTI PRONTI?
VAI COL QUIZ!
Quale sarà la tattica di Katsuki per salvare Izuku? E davvero sarà meglio rispetto all'avvisare i professori? Sfortunatamente dubito che sia una buona idea, ma non per altro: finché l'individuo non accetta di avere dei problemi, le cose non cambieranno. Ma se ha davvero una dipendenza... come possono i suoi amici tirarlo fuori dai guai?
E Amos? Come starà, dove sarà? Comparirà di nuovo?
Non vedo l'ora che compaia di nuovo di persona, anzi!
Ma ci sono così tante cose che non quadrano, anche su Amos... secondo voi è una minaccia nella storia? E NO NON INTENDO PER LA SHIP. INTENDO COME VILLAIN. INTENDO COME POTENZIALE PER UN GRAN BELL'ATTENTATO. Ora vi terrorizzerò teheheh.
Ci tengo a ribadire che è una bakudeku e chi dice che amos deve stare lontano da quei due e "katsuki deve darsi una svegliata" adesso verrà taciuto perché è chiaro che il vero problema sia Izuku lolo.
Chi si aspettava che fosse Izuku il problema tra loro? La mia narrazione è stata così buona che penso di aver dato filo da torcere a voi miei lettori affiatati teheheh.
Ricordate che gli sbagli si fanno in due. In una coppia, in un QUALUNQUE COSA, gli sbagli si fanno sempre in due. è quindi giusto farsi sempre un esamino di coscienza serio per essere sicuri di aver fatto il possibile per aggiustare le cose.
Ma soprattutto...
Come sta Hanta?
Tutti dicono "Ma sei fatto, Sero?", "Ma sei scemo?", "Ma ti stai disintossicando?", e mai... "Come stai, Sero?"
Lasciate qui dei commenti di conforto per Hanta Sero e vi prometto che vi risponderà Pippo. Yuk!
CYACYA!
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