16. Secrets
Fu grazie al sole che filtrava dalle tende, che Hoseok si svegliò.
Accanto a lui, Yoongi dormiva tranquillo, e si fermò ad osservarlo per un attimo.
La pelle sembrava porcellana da quanto era chiara e perfetta, sembrava star sognando qualcosa di bello... le labbra erano così belle, avrebbe voluto baciarle per l'eternità.
Gli accarezzò i capelli, giocando con le ciocche, per poi lasciargli un bacio sulla fronte.
Si alzò per andare in bagno, cercando di non imprecare-aveva male al culo-e arrossendo visibilmente al pensiero di ciò che avevano fatto la sera precedente.
Aveva donato la sua verginità a Yoongi, ma si sentiva bene ad averlo fatto, era stato un rapporto pieno di sentimento e non lo avrebbe mai ritenuto qualcosa di sbagliato.
Fece ciò che doveva fare e sì lavò le mani, per poi lavare anche il viso e spazzolarsi i capelli.
Mentre si toglieva la parte superiore del pigiama, sentì due braccia attorno alla vita.
"Buongiorno piccolino." Era Yoongi, che gli diede un bacio sul collo.
"Mh... giorno hyungie. Staccati, mi fai caldo!"
Il maggiore rise. "Va bene, piccolo sole. Devi farti la doccia? Mica puzzi. E poi spogliarsi davanti a me è un reato. Mi piace guardare il mio sole."
Hoseok scosse la testa. "No, devo solo cambiarmi. Devi guardarmi mentre mi denudo davanti a te o..."
Yoongi sorrise dolcemente. "Ti ho visto nudo ieri sera, sei spettacolare. Non devi vergognarti con me, non ho intenzione di saltarti addosso quando devo ancora fare colazione."
Dopo essersi vestiti, si diressero in cucina.
"Buongiorno, ragazzi." Salutò sua madre, intenta come sempre a lavorare al PC.
Ricambiarono il saluto, sedendosi a tavola dove li aspettava già una colazione semplice ma buonissima.
Divorarono il riso alla velocità della luce, chiacchierando brevemente dei sogni che avevano avuto quella notte.
"Allora, che avete fatto di bello ieri sera?" Chiese la signora Jung, mentre mettevano a lavare quanto utilizzato.
Hoseok per poco non si strozzò, li aveva sentiti?!
"Beh, abbiamo parlato un po'." Intervenne Yoongi. "Giocato ad un videogioco e poi abbiamo fatto la doccia."
La donna annuì. "Spero abbiate dormito presto, in ogni caso. Mi sono addormentata senza venire a controllare che fosse tutto a posto, ma ero tranquilla in quanto eravate insieme."
I due si guardarono negli occhi, sollevati dal fatto che non avesse sentito nulla.
"Non ti preoccupare eomma, abbiamo dormito prima di mezzanotte." La rassicurò Hoseok.
"Meglio così. Che programmi avete per oggi?" Chiese sua madre, continuando a lavorare al PC.
"Che vuoi fare, Hoseok?" Yoongi si voltò verso di lui, dandogli un bacio dolce.
"Mi basta stare con te..." Ammise il rosso, diventando dello stesso colore dei suoi capelli.
"Aish, sei adorabile. Usciamo?"
Una volta vestiti, uscirono di casa, dopo aver salutato la signora Jung.
Mano nella mano, avevano deciso di passare la mattinata in città.
Yoongi lo aveva convinto a prendere l'autobus, e i due erano arrivati fino in centro su quel mezzo.
Hoseok non ne aveva mai preso uno, era particolare ed era pieno di persone. Il maggiore non gli aveva lasciato la mano, nemmeno quando si erano seduti sul mezzo.
"Hyung-ah, puoi anche non tenermi per mano quando siamo sedut-"
"Shhh, Seokie, mi piace tenerti per mano. È rassicurante, soprattutto qui."
Quella frase aveva incuriosito il rosso, che aveva notato una microespressione triste passare sul volto di Yoongi.
"Yoongi-hyung, è successo qualcosa in autobus? Nel senso... ho visto che eri un po' nervoso."
Yoongi si morse il labbro. "I-io ho un brutto ricordo. Non v-vado in autobus da un po', di solito mi porta in città mio fratello. Ma ci ho voluto provare, con te."
Hoseok gli accarezzò i capelli. "Ne vuoi parlare? Forse potrebbe aiutarti."
Si sedettero su una panchina, vicino alla fermata dell'autobus che li aveva portati in città, ma comunque un po' appartata in modo da non dare troppo nell'occhio.
"È successo lo scorso anno." Iniziò il maggiore, stringendogli la mano per cercare conforto. "Pioveva a dirotto, ma l'autobus era l'unico modo che avevo per tornare a casa. Io ero seduto con le mie cuffie alle orecchie, e poi ricordo di aver sentito uno sterzo improvviso nonostante gli auricolari. Il bus s-stava sbandando, finendo nella corsia opposta. Una macchina ci prese contro, la collisione fu molto dura. Io..."
Yoongi si alzò la maglia, mostrando una cicatrice sul fianco.
L'aveva notata anche in precedenza, ma non aveva mai osato chiedere spiegazioni.
"Ecco, ora sai perchè ho questa schifezza. Sono stato in ospedale una settimana quasi incosciente, la lamiera della carrozzeria mi ha preso in pieno. Sono orribile, come fai?"
Hoseok lo prese tra le braccia. "A fare cosa, piccolo? Non sei orribile..."
"A dire che ti piaccio, che mi ami. Guardami, mi hanno salvato per il rotto della cuffia, il mio fianco è rovinato!"
"No... no Yoongi, non dire così. Hai bisogno di sfogarti, vieni qui."
Lasciò che trovasse conforto nel suo abbraccio, voleva farlo calmare e farlo sentire meglio.
Yoongi aveva già sofferto abbastanza, pensare che avrebbe potuto perdere la vita un anno prima gli fece male al cuore, era il ragazzo che amava, gli aveva cambiato la vita e non poteva immaginare un'esistenza senza di lui.
Lui non dava peso a quella cicatrice, non era affatto rovinato, era stato davvero coraggioso ad avergliela mostrata senza vergogna e doveva dargliene atto.
"Yoongi... amore, guardami." Lo chiamò, sollevandogli il viso perchè i loro sguardi si incontrassero.
"Sai perchè non ti ho mai chiesto nulla di quella cicatrice?"
Yoongi scosse la testa, i suoi piccoli occhi da gatto erano lucidi.
"Perchè è parte di te, e perchè non è orribile. In più, non volevo vederti soffrire raccontando qualcosa che ti avrebbe potuto far stare così male. Non aver paura di me, potrai sempre tornare tra le mie braccia quando il mondo ti farà troppa paura per guardarlo in faccia."
Yoongi sorrise lievemente, una lacrima percorse la sua guancia. "Grazie. Sono così fortunato ad averti, così tanto fortunato."
Hoseok gli diede un bacio tra i capelli. "Anche io che ho te qui accanto a me. Sai... non pensavo che avrei conosciuto la mia persona in un'estate."
Yoongi annuì. "Nemmeno io, è stata una fortuna. Ti va un gelato? Ho bisogno di un po' di carica dopo averti raccontato questo brutto segreto, piccolo."
"Laggiù c'è un chiosco, andiamo."
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