capitolo ventuno - un magnifico risveglio

Il mattino dopo, Rose si svegliò in infermeria: i raggi del sole illuminavano la stanza.
Il silenzio regnava sovrano.

La testa le stava scoppiando: sentiva ancora le urla di Noah e le parole di Delphini.
Non riusciva a capire come quella donna spregevole sapesse del suo passato.
Sbadigliò: aveva ancora molto sonno.
La notte prima era stata orrenda.
Chiuse gli occhi e si addormentò.

"Buongiorno principessa."
Una voce maschile la svegliò dal suo sonno senza sogni.
"Jonn?" disse Rose sorpresa
"In carne ed ossa. Come stai?"
"Dopo una tortura, come vuoi che mi senta?"
"Delphi è stata crudele. A che cosa si riferiva, riguardo all'omicidio?"
"Nient- Aspetta perché sai quello che mi ha detto?"
Jonn si guardò intorno e, in un sussurro, dichiarò:
"Sono un animagus"
"Che animale sei?"
Jonn non rispose; si trasformò in un pipistrello e svolazzò attorno a Rose, per poi ritornare sulla sedia accanto al letto.
"Rose, mi dispiace tantissimo per quello che è successo ieri. È colpa mia se quella squilibrata di mia cugina ti è venuta a cercare."
"Non capisco"
"Sa che ti ho detto la verità sulla tua identità."
Rose sapeva che non era soltanto questo.
"A proposito di questo, come hai scoperto che sono Lily?"
Jonn le prese il braccio sinistro.
"Dalla maledizione dell'erede. Sei un dannato. Ros-"
A interrompere Jonn, fu Scorpius.
Aveva fra le mani una piccolo mazzo di rose bianche.
"Com- Jonn Riddle che ci fai qui!?"
Scorpius era furioso: Rose non l'aveva mai visto in quello stato.
"Ciao Scorpione, sono venuto per Rose. Volevo sapere come stava" rispose Jonn molto calmo
Jonn iniziò ad accarezzarle il braccio: era evidente che non voleva far scoprire a Scorpius della maledizione.
"Non toccarla!"
Scorpius prese la bacchetta.
"Vuoi giocare? Credevo che fossi un tipo tranquillo come la tua mammina"
"Non nominare mia madre!"
Jonn guardò Rose; i suoi occhi si persero in lei e non schivò nemmeno il colpo di Scorpius.
Si ritrovò a terra, ai piedi di un letto.
"Attacca! So che lo faresti se non ci fosse Rose! Io so che la stai usando."
"E se mi piacesse Rose?" chiese distogliendo lo sguardo dalla ragazza e poggiandolo su Scorpius.
"Tu non conosci le mie intenzioni. Io ho poche certezze nella vita e questa è una: non ama né te né James Black"
"Ama te giusto?!"
"Se permettete, questo lo so solo io!" sbottò Rose, scendendo dal letto.
I suoi capelli le coprivano quasi tutta la schiena.
"Vi odiate a morte per qualcosa che non voglio nemmeno sapere.
Ti ringrazio per i fiori Scorpius, sei stato molto gentile, ma adesso calmati. Jonn, credo che sia ora di andartene."
"Me ne vado, allora. Ti scrivo presto"
Jonn si trasformò e uscì dalla grande finestra dell'infermeria.

"Allora?! Lo volevi uccidere perché mi è venuto a trovare?"
"Non lo conosci."
"Non è una brutta persona"
Scorpius rise.
"Cambiamo argomento. James si è fidanzato con Evanna."
In quel momento non le importava.
"Non ti ho chiesto se si fosse fidanzato o meno. Me lo disse esplicitamente: non esiste un noi.
Non siamo mai stati una coppia."
"Non ti importa, davvero? Vedo come lo guardi in sala grande: ti manca Black"
"Chi mi piace o meno, lo so io e non tu."
Rose non era arrabbiata con lui, era semplicemente infastidita dall'unica preoccupazione di Scorpius: i suoi sentimenti.
"Rimettiti presto." disse infine Scorpius.
Uscì dalla stanza.
"Che cos'erano quelle urla, signorina Orvoloson?! Qui non si può nemmeno prendersi una pausa!" sbottò Madame Chips, quando entrò in infermeria e la visitò.

Nel pomeriggio, Rose vide passare Albus: voleva parlargli.
"Albus! Puoi venire?"
"Hey, Grifondoro. Che succede?"
Rose voleva dirgli tutto, ma non poteva.
"Volevo chiederti di stare attento. Ho un brutto presentimento. Penso che Voldemort sia tornato. Ho paura che vendicarsi di tuo padre" le parole sfuggirono dalle labbra.
"Io ho la certezza che sia tornato. Lui solo poteva prendere mia sorella Lily. Sai,mi piacerebbe conoscerla.."
-la conosci- pensò Rose
Albus la guardò e le sorrise.
"Qualunque sia il motivo di questa avvertenza, non ti preoccupare per me. Io sono figlio di Harry Potter no?"
"Giusto. Sono solo preoccupata per un amico, anzi,per degli amici."
Ci fu un minuto di silenzio.
"Rose, per quanto riguarda le sale maledette, io e Scorpius siamo pronti ad aiutarti. Mi ha detto tutto Sirius"
"Ne ho bisogno grazie."
Albus aprì la borsa e le porse un bigliettino.
"Mi ha chiesto Scorpius di dartelo.
Mi parla solo di te."
"Ehm, grazie."
"Adesso vado a Pozioni, ci vediamo!"

Rose aprì il bigliettino:

Ti aspetterò per sempre.

-Scorpius》

Rose lesse la frase più e più volte, finché una vocine acuta e insopportabile ripeteva:

"Potter il freddo assoluto si avvicina, seguici per non gelare"

Si alzò.

Camminò un po'; sperava che le vocine tacessero, ma, anzi, peggiorarono.
Curiosa e preoccupata nello stesso momento, decise di seguirle.
Uscì dell'infermeria e si ritrovò dinnanzi a un corridoio vuoto: le mura erano ghiacciate.
Le toccò: si aprì un passaggio segreto con una lunga scala a chiocciola di cui, l'entrata a una sala misteriosa era visibile solo se salivi le scale.
Per la prima volta in vita sua, esitò; non sapeva cosa l'aspettava e voleva che i suoi amici fossero con lei.

Dopo la sua scoperta, tornò in infermeria.
Ai piedi del suo letto, trovò la professoressa McGranitt, con uno sguardo impassibile, che l'aspettava.
"Dov'era signorina Orvoloson?" chiese asciutta
"Professoressa io dovevo andare in bagno." improvvisò Rose, sedendosi sul letto.
"Non è importante."
-"Non è importante?" È veramente la McGranitt che conosco?- pensò Rose stupita.
"Fammi vedere il braccio sinistro, perfavore" disse autoritaria
"Perché?!"
Il tono di Rose cambiò: era sorpresa e spaventata dall'idea di mostrare il braccio con quella cicatrice orribile che segnava la presenza di un orribile maledizione oscura.
"Orvoloson, è di estrema importanza che mi dia il braccio"
Rose sospirò e le porse il braccio.
"Questa cicatrice, coprila. Non voglio che tutti sappiano il tuo segreto!"
"Q-quale s-segreto?"
Rose cercò di essere indifferente.
"QUEL segreto" disse la professoressa uscendo dalla stanza.
- Come sa che ho la maledizione? Forse ci sono altri studenti come me?-
Ma, subito dopo, si rispose da sola: era impossibile che ci fossero altri studenti come lei, l'avrebbe saputo.

Proseguì la giornata in modo normale: medicine e continui controlli.

Nella sera, Hugo e Sophie vennero a trovarla.
"Siete stati impegnati?" chiese Rose, felice della loro visita
"Come ogni giorno. Sai che il professor Dintin è stato sostituito da Teddy Lupin?! Io e Hugo non ci credevamo."
"Fantastico!"
"Spero che ci faccia imparare l''Incanto Patronum!" disse Hugo allegro
"Non vedo l'ora!" esclamò Sophie.
Mentre i due amici raccontavano la prima lezione dell'erede di Remus Lupin, Rose pensava a quella mattinata: come si conoscevo i due belli e dannati? Anche se la mattina disse di non volerlo sapere, la sua instancabile curiosità tremava dalla voglia di saperlo.
"Rose a cosa pensi?" chiese Sophie, che la guardava perplessa
Rose evitò di parlare della burrascosa mattinata, e raccontò delle vocine.
"Rose, cosa dicevano esattamente le vocine"
"Dicevano cose strane, ma sono riuscita solo a capire 'il freddo assoluto sta per venire ' o una cosa del genere."
Sophie capì che l'amica non era preoccupata per questo, ma non voleva stressarla con domande e disse con il suo solito tono dolce:
"Adesso riposati. Domani penso che ti dimetteranno,e andremo a controllare. Va bene?"
Rose annuì.
"'¡Notte"
"Buonanotte Rose"

I due Grifondoro uscirono dalla stanza e si diressero in sala comune per arrivare in tempo prima del coprifuoco.
"Sono preoccupato per Rose. Sophie tu l'hai mai vista così?"
"Posso solo dirti che ha un'atteggiamento non da lei." rispose Sophie pensierosa
"È vero, ha un carattere piuttosto chiuso, ma non così." aggiunse la ragazza
"Forse l'allontanamento da James le ha fatto male."
"Domani parleremo con James: deve smetterla con questa messa in scena con Evanna Force. Che ne dici?"
Hugo le appoggiò la mano sulle spalle gelide della ragazza e disse:
"Va bene. Basta che tu non ti allontani da me. I-in a-amicizia si..."
Hugo portò la sua mano dietro alla nuca ed arrossì.
"Andiamo a dormire dai" disse la ragazza toccandosi i suoi capelli nero corvino.
"Stella Novis"
Sophie disse la parola d'ordine al quadro, che si aprì senza protestare per l'orario, e ognuno salì le scale del proprio dormitorio.

Nel frattempo qualcuno andò a fare visita al giovane Malfoy, che non riusciva a dormire.
"Ancora tu? Che vuoi dalla mia vita!" sbottò quando vide il volto dell'ospite
"Stamattina ti sei arrabbiato vedendomi con Rose. Davvero credi che tu valga qualcosa per la bella Rose? Illuso.
Io sento il suo cuore accellerare quando la guardo: preciso, quando io la guardo.
Io so che è il tuo primo amore, ma tu non sei il suo"
"Non sarai nemmeno tu. Adesso ti dico io una cosa: so che tu e il tuo fratellino state organizzando qualcosa."
"E cosa, precisamente? Visto che tu sai sempre tutto?"
"Volete farle del male toccando il suo punto debole"
"Seresti tu?"
"Saresti tu, Riddle?"
Jonn esitò a rispondere.
"Scorpius, azzardati a raccontare a Rose della fuga a Roma, e tu giuro, sui miei genitor-"
"Morti."
"Morti per colpa del tuo padrone. Scorpius, se lo fai, ti giuro che stavolta lo uccido a tuo padre. Mi sarebbe piaciuto che al posto della dolce Astoria, ci fosse stato Lucius Malfoy, però, per essere ottimisti, c'è ancora tempo"
"Perché non hai il marchio se sei stato Mangiamorte!?"
"Perché tu ce l'hai?"
Scorpius non rispose.
"Credi di sapere tutto, Malfoy, quando non sai un bel niente.
Io ho visto i miei genitori morire a soli quattro anni.
Io sono scappato a undici anni per non fare la tua fine.
Ed io, con i miei quindici anni, sto facendo del mio meglio per non essere come te."
"Non sarò un Mangiamorte!"
"Credi davvero di avere scelta con Lucius come nonno? Fatti due domande e datti due risposte."
Scorpius era sull'orlo di avere una crisi di nervi.
"Io non faccio schifo come te! Adesso vattene prima che prenda la bacchetta."
"Mi vuoi uccidere? Con onore, mio signore"
Si trasformò e sparì nella notte.

Scorpius e Rose avevano entrambi scelte da affrontare. Dovevano entrambi scegliere tra il bene e il male.
Faranno sogni d'oro o incubi tremendi?

Erano solo ragazzi.

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