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T/n pov:

-Annie pretendo delle spiegazioni!- sono arrabbiata, non posso negarlo, ma cerco comunque di trattenermi.
Ho tutta l'aria di essere una che potrebbe far esplodere tutto ciΓ² che ha intorno con un solo sguardo.

Tutti gli altri stanno cenando, ma io ho chiesto ad Annie di parlare un secondo con lei in privato.
Siamo uscite fuori, al riparo da sguardi e orecchie indiscrete.

L'aria Γ¨ fresca, forse anche troppo per i miei gusti, ma il rumore delle cicale e le bellissime stelle ne valgono la pena.

-Che cosa vuoi sapere?- si sposta una ciocca di capelli biondi con noncuranza dietro all'orecchio. È evidentemente scocciata dalla situazione.

-Innanzitutto voglio capire se sei stata tu a mettere in giro strane voci su me e il capitano Levi- non so veramente come risponderΓ , magari la sto incolpando per una azione che non ha nemmeno compiuto.

-E anche se fosse? Cosa ti importa t/n? Ormai ciΓ² che Γ¨ fatto Γ¨ fatto- sposta lo sguardo da un punto all'altro senza soffermarsi su di me troppo a lungo.

In effetti non ha tutti i torti, cosa mi aspettavo? Le voci hanno giΓ  fatto il giro del campo, non posso farci nulla.

È inutile persino arrabbiarsi - Scusa Annie, perdona il modo in cui ti ho trattata- non è mai stato facile scusarsi per me, però persino il mio orgoglio ha un limite.

-Scuse accettate, ora posso tornare dentro? Fa freddo qui fuori- si sposta di qualche passo indietro mentre pronuncia queste parole, annuisco con la testa in segno di assenso.

Dopo qualche istante la seguo anche io, abbandonando la calma della sera per tornare nella chiassosa sala da pranzo.
Il rumore di piatti e posate viene quasi totalmente sommerso dal frastuono prodotto dalle voci delle reclute.

Levi pov:

Sono seduto alla scrivania, mentre sorseggio il mio tè nero con calma.
Mi torna alla mente ciΓ² che ho detto a quel cadetto oggi, Jean mi sembra.

Sono una persona che cerca sempre di mostrarsi calma, ma dopo aver udito il suo discorso con t/n ho sentito il sangue ribollirmi nelle vene.

Oltretutto so che qualcuno ha messo in giro delle strane voci su me e quella cadetta, cosa che potrebbe intaccare la mia reputazione.

Spero solo che sia un pettegolezzo di passaggio, che sparirΓ  proprio come Γ¨ arrivato.

Rileggo i rapporti che ho scritto oggi, passando le dita sulla ruvida carta.
A breve i cadetti dovranno scegliere il Corpo in cui entrare.

Devo ancora prendermi del tempo per stillare una classifica dei primi dieci, ma ho giΓ  una mia idea, perciΓ² ci metterΓ² poco.

Fa caldo in questa stanza, così decido di uscire a prendere una boccata d'aria fresca come ieri sera.
Questa volta farò attenzione a chi mi sta intorno, così che non possano girare altre voci false sul mio conto.

Mi alzo e apro la porta, percorro il lungo corridoio finchΓ© una folata di vento gelido non mi sferza il volto.
Respiro profondamente mentre cammino sul terreno cosparso di brina serale.

Alzo gli occhi per osservare meglio la luna, che risplende nel cielo.
Mi piace molto: Γ¨ bella ma fredda allo stesso tempo, e rimarrΓ  per sempre la mia unica compagna che non corro il rischio di veder morire.

Il mio fiato si condensa in nuvolette di vapore, che salgono rapide verso l'alto fino a scomparire.

Qui ad addestrare le reclute mi annoio a morte, voglio solo tornare a combattere i giganti nelle prime linee del Corpo di Ricerca.
È per questo che sono nato, è per questo che ho sacrificato tante delle mie forze.
Sicuramente non per guardare ragazzini sfracellarsi con il movimento tridimensionale.

Vengo bruscamente risvegliato dai miei pensieri quando sento dei rumori provenire da un albero in ombra dietro di me.
Potrebbe essere la stessa persona che ha spiato me e t/n ieri.

Mi avvicino di soppiatto, deciso a scoprire chi si nasconde nel buio.

Lo afferro per i polsi bloccando qualsiasi suo movimento.
Il mio avversario perΓ² Γ¨ abile, si libera dalla mia presa tirandomi un cazzotto dritto sul naso.

T/n pov:

-Si puΓ² sapere che fai!- urlo mentre guardo il capitano Levi che cerca di tamponare il sangue che gli cola dal naso.
L'ho colpito con molta forza, non sapendo chi avessi davanti.

-Mi dispiace...io non volevo...- questa Γ¨ in parte una bugia, visto che ho sferrato quel pugno con l'intento di mettere al tappeto il mio avversario.

PerΓ² cavolo, Γ¨ impazzito?
Mi ha davvero spaventata.

-Ottimo gancio destro cadetta- fa una pausa mentre riprende fiato -in questo caso sono io a dovermi scusare, credevo tu fossi un'altra persona, ma non ha importanza- parla piano, intanto che il suo naso diventa ogni secondo piΓΉ violaceo.

Restiamo in silenzio per qualche istante, dopo di che lui parla di nuovo -Cosa ci fai ancora fuori a quest'ora?-.

-Potrei fare la stessa domanda a te- replico appoggiando la schiena contro il tronco dell'albero che ho alle spalle.

-Fino a prova contraria io sono il tuo superiore, e le domande le faccio io- cerca di ricomporsi con risultati davvero scadenti.

Scoppio in una fragorosa risata, mentre mi fissa accigliato. Quando finalmente mi ricompongo cerco di parlare -La prossima volta magari dimmelo quando non avrai il naso quasi rotto e una faccia da cane bastonato- credo ricambi il mio sorriso, ma non sono sicura, Γ¨ troppo buio per dirlo.

Ha la manica della camicia completamente ricoperta di sangue e da quello che vedo la cosa lo sta irritando molto -Mocciosa, io resto comunque il soldato piΓΉ forte dell'umanitΓ  fino a prova contraria- parla con un tono quasi sarcastico.

-Certo, un soldato che si Γ¨ fatto sconfiggere da una cadetta- mi avvicino un po' a lui con discrezione, prima di continuare a parlare -Fammi vedere il naso, Γ¨ il minimo che io possa fare dopo averti colpito-.

Mi fissa, indeciso su cosa fare. Lentamente e con estrema riluttanza allontana la mano scoprendo il naso sanguinante.

-Non credo sia rotto, ma faresti meglio a farti dare una occhiata- senza accorgermene sono arrivata a pochi centimetri dal suo volto, così vicina a lui da poter sentire il suo respiro.

Rimaniamo fermi a fissarci per alcuni istanti dritti negli occhi.
Per pochi secondi il mondo si ferma ed io resto lì, persa nel suo sguardo.
Prima che la cosa diventi imbarazzante mi allontano rapida.

-Io ora devo andare, ti chiedo ancora scusa per il pugno in faccia- così dicendo mi volto di spalle, diretta in camera mia, con una domanda che mi martella in testa senza pietà: "avresti voluto baciarlo?".

Ciaoooo,
Come state?
Io sono un po' stanca questa sera, soprattutto perchΓ© ho appena finito di scrivere. Comunque spero ne sia valsa la pena.
Mi piace molto questo capitolo, probabilmente perchΓ© vediamo t/n e Levi avvicinarsi sempre di piΓΉ.
Non voglio fare spoiler, però nel prossimo capitolo credo che farò scegliere ai cadetti il Corpo in cui entrare...e da lì cambierà tutto.
Vi auguro una buona serata. Ci sentiamo domani ❀️
P.S sono sicura che tra qualche giorno revisionerΓ³ questo capitolo perchΓ© la parte finale non mi convince molto.

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