7.Our summer

Yoongi era felice di aver fatto quel giro con Hoseok, giro a cui ne susseguirono altri in quella settimana dove il sole scaldava le loro pelli, e dove alle gite in moto si aggiungevano (o alternavano) le visite alla zona dove avevano lasciato le loro uova di tartaruga.
Quel giorno però era diverso, la signora Jung lo aveva invitato ufficialmente a pranzo per ringraziarlo della cura e delle precauzioni che si prendeva quando usciva con suo figlio.
"Cosa mi metto?" Domandò al fratello, erano ore che stava davanti a quel dannato armadio.
"Yoongi, che diamine, stai andando a pranzobda un tuo amico mica dal tuo fidanzato!"
Il più piccolo dei due sbuffò. "È comunque imbarazzante... e poi ci sarà anche sua nonna, voglio fare una buona figura. Dammi dei consigli fratellone, ti prego."
Geumjae frugò nel suo armadio, tirando fuori un paio di semplici pantaloni neri corti a vita alta senza strappi o disegni particolari ed una maglia che arrivava giusta giusta all'altezza dei pantaloni, con la stampa di un piccolo drago bianco su un lato.
"Okay, sembro un perfetto idiota vestito così."
"Ma no, questi sono bellissimi. Onestamente trovo che anche i ragazzi possano portare maglie corte, soprattutto in estate, non solo le ragazze. Ora cambiati, li ho comprati io questi vestiti e infatti ti staranno divinamente."
Dopo essersi vestito, suo fratello gli pettinò i capelli e gli fece mettere delle converse nere e un paio di orecchini semplici ma eleganti.
"Sei fantastico, ora vai o farai tardi. Ricordati la torta, e sii educato. Non dire parolacce davanti alla sua famiglia, non fare domande scomode, chiedi sempre grazie e per favore, non alzarti da tavola senza permesso e-"
"Okay, hyung, ora vado." Ridacchiò, uscendo dalla stanza e andando fuori con la torta ben stretta, verso casa Jung.

Ad aprirgli fu quella che doveva essere la nonna di Hoseok, lo accolse con un sorriso a cuore proprio come quello del nipote. "Benvenuto caro, devi essere Yoongi, entra pure."
Lui annuì. "La ringrazio dell'ospitalità signora. Questa è una torta al cioccolato, l'ho preparata per ringraziarvi e spero vi piaccia, ecco."
L'anziana lo accompagnò in cucina, dove la signora Jung prelevò la torta e lo ringraziò per aver portato qualcosa anche se a detta sua "non era necessario Yoongi, è un piacere averti qui."
Dopo pochi minuti, Hoseok arrivò abbracciandolo da dietro, sembrava felicissimo di vederlo, e lo trascinò nella sua stanza per aspettare che fosse pronto il pranzo.
La stanza di Hoseok assomigliava al suo proprietario: una camera felice. Una delle pareti era dipinta con colori diversi e pattern particolari e la scritta 《Hope World》, colorata e vivace. Poi c'era il letto ad una piazza e mezza, una scrivania con un PC, i libri per lo studio e una quantità esorbitante di adorabili peluche che spuntavano da sopra l'armadio e tra gli scaffali della libreria.
Dalla finestra, si vedeva casa sua, e la sua camera era proprio lì di fronte.
"È una bella stanza, Hobi. Quindi tu hai studiato a casa?"
Il minore annuì, mostrando le varie cartelle con i lavori scolastici e i portfolio di ogni anno. Aveva anche molti DVD educativi di quando era più piccolo, e molti dizionari di lingue straniere. Sembrava gli piacesse studiare, e infatti gli spiegò che era proprio così, amava imparare cose nuove.
"Ma scusa, non ti annoiavi?"
Il rosso annuì. "In effetti sì, perchè non avevo amici. Mi sono sempre rifugiato tra i libri o nei videogiochi per scacciare la noia, tra una materia e l'altra. Tu invece cosa mi dici della scuola?"
"Beh, non l'ho mai amata particolarmente. Sai, venivo bullizzato perchè sono sempre stato un tipo che se ne stava sulle sue, mi piaceva suonare il piano e per un periodo abbastanza lungo ho sofferto di ansia generalizzata e attacchi di panico. Poi sono stato da uno psicologo e mi ha aiutato a tenerla sotto controllo, ora sono diventato piuttosto bravo e non ho attacchi di panico da un sacco di tempo."
Hoseok annuì, sorridendo. "Sei stato bravo. Comunque, non vedo perchè dovrebbero far bullismo su qualcuno che non ha mai fatto niente."
Yoongi sospirò, Hoseok non sapeva molte cose della realtà scolastica.
"Hobi, il fatto è proprio questo. Se te ne stai per le tue hai più probabilità che ti bullizzino perchè sei solo, soprattutto se non fai nulla di male a nessuno. Ecco, io preferirei non parlarne troppo."
"Non ti preoccupare, hyung, va tutto bene." Hoseok lo abbracciò dolcemente, facendolo rilassare in quel contatto fino all'ora di pranzo.

La signora Jung, come molte madri, era un'ottima cuoca. Aveva cucinato il pesce in quanto il mare aveva regalato molte buone cose quel giorno, tutto cibo fresco di mercato, comprato personalmente dall'arzilla nonna di Hoseok mentre passeggiava con le sue amiche, nonne anche loro.
"E questo ragazzo mio dovresti proprio mangiarlo... come sei magro, dovresti venire più spesso a pranzo qui, tua madre ti dà da mangiare?" Domandò a Yoongi, servendogli una seconda porzione di pesce e patate.
"Non si preoccupi signora, mangio... e sì, mia madre cucina, ed anche io e mio fratello, non ho mai avuto problemi per quanto riguarda il cibo."
Ed era vero, magari in alcuni periodi sotto stress non si strafogava e mangiava poco, ma non aveva mai avuto particolari problemi con esso, gli piaceva soprattutto il pesce.
"Beh, in ogni caso devi mangiare di più, e se lo dice nonna Jung allora è così."
Hoseok scoppiò a ridere, facendo ridere anche lui e sua madre, era davvero bello che lo avessero preso subito come uno di famiglia, senza farlo sentire a disagio.
Non sembravano averlo giudicato nè da come si era vestito, nè dagli atteggiamenti che aveva, ed era onestamente qualcosa che mai gli era capitato prima d'ora se non con la fidanzata di suo fratello.
Di solito, quando conosceva qualcuno veniva sempre guardato male, ma a quanto pare la famiglia Jung non si fermava all'apparenza: ora capiva da chi Hoseok avesse preso la sua gentilezza e il rispetto verso gli altri, ed era felice.
Era stato un ottimo pranzo, e mancava solamente la torta al cioccolato, poi sarebbero usciti, a godersi la loro estate.
Sua e di Hoseok, che per loro aveva in serbo ancora tante cose... anche se non ne erano a conoscenza.

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