xᴠ. offline

New York, 25.12.2021

   𝐒𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐱: ‹ ‹ Siete la famiglia di Sarah Callahan? › ›

𝐄𝐢𝐥𝐞𝐞𝐧: ‹ ‹ Si, io sono la mamma! › ›

   𝐒𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐱: ‹ ‹ Abbiamo dovuto operare d'urgenza vostra figlia e l'operazione è andata bene. Rimane in gravi condizioni ma l'abbiamo stabilizzata. A momenti arriverà il chirurgo per spiegarvi tutta la procedura. › ›

𝐄𝐢𝐥𝐞𝐞𝐧: ‹ ‹ Ma cos'è successo? Mia figlia ha avuto un incidente stradale, non aveva la cintura di sicurezza? Lei non la dimentica mai! › ›

   𝐒𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐱: ‹ ‹ Signora... Purtroppo non è al completo la storia. La polizia é qui perché sua figlia è arrivata in pronto soccorso con l'ambulanza principalmente per un trauma da arma da fuoco alla testa. › ›

𝐄𝐢𝐥𝐞𝐞𝐧: ‹ ‹ Come...? › ›

   𝐒𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐱: ‹ ‹ Le hanno sparato. › ›

𝐖𝐢𝐥𝐥𝐞𝐦: ‹ ‹ /Hanno/ sparato....? › ›

   𝐒𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐱: ‹ ‹ Da una prima ispezione abbiamo potuto stabilire che non si sia trattato di un colpo a distanza ravvicinata. Ergo, non può trattarsi di suicidio né chi con lei nel veicolo può aver premuto il grilletto, ma questo ve lo spiegheranno meglio le forze dell'ordine. › ›

𝐖𝐢𝐥𝐥𝐞𝐦: ‹ ‹ Adesso come sta?! Voglio dire... Le hanno sparato alla testa. › ›

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ Buonasera, signori. Sono il neurochirurgo che ha operato vostra figlia, il dr. Campbell. Avrete un milione di domande e sono qui a vostra disposizione. › ›

𝐄𝐢𝐥𝐞𝐞𝐧: ‹ ‹ Io sono la mamma e lui il padre, mio marito. › ›

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ Vi prego di seguirmi nel mio ufficio. › ›

(...)

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ Allora... Il proiettile ha trapassato il cranio di vostra figlia ma siamo riusciti a fermare l'emorragia cerebrale. É sopravvissuta ma non possiamo ancora sapere con certezza quali danni abbia subìto. › ›

𝐖𝐢𝐥𝐥𝐞𝐦: ‹ ‹ Com'è possibile...? › ›

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ La causa principale di morte per uno sparo alla testa é la perdita di sangue: il corpo umano ne ha circa sei litri, e a riposo la carotide ne pompa al cervello un quarto di litro al minuto, é quindi chiaro che il pronto intervento dei paramedici é stato fondamentale per trasportare in tutta sicurezza e in fretta vostra figlia fino a noi in tempo per poter fermare l'emorragia cerebrale. Poi per secondo viene il danno al tronco encefalico e fortunatamente quello di Sarah é rimasto intatto, abbiamo dunque rivelato ancora un'attività del suo sistema nervoso, ma parte del lobo frontale é stato bruciato ed esploso fuori dalla scatola cranica quando il proiettile ne ha scavato un tunnel all'interno. La terremo in coma farmacologico per qualche giorno per darle un po' di riposo ma... › ›

𝐄𝐢𝐥𝐞𝐞𝐧: ‹ ‹ Ma...?! Lei crede non si risveglierá? › ›

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ Mi duole dirlo ma non voglio neanche mentirvi... anche questo è incerto. Il cervello é un organo molto delicato. Se il cinquanta percento di questi casi sopravvive, la maggior parte non supera comunque i trenta giorni di stato comatoso per problematiche secondarie che emergono nel corso della degenza, o una mancata ripresa dell'attività cerebrale sufficiente al risveglio coscienzioso in altri casi; dobbiamo essere preparati anche a questa eventualità. Non voglio privarvi di qualche speranza dicendovi questo ma é mio dovere essere franco con voi. Quello che potevamo fare, lo abbiamo fatto... Compresa la trasfusione di plasma fresco congelato per preservare quanto più possibile le funzioni cerebrali. Continueremo a monitorarla, rimarrà attaccata a un respiratore meccanico per evitare secondi danni e poi vedremo cosa fare. Sono sinceramente dispiaciuto per non poter fare di più per la vostra famiglia, io come altri... Ma farò tutto quello che è in mio potere e nelle mie conoscenze, questo posso garantirvelo. › ›

𝐖𝐢𝐥𝐥𝐞𝐦: ‹ ‹ Grazie, dottore... È possibile vederla? › ›

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ Per la sua sicurezza é importante che abbia meno contatti possibili, perciò adesso che sarà trasferita nella terapia intensiva - dove riceverá tutte le attenzioni e cure possibili - sarà possibile guardarla attraverso una vetrata e solo un familiare avrà accesso alla stanza. (...) Mi dispiace ma queste sono le condizioni, dovete scegliere. A meno che non ci sia un marito, o un figlio. › ›

𝐖𝐢𝐥𝐥𝐞𝐦: ‹ ‹ Non é sposata e il bambino é ancora un minore... Va bene, andrà mia moglie. Sarah ha bisogno di sua madre, tesoro. › ›

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ D'accordo, allora compileremo subito il modulo per il permesso. Chiaramente verrà registrata ogni visita, entrata e uscita, di qualsiasi conoscenza; questo invece é per le indagini che sono attualmente in corso. › ›

𝐄𝐢𝐥𝐞𝐞𝐧: ‹ ‹ È possibile che si aggravi ancora da qui fino a quando le togliere il respiratore? › ›

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ Le prime quarantotto ore sono le più critiche ma sembra reagire bene ai farmaci somministrati. › ›

𝐄𝐢𝐥𝐞𝐞𝐧: ‹ ‹ Non vorremmo mai intralciare il vostro lavoro ma... Potremmo restare? › ›

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ Ma certo, signori. Nessuno può mandarvi via. La sala d'attesa del reparto è riservata proprio alle famiglie dei pazienti che comprensibilmente non vogliono allontanarsi dai loro cari. In ogni caso però se dovessero esserci sviluppi vi contatteremo anche telefonicamente e compilando il consenso informato medico rimetterò a voi la tutela della signorina Callahan in quanto parenti più prossimi. (...) Tra le varie cose nel modulo vengono richiesti anche gli estremi dell'assicurazione sanitaria di vostra figlia. Sapete se ne ha una? › ›

𝐖𝐢𝐥𝐥𝐞𝐦: ‹ ‹ Assolutamente. › ›

   𝐃𝐫. 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐛𝐞𝐥𝐥: ‹ ‹ Quale livello? › ›

𝐖𝐢𝐥𝐥𝐞𝐦: ‹ ‹ Platinum. › ›

; chiaramente non sono un medico, non studio medicina, mi sono semplicemente informata per quanto possibile sia avendo accesso a Google e spero sia perlomeno quanto più verosimile 🥲

; ho preferito scrivere un dialogo per meglio mettere in risalto le informazioni che in realtà non sono per nulla scontate riguardo la condizione clinica di Sarah, la polizza assicurativa perché il sistema sanitario americano è completamente diverso dal nostro, e poi la differenza caratteriale dei genitori da cui Sarah ha ereditato ogni aspetto positivo e negativo di entrambi - la madre molto emotiva, ansiosa, e fragile mentre il padre un pezzo di marmo che prova a razionalizzare l'evento nella speranza di scoprirsi intrappolato in un incubo dalla quale potrà svegliarsi a breve - finendo per essere in una continua guerra con se stessa.

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