[ 01 - Summer House ]



Summer House
-
Stagione uno, Episodio uno. Parte due.


Dopo una cena piena di sorprese, in cui Susannah aveva chiesto a Belly e Penelope di diventare Debuttanti, le due ragazze erano andate a sedersi sul letto di Belly. La Laurier leggeva una rivista, l'amica invece finiva di sistemare i bagagli.

"Stai davvero prendendo in considerazione l'idea di fare questa cosa delle debuttanti?" Belly si girò per chiederglielo.

L'altra ci pensò su un momento. "Si, credo di si. Renderemo Susannah felice e dopo tutto quello che le è successo? Se lo merita." L'amica fece un cenno di assenso. "Tu invece credi di volerlo fare?"

"Onestamente non lo so ancora. Nel senso, so che è il nostro sogno da quanto avevamo tipo quattro anni ma non è una cosa da me." La Conklin alzò le spalle.

"Già, ma credo che tu debba farlo!" Penelope le sorrise. "Staresti assolutamente da favola in uno di quei vestiti. E passeremo più tempo insieme!"

Lei annuì, ridendo. "Okay, ci penserò su." La Laurier esultò e saltò giù dal letto per andare ad abbracciare l'amica.

Belly lanciò uno sguardo alla castana mentre piegava uno dei suoi costumi da bagno. "Vuoi andare a fare una nuotata notturna?" Penelope le sorrise e fece immediatamente un cenno di assenso.

"Certo che sì, Belly! Dammi un paio di minuti e ti raggiungo fuori! Prima devo solo chiamare Lila, ma faccio in fretta." La Conklin annuì e praticamente la cacciò dalla sua stanza.

*

Mentre Penelope scendeva le scale, sentì una voce familiare parlare di un falò. Raggiunse il piano inferiore e vide Jere e Dean seduti sul divano, ad aspettare che Steven scendesse. I due ragazzi le lanciarono un'occhiata.

"Pen! Ti va di venire al falò con noi stasera?" Jeremiah si alzò da dov'era seduto per andare ad abbracciarla.

Dean scosse la testa. "Non esiste che lei venga con noi."

"Belly ci andrà?" Disse la castana, fulminando il fratello con lo sguardo. Gli voleva bene. E apprezzava il fatto che volesse proteggerla e tutto, ma non poteva permettersi di farsi rovinare l'estate da lui.

Jeremiah ignorò completamente Dean. "Non è il suo tipo di cosa. Lo sai anche tu."

La ragazza sbuffò. "Allora non verrò neanche io."

Penelope uscì dalla porta sul retro e vide Conrad e Belly che si stavano parlando. Sollevò entrambe le sopracciglia e sorrise teneramente. Poi decise di restare in silenzio e aspettare che i due finissero di conversare.

Anche se, quando Jeremiah, Dean e Steven uscirono dall'abitazione urlando qualcosa riguardo al falò, il suo piano andò miseramente in rovina.

Ruotò gli occhi e raggiunse la piscina. Si sedette sul bordo e immerse i piedi nell'acqua, senza bagnare il resto del corpo. Jeremiah le si avvicinò, e quandò poso lo sguardo su di lei sorrise. Penelope gli sorrise in risposta. Steven invece si voltò verso Conrad. "Andiamo, amico, stiamo uscendo!"

Mentre il Fisher maggiore si alzava Belly guardò prima l'amica e poi suo fratello. "Possiamo venire anche noi?"

"Uhh, no." Steven le rivolse un sorrisetto.

Jeremiah ridacchiò. "Le madri stanno preparando tutto per la vostra serata cinema." Indicò la casa alle sue spalle. Penelope sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

Belly si rabbuiò in volto, di malumore, e la Laurier non potè biasimarla. Non le chiedevano mai di uscire assieme a loro. E se lo facevano era per andare in un qualche posto noioso, come il ristorante. La Conklin doveva aver pensato che quell'estate sarebbe stata finalmente diversa. Che gli altri avrebbero smesso per una buona volta di ignorare le due ragazze e le avrebbero invitate da qualche parte. Ma, invece, le vedevano ancora come bambine e Belly li odiava per questo.

"Non fa niente Bells. Ci divertiremo di più senza di loro, comunque." Penelope le sorrise tristemente prima che i ragazzi si allontanassero.

Si immerse nella piscina e nuotò fino a raggiungere l'amica. Quando riemerse in superficie le rivolse un'occhiata. "Vorrei che non ci trattassero come bambine." La Conklin sospirò.

"Già, ma non è così male. Nel senso, possiamo restare a vedere film con le nostre madri per tutta la sera, è abbastanza figo."

"Abbastanza noioso in realtà, non credi? Vorrei che io e te potessimo andare per davvero alle feste." Belly mise le mani sul bordo e lo usò per sollevarsi.

Penelope la raggiunse a nuoto e fece lo stesso. "Beh, noi possiamo."

L'amica si girò a guardarla, con un sopracciglio sollevato.

*

"Hey giovani!" Penelope sorrise dolcemente alle tre madri. Loro ricambiarono il saluto delle ragazze e iniziarono a parlare dei loro piani per quella sera.

Il sorriso della Laurier svanì e prese la parola Belly. "In realtà ci stavamo chiedendo se potessimo saltare, per questa sera?" Scambiò un'occhiata con l'amica e le fece cenno di continuare.

"Già, siamo molto stanche e abbiamo tanto da recuperare!" Le due ragazze ridacchiarono.

Le adulte si guardarono a vicenda finchè Lydia non prese la parola, con un'alzata di spalle. "Va bene, direi che possiamo fare un'altra volta."

Penelope e Belly si lanciarono uno sguardo a vicenda e sorrisero. La Laurier corse dalle donne e avvolse le braccia attorno alle loro spalle, baciando ognuna di loro sulla guancia. "Vi amo, giovani."

"Vi amiamo anche noi." Laurel le sorrise.

A quel punto le ragazze corsero su per le scale fino alla stanza di Belly. "Devo assolutamente dirti quello che è successo con Conrad." Disse la Conklin mentre accendeva il telefono per chiamare Taylor su face time.

Le due migliori amiche chiacchierarono per un po', mentre Penelope si metteva un trucco leggero.

"Okay allora stasera, prima che tu arrivassi, P, io e Conrad stavamo parlando in piscina. Solo noi due. E tutto mi è sembrato diverso."

"Diverso in senso buono? Vedi, te l'avevo detto!" Si sentì Taylor che lo esclamava.

"Io-io non lo so. Jeremiah, Steven e Dean sono arrivati e poi se ne sono andati tutti assieme."

"Dove erano diretti?"

"Ad una cosa in spiaggia." Rispose Penelope, immettendosi nella conversazione. Le era sempre piaciuta Taylor. Nelle occasioni in cui la bionda riusciva a raggiungerle, durante l'estate, assieme le tre ragazze si divertivano sempre molto. La Laurier credeva che Taylor fosse la persona perfetta con cui parlare, quando aveva problemi con i ragazzi. "Io dico che dovremmo andarci Bells."

"Già ma non voglio doverlo chiedere a mia madre, non mi permetterebbe mai di andare!"

"Questa è la parte divertente. Non glielo chiedi! Esci furtivamente, così non ti può fermare nessuno." Disse Taylor alle due amiche.

"Credo che dovremmo farlo." Penelope sorrise alla Conklin.

Belly sospirò. "Ma non ho nemmeno qualcosa da mettere!"

"Posso prestarti qualcosa di mio." L'amica alzò le spalle.

"Guarda nel borsone, ti ho lasciato la mia arma segreta." Taylor sorrise alla sua migliore amica. "Non da tenere, ovviamente, è in prestito."

"Assolutamente no!" Esclamò la castana afferrando lo stretto tubino rosa.

"Belly, non capiterà mai nulla a nessuna di voi due se rimanete nelle vostre stanze a piangere in una maglietta larga, ad aspettare che i ragazzi tornino."

"Si, ma- Nel senso non si vedrà il mio intimo sotto?" La Conklin si diede un'occhiata nello specchio.

"Mettiti un perizoma?" Propose Penelope.

Belly si voltò per guardarla. "No! I perizoma sono antigenici. Indossare un perizoma è praticamente come- come passarsi il filo interdentale." Fece un cenno all'amica. Taylor e la Laurier allora iniziarono a ridere e a urlare cose come "ew", con delle espressioni disgustate in volto.

"Belly, i perizoma sono fondamentali!" Le disse la bionda, e lei rispose con uno "state zitte". Poi le tre rimasero a parlare qualche altro minuto, prima di chiudere la chiamata.

"Torno subito, prima vado a cambiarmi!" Disse Penelope.

Dopo di che la Laurel andò nella sua stanza per cercare qualcosa da mettersi. Scelse un paio di larghi, bianchi pantaloni che le cadevano. Poi andò a cercare fra i suoi costumi e trovò un top che le piaceva. Era bianco e semplice, e stava bene con i pantaloni.

Poi la castana completò il suo outfit con una camicia blu scuro. Indossò le converse e raggiunse la stanza dell'amica per controllare se era pronta anche lei.

Non appena entrò vide Belly con indosso il vestito di Taylor. Le corse incontro. "Belly sei stupenda!"

L'amica abbassò lo sguardo, arrossendo. "Davvero? Dici sul serio?"

Penelope annuì fermamente. "Mettiti le scarpe! Andiamo."

"E se ci scoprono? Non si arrabbieranno?"

La Laurier sbuffò. "Sono uscita di nascosto una marea di volte. Mia madre non l'ha mai notato."

Alle parole dell'amica, Belly si sentì un po' più a suo agio. Allora annuì e si mise i sandali.

Scesero le scale e Penelope mise un dito sulle labbra della castana, zittendola. Mentre camminavano, si fermarono vicino a guardare le loro madri, che si stavano coccolando a vicenda. Le due ragazze si scambiarono un'occhiata e sorrisero.

La Laurier indicò a Belly di seguirla, che allora copiò l'amica in tutto ciò che faceva.

Infine riuscirono a uscire dall'abitazione senza farsi scoprire, e si incamminarono verso il falò.

*

Quando le due ragazze raggiunsero la spiaggia, ci vollero meno di dieci secondi prima che un ragazzo venisse a parlare con Belly.

"Yo, ragazza della stazione di servizio! Hey, da dove sei arrivata?"

"Da un'altra festa!" La castana era nervosa e Penelope lo notò immediatamente. Lui invece provò ad offrire alla Conklin la sua birra, ma lei rifiutò.

Poi si girò verso la Laurier. "La vuoi tu?". La ragazza scosse la testa in risposta.

Poi gli lanciò una strana occhiata. Quel tipo doveva avere almeno diciott'anni e stava flirtando con una quindicenne?

"Bells lui chi sarebbe?"

"Uhm un ragazzo che ho incontrato alla stazione di servizio." La Conklin gli rivolse un sorriso.

Penelope stava per replicare quando suo fratello, seduto poco più avanti, si accorse della sua presenza alla festa. "Penelope? Belly? Che cazzo ci fate voi due qui?" Sua sorella sospirò vedendo Dean stringere il braccio di Steven per indicargli la loro posizione.

"Steven! Hey!" Belly fece un cenno di saluto al fratello, sorridendo.

"Cosa ci fate qui?" Chiese il corvino alla sorella minore. "E-e perdonami. Ma cosa diavolo ti sei messa?" Il tipo della stazione di servizio a quel punto si mise in difesa della Conklin ma, dopo aver scoperto che la ragazza aveva quindici anni, girò i tacchi e si allontanò in fretta dal gruppetto che si era appena creato.

Steven iniziò a trascinare via la sorella, sussurrandole-urlandole contro dei riproveri. Penelope rimase a fissarlo, incredula. Perchè ai ragazzi era permesso di restare lì mentre a loro due non lo era? Il flusso dei suoi pensieri fu però immediatamente interrotto dalla caduta di Belly. La Laurier subito si precipitò in suo aiuto.

Prima di riuscire a raggiungerla, tuttavia, la ragazza fu fermata dal fratello, che la afferrò per un braccio. "Che cosa ci fai qui, P? Credevo che saresti rimasta con le madri. E poi ti avevo detto di non venire!"

Penelope sbuffò. "Solo perchè tu mi hai detto che non posso venire non vuol dire che io non debba esserci veramente, non credi?"

"Ora ti porto a casa."

"Tu non mi porti da nessuna parte. Resto qui, con Belly." A quel punto liberò il braccio dalla sua stretta e raggiunse l'amica.

"Pen sei proprio tu!" La Laurier sentì qualcuno fare una risatina. Voltò la testa e il suo sguardo incontrò quello di Jeremiah. "Sei tu!"

"Ciao J." La ragazza sorrise.

"Credevo avessi detto che non volevi venire." Il biondo avvolse le spalle dell'amica con un braccio.

"Infatti lei non dovrebbe essere qui, la sto per portare a casa." Dean li raggiunse e afferrò Penelope a sua volta.

"Rilassati Dean, sta bene. Guarda tu stesso!" Disse Jere, aumentando la sua stretta sulle spalle della ragazza.

"Dean, ti ho già detto che non puoi controllarmi e non puoi decidere che luoghi posso e non posso frequentare." La Laurier rimproverò suo fratello. Non era giusto che lui poteva fare tutto quello che voleva. Lei invece, se mai provava a frequentare i suoi stessi posti, veniva sgridata da lui per ore.

"Non importa. Ma se rimarrai ferita, sappi che non ti aiuterò." Dean alzò gli occhi al cielo e si allontanò dal duo.

"La aiuterò io se qualcuno le farà del male!" Jeremiah sorrise all'amica. "Ma non te ne farà nessuno, non preoccuparti."

"Non che io fossi davvero preoccupata, ma grazie."

Il biondo si voltò, sentendo una ragazza poco distante da loro chiamarlo, chiedendogli di tornare da lei. "Senti ora devo andare. Ma torno appena posso."

Penelope però sapeva che per Jeremiah non sarebbe affatto stato possibile tornare presto.

Belly si era già allontanata e ora stava seduta di fianco a un ragazzo che nessuna delle due aveva mai visto prima.
La Laurier, allora, dato che non voleva restare lì in piedi a fissare il vuoto, si allontanò a sua volta e andò a posizionarsi di fronte al mare, seduta.

Rimase a gambe incrociate sulla sabbia per qualche minuto. Ad un tratto, però, senti qualcuno sedersi di fianco a lei.

"Hey! Ti ho vista sederti qui tutta sola e... ecco, volevo chiederti se va tutto bene?" Il ragazzo dai capelli ricci che si era appena seduto le sorrise.

Penelope ridacchiò. "Si sto bene. Solo che la mia amica è da qualche parte con un ragazzo e per questo ho deciso di stare a sedere da sola."

"Oh, beh me ne vado se è questo che vuoi."

"No tranquillo. Resta! Oddio detto così sembravo disperata. Non devi restare se non hai voglia. Puoi andartene se vuoi. Non che io voglia che tu te ne vada ma-"

Il riccio rise per la sua impacciataggine e la interruppe. "Va bene. Resto qui per un po'."

"Okay, beh allora piacere di conoscerti. Sono Penelope! Ma tutti mi chiamano P quindi anche tu puoi chiamarmi così se lo preferisci."

"Piacere di conoscerti, P. Sono Elio."

Poi i due rimasero a chiacchierare.

"Sai, prima credo di averti vista parlare con un paio di ragazzi? Chi sono? Li conosci?"

"Oh- intendi Dean? Lui è mio fratello. È terribilmente fastidioso. E anche iperprotettivo. Forse un po' troppo iperprotettivo. Non posso fare niente senza che lui si metta a rimproverarmi." La castana ruotò gli occhi.

"E l'altro?"

"Chi? Ero vicina a tipo quattro ragazzi prima."

Elio annuì, ridendo. "Biondo con capelli ricci, e occhi azzurri?"

"Oh quello è Jere!" La Laurier sorrise al pensiero. "È uno dei miei migliori amici."

"Migliori amici?"

Penelope annuì.

"Quindi non state insieme?"

La ragazza ridacchiò. "Assolutamente no! Non mi vede in quel modo."

Elio le lanciò un'occhiata. "Certo, come no."

"Che cosa dovrebbe significare quell'occhiata, scusa?"

Il riccio rise a sua volta. "Nulla, nulla. In realtà, mi stavo chiedendo se per te andrebbe bene se noi due ci conoscessimo un po' meglio? Sei davvero molto simpatica."

"Oh ma certo! Ecco, segna il tuo numero sul mio telefono. Ti mando un messaggio più tardi."

Elio eseguì gli ordini. Tuttavia, quando i due provarono ad iniziare una nuova discussione, vennero interrotti dall'arrivo della polizia.

"Scappa!" Gridò il ragazzo.

Penelope allora corse alla macchina in cui si trovavano Conrad e Jeremiah, che per fortuna non erano stati presi. Elio e la Laurier rimasero lì dietro, a prendere fiato, per qualche interminabile secondo.

"Okay, allora, uhm- ci vediamo domani?"

La castana gli sorrise. "Sì ci vediamo domani."

Gli diede un bacio sulla guancia prima di fiondarsi nel sedile anteriore dell'auto.

"Cos'è che ti sta rendendo così felice?" Jeremiah guardò l'amica come se fosse stata pazza. Erano quasi stati presi dalla polizia e lei stava sorridendo.

"Niente!" Penelope sapeva come si sarebbero comportati i ragazzi se gli avesse detto la verità. Una volta, tempo prima, aveva confessato a Conrad di ritenere carino un tipo che faceva surf. Lui l'aveva immediatamente detto a tutti gli altri, che non le avevano permesso di andare a surfare per un'intera settimana!

Entrambi i Fisher le diedero un'occhiata, consapevoli che gli stesse mentendo spudoratamente.

"Ragazzi non è niente, ve lo giuro."

Conrad fece per protestare, quando Belly e il ragazzo di cui Penelope ancora non sapeva il nome raggiunsero l'auto.

"Hey- ragazzi oggi mi accompagna a casa Cam!"

"Chi sarebbe?" Jeremiah gli lanciò un'occhiata, confuso.

"Oh giusto! Sono Cam- Cameron."

"Ti chiami Cam-Cameron?"

"No, solo Cam." Il povero ragazzo sembrava nervoso. "Ma noi- in realtà noi due ci conosciamo!" Indicò se stesso e Belly. "Seconda media- gara di latino! Non siamo completi sconosciuti."

"Senza offesa, ma no. Belly sali in macchina."

"Entra nell'auto e basta." Disse Conrad.

La Conklin sospirò e disse qualche parola a Cam. Poi i due si baciarono, facendo sussultare Penelope. Entrambi si girarono nella sua direzione. "Scusate." Disse lei, sorridendo dolcemente.

"Cazzo! Dean e Steven!" Jeremiah fermò l'auto all'improvviso. Poi ne uscì correndo per andare a prenderli.

Gli altri tre rimasero a sedere in silenzio nella macchina, aspettando il suo ritorno.

"P, tu con chi sei stata?" Le chiese Conrad a bassa voce.

Penelope sentì l'amica sussultare dal sedile dietro di lei. Le tirò un colpetto sulla spalla. "Sei stata con qualcuno allora!"

"Non sono affari tuoi Conrad. E Bells ne parliamo dopo." Si voltò per rivolgerle un sorriso. La Conklin annuì, prima di posare lo sguardo sulle proprie unghie e di iniziare a giocarci.

Il Fisher maggiore sbuffò. "Sei come la mia sorellina minore, P. Devo prendermi cura di te. Inoltre, mio fratello ha sempre avuto una cotta per-"

Il ragazzo venne interrotto dal suono di un colpo sul finestrino. "Ragazzini, voi avete bevuto?"

Lo sguardo di Penelope fu invaso dalla consapevolezza, per due motivi. Uno, perchè erano appena stati beccati. Due, per quello che Conrad stava dicendo (o stava per dire) a lei.

*

"Grazie mille agenti! Non succederà più. Questo ve lo posso promettere." Disse Laurel alla polizia.

Loro annuirono. "Di al signor Fisher che il capo vorrebbe prendersi un tè con lui, quando tornerà in città."

Laurel sorrise e annuì a sua volta. "Assolutamente. Scusate ancora per tutto questo casino." Aprì il portone per lasciarli uscire. "Buonanotte agenti!" La donna fece un cenno di saluto nella loro direzione prima di chiudergli la porta alle spalle.

Non appena Laurel si girò verso i sei ragazzi di fronte a lei, il sorriso sparì dal suo volto. Scosse la testa, delusa dal loro comportamento. "Come avete potuto essere così irresponsabili?"

Steven fece un passo avanti. "Mamma, non è stato niente di che. Dico davvero, gli sbirri volevano solo interrompere il falò."

"Niente di che?"

"Sì!" Il corvino annuì.

Sua madre indicò se stessa. "Secondo me essere presi dagli sbirri per aver bevuto a quest'età non è 'niente di che', Steven." Penelope incrociò le braccia al petto e abbassò lo sguardo.

Steve sbuffò. "A-avete fumato voi due stasera?"

"Cosa? Abbassa la voce! Susannah e Lydia stanno dormendo."

Suo figlio provò a difendersi, affermando di non stare urlando.

Jeremiah si intromise. "Solo perchè tu lo sappia Laurel, io non ho bevuto stasera. Ero tipo il DD, giuro."

Laurel alzò gli occhi al cielo alle parole del biondo. "Sei il maggiore. Cosa diamine ti è preso? E quand'è che voi due avete lasciato la casa, senza dirlo a nessuno? E Belly, cosa diavolo stai indossando?"

"È di taylor." Rispose Belly, tentando di coprirsi con la felpa che le aveva lasciato Cam-Cameron. "E perchè noi due siamo le uniche a cui non è permesso uscire?!"

"Non è che non potete uscire, avreste solo dovuto dirci dove stavate andando! Intendo, ma poi come avete fatto ad arrivare lì?"

"Siamo andate a piedi." Disse Penelope, gli occhi puntati sulle scarpe.

Laurel sbraitò. "Cristo! Sapete che non è affatto sicuro camminare in spiaggia di notte, da sole poi!"

"Potresti smetterla di trattarci come bambine?" Belly alzò la voce.

"Se vuoi essere trattata come un'adulta, è meglio se inizi a comportarti come tale."

"Allora forse, dovreste anche voi madri." La difese Conrad. Tutti si voltarono nella sua direzione.

"Cosa intendi?" Il Fisher maggiore non rispose. "Spero che capiate che questa serata sarebbe potuta finire molto peggio, se la vostra famiglia-" La donna guardò Conrad e Jeremiah. "-non fosse stata quella dei Fisher."

"Ci dispiace Laur." Dean proferì parola per la prima volta.

Laurel sospirò. "Andate a letto e basta, ragazzi."

Non appena Penelope raggiunse la sua stanza si cambiò, mettendosi qualcosa con cui si sentiva maggiormente a suo agio. Guardò fuori dalla finestra e decise di fare una cosa che non faceva da anni ormai.

Aprì le imposte e si arrampicò fuori dalla sua stanza. Poi, raggiunse piano e con estrema cautela la stanza di Jere, dove bussò sui vetri della finestra.

Il biondo si avvicinò con un'espressione confusa in volto. Quando notò che a bussare era stata Penelope, le sorrise e aprì la finestra. "Proprio come ai vecchi tempi?"

"Già, mi era mancato farlo." La ragazza sorrise e gli tese la mano per aiutarlo a uscire.

Quando il biondo fu fuori dalla sua stanza i due raggiunsero il tetto, dove si sedettero l'uno accanto all'altro. "Beh, direi che questa è stata una notte movimentata."

La Laurier annuì, ridendo. "Sì, decisamente. Ma è stata divertente." Lui annuì a sua volta, poi entrambi rimasero in silenzio per qualche minuto.

A interromperlo fu Jeremiah. "Ti ricordi di quando avevamo tipo otto anni e tu volevi andare a tutti i costi a vendere un concerto degli One Direction? Mi avevi costretto ad aiutarti a vendere la limonata per guadagnare abbastanza soldi con cui riuscire a comprare un biglietto." L'amica rise al ricordo. "Quella giornata era stata davvero divertente."

"Già, lo è stata eccome, anche se abbiamo guadagnato solo venti dollari. Che non erano abbastanza per un biglietto." Penelope corrugò la fronte. "Non posso crederci che mi sono persa quel concerto!"

Jeremiah si mise a ridere. "Quella limonata faceva schifo! Ci avevi messo troppo zucchero."

"Okay e allora? Lo usavo per insaporirla!"

"No, lo usavi per procurare il diabete ai nostri poveri clienti!"

Penelope sbuffò e gli diede uno schiaffetto. "Sta zitto! Non facevo del male a nessuno!"

Il biondo continuò a ridere mentre la avvolgeva con le sue braccia. "Mi sei mancata." Le sorrise e lei sorrise in risposta.

"Mi sei mancato anche tu Jere."

Poi i due rimasero qualche altro minuto seduti sul tetto, prima di decidere che era finalmente arrivata l'ora di tornare dentro.

Penelope era contenta di essere andata a chiamarlo, infatti parlare con lui dei ricordi che condividevano era sempre bello per lei.

Quell'estate sarebbe stata fantastica, e la ragazza poteva sentirlo.














SPAZIO AUTRICE
come promesso, ecco il capitolo di mercoledì, anche se avrei voluto postarlo un paio d'ore fa.
so che mi avevate detto di nn farlo, ma credo che inizierò a dividere i capitoli in due parti altrimenti posterò tipo una volta ogni morte di papa e nn penso sia molto bello per voi. però obv ditemi le vostre opinioni pk se preferite capitoli più lunghi e meno frequenti vi accontento con piacere:)
detto questo, mettete una stellina se questa parte vi è piaciuta o commentate (nn siate silenziosi vi prego ahaha) e ci si vede al prossimo capitolo<33

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top