𝐑𝐀𝐑𝐄𝐒' 𝐄𝐃𝐕𝐀𝐑𝐃
ꪀ𝗈𝗆𝖾
Rareś ricordava come se fosse stato ieri come gli urlava dietro la signora Dascalu, quando era piccolo.
«RAREŚ EDVARD, VIENI SUBITO QUI» era la classica frase che la donna urlava quando trovava un vaso rotto, un pavimento ricoperto di fango o quando sulla sua sedia nello studio c'era della colla e lei puntualmente ci rimaneva attaccata con il retro della gonna.
Quel nome era spesso, se non quasi sempre, nella bocca della signora Dascalu quando si trattava di sgridare qualcuno.
Rareś, nome tipicamente rumeno, era stato scelto dalla madre, lo aveva detto la donna, poiché lei odiava le persone che 'si appiattivano alla media' - citando quello che la donna gli aveva sempre detto, e Rareś era quindi il nome perfetto, dal momento che significava 'raro, unico'. Di solito la signora aggiungeva che lui ci riusciva fin troppo bene, e che ogni tanto un po' di normalità non faceva male.
Edvard era invece stato scelto dal padre, in onore dell'omonimo nonno, Edvard Iacob Bucur. Se il primo nome era la descrizione perfetta del ragazzo, il secondo era l'esatto opposto. Edvard, la variante slava e scandinava di Edward, significava 'curatore di beni' e 'ricco retaggio' e il ragazzo non era mai né stato attento a curare le proprie cose (anzi, tendeva a rovinarle dopo poco a dire il vero, anche quelle della sorellina, facendola imbestialire), né chissà quanto ricco.
Ma a parte la signora Dascalu, quasi nessuno lo chiamava Rareś Edvard, se mai Rareś, ma gli amici - e non solo - lo chiamavano tutti Reś. «Ehi Reś!» «Reś, la Dascalu ci ammazza se ci scopre!» «Reś! Che hai fatto ora?», erano frasi decisamente comuni nell'infanzia del piccolo Rareś Edvard.

𝐁𝐔𝐂𝐔𝐑
ᥴ𝗈𝗀𝗇𝗈𝗆𝖾
Ricco di significati, il cognome Bucur deriva dalla parola “bucurie”, che si traduce in gioia, ed è stato il nome dato a molti bambini in Romania nel corso del tempo, risalente al periodo dello stato dei Daci. Nell'antica lingua dei Daci, la parola "bucur" significava pastore. Inoltre, c'è una leggenda legata al nome di Bucur, secondo cui Bucarest, la capitale della Romania, fu fondata da un pastore chiamato Bucur.
Rareś si ritiene decisamente fortunato a sapere il proprio cognome e non aver ereditato il cognome Dascalu come la maggior parte dei bambini che la signora ospitava nell'orfanotrofio, il cui cognome era ignoto.
Sapeva poco dei suoi genitori, Adina e Miahil Bucur, ma almeno lui e la sorella Dorina avevano il loro cognome di nascita.

𝟐𝟎 𝐀𝐍𝐍𝐈
ꫀ𝗍𝖺̀
Reś ha ormai la bellezza di 20 anni, anche se spesso si comporta come se ne avesse otto, come gli ripete sempre Dorina.
Nato il primo aprile spesso si è sentito dire che la sua esistenza è uno scherzo (e lui da bravo idiota quale è da loro ragione), è un ariete.L’Ariete è il primo dei dodici segni zodiacali, e proprio per questo è un vero apripista. Innovatore, coraggioso, pioniere: qualsiasi ostacolo lui lo sfonda prendendolo di testa. Tutto questo lo rende ovviamente testardissimo ma anche passionale, uno che quando vuole qualcosa è impossibile da tenere a freno. La delicatezza nei modi sta proprio su di un altro pianeta. L’Ariete adora la competizione, il confronto e le emozioni forti, ed è uno che si annoia facilmente, soprattutto quando cercate di inserirlo in una routine. Qui si ha voglia di fare cose sempre nuove.
Secondo lo zodiaco cinese è invece del segno del bue, che denota pazienza e poca loquacità e se Reś ha molte delle caratteristiche dell'ariete non potrebbe essere più diverso da come lo descrive il bufalo.

𝐘𝐔𝐍𝐆𝐁𝐋𝐔𝐃
ꪖ𝗌𝗉𝖾𝗍𝗍𝗈 ꫀ ᜣ𝗋𝖾𝗌𝗍𝖺𝗏𝗈𝗅𝗍𝗈

Rareś sapeva di avere fascino e si era spesso ritrovato dietro una folla di ragazze pronte a flirtare con lui, con i suoi bei capelli bruni scompigliati, un sorriso radioso e magnifici occhi verdi, ma a lui non poteva importargli di meno di ciò che la gente pensava del suo aspetto fisico. Lui doveva piacersi per primo, e questo era la cosa più importante, al diavolo tutti gli altri. E lui si era sempre adorato.
Da adulto aveva anche iniziato a tingersi i capelli di ogni colore gli passasse per la testa e aveva deciso che quello che gli stava meglio era il rosso acceso.
Era abbstanza alto, ma non troppo, anche se tendeva a sembrare più alto di quello che era realmente, a causa del suo abbigliamento anticonformista che a volte comprendeva stivaletti con la suola decisamente spessa.
Ha sempre anelli di metallo alle dita e lunghe collane a catenella al collo.
Molti avevano iniziato a dire che uno che si vestiva così era per forza un poco di buono e di solito la sua risposta era un versatile e affidabile «Fanculo».

𝐄𝐒𝐅𝐏
ᥴ𝖺𝗋𝖺𝗍𝗍𝖾𝗋𝖾
Rareś non è noto per trattenersi. Volendo sperimentare tutto ciò che c'è da sperimentare, Rareś Edvard non si preoccupa di uscire dalle sua zone di comfort quando nessun altro è disposto a fare ciò che c'è da fare. È una persona estremamente spontanea e tutto forché timida, questo non è sempre una cosa positiva, ma gli permette di fare amicizia facilmente con le altre persone - dopo che esse hanno smesso di pensare che lui sia un pazzo drogato e costantemente fatto.
Le tradizioni e le aspettative sono secondarie per Reś, se non altro. Rareś ama sperimentare nuovi stili e trova costantemente nuovi modi per distinguersi tra la folla, rendendo il proprio nome un vero stile di vita, per la gioia di sua madre se solo lei potesse vederlo. È ben consapevole della sua originalità non comune e non nasconde in alcun modo la sua immaginazione fervida.
Non limitandosi ai semplici abiti, Rareś inietta creatività artistica anche nelle loro parole e azioni. Ogni giorno è uno spettacolo e adora che lo sia, cercando di essere sempre al top delle proprie energie per stupire tutti con nuove trovate, per la (non) gioia di Dorina.
Per Rareś, il mondo deve essere provato e sperimentato. La verità è più strana della finzione ai suoi occhi e preferisce vedere e fare piuttosto che diventare filosofico sulla frase "cosa succede se".
È loquace, spiritoso e non finisce quasi mai le cose di cui poter discutere, anche se spesso si tratta di teorie sugli alieni che solo lui pensa siano probabili e di cui è convinto al 100%. Per Rareś Edvard, la felicità e la soddisfazione derivano dal tempo che trascorre con le persone con cui amano stare.
È fortemente emotivi e può sentirsi spesso come se fossero stati messi all'angolo, a volte reagendo male a cose banalissime. Questa è probabilmente il più grande difetto caratteriale di Reś, perché rende così difficile affrontare qualsiasi altra debolezza emotiva portata alla luce.
A volte ignora ed evita del tutto il conflitto con le altre persone quando si tratta di stupidaggini fatte da lui stesso. Tende però ad evitare scioccamente di dire e fare ciò che è necessario per uscire da tali situazioni, per passare a qualcosa di più divertente e lasciarsi i problemi alle spalle, combinando altri guai e ritrovandosi nella stessa situazione poco dopo, creando così un circolo vizioso che va avanti praticamente da quando è bambino.
Senza un'eccitazione costante, Rareś trova il modo di crearlo da soli. Il comportamento rischioso, l'autoindulgenza e i piaceri del momento rispetto ai piani a lungo termine sono tutte cose in cui entra un po' troppo spesso.
In effetti, Rareś Edvard raramente fa piani dettagliati per il futuro. Per lui, le cose vengono come vengono e raramente si preoccupa di dedicare del tempo a delineare passaggi e conseguenze, con la convinzione che potrebbero cambiare in qualsiasi momento.
Reś tende a nascondere dietro la maschera dello strambo buffone combina-guai le sue vere emozioni, essendo di per sé estremamente sensibile, come già detto. Non ha problemi a mostrare di essere felice o su di giri, anzi, tende a farlo notare ad ogni essere umano che si trova sulla sua strada, ma quando si tratta di tristezza o la paura lo nasconde dietro una falsa barriera di menefreghismo da sbruffone. Ha sempre paura di essere preso in giro per le sue debolezze e, per quanto non gli freghi nulla del giudizio altrui, teme di sembrare debole. Quindi se lo vedete piangere, la situazione è grave davvero.
Quando è arrabbiato lo fa invece notare a tutti: essendo decisamente impulsivo, a volte tende a mettere da parte la propria indole pacifista e a scatenare risse o peggio. Se qualcuno a fatto del male ai suoi amici o alle persone a cui vuole bene in generale, lui potrebbe anche uccidere qualcuno. Per fortuna però Dorina di solito riesce a farlo ragionare.

𝐅𝐎𝐑𝐙𝐄 𝐄 𝐃𝐄𝐁𝐎𝐋𝐄𝐙𝐙𝐄
ᜣ𝗎𝗇𝗍𝗂 𝖽𝗂 ᠻ𝗈𝗋𝗓𝖺
☆ 𝗈𝗌𝗌𝖾𝗋𝗏𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝖾
Reś è sempre stato un bravo osservatore. Riesce a vedere dettagli a molti nascosti da sempre, dal nuovo taglio di capelli di qualcuno alla tristezzadi qualcun altro, da un bicchiere scheggiato a un nuovo poster sulla parete di un amico
☆ 𝖾𝗆𝗉𝖺𝗍𝗂𝖺
Essendo molto sensibile e un ottimo osservatore, Rareś è incredibilmente empatico. Sa come farti tornare il sorriso e sa comprendere quello che provi come pochi altri
☆ 𝖼𝗈𝗋𝗌𝖺
E' sempre stato una vera peste, quindi non è raro che corra come un pazzo via dall'ennesimo uomo-armadio a cui ha fatto una battuta quando non doveva ed è diventato un ottimo corridore per resistenza e velocità
☆ 𝗆𝗎𝗌𝗂𝖼𝖺
Rareś Edvard ha un ottimo orecchio, sia per la musica classica sia per la musica punk, rock e pop. Ha un ampia cultura musicale ed è facile per lui riconoscere un brano dai primi secondi o un artista dallo stile della canzone
☆ 𝗅𝖾𝗍𝗍𝖾𝗋𝖺𝗍𝗎𝗋𝖺
Ama leggere e, come quella musicale, la sua cultura letterale è piuttosto ampia. Spesso comprende citazioni che pochi suoi coetanei riescono a capire e non è raro che lui stesso faccia riferimenti colti
ᜣ𝗎𝗇𝗍𝗂 𝖽𝗂 ᦔ𝖾𝖻𝗈𝗅𝖾𝗓𝗓𝖺
☆ 𝖽𝗂𝗏𝖾𝗋𝗌𝗂𝗍𝖺̀
E' piuttosto evidente che Rareś trovi gusto nell'essere tutto tranne 'come gli altri'.
Questo non voler essere conforme alla massa non è sempre una cosa positiva, infatti a volte può far di tutto pur di emergere come diverso, anche quando questo vuol dire mettersi in pericolo da solo o fare qualcosa di davvero stupido che sa già che finirà male (per lui e non solo)
☆ 𝗉𝗋𝖾𝖼𝗂𝗌𝗂𝗈𝗇𝖾
Reś ha davvero poca pazienza e ancora meno precisione. Vuole fare le cose in fretta e si arrabbia se non gli vengono bene al primo colpo e, arrabbiato nero con sé e con chiunque osi farlo ragionare, finisce per dargliela su e trovare qualcos'altro da fare
☆ 𝗋𝖾𝗀𝗈𝗅𝖾
Per che cosa esistono le regole, se non per essere infrante? Ecco, Reś descrive questa frase alla perfezione. Odia quando la gente gli dice 'non dovresti fare così' oppure 'fai questo, è una regola', e finisce sempre per fare tutto il contario
☆ 𝖺𝗀𝗀𝗋𝖾𝗌𝗌𝗂𝗏𝗂𝗍𝖺̀ 𝖾 𝗂𝗆𝗉𝗎𝗅𝗌𝗂𝗏𝗂𝗍𝖺̀
Rareś Edvard è una persona spontanea ed estremamente impulsiva. Quando vuole far qualcosa lo fa, senza ascoltare ragioni (solo la sorella ogni tanto è mai riuscita a calmarlo) e si arrabbia fin troppo facilmente. Se vuole tirati un pugno, lo fa; se vuole romperti un braccio, lo fa; se vuole provare a strangolarti... beh potrebbe farlo. Non per questo è una persona pericolosa o cattiva: è come un animale selvatico, attacca solo se si sente minacciato
☆ 𝗉𝖺𝗎𝗋𝖺 𝖽𝖾𝗅𝗅𝖺 𝖽𝖾𝖻𝗈𝗅𝖾𝗓𝗓𝖺
Reś odia far vedere agli altri che anche lui prova cose come la tristezza o la paura, e spesso tende a tenersi queste cose per sé per paura di essere debole agli occhi degli altri. Lui deve essere lo strambo, il bizzaro, il pagliaccio, il buffone: piangere o essere spaventato non fanno parte del suo ruolo.
Queste emozioni a lungo represse però a volte sfociano in rarissimi, ma presenti attacchi di panico

𝐅𝐀𝐌𝐈𝐆𝐋𝐈𝐀
ꪖ𝖽𝗂𝗇𝖺 ᥇𝗎𝖼𝗎𝗋 ,, 𝘮𝘢𝘥𝘳𝘦
Adina era giovane quando sposò l'affascinante Miahil e restò incinta di Rareś Edvard. Il loro, fu un amore felice, con una fine tragica.
Lei era una bella donna, intraprendente e gentile, che adorava i suoi figli Dorina e Rareś e amava il marito.
I due fratelli non sapevano molto su di lei a parte questo, dal momento che la Dascalu evitava sistematicamente l'argomento, ma il ragazzo sapeva che, se solo fosse stata lì con loro al posto che essere volata in cielo dopo l'incidente, loro due avrebbero avuto un rapporto fantastico.
Spesso Reś si ritrovava a guardare la luna e a parlarle, come se quella perla argentea nel cielo scuro non fosse altro che il bel viso di Adina che lo guardava da lassù, lo ascoltava e lo capiva

ꪑ𝗂𝗁𝖺𝗂𝗅 ᥇𝗎𝖼𝗎𝗋 ,, 𝘱𝘢𝘥𝘳𝘦
Miahil aveva voltato le spalle a suo padre, con però il consenso del nonno - ovvero l'uomo in onore di cui aveva chiamato il figlio, per stare con la dolce Adina.
Lui, come la donna, amava i suoi figli e aveva amato la sua vita fino agli ultimi istanti. Così ripeteva sempre la signora Dascalu ai due fratelli Bucur, e loro ci credevano con entrambi i loro grandi cuori. Sebbene anche qui i racconti della donna erano vaghi, il ragazzo sapeva con certezza quasi assoluta che il carattere del padre era una copia esatta di quello di Dorina.
Se li immaginava, entrambi così intelligenti e così puntigliosi, erano stati loro i due cervelloni della famiglia, e ora lo era solo lei.

ᦔ𝗈𝗋𝗂𝗇𝖺 ꪖ𝗇𝖼𝖺 ᥇𝗎𝖼𝗎𝗋
Dorina aveva solo due anni in meno di Reś.
Era una ragazza sveglia, l'unica la cui opinione era mai davvero interessata al ragazzo. Lei c'era sempre stata per lui, persino nei momenti più duri, e lui era sempre stato lì per lei. Era l'unica Bucur in vita oltre a lui e Rareś le voleva bene. Tanto bene.
Non era raro che litigassero, ma dieci minuti dopo avevano sempre già fatto pace. Lui era ciò che dava un po' di innovazione pazza e assurda alla menye di lei e lei era ciò che dava stabilità e ancorava a terra quella di lui. Si bilanciavano e avevano sempre avuto bisogno l'uno dell'altra per superare gli ostacoli. Tutt'ora i due si chiamavano almeno ogni due giorni.

ᥴ𝖾𝗓𝖺𝗋𝗂𝗇𝖺 ᦔ𝖺𝗌𝖼𝖺𝗅𝗎
La signora Dascalu era sempre stata in classe insieme ad Adina. Le due si erano volute un gran bene, e la donna conosceva Dorina e Rareś prima ancora che le venissero affidati.
Adina e Miahil stessi avevano finanziato il suo progetto di aprire un orfanotrofio dove i bambini avessero davvero qualcuno che teneva a loro. Cezarina Dascalu aveva sempre amato i bambini e aveva sempre voluto bene ai due fratelli, sebbene Reś la facesse penare.
Per lui e Dorina era come una zia, ormai.

ᦔ𝗋𝖺̂𝗀𝖺𝗂𝖼𝖺 𝖾 ᜣ𝖺𝗎𝗅𝗂𝗍𝗈 ꪑ𝗈𝗋𝖺𝗋𝗎
I due coniugi Moraru rappresentavano il periodo di peggior disperaazione e tristezza della vita di Reś e Dorina. Lui li aveva sempre odiati, ed era più che felice che ora se ne stessero buoni in una cella, per i loro crimini. Dal profondo del suo cuore Rareś né è estremsmemte contento.

𝐈𝐋 𝐁𝐈𝐙𝐙𝐀𝐑𝐑𝐎
᥅𝗎𝗈𝗅𝗈
Rareś era un bizzarro con tutto sé stesso e ne andava fiero. Sapeva che molti lo credevano un pazzo e pensavano fosse un drogato fattone, ma non aveva mai assunto droghe, anzi, beveva pure poco alchol rispetto alla media dei ventenni.
Ma di tutte queste inutili opinioni a Reś importava il giusto: lui si piaceva così, con i capelli sparati in aria un un bel rosso fiammante, tanti gioielli e vestiti particolari che in parte si fabbricava da solo. Lui era così.
Da complottista nato e da sfornatore di teorie assurde per la stra grande maggioranza delle persone, quello che pensava Reś quando ragionava sull'accaduto a Pezivičovo era: invasione aliena.
Tendeva a dare troppa importanza ai piccoli dettagli e, sbadato com'era, se faceva cadere qualcosa senza accorgersene e il giorno dopo scopriva che era scomparso qualcun altro era più che capace di andare in giro a dire che era stata una vibrazione nella forza e che quel qualcuno era stato rapito da un alieno.

𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀
ꪀ𝖺𝗌𝖼𝗂𝗍𝖺 ꫀ ꪶ'𝗂𝗇𝖼𝗂𝖽𝖾𝗇𝗍𝖾
( 1973 - 1975 )
I signori Bucur furono benedetti dalla nascita del loro primogenito, Rareś Edvard, il primo aprile del '73. Adina e Miahil non avrebbero potuto essere più felici di essere finalmente diventati madre e padre di una amabile creaturina come il piccolo Rareś.
I primi anni della sua vita furono, anche seui non conserva alcun ricordo di quel periodo, il momento più felice della sua vita. Era tutto perfetto: i suoi gli volevano un gran bene, e il piccolo Rareś Edvard cresceva immerso nell'amore dei due coniugi.
Nel '75 un'altra figlia si aggiunse alla famiglia: la piccola Dorina Anca, che però potè godere dell'affetto dei genitori per davvero poco tempo.
La famiglia abitava infatti nella periferia di Bucarest, e Adina e Miahil lavoravano in una fabbrica di mobilia a soli dieci minuti da casa.
Un giorno scoppiò un incendio nella fabbrica, per colpa di una macchina che, andando in controcircuito, scatenò il panico e qualcuno fece cadere una sigaretta accesa su un tavolo in legno pieno di fogli. I signori Bucur, riuscirono a scappare, ma poi si accorsero che un certo Malyen (un ragazzo appena ventenne) era rimasto bloccato dentro con un'altradozzina di coetanei e i due tornarono dentro per aiutarlo a far scappare i ragazzi. Fu così che rimasero bloccati a loro volta tra le fiamme nessuno fu abbastanza veloce ad impedire loro la morte, sebbene ci provarono.

Un altro detrito in fiamme cadde davanti a loro e un tonfo assordante fece intendere che il tetto aveva iniziato a crollare da qualche parte nell'edificio.
La comitiva fece per cambiare direzione ma un'altra asta di legno infuocata cadde tra di loro e separò Adina e Miahil dal resto del gruppo.
Malyen li guardò terrorizzato. «Vi troverò un modo per farvi uscire, da qualche parte ci sarà un'altra strada per uscire tutti insieme, no?»
Adina guardò Miahil e lui guardò il ragazzo scuotendo il capo. «Malyen, noi siamo accerchiati dalle fiamme. Non perdere tempo a cercare di portarci fuori da qui. Hai tutta la vita davanti: continua a correre e vivila» disse l'uomo.
«Ma avete due bambini piccoli, non posso lasciarvi qui a morire!»
«Quando sarai fuori Malyen, cerca una certa Cezarina Dascalu. E' la mia migliore amica e gestisce un orfanotrofio. Sarà un ottima sostituta a noi» intervenne Adina
Il ragazzo non fece nulla.
«Malyen, vai. Ti prego»
E così, con le lacrime agli occhi, il ragazzo corse fuori dall'edificio in fiamme.

𝑖𝗇𝖿𝖺𝗇𝗓𝗂𝖺
( 1976 - 1985 )
Cezarina Dascalu si comportava come una vera madre con tutti i bambini del suo orfanotrofio. Lì i fratelli Bucur crebbero immersi nella felicità, anche se c'era sempre la domanda 'E se i miei genitori fossero vivi?' in agguato nella loro mente.
Rareś si scoprì ben presto un'intrattabile peste, che si divertiva a fare i dispetti alla povera signora Dascalu e, sebbene lei non facesse altro che sgridarlo, gli voleva un gran bene. Dorina Anca era tutto il contrario: onesta, gentile e intelligente era una delle cocchine di tutti all'orfanotrofio.
Tutti volevano essere amici di Dorina per il suo fantastico carattere, mentre Rareś Edvard era l'amico idiota costantemente in punizione, che però ti strappava sempre una risata.
In quegli anni felici si instaurò lo splendido rapporto tra Reś e Dorina, che quando c'era da fare qualcosa di importante era impossibile vederli separati, e non stretti stretti, mano nella mano.

«Rareś Edvard! Appena ti prendo giuro che ti faccio pentire di essere nato!» sbraitava la Dascalu cercando di liberarsi dai fili che il bambino era riuscito ad appendere in tutta la stanza, impedendo il passaggio a chiunque non fosse piccolo e minuto come lui, mentre Cezarina dormiva.
Sentendo quell'urlo il bimbo iniziò a ridere a crepapelle, guadagnandosi una meritata occhiataccia dalla sorella.
«Reś! Che cosa hai fatto questa volta?» sbuffò Dorina, senza però riuscire a trattenere un sorrisino.
«Ho creato un'enorme ragnatela di spago in camera della Dascalu mentre dormiva» ridacchiò lui.
«Che io sia dannata se non ti mette in punizione per tutto il mese prossimo!» rise a sua volta la bambina.
«Oh ci puoi contare. Ora sarà meglio che mi nasconda, prima che la Dascalu si liberi!» esclamò per poi correre via.

ꪖ𝖽𝗈𝗅𝖾𝗌𝖼𝖾𝗇𝗓𝖺 ꫀ ꪻ𝗋𝖺𝗎𝗆𝗂
( 1986 - 1990 ) TW: riferimenti sessuali
Nel febbraio dell'86, una coppia di mezz'età si presentò all'orfanotrofio.
Si presentarono alla Dascalu come i signori Drâgaica e Paulito Moraru, e volevano adottare due bambini, possibilmente un maschio e una femmina.
Proprio in quel momento Reś entrò nella stanza con la bambola della sorella in mano e Dorina lo fece subito dopo, inseguendolo e pregandolo di ridargliela.
I Moraru decisero subito di adottare proprio quei due, dicendo che sembravano entrambi così carini ed allegri.
La donna era un po' riluttante a lasciare i figli della sua defunta migliore amica ai primi che oassavabo, ma dopo i controlli di routine si decise che sembravano brave persone e che avrebbero amato i fratelli Bucur come dei figli loro.
Peccato che si sbagliava.
La vita con i Moraru sembrava un inferno in terra: più che figli li trattavano da schiavi. Li istruivano a casa, quindi non ebbero nemmeno la possibilità di andare a scuola e chiedere aiuto a qualcuno lì.
Drâgaica li picchiava se facevano un errore durante le sue lezioni o se bruciavano qualcosa mentre cucinavano.
Paulito non faceva né nulla contro di loro, né nulla per aiutarli. Era semplicemente lì.
La situazione degenerò in modo tale, che quando a Dorina venne il ciclo per la prima volta venne aiutata da Reś, visto che erano entrambi terrorizzati a chiedere a Drâgaica.
Un giorno però i Moraru toccarono il fondo.
Drâgaica era fuori a fare la spesa e Reś stava ascoltando la musica in salotto, mentre cucinava.
Quando però la cabzone finì sentì un urlo provenire dalla camore da letto dei Moraru: «Ti prego no! Reś aiuto!»
Era la voce di Dorina.

Reś corse in quella direzione, ma trovò la porta chiusa a chiave. Iniziò a darci delle spallate, finché la serratura non resse più e la porta si spalancò.
Il ragazzo non poteva credere ai suoi occhi per l'orrore. Dorina era sdraiata nel letto, in intimo, con Paulito sopra di lei che le baciava il collo. La ragazza aveva le guance bagnate di lacrime e si agitava sotto di lui cercando di spingerlo via.
Rareś si avvicinò a spinse via l'uomo talmente forte che cadde giù dal letto.
Aiutò Dorina ad alzarsi.
«Vestiti» le disse, prima di essere assaltato da Paulito. Aveva le pupille dilatate, era probabilmente drogato, e i due iniziarono a lottare.
L'uomo non era in sé, e dopo poco cadde a terra, ma Reś si ritrovò con un occhio nero e un labbro spezzato.
«Vieni, Dorina. Andiamocene da qui»

I due fratelli andarono nell'orfanotrofio della Dascalu, le racvobtarono tutto e lei chiamò la polizia. I Moraru vennero arrestati e i due ragazzi stettero per qualche mese all'orfanotrofio finché Rareś non divenne maggiorenne.

ᜣ𝖾𝗓𝗂𝗏𝗂𝖼̌𝗈𝗏𝗈
( 1990 - 1993 )
Ottenuta la custodia di Dorina, Reś decise che era il momento di ricrearsi una nuova vita da un'altra parte e, con un po' di soldi prestati dalla Dascalu e quelli guadagnati con qualche lavoretto estivo i due fratelli riuscirono a comprare una casetta nel paesino di Pezivičovo.
Lì, Rareś trovò lavoro alla stazione di servizio come cassiere e Dorina concluse gli studi.
Una volta finita il liceo, Dorina Anca lasciò la città, per frequentare l'università a Cluj-Napoca.
Negli anni a Pezivičovo Reś scoprì di il vero sé stesso: iniziò a tingersi i xapellu, ad indossare i gioielli, a vestrirsi in modi assurdi e soprattutto si scoprì pansessuale.
In ogni modo, non amava la cittadina, essendo così piccola e insulsa - soprattutto ora che Dorina non abitava più lì con lui, ma chissà, con gli avvenimenti più recenti il grigio e monotono mondo di Pezivičovo sarebbe potuto diventare molto interessante

𝐑𝐄𝐋𝐀𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈
ꪖ𝗆𝗂𝖼𝗂𝗓𝗂𝖾
Rareś è molto disponibile ad amicizie, anzi, ti pregherei di fargli stringere dei bei rapporti con gli altri oc.
E' il classico amico che fa battute di continuo, si caccia in ogni sorta di guaio, ma è sempre lì per aiutarti a superare brutti momenti o per ascoltare i tuoi problemi.
᥅𝖾𝗅𝖺𝗓𝗂𝗈𝗇𝗂 ᦓ𝖾𝗇𝗍𝗂𝗆𝖾𝗇𝗍𝖺𝗅𝗂
anche qui, sarei più che felice di vederlo fidanzato con qualcuno ( lo ripeto oer sicurezza: è pansessuale ).
Quando si tratta di amore, è quel tipo di persona che si impegna per vederti felice, costi quel che costi, e cerca di essere un buon amico prima di un buon fidanzato.
Puoi raccontargli ogni cosa, puoi avere qualsiasi problema che lui sarà lì al tuo fianco per aiutarti. E' incredibilmente geloso però, e si arrabbia facilmente, ma è comunque un cucciolotto bisognoso di affetto.

𝐂𝐔𝐑𝐈𝐎𝐒𝐈𝐓𝐀'
ꫝ𝗈𝖻𝖻𝗒, ꪶ𝗂𝗄𝖾𝗌, ᦔ𝗂𝗌𝗅𝗂𝗄𝖾𝗌
☆ Reś ama il rock e il punk, e a volte scrive anche delle canzoni
☆ Suona la chitarra elettrica
☆ Adora i libri di fantascienza e i thriller
☆ Non ha la patente per la macchina, in realtà. Ha solo quella della moto
☆ Da poco ha anche una cagnolina, un golden retriver di nome Lună
☆ Adora disegnare volti di persone, e spesso la mattina disegna le persone che appaiono nei propri sogni, oppure quelle che passano alla stazione di servizio
☆ è un pessimo cuoco
☆ Evita le droghe e l'alchol per paura di fare del male a qualcuno come Paulito mentre non è padrone di sé
☆ Pensa di aver visto un alieno di notte, ma in realtà era uno scoiattolo
☆ Non è il genio dell'intelligenza, ma adora risolvere gli indovinelli
☆ adora le feste: dove c'è una festa c'è Reś
☆ Se c'è qualcosa che odia, sono i giochi di carte tipo briscola e ruba-mazzo, che reputa noiosissimi, ma ci sa giocare per colpa di Dorina
☆ Odia la carne al sangue

𝐑𝐈𝐂𝐇𝐈𝐄𝐒𝐓𝐄 𝐄 𝐂𝐎𝐍𝐒𝐈𝐆𝐋𝐈 𝐃𝐈 𝐀𝐑𝐘𝐀
ꪀ𝗈𝗍𝖾 ꪖ𝗀𝗀𝗂𝗎𝗇𝗍𝗂𝗏𝖾
Alloraaa, lo dico subito: non sono di quelle persone che vanno in crisi se il proprio oc muore o si fa male, anzi.
Sono abbastanza sadica con i miei oc e non mi da fastidio vederli morire in modi atroci.
Quindi, se deve morire, fallo morire. Solo una cosa però: se muore, vorrei vederlo morire verso la fine della storia, e possibilmente per salvare qualcuno, magari la persona con cui ha una relazione (?). Non so le tue intenzioni a livello di morti nella trama, ma l'ho messo subito in chiaro per sicurezza. Non mi dispiacerebbe nemmeno vederlo vivo alla fine della storia eh, non mi fraintendere.
Per il resto puoi fargli quello che ti pare :)

Per: -rogerwaters ,, (spero di aver detto tutto e che vada tutto bene)
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