𝟺 - 𝑩𝑼𝑵𝑲𝑬𝑹 𝑨𝑺𝑭𝑰𝑺𝑺𝑰𝑨𝑵𝑻𝑬

Perché un luogo così familiare e dolce come la casa si trasforma in un bunker asfissiante?
Non so neanche io come.

Mi sento soffocare.
Voglio scappare.
Il più lontano possibile.

Le urla di mia madre e di mio fratello che litigano per ogni sciocchezza rimbombano nella mia testa. Sento di poter esplodere.

Ma perché non smettono?

Boom.
Un tanfo.

Vado a vedere.
Stanno ancora urlando.
Fermatevi, basta.

Perché sto vedendo il mondo crollarmi addosso? Perché sento che questa pressione dentro di me si stia espandendo?

Respiro a fatica.

Mio fratello non vuole sentire ragioni.
Mia madre gli spegne la lampada per lo studio e si prende i libri.

«Non mi vuoi dire la lezione del giorno? Bene. La tua strafottenza mi ha stancato,
con me hai chiuso.»

Esce dalla stanza e si porta con sé anche i joystick della PlayStation e le sue cuffie.

Entro in cucina e vedo mia madre in piena crisi di nervi. Non l'avevo mai vista così frustrata e giù di tono, è come se volesse prendere il primo aereo disponibile e scappare via da qui, così che i suoi problemi più pesanti non sarebbero più stati tali.

Mi affaccio nella stanza di mio fratello.
Singhiozza. Fissa il vuoto.
Con il libro di chimica aperto a pagina 45.

« Oi, perché non vuoi dire chimica nè a me nè a mamma? »

Non mi risponde. Guarda il vuoto.
Inizio ad innervosirmi anche io.

« Perché non mi rispondi? »
« Perché no. » coprendosi il volto, visibilmente imbarazzato.

« Tu adesso ti alzi e vai a chiarire con mamma, siamo una famiglia no? Dille ciò che senti e chiaritevi per favore... »

« No. »

Mi spazientisco.
Lo prendo con la forza e lo faccio alzare dalla sua sedia cercando di trascinarlo con tutte le mie forze verso la cucina, ma invano.

« Fe io sono un fallimento, non posso fare più niente, non posso rimediare a ciò che ho fatto. »

Rimango in silenzio e allento la presa.
Mamma irrompe nella stanza e non presto attenzione a ciò che dice, è come se la mia mente fosse sconnessa e che stessi reagendo solo d'istinto.

Il mio raziocinio se n'è andato a quel paese, come quello degli altri due, s'intende.

Ritorno all'attenzione quando mamma inizia ad infilarsi i suoi anfibi e una felpa nera per poi prepararsi la borsa come se stesse per uscire.

« Dove vuoi andare? Che cazzo vuoi fare?»
« Vado a farmi un giro, non c'è la faccio più. »

Rimango impassibile alle sue parole e iniziò a fissarla senza provare un briciolo di emozione.

« Perché cazzo mi stai fissando? »
« ...Vuoi abbandonarci?»

Non risponde e mi sorpassa.
Si aggiusta poi la mascherina.

« Ci vediamo tra 10 minuti. » dice fredda per poi sbattere la porta.

Intanto il nostro cane l'ha seguita per tutto il tempo singhiozzando anche lei.

Mi giro verso mio fratello con lo stesso sguardo freddo ma allo stesso tempo carico di rabbia e non gli dico nulla.

Rimbomba solamente una domanda nella mia testa, anche se più una domanda è un'affermazione.

« Perché ci hai fatto questo, papà? »

Intanto mio fratello sta guardando il muro bianco di fronte a lui con il viso tutto rosso e
gli occhi gonfi di lacrime.

A quella scena rimango impassibile, non sono capace di muovermi o di dire una qualsiasi cosa, avrei potuto rovinare tutto.

Distrae i miei pensieri lo scoccare della serratura con la figura di mia madre con gli occhi rossi intenta a solcare l'uscio di casa.

Si sveste ed entra in camera con noi.

La vedo più calma e rilassata.

Ha deciso di dare l'ultima chance a mio fratello.

L'ho capito dal fatto che lo ha preso in braccio per farlo sedere sulle sue gambe e lo stringe in un forte abbraccio.

Li crollo.
Senza accorgermene nemmeno delle lacrime fredde solcano il mio viso, cerco di fermarle ma mi arrendo, non riesco ad abbandonarmi da molto tempo ormai.

Accenno un sorriso e i due fanno pace, mi sento sollevata.

Eppure sto piangendo ancora.

Perché?

Mia madre, seduta sulla sedia, mi abbraccia ed io mi accascio sulle sue gambe.

« Lo sai che tu e tuo fratello siete le mie vite, per favore puoi dirmi tutto ciò che ti passa per la testa in questo momento. »
« Ho paura. »
« E di cosa? »
« Del futuro in generale, di che fine farò..»
« Chi è che non ha mai avuto paura del futuro? Guarda tesoro la vita è imprevedibile, tu ora hai scelto di seguire un percorso di studio universitario importante, però magari troverai un lavoro che interesserà così tanto da fartelo lasciare (non te lo auguro mai, però...). È normale se non sai cosa ti aspetti perchè gli interessi mutano con il tempo, ma stai tranquilla perché io sarò con te per sempre. Adesso non piangere più e ritorna la donna che sei sempre!
Sono fiera di te. »

Sorrido. Non posso fare altro. L'abbraccio ancora più forte.

Mi sento libera dopo questo confronto.
Non ne avevo uno da tanto.
Sono felice.

Questa è la mia famiglia, la mia forza e la mia costante nonostante gli alti e bassi.

Combatteremo tutto a testa alta.
E vinceremo.

- 𝕱 🔮

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