capitolo ventidue - il cavaliere di ghiaccio
"Signorina Orvoloson, per qualsiasi cosa non esiti a venire. Buona giornata"
"Certamente. Arrivederci."
Rose uscì dall'infermeria e si recò in sala comune.
La mattina era fredda e il ghiaccio continuava ad espandersi fra le mura del castello.
Arrivò d'avanti al quadro, disse la parole d'ordine ed entrò.
L'unico rumore era il fuoco scoppiettante.
Si accovacciò vicino al camino e borbottò:
"Devo liberarmi di questa cicatrice, al più presto"
"Non puoi" mormorò un ritratto di un mago alto e magro
"Come, scusi?"
"Ce ne saranno altri. Impazzirai. Ogni cosa che farai dipenderà dalla maledizione che scorre nelle tue vene."
"La saprò controllare." disse acida e fredda la ragazza.
"Oh, stupido dannato, perché devi importunare la studentessa con questi racconti?!" urlò un ritratto di una donna formosa, che precedentemente russava profondamente.
"Se non vi dispiace, vado a prendere i libri per le lezioni"
Rose entrò nell'aula di Difesa Contro Le Arti Oscure.
"Ragazzi posate i lib- Oh, buongiorno signorina Orvoloson."
"Buongiorno professore"
"Arriva giusto in tempo. Come stavo dicendo, oggi impareremo l'Incanto Patronum: questo incantesimo si impara al settimo anno, ma, con il consenso del preside, ho ritenuto opportuno insegnarvelo oggi." sospirò.
'Dovete pensare a la cosa che vi ha reso più felice. Sembra semplice, ma non è così.
Allora, uno per volta, così non vediamo troppi animali svolazzare. Inizia tu Weasley. Dici: expecto patronum.
Hugo pronunciò la formula e dalla bacchetta uscì un cucciolo di leone.
"Perfetto Hugo. Il prossimo sarà, vediamo... Burberry!"
Sophie esitò; chiuse gli occhi e, rossa d'imbarazzo, disse la formula e un grosso cigno argenteo le girò intorno, per poi scomparire poco dopo.
"Potter te la senti?" chiese il professore dolcemente.
Albus si girò intorno; i suoi occhi si posarono su Alice, che sussurrò "non preoccuparti,andrà bene".
Annuì velocemente e,pronunciando la formula, uscì una leggera visione di un Pegaso.
"Creatura strana ma affascinante. Devi esercitarti per definirlo bene. Andiamo avanti: Malfoy e poi Orvoloson"
I due annuirono.
Scorpius non ci riuscì per due volte. Aveva i nervi a fior di pelle: odiava il fallimento scolastico.
"La terza è quella buona dai" incoraggiò il professore.
Scorpius decise di pensare a l'unica persona che aveva amato veramente: la sua dolce, defunta madre Astoria.
"Expecto Patronum!"
Il suo patronum era un Drago.
"Orvoloson, tocca a te. Dopo di te prova Jade Parkinson."
Rose annuì.
La prima cosa che le venne in mente erano i Weasley: il primo incontro, i compleanni e...
Jonn. Quei mostriciattoli residente nel suo stomaco ogni volta che lo pensava o lo vedeva, iniziarono a volare velocemente.
"Expecto Patronum!"
Una fenice argentea volò elegantemente attorno al professore, e sparì dietro alla lavagna.
"Come Albus Silente, ex preside di Hogwarts! Complimenti, Rose"
Sconcertata dal pensiero di Jonn, la ragazza annuì e si nascose in fondo all'aula.
"Professore, ma i gemelli hanno lo stesso patronus?" chiese Albus dopo cinque minuti.
Teddy Lupin lo fissò per po' prima di rispondere; evidentemente, non sapeva che dire.
"So che cosa stai pensando. Albus, devi sapere che i gemelli hanno due personalità diverse. Nel tuo caso, la tua gemelle può o non può avere il suo stesso patronus. I patr-"
"Lily è qui, ad Hogwarts?"
"Ehm, probabilmente no. Non sappiamo niente di lei, neanche chi l'ha rapita."
"È stato Voldemort?"
Albus insisteva.
Teddy Lupin non rispose a questa domanda: come poteva d'altronde?
Finì la burrascosa lezione, Rose, Hugo e Sophie uscirono dalla classe.
Albus, Alice e Scorpius li seguirono: avevano lezione di storia della magia insieme.
Per tutto il tragitto per la classe del fantasma, Albus restò in silenzio.
Rose era fortemente in imbarazzo; non solo per Albus, ma anche per quei mostriciattoli nel suo stomaco.
"Ragazzi, iniziate ad entrare" disse Scorpius ad Alice e ad un diversamente rumoroso Albus.
"Senti, Scorpius, potresti evitare?!"
Nonostante il rimprovero di Alice, Scorpius non diede peso alle sue parole e fermò Rose.
"Che c'è?" chiese bruscamente Rose
Hugo e Sophie entrarono in aula.
"Alice ha saputo da Ronal Smith, il migliore amico di James ed ex di Evanna Force, che stasera escono."
"E allora?"
"Stasera, noi andiamo da loro in cortile e farò in modo che rimpianga di averti lasciato"
"Vuoi rimediare a quello che hai fatto a Jonn, vero?"
"Se odio una persona c'è un motivo. Ci vediamo stasera alle otto, ti vengo a prendere fuori alla sala comune."
"Scorpius io non ho detto di sì!"
I due entrarono in aula e si sedettero nello stesso banco.
Erano le 19:30; Rose stava ancora studiando Pozioni.
Scrisse l'ultima parola per il tema "Effetti dei veleni potenti e scrivi l'antidoto", si alzò dal letto e si vestì: indossò una giacca e un pantalone di tuta nero con una T-shirt bianca.
"Semplice per un appuntamento" disse Sophie sorridendo
"Divertente"
Scese la scala a chiocciola e uscì dal quadro.
Scorpius indossava una T-shirt nera e un jeans.
"Sei molto carina con la tuta"
"Grazie"
"Hey, che ti succede?"
Rose era molto silenziosa.
"Niente. Niente. Andiamo"
Mentre camminavano Scorpius le prese la mano.
Non disse niente: non ci fece nemmeno caso.
Arrivati al cortile, Rose e Scorpius si misero poco distanti dalla nuova coppia.
"Chissà di cosa stanno parlando"
"Per farci notare, avvicinati a me. Fidati del genio dell'amore "
"È solo un modo per stare insieme giusto, genio dell'amore?"
Rose si avvicinò a lui.
Mentre stavano parlando, Rose vide James ed Evanna baciarsi.
Le dava fastidio. Le labbra di James si posavano su quelle di Evanna e non volevano allontanarsi.
I due si staccarono e si abbracciarono.
"È inutile Scorpius, andiam-"
Scorpius la prese per i fianchi e la baciò. Era il primo bacio per il piccolo Malfoy.
Rose non sentì le farfalle allo stomaco.
"Scusa non volevo"
La ragazza rimase senza parole.
Quel delicato bacio, le fece pensare alla persona che avrebbe mai voluto: Jonn Riddle.
Ormai, quel nome era inciso nella sua mente.
"Non preoccuparti. È stato un bel bacio"
Scorpius arrossì.
James si accorse della presenza di Scorpius e del loro bacio.
"Come osi baciarla!" gli urlò
Scorpius si voltò ed estrasse la bacchetta
"Vai a pomiciare con Evanna e vattene!"
"Expelliarmus" disse Rose colpendo la bacchetta di Scorpius
I suoi occhi divennero lentamente rossi.
"Mi avete stancata. Solo io so con chi voglio stare. Vi siete mai chiesti se io ami uno di voi?"
James e Scorpius si guardarono amaramente.
"Ti piace Jonn?"
"Mi piace qualcuno? Io non ho mai detto niente al riguardo. Evanna, attenta!"
"Senti Rose che v-"
Il ghiaccio avanzava e risucchiò la ragazza dai lunghi capelli biondi.
"Andiamo ad avvisare gli altri!"
"Vado a chiamare anche Alice" dissero contemporaneamente James e Scorpius.
"È la mia migliore amica!"
"Sta nella mia stessa casa!"
"BASTA!"
"Rose che succede?!" chiese Hugo.
Rose entrò nella casa comune col fiatone.
"Ragazzi ci servono scope. Il ghiaccio potrebbe risucchiare tutti. È ora di chiudere la sala" disse senza mai fermarsi
Tutti annuirono.
Sirius e Lily andarono a prendere le scope sul campo di allenamento. Scorpius e James andarono ad avvisare Albus ed Alice.
Tutti presero una scopa e andarono nel corridoio dove Rose aveva scoperto le scale.
"Pronti?"chiese Rose
Cosa li aspettava dietro a quelle scale?
"Pronti" dissero tutti.
Alice si ritrovò lì, senza sapere nulla, ma non disse niente e proseguì.
Man mano che salivano i gradini della lunga scala a chiocciola, il freddo diventava più intenso e insopportabile.
"F-fa t-troppo f-freddo" disse Sophie tremando
"Beh, s-siamo n-nella s-sala d-del g-ghiaccio!"
Teamus, con queste semplici parole, volle rimproverare Rose per averlo portato qui.
"Hai voluto venire tu qui!" disse tutto di un fiato la ragazza ararrabbiata.
E poi, ecco di nuovo gli occhi rossi: la "trasformazione" era in atto.
"E-ecco u-una p-porta!" esclamò Alice
"S-scaldiamola!" disse Albus estranedo la bacchetta dai jeans
"Come?" chiese Rosy
"Incendio!"
Dalla bacchetta di Albus uscì una fiamma che sciolse parte del ghiaccio dalla maniglia argentea.
"Insieme!"
"Incendio!" urlarono tutti insieme.
La grande porta di ghiaccio si sciolse e da essa sbucarono Delphini Riddle e un cavaliere, come quelli dei quadri.
"Che ci fai qui!" esclamò Rose
"Cavaliere attacca gli amici. Della ragazza mi occupo io" ordinò subito la donna malvagia.
Alla sua sinistra, c'era la spada: era sempre lì quando ne aveva bisogno.
Rose prese e disse:
"Perché lo fai?! Che vuoi da me!"
"Voglio vederti soffrire." rispose Delphi con una risatina malefica.
"Io non ti ho fatto niente!"
Delphi non rispose: indicò dietro Rose.
Si voltò e vide una cosa orribile: una mostra di sculture di ghiaccio.
Ma non erano sculture, bensì i suoi amici: Sirius e Lily erano stati congelati durante un abbraccio, dal volto di Alice scorreva del sangue. Gli altri erano stati congelati con le bacchette fra le mani per cercare di difendersi.
"Sei sola."
"Mi è già capitato di esserlo, sai"
"L'hai scoperto allora: sei Lily ed hai la maledizione dell'erede. Tutto grazie a Jonn"
"Come ha fatto a scoprirlo lui?"
Era un pensiero fisso e non poté trattenersi.
"Credi davvero che lo sappia, stupida ragazzina."
La rabbia di Rose si trasformò in una magia: dalla bacchetta uscì una grande fiamma nera come la pece.
Delphi, impreparata, venne attaccata e sconfitta.
"Come osi!" ringhiò alzandosi a fatica
"Io, Rose Orvoloson, non mi farò annientare da una schifosa Riddle! Sono cresciuta in un orfanotrofio, sono pronta a tutto!"
Quelle parole amare, fecero aumentare la fiamma.
Posò la bacchetta e usò le mani: il palmo della mano era coperto da fiamme nere.
"Tu sei un mostro!" esclamò Delphi, sparendo con il cavaliere nel nulla.
Rose si inginocchiò; era stanchissima.
I ragazzi si liberarono dalla gabbia di ghiaccio.
"Rose!"
La ragazza si voltò: gli occhi rossi, il braccio sinistro si illuminò e comparve un serpente; probabilmente era collegato alla casata Riddle.
"Ehm, Rose, guardati" sussurrò Hugo porgendole un pezzetto di ghiaccio per specchiarsi.
"C-che h-hai?!" chiese spaventata Lily
"Non spaventarti" disse deciso Albus.
Il ragazzo si avvicinò e l'aiutò ad alzarsi.
"Io so che ha!" esclamò Alice, guarendo la sua ferita sul volto.
"Hai la maledizione dell'erede?"
Rose fissò intensamente Alice; annuì e non disse altro.
"Che cos'è?" chiese Antony, leggermente spaventato.
"Non lo so di preciso: è un mistero. Lo scopriremo col passare dei mesi"
"Rose, quindi non sai niente di questa maledizione?" disse Sophie; era offesa perché l'amica non gliel'aveva detto.
Hugo e Rose scossero la testa.
"Torniamo nelle nostre sale comuni" disse James.
Man mano il ghiaccio scomparve.
James accompagnò Rose e gli altri nella sala comune di Grifondoro.
"Rose per la questione di Scorpius e del bacio, insomma, vorrei dirti che puoi fare quello che vuoi. So che ti ho ferita ma sappi che tu sei sempre quel tipo di persona speciale." le disse prima che attraverssasse il quadro.
"James, adesso voglio chiudere la stanza della paura. All'amore c'è tempo. Buonanotte"
"Notte"
Si sedettero tutti sul divano per parlare un po'.
Si persero nelle chiacchiere,(la maggior parte sulla maledizione) e si addormentano tutti sul divano.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top