VIII; 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧

《Vogliamo solo aiutarti.》
Disse Alastor, facendo assottigliare gli occhi alla ragazza. Le dita erano ancora strette intorno all'arma e non aveva nessuna intenzione di lasciarla andare.
Solo dopo, Anthony si accorse che non fosse da sola; sdraiato alle sue ginocchia c'era un uomo, un po' più anziano che respirava a fatica con una mano premuta sul collo.
《Ti serve aiuto. Non sopravviverà per tanto.》
Alastor, con un mezzo sorriso, alzò il viso oltre la spalla della ragazza e spinse lo sguardo in direzione dell'uomo.

Lei fece uno scatto, avvolgendo le braccia intorno all'uomo e iniziò a sbisbigliare qualcosa a lui; Anthony non capí molto, la lingua non era la sua ma riuscì a udire però che quello fosse suo padre. Alla fine l'uomo annuì alla ragazza e lei poi alzò il viso verso
Alastor:《ci hanno aggredito...un uomo.. poi è scappato in quella direzione. Siamo riusciti a cavarcela.》
Alastor annuì, poi rimase un po'in silenzio e si sfilò la giacca passandola alla ragazza.

《Anthony scortali al monastero. Io cercherò quell'uomo.》

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Il biondino scortó i due al monastero giusto in tempo, siccome era scoppiata una tempesta; in quel momento, aveva fatto appoggiare l'uomo sul suo giaciglio di paglia e gli aveva anche portato delle coperte, dopo aver acceso delle candele per illuminare un po' la stanza.
《Ho portato dell'acqua.》
Appoggiò il bicchiere di vetro su un mobile e l'uomo si sporse verso di esso, allungando il braccio mentre con l'altra mano teneva stretta la grande coperta.
Allungando il collo, Anthony rabbrividì alla vista di un paio di fori rossi sull'uomo.

《Io...》
La ragazza si voltò verso di lui.
Sicuramente non sapevano dall'esistenza dei vampiri, lei aveva parlato di un uomo che lo avevano aggredito.
Non voleva rovinare loro l'esistenza però dovevano sapere se il vampiro gli avesse trasmesso il suo veleno.
Andò avanti e indietro per la stanza, si mise le braccia intrecciate al petto e stuzzicava il pollice con i denti dal nervoso. Gettava lo sguardo verso la finestra, come se cercasse di vedere Alastor apparire da un momento all'altro ma pioveva così tanto che non riusciva a vedere nulla se non un velo nero calato sulla finestra.

《Cazzo.》
Sibiló, spingendo la testa contro il vetro della finestra e facendo un sospiro pesante. Cosa poteva fare ? Non era addestrato così bene da battere un vampiro e salvare una fanciulla. Da suo padre tra l'altro. Lei lo avrebbe odiato a volta e avrebbe cercato la sua vendetta.
La capiva. Provava lo stesso sentimento di rabbia nei confronti del vampiro che aveva ucciso sua madre.
Perché erano così difficili le decisioni ?
Si passò la mano tra i capelli, spostandosi il lungo ciuffo sulla testa e liberandosi quindi la vista dall'ostacolo, ma quando alzò nuovamente la testa verso la finestra i capelli gli caddero nuovamente sul viso.

《Anthony.》
Sussultó quando sentí la voce della ragazza alle sue spalle, cosa che lo fece subito girare verso di lei.
Lo stava osservando preoccupata, le mani intrecciate sul grembo che stava muovendo nervosamente.
《Papà ha la febbre alta ...》

Sussurrò; lì capí che fosse la fine, che Alastor doveva sbrigarsi il prima possibile a tornare.
Una volta gli aveva detto che i vampiri prima di trasformarsi, da umani il calore del loro corpo aumenta a dismisura e poi si raffreddano subito. La loro pelle diventa più chiara, i loro canini si allungano e anche il colore dei loro occhi: diventano dei burattini senza una coscienza, solo assetati di sangue.
Ed era una questione di minuti per loro prima che l'uomo si trasformasse completamente.

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