24.𝙍𝙞𝙘𝙤𝙧𝙙𝙖
"Perché? Solo questo vorrei sapere... perché... perché... perché... perché..."
T/n pov:
-T/n, ci sei? Va tutto bene?- sento la voce di Sasha provenire da dietro alla porta.
"Bene" è esattamente l'ultima parola che userei in questo momento per definire il mio stato d'animo.
-Se con bene intendi spaventata, ansiosa, triste ed emozionata allo stesso tempo...allora sì: sto bene- urlo di rimando, finendo di legare i capelli in una coda alta un po' scompigliata.
-Senti non possiamo arrivare in ritardo, quindi vedi di sbrigarti.-
-Scusa Sasha, mi spieghi come facciamo ad arrivare in ritardo? Questo non è un appuntamento con i giganti...non ci stanno aspettando per prendere il tea- cerco di stemperare la tensione con le mie battute terribili.
-Ah giusto...vai a letto con il Capitano Levi, anche se arriveremo per ultime non ci dirà nulla- la sento sogghignare, nonostante la porta tra noi attutisca le sue parole.
Mi guardo allo specchio per l'ultima volta, cercando di sorridere.
"Questa sera sarò di nuovo qui, con Levi"
-Ti ho sentita sai?- rido mentre esco dalla stanza.
Ci ritroviamo faccia a faccia -E comunque non vado a letto proprio con nessuno- metto in chiaro, superandola e imboccando il corridoio.
-Può essere, ma non negare che c'è qualcosa tra voi. Pensi che nessuno si sia accorto delle vostre misteriose scomparse? Degli sguardi che vi lanciate? Amica mia, non si può nascondere l'evidenza- mi raggiunge rapida, infilando le mani in tasca.
Non ho niente con cui ribattere. Prima o poi dovrò comunque dirglielo...
"Forse più poi che prima" penso nella mia testa.
Il fatto di tenere segreta la nostra relazione rende tutto più emozionante. Eppure quando anche lui si sentirà pronto, vorrei farlo sapere ai miei amici.
-A cosa stai pensando?- mi interroga la mia amica.
-A nulla, sono solo un po' agitata per la missione. Tu? Come stai?- replico prendendola sottobraccio con fare amichevole.
-Sto bene, ma ho fame-
Soffoco una risata -Sei sempre la solita...ma è per questo che ti voglio bene-.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma in fin dei conti la mia vita non è poi così male.
Sono...felice? Si, credo proprio di esserlo finalmente.
____________________
Sento il vento che mi scompiglia i capelli, e l'adrenalina che si fa strada dentro di me crescendo ogni istante di più.
Ci fermiamo tutti di botto, mentre le alte mura ci si stagliano davanti, sovrastandoci con la loro imponenza.
Mi affianco con il cavallo a Levi, senza dire nulla. Per lui questa non è la prima missione, eppure mi sembra molto agitato...ho paura di essere io la causa. Si preoccupa per me, e per ciò che potrebbe capitarmi.
La sua presenza mi infonde coraggio e sicurezza. Vorrei prenderlo per mano, ma ci sono altre persone qui, perciò è meglio evitare.
Poco dietro di noi c'è Petra, che non smette di fissarlo. Sinceramente non mi dà più fastidio. È una semplice ragazza innamorata, come lo sono io.
Purtroppo però sono stata più fortunata di lei.
Aspetto con il fiato sospeso, mentre vedo il portone di fronte a me salire lentamente, rivelando i territori esterni alle mura.
Non sono mai stata fuori, ma so cosa aspettarmi. Sono preparata a tutto, senza contare la mia abilità da gigante, che potrebbe tornare utile.
Quando il portone è completamente spalancato, faccio partire al galoppo il mio cavallo, seguendo l'esempio di tutti gli altri.
Cerco lo sguardo di Levi di nuovo, tra tutti gli altri, e quando lo incontro l'ansia si placa un poco.
"A breve sarà tutto finito, e potremmo tornare a guardare il tramonto insieme" penso, stringendo le redini.
Trattengo il fiato, mentre passo attraverso il portone, senza guardarmi alle spalle.
Ora sono fuori, sono davvero fuori dalle mura.
Non posso crederci, mi sono immaginata talmente tanto questo momento che ora mi sembra strano viverlo per davvero.
Mi sento libera. Libera per la prima volta. Libera dalla gabbia che era la mia vita.
Levi pov:
Abbiamo deciso di adottare uno schieramento ad ampio raggio. In modo da essere separati a gruppi di due o tre persone, abbastanza lontani gli uni dagli altri, ma non sufficientemente per perderci di vista.
Ho esplicitamente chiesto di essere con t/n, usando la scusa della sua custodia che è stata affidata a me. In realtà il mio unico scopo è proteggerla, ed evitare che le possa accadere qualcosa.
Non siamo ancora molto lontani dalle mura, ma comunque mi sento troppo allo scoperto. Ogni volta che esco nel mondo esterno succede così.
Mi volto a guardare t/n, per assicurarmi che stia bene.
Non mi sembra terrorizzata, forse preoccupata, ma neanche così tanto.
"È più coraggiosa di quanto pensi, dovresti saperlo bene ormai".
Anche lei gira la testa verso di me, regalandomi uno dei suoi sorrisi. Annuisce piano, come per tranquillizzarmi.
Odio ammetterlo, ma ci riesce perfettamente.
-Ci proteggeremo a vicenda- ripete ad alta voce, più a sé stessa che a me.
-Certo mocciosa- rispondo, osservando i suoi lineamenti delicati.
Mentre sono ancora assorto a guardarla sento un botto alle nostre spalle, e mi volto d' istinto nella direzione da cui proviene il suono.
Alla nostra destra, qualcuno ha lanciato un fumogeno rosso, avvisandoci della presenza di un gigante. Chi l'ha lanciato si trova a circa cinquanta metri da noi.
Ci scambiamo uno sguardo veloce, entrambi consapevoli di ciò che dobbiamo fare.
In un attimo cambiamo direzione, per dirigerci ad aiutare i nostri compagni, messi alle strette da un classe 6 metri.
Si muove di giorno, perciò deve essere anomalo. Questo comporta una intelligenza superiore rispetto agli altri suoi simili.
Ne vedo arrivare altri due, da entrambi i lati, ma non dovrebbe essere difficile gestirli.
Sguaino le spade, pronto a colpire, e lo stesso fanno i miei compagni.
Abbatto il primo molto velocemente, senza perdere d'occhio t/n. Non se la cava male, per essere alla sua prima missione.
Non ho nemmeno il tempo di ripulire le mie lame, che un secondo gigante tenta di afferrarmi da dietro. Lo schivo, roteando le spade in aria per colpire anche lui.
-Levi! Ne arrivano altri!- senza il bisogno di voltarmi, capisco che siamo in difficoltà, dal tono di voce di t/n. Sta provando a mantenere la calma e i nervi saldi.
Altri quattro orrende creature si sono riunite intorno a noi, circondandoci completamente.
Urlo ai due soldati che erano qui di andare a chiamare i rinforzi. Non sono sicuro di riuscire a ammazzarli tutti da solo.
6 giganti, anche per un soldato ben addestrato come me, sono davvero molti.
"Non importa, devo farlo per t/n. Se devo rischiare la vita per lei lo farò. Come ci eravamo promessi"
T/n pov:
Cazzo, siamo circondati.
Ovunque io mi volti, in qualsiasi direzione io cerchi una via di fuga, loro ci sono. Con quegli occhi spaventosi e le espressioni disumane. Non possiamo fare nulla, se non temporeggiare aspettando i rinforzi.
L'unica cosa che mi dice il cervello in questo momento è di trasformarmi.
Forse così potrei guadagnare tempo per permettere a Levi di ucciderne il maggior numero possibile.
Ci sono buone probabilità che io muoia, però mi interessa ben poco.
"Non importa, devo farlo per Levi. Se devo rischiare la vita per lui lo farò. Come ci eravamo promessi".
Prima che possa pentirmi della mia scelta, uso la mia spada per tagliare profondamente la mia mano.
Una lacrima mi scorre lungo il viso "Ormai non puoi più tornare indietro".
Levi pov:
Dal primo momento in cui l'ho incontrata, ho capito che per lei fare la cosa giusta è sempre stato essenziale. Non importa come, perché e le difficoltà che dovrà affrontare: se si mette in testa qualcosa riuscirà a realizzarla.
Questo è ciò che penso mentre mi copro il volto, inondato dalla luce della sua trasformazione.
Avevo pregato che questo momento non sarebbe mai arrivato, eppure tutto è stato inutile.
L'unica cosa buona di ciò è che adesso ha catturato l'attenzione dei giganti che ci stavano attorno, creandomi le condizioni per farli fuori più velocemente.
Si avventano su t/n con una velocità disarmante, senza darle nemmeno il tempo di trasformarsi completamente.
Grido di rabbia. Non devo nemmeno azzardarsi a sfiorarla in mia presenza.
Si attaccano con i denti alle sue gambe da gigante, facendola cadere in avanti.
Si rimette in piedi, ma non riesce a scrollarseli di dosso.
Ne ammazzo uno, ma subito ne arrivano altri a sostituirlo. Forse la trasformazione di t/n li ha attirati tutti qui, ma non mi sembra il momento di pensarci.
Perde sangue da diversi punti del corpo, e si trascina a fatica il più lontano possibile dalle creature.
Mi sento impotente: nonostante i miei sforzi non riesco a fare nulla.
Non riesco a proteggere la persona a cui ho promesso non sarebbe mai accaduto niente.
Uno dei giganti più grossi la sbatte a terra con forza, mentre è occupata con quelli piccoli. Sento uno strano crack innaturale provenire da lei.
Non la vedo muoversi o alzarsi, e la rabbia mi acceca.
T/n pov:
Non riesco a respirare, i polmoni sono sterrati, una fitta acuta mi toglie il respiro.
Cerco di regolare il battito del mio cuore, agognando l'aria che sferza intorno a me. Credevo di poter controllare meglio la caduta, ma qualcosa deve essere andato storto.
Porto una mano tremante sulla pancia, toccando qualcosa di scivoloso e caldo.
"Merda" penso boccheggiando mentre un po' di aria mi torna nei polmoni.
Il mondo sembra crollare intorno a me, pezzo dopo pezzo. Tutto si frantuma davanti ai miei occhi.
Mi guardo intorno, cercando un appiglio, una certezza, qualcosa che possa salvarmi.
Levi pov:
Quando la vedo cadere a terra il mondo si ferma per qualche attimo, insieme al mio cuore.
Il fiato mi si blocca in gola, levandomi la capacità di proferire un qualunque suono.
Quando il rumore dello scontro mi riporta alla realtà ho come l'impressione di essere rimasto in apnea per ore.
Ho ucciso tutti i giganti che aveva intorno, preso da una furia improvvisa. I loro cadaveri giacciono davanti a me privi di vita.
L'aria entra con forza nei polmoni mentre mi precipito verso di lei facendomi strada con la spada "No, no, no, ti prego no" continuo a ripetere mentre il panico mi serra le viscere.
Quando la raggiungiungo un grido selvaggio esce dalla mia bocca, le ginocchia cedono e vado in frantumi.
La tiro fuori dal corpo da gigante, ancora semi-cosciente. È ricoperta da un liquido rosso, caldo e appiccicoso.
Il suo viso e rovesciato all'indietro, gli occhi spenti che guardano il cielo, il sangue ancora caldo scende a fiotti dal fianco. Mentre la tiro a me tutto intorno incomincia a girare e a diventare nero, il suo capo stretto in grembo.
Non mi guarda, ma percepisce la mia presenza -L-Levi...sei tu?- tossisce tra una parola e l'altra. Deve costarle uno sforzo tremendo.
-Sono qui t/n, non sforzarti ok? Andrà tutto bene- cerco con lo sguardo qualcuno che possa aiutarci, un posto sicuro in cui portarla, insomma: qualunque cosa che contribuisca a salvarla.
Mi porta delicatamente una mano vicina al viso, accarezzandolo -Lasciami qui, mettiti in salvo almeno tu-.
Le sue parole mi fanno soffrire ancora di più. Pensa davvero che sarei in grado di farlo? -No, io...- la mia voce è rotta dalla sofferenza -Io ti salverò... ricordi? Ci eravamo promessi di proteggerci a vicenda...-.
Mi posa un dito sulle labbra, zittendomi all'istante -Io..io...ti...ti.- dai suoi occhi iniziano a scorrere lacrime calde. -Io.....ti..ti amo Levi, non dimenticarlo mai per favore. Ricordati di me...di noi...-. Poggia la sua testa al mio petto, senza dire più nulla.
T/n pov:
La sua mano mi afferra la spalla e mi stringe a se.
"Va tutto bene" mi aggrappo a quelle poche parole mentre cerco di controllare il mio respiro, premuto contro la sua maglia che profuma di casa "Non ti lascio, va tutto bene".
Il mondo lentamente sembra ritornare al suo posto, facendosi più scuro e sfocato. Piccole lucciole danzano davanti ai miei
occhi.
L'ultima cosa che sento sono due braccia che mi sollevano, e l'aria che mi frusta la pelle. Se non fosse per il sangue perso avrei giurato di star volando.
Prima di essere completamente avvolta dal buio, quattro ultime parole giungono al mio orecchio "Anche io ti amo".
Sorrido e mi lascio finalmente andare, con la consapevolezza di averlo salvato.
Distribuiscono fazzoletti: 🤧🤧🤧🤧🤧🤧🤧🤧🤧🤧🤧🤧🤧🤧🤧
Prendete pure.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top