★ Lennison ☆ - ❝You Like Me Too Much❞
༄ LovLauren ༄
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Era pre-Beatles, 1958
Provino di George Harrison per entrare nei Quarrymen
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GEORGE P.O.V
"Eddai John", sbuffò Paul alzandosi dal sedile dell'autobus, "George è il chitarrista migliore che ci sia, dagli una possibilità".
"Paul", disse calmamente il ragazzo guardandomi negli occhi, "è troppo giovane, troppo".
"John! Dai John! Sii intelligente! Lo sai anche tu che è veramente talentuoso!", continuava a incitare Paul.
"Senti principessa, o la smetti o vai via", lo intimorì il ragazzo preso in causa.
E io ero lì ad osservare la situzione con l'ansia che mi scompigliava lo stomaco.
"Si! Si, bravo John! Sei un genio!", esclamò McCartney alzandosi in piedi, "vi lascio soli! Voi parlate di quello che volete ma", mi guardò e poi fissò John, "dopo questa chiaccherata George deve essere dentro". E se ne andò.
No, non potevo rimanere seduto da solo con il ragazzo di cui avevo un'enorme cotta.
Sicuramente mi avrebbe preso per "lo stupido omosessuale" o mi avrebbe insultato.
"Allora George", disse molto fermemente John quasi felice della situazione, "fammi sentire qualcos'altro, qualcosa che vuoi tu, qualsiasi cosa, su".
"Ehm.. I-io a-allora...", presi a balbettare.
"Senti bell'angelo, muoviti oppure ho di meglio da fare che stare qua a... Beh la vista è piacevole ma muoviti".
Arrossii così tanto che John si mise a ridere.
"Arrossisci per queste lusinghe, eh?", scherzò avvicinandosi a me.
"Ecco... Io... Io dovrei suonarti la canzone-", dissi velocemente prendendo un'altra volta la mia chitarra in braccio.
"Allora vai, su", sussurrò lui chiudendo gli occhi e mettendo le mani dietro la testa, "io ti ascolto".
Presi un respiro e iniziai a suonare una delle meravigliose canzoni d'amore di Elvis Presley. Vidi che a John piacque, stava leggermente sorridendo.
Appena suonai l'ultimo accordo, John aprii gli occhi e di scatto si avvicinò alla mia faccia. "Harrison, sei dentro".
Lo disse così, semplicemente, senza battere ciglio.
"Grazie", stavo per dire se non fossi stato interrotto da lui.
"Senti", disse molto dolcemente, "tu sei un bel ragazzo, e sei molto bravo... Si, sei veramente un talento. Sicuramente farai carriera con noi. Però c'è una cosa che desidero dirti dal primo momento in cui ho visto. Sarò anche l'essere più lurido di questo mondo ma sento che questo è il tempo giusto per dirtelo. Paul via dalle scatole, mia zia Mimi, che chissà cosa mi starà dicendo contro, non c'è e quindi diciamolo, il momento perfetto. Non so se tu lo accetterai, ma da una certa luce che intravedo nei tuo meravigliosi occhi credo che conosci già la risposta. Io di ragazze ne ho avute così tante che so i comportamenti degli innamorati, sai? Loro però erano innamorate, io no. Non me poteva importare niente, mi stavano accanto solo perché ero il popolare John Lennon e nient'altro. Sono stato... Sono molto sciocco ma credo di aver trovato la persona che è veramente giusta per me. Che mi ama nonostante il mio carattere schifoso, nonostante io sia così duro... Nonostante io non sia dolce... no, per niente dolce. Ma so che questa persona mi ha fatto cambiare... Si, mi ha fatto cambiare molto. Ora sono diverso. E sai chi è questa persona che mi piace?".
"N-no, non s-so che è", dissi tremante dalla felicità.
"Ah, Harrison, ti pensavo più intelligente... Comunque questa persona è... È Paul. Si dai, guardalo, la principessina carina", e sorrise.
Sentii una rabbia enorme passarmi per tutto il corpo.
"Ah si?!", urlai scattando in piedi, "e perché cazzo dovresti dire a me chi ti piace, eh? Mi fai tutto questo discorso per poi arrivare a dire che ti piace il mio migliore amico? Ma vattene a fan-", venni interrotto dalle sue labbra sulle mie.
Inaspettato.
Ero lì fermo, immobile. Non sapevo cosa fare. Se mi stava prendendo in giro o lo faceva solo per farmi stare zitto.
Si alzò anche lui e mi mise le mani sui fianchi, per poi accompagnarmi gentilmente, facendomi sedere su un sedile senza smettere di baciarmi.
Appena si staccò e mi guardò negli occhi. "Hazza, ti credevo più intelligente", ripeté un'altra volta la stessa storia di prima, "però stavo scherzando, e vedendo la tua reazione di ira credo proprio che ti piaccio troppo... Quindi questo credo sia un si, no è vero?", mi guardò con sguardo interrogativo.
"S-stavi scherzando? Tu... Tu brutto e lurido Lennon non osare mai più dire una cosa o giuro che ti ammazzo. E ne sono capace", esclamai riappoggando le labbra sulle sue.
"Allora lo prendo per un si", sussurrò felicemente John mentre continuò a baciarmi, "però meglio non farlo su un mezzo pubblico, sai? So con certezza che sul letto è tutto più comodo".
"Tu sai troppe cose, Lennon".
Ridendo mi prese la mano e andammo via.
E da quel giorno, si, ero cosciente di essere il ragazzo più felice di questo mondo.
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