1.

All'interno di quella grande villa regnava il silenzio, era mattina presto e sicuramente tutti stavano dormendo. Tutti quanti tranne una persona: Toby era insonne da tempo immemore si poteva dire, dormiva dalle tre ore a notte fino a passare due o tre giorni consecutivi senza chiudere occhio.
Un po' per la sua condizione, ossia la CIPA una malattia che non gli rendeva impossibile percepire sensazioni come il freddo o il caldo così come la stanchezza e i dolori fisici e ciò era stato aggravato quando, a sedici anni, aveva incontrato per la prima volta l'operatore.
Era una creatura sovrannaturale che aveva vari poteri, uno di questo era entrare nella testa delle persone e fottere loro il cervello.
Per mezzo suo, Toby aveva avuto in passato vari incubi così reali che non gli avevano fatto chiudere occhio e ,nonostante l'operatore avesse perso il suo potere, quella cosa di non dormire o non dormire poco per il ragazzo era diventata una routine.
Quindi la mattina, all'alba si metteva seduto sul letto della sua stanza e guardava la porta chiusa fino a che non aveva voglia di alzarsi.
E quello era uno di quei giorni.
Dal corridoio non percepiva nessun rumore, nemmeno quello più sottile e impercettibile all'orecchio di un essere umano normale.
Lui non era normale, tutti in quella villa non lo erano.
Loro che per lavoro uccidevano le persone.
Toby se la prendeva in genere con le persone violente, alcolizzate; era il suo principio di sopravvivenza, pensava fosse giusto così e che quelle persone andassero eliminate. Suo padre era una di quelle persone e lui aveva goduto quando con l'accetta gli aveva tranciato di netto la testa, non prima di averlo pugnalato più e più volte alla schiena.
L'uomo era già morto, ma comunque aveva inveito sul suo corpo fino a che non si era espansa sotto il cadavere una grossa pozza rossa.
E ogni killer, in quella casa se la prendeva con qualcuno in particolare; ad esempio Jeff uccideva i bulli mentre Laughing Jack, un grosso ed enorme clown a strisce bianche e nere, era solito uccidere i bambini disobbedienti e lui lo faceva in un modo alquanto insolito e particolare; li portava all'interno del suo circo dove, prima lì lasciava senza acqua e cibo per giorni, poi li torturava.
Quel clown gli aveva sempre fatto venire la pelle d'oca, era inquietante ed era solito dirglielo.
Non sapeva cosa fosse ma sicuramente era qualcosa di inumano, non tanto da essere paragonato all'operatore anche se gli si avvicinava.
Ma la cosa lo inquietava,  punto.

Poi c'era Ben, ossia il killer che era solito a uccidere i membri delle sette tramite computer e eggeggi elettronici, ma anche conosciuto in quella casa per aver ucciso l'amore che c'era tra loro due.
Lo aveva amato così tanto, ma alla fine era stata solo un'illusione per il povero Toby e lo aveva lasciato. A quanto pareva i killer non erano fatti per amare e lui lo aveva appena capito.

Quando sentí dei passi sottili arrivare dal corridoio pensó subito fosse qualcuno che si era appena svegliato e fu a che punto che anche lui si alzò dal letto.
Arrivò alla porta con passi incerti e stanchi e aprì la porta ritrovandosi davanti a essa la figura di una piccola bambina: l'abito sporco di alcune macchie di sangue, rosa e consumato, boccoli castani e delle righe di sangue che si diramavano dall'attaccatura dei cappeli fino ad arrivare alle guance.
La bambina fantasma in questione, Sally, lo stava guardando con quei dolci occhioni verdi e l'orsetto di pezza stretto tra le braccine sottili.

《Ho avuto un incubo.》
Sussurrò piano.

Toby fece un sospiro, avanzando di un passo e uscendo dalla stanza, per poi chiudersi la porta alle spalle.
《Vieni. Andiamo in cucina che ti preparo dei pancake.》
Lei gli sorrise di rimando per ringraziarlo e tese la piccola manina verso la sua direzione che lui andò a stringere.

Ricordava la prima volta in cui l'operatore l'aveva portata nella villa; era raggomitolata su se stessa, contro il petto dell'essere e lei inizialmente non si fidava di nessuno che non fosse una donna.
Stupro.
Aveva subito uno stupro da parte di suo zio che poi l'aveva uccisa.

L'operatore l'aveva riportata in vita, sotto forma di fantasma ed era stata destinata a vivere tutta l'esistenza nel corpo e con la mente di una bambina di otto anni. Con il passare del tempo la ragazzina aveva iniziato a fidarsi di tutto loro, prendendo confidenza con lui in particolare.

Spazio autrice

Buonasera ~~
Ed ecco qui il primo capitolo ufficiale della storia!
Spero che sia stata interessante questa prima introduzione  e pian piano gli altri personaggi verranno fuori.
Vi ricordo che potete anche seguirmi sulla mia pagina ig: wormhole10_ dove eventualmente pubblico ulteriori novità
Al prossimo capitolo !!

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