ɪɪ. being a woman

Cina, 15.12.2021

   « Non avresti dovuto. » rabbioso, lui batté il bicchiere sul bancone. Era così infuriato con lei da aver sentito il bisogno di allentarsi il nodo della cravatta, allentare questa attorno al colletto bianco e poi a strappare fuori dalle asole i primi due bottoni di quella camicia dalla liscia e fine trama prima di buttarsi su uno dei primi sgabelli liberi al bancone del bar mentre con la mano destra faceva cenno al barman di versargli in un bicchiere qualunque fosse l'alcool che teneva in mano. Sarah intanto gli si era avvicinata alle spalle; aveva riconosciuto le sue larghe scapole, la nuca biondo cenere, come lui il suo contraddistinto tacchettio fattosi sempre più forte all'orecchio.

    ❝ E invece si. Non sarei mai potuta torna a casa senza aver strappato quella bambina dalle grinfie di suo zio. ❞ il tono piatto, che non lasciava trapelare alcun rimorso o dubbio, non fece altro che alimentare il fuoco che l'altro teneva dentro. Lo spinse a rigirarsi col busto e il volto per guardarla male. Doveva ammettere però, la bionda, che imbronciato Bancroft fosse ancor più eccitante.    ❝ Suo zio, capito? A quattordici anni... ❞ ripeté, magari non aveva compreso la storia, ma probabilmente la verità si trovava nel fatto che non gli interessasse. Come non gli interessava discutere con lei, per questo le diede di nuovo la schiena. Questo fece collera alla signora.    ❝ Davvero hai il coraggio di dirmi che avrei dovuto lasciarla lì? ❞

     « Non ti ho portata con me per quello. »

    ❝ E per cosa allora? ❞ i toni s'accesero.

    « Per fare la puttana. » disse tornando a incollarsi a quei diamanti incastonati nelle bianche sclere mentre ella s'imporporava naturalmente tutto il viso; non era imbarazzo, né timidezza. Era furiosa come non l'aveva mai vista. La lingua si scoprì asciutta, le labbra ormai incollate, e l'amaro in bocca dovette cacciarlo giù a forza frenando così il pianto che il pensiero di lui, l'essere vista come un contenitore e niente più, avrebbe tirato fuori se ella non vi fosse stata già abituata. Seguì qualche secondo di silenzio in cui l'agente tornò a fissare le bottiglie esposte sulla parte di fronte. Era certo che non fosse l'unico stronzo che Ms. Callahan avesse incontrato. Una donna fin dalla tenera età è costretta a dover sentire di tutto sul proprio conto, su chi dovrebbe essere e cosa dovrebbe fare, e non ce ne sarà mai una che alla domanda "Ti hanno mai insultata per il tuo essere donna?" risponderà sinceramente di no. Ed era esattamente così, Sarah era abituata a qualsiasi tipo di insulto, violenza e molestia, e nessuna di queste in un frangente qualunque nella sua quotidianità l'avrebbe così scossa... Perché quello era diverso. Ne passarono altri, di secondi, una manciata diciamo, in cui Sarah provò a riordinare i pensieri e non si spiegava quel repentino cambio di atteggiamento del partner nei suoi confronti; perché a lei non parevano più essere una battuta, una cosa detta tanto per riderci su o un modo per piantarle in testa certe fantasie, le parole che le erano state rivolte. L'aria la si sarebbe potuta tagliare con il coltello. E da parte dell'uomo invece egli non pensava minimamente si sarebbe potuta offendere. Proprio lei, donna tutta d'un pezzo, che girava con una Pico Beretta, un coltello fra le cosce nascoste da un abito bianco che dalle ascelle fino alle ginocchia fasciavano le sue gentil forme e altri ancora nello stivale destro, si poteva offendere alle parole di qualcuno di poco conto per lei? Stava qui il problema: Non era uno di poco conto, uno qualunque, per Sarah; era un collega, e anche con una rispettabile e lunga carriera. Quando ci ripensò, mettendo l'orgoglio da parte, lui fece per voltarsi. Troppo tardi.

    ❝ Va bene ❞ e alzò i tacchi la dama. 

Quando l'altro si voltò aveva straordinariamente già raggiunto l'uscita del locale.

    « Sarah, mi hai frainteso. Io/ ». Fissò il vuoto.    « -non intendevo... ».

Se n'era già andata.

;; off

Essere una donna in un mondo in cui è ancora presente la convinzione di una presunta superiorità dell'uomo sulla donna non è affatto facile per nessuna, nemmeno per un carro armato come Sarah. E' un tema che desidero tanto approfondire.

Cosa ne pensate di questo episodio, della rivalità tra Sarah e Bancroft, e soprattutto della reazione di quest'ultimo? A cosa pensate sia dovuta? Non per giustificare ma io sono sempre stata dell'idea che simili cattiverie possano nascere solo da grandi insicurezze.

Mi confronterei volentieri con voi!

Buon proseguimento!

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