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T/n pov:
Mi lancio da un albero all'altro con una rapiditΓ disarmante.
Mi sento libera, ho come l'impressione di volare.
Il vento mi scompiglia i capelli e mi fa lacrimare un po' gli occhi.
Non posso darci troppa importanza, la mia concentrazione deve restare costante.
Per utilizzare l'apparecchiattura sono necessari vari requisiti, il piΓΉ importante di essi Γ¨ una forza fisica estremamente elevata che si puΓ² ottenere solo grazie ad un lungo allenamento.
Oltre a questo sono necessari grandi riflessi ed una buona percezione dello spazio, così da potersi muovere in aria centrando i bersagli con gli arpioni.
Come ultimo requisito, serve l'autocontrollo, in quanto non Γ¨ raro spaventarsi e perdere la luciditΓ quando si Γ¨ sospesi in aria.
Mi sposto rabida fendendo l'aria con le lame delle mie spade, cercando di colpire una sagoma di gigante.
Il colpo va a segno, ma non ho tempo per fermarmi ad esultare.
Ruoto su me stessa per aumentare l'intensitΓ del mio prossimo colpo, mentre mi dirigo verso l'ultimo ostacolo da abbattere.
Forse sto iniziando a finire il gas, perchΓ© la mia velocitΓ diminuisce in modo notevole e mantenere il controllo del movimento tridimensionale diventa piΓΉ complicato.
Con la coda dell'occhio noto qualcuno che si muove alle mie spalle, con alte probabilitΓ potrebbe essere Mikasa, ma non sono sicura.
Sono comunque determinata ad arrivare prima di lei, nulla di personale ovviamente, ma a volte sento il bisogno di dimostrare agli altri quanto valgo.
Spesso e volentieri sono condizionata dalle opinioni altrui anche se cerco di non farlo notare.
Mi piego leggermente in avanti, Γ¨ un metodo efficace per viaggiare piΓΉ veloci.
Lo svantaggio Γ¨ che la stabilitΓ puΓ² venire a mancare, perciΓ² devo stare attenta il doppio a ciΓ² che faccio.
Mi muovo da un albero all'altro senza problemi, finchΓ© non sento qualcuno avvicinarsi alle mie spalle.
Volto la testa solo per una frazione di secondo.
Γ poco tempo, ma basta per farmi perdere la concentrazione.
Sbando di lato, non facendo in tempo ad agganciarmi ad un altro albero.
Vedo solo un ramo sporgente e poi sento l'impatto.
Tento di aggrapparmi alla corteccia, per evitare di cadere da quella altezza.
Il mio tentativo Γ¨ quasi nullo, l'ultima cosa che vedo Γ¨ il duro suolo che si fa sempre piΓΉ vicino.
Che giornata di merda.
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Vedo un'esplosione, ma non una qualsiasi: Γ¨ quella del Wall Maria.
Cerco di correre, di urlare ma i miei piedi non si muovono e la mia bocca resta serrata.
Intorno a me rivivo la confusione generale di quel fatidico giorno. Le persone scappano terrorizzate dai giganti. Le urla e il caos si fanno sempre piΓΉ ovattate, finchΓ© l'unica cosa che riesco a sentire Γ¨ un acuto fischio nelle orecchie.
Provo un dolore lancinante alla testa, come se qualcuno stesse scavando dall'interno con un cucchiaino.
Mi copro il volto con le mani cadendo in ginocchio, mentre trattengo un conato di vomito.
Poi, senza un apparente senso logico, davanti a me compaiono i corpi senza vita dei miei amici.
Christa, Ymir, Bertholdt, Mikasa, Eren Armin,Sasha, Connie e persino quello che sembrerebbe il capitano Levi ricoperti di ferite mortali, stesi in una rossa pozza di sangue.
Provo a raggiungerli, ma man mano che mi avvicino si spostano sempre un po' piΓΉ in lΓ , costringendomi ad aumentare il passo.
I loro volti iniziano a deformarsi in spirali confuse, assumendo espressioni mostruose.
Provo la sensazione di cadere, avvolta tra fumo e oscuritΓ .
Sento un brivido corrermi lungo la spina dorsale, prima di svegliarmi sudata fradicia.
Apro gli occhi cercando di abituarmi alla forte luce, sbattendo le ciglia piΓΉ volte.
Mi passo una mano tra i capelli, mentre mi metto a sedere con non poche difficoltΓ .
La testa mi pulsa, e credo di avere una caviglia slogata, ma tutto sommato sto bene.
"Immagina se fossi morta, sul rapporto avrebbero dovuto scrivere come causa della morte: caduta da un albero".
Ok, in fin dei conti la mia autoironia non mi abbandona mai.
Avverto un certo languorino, così provo a mettermi in piedi per andare a mangiare qualcosa.
"La Sasha che Γ¨ in me si sta risvegliando".
Cerco di trattenere un urlo di dolore mentre appoggio la gamba fasciata a terra.
Mi aiuto con il bordo del letto, ma dopo alcuni tentativi riesco a muovere i primi passi.
Cammino appoggiandomi quasi interamente sulla gamba sana. Il mio passo Γ¨ goffo e scordinato.
Arrivo nella sala da pranzo, catturando l'attenzione di tutti.
Molte teste si voltano verso di me, ma non ci presto attenzione, ormai ci sono abituata.
Mi dirigo a passo spedito, se così si può definire date le mie condizioni, verso il tavolo in cui sono radunati i miei amici.
L'atmosfera Γ¨ famigliare: Mikasa Γ¨ silenziosa, ma tiene d'occhio Eren per tutto il tempo. Quest'ultimo sta litigando con Jean per qualche sciocchezza, mentre Sasha consuma quanto piΓΉ cibo possibile.
-Ehy ragazzi, che mi sono persa?- domando sedendomi a tavola e addentando un pezzo di pane.
Sogghignano con sguardi complici. Mi nascondono qualcosa.
-Mi spiegate che avete?- ripeto incuriosita dal loro atteggiamento.
Γ Armin il primo a parlare -Non credo tu voglia saperlo-.
-Invece devi dirmi tutto- replico iniziando ad innervosirmi leggermente.
-Prima perΓ² le cose importanti: come stai?- pone la domanda con molta gentilezza.
Nemmeno io ho fatto troppo caso alle mie condizioni, ma in fin dei conti sto bene -Sono ancora viva, direi che l'importante. Ma mi spieghi perché mi fissate così?- rispondo in modo spiccio, sono curiosa di sapere cosa li diverte così tanto.
-Preparati t/n, non credo sarai molto contenta-.
Ciaoooo,
Allora, vi giuro che ho finito di scrivere questo capitolo tipo cinque minuti prima di pubblicare. Non avevo idee, poi a caso mi sono seduta e ho dato sfogo alla mia fantasia.
Comunque non so mai cosa scrivere alla fine dei capitoli... quindi mi limiterΓ² a dirvi che forse domani non riuscirΓ² a pubblicare, ma ci proverΓ² comunque.
E niente, vedo a finire di studiare ππ«
BαΊ‘n Δang Δα»c truyα»n trΓͺn: AzTruyen.Top