VII; 𝐕𝐚𝐠𝐚𝐭𝐡𝐚


Il corpo nudo e sottile di Anthony era illuminato dalla luce tremolante della candela, si ergeva dritto sulle cosce del vescovo. Lo sguardo del maggiore era impegnato a percorrere ogni singolo lembo di pelle umido ancora dall'acqua, andava a ripassarlo con le dita, così lento che al minore vennero dei brividi  forti tanto da fargli inarcare la schiena.
Nonostante impugnasse delle armi di vario tipo, le mani di Sir Alastor erano così lisce e prive di calli.
Ogni tocco lo mandava in paradiso e lo faceva sospirare dal piacere; Alastor non era come tutti gli amanti che aveva avuto in passato e che erano stati nelle sue stanze, così rudi e non si erano mai preoccupati di fargli del male.
Alastor era così attento, lo stava studiando così come studiava tutti quei casi, stava capendo quale fosse il suo punto più debole e lo trovò solo quando gli accarezzò l'interno coscia con le dita.
Anthony sussultó appena, lasciandosi scappare un ulteriore ansito e il maggiore lo guardava con quegli occhi stretti in due fessure.
Le dita subito scivolarono verso i pantaloni mentre posizionó il ragazzo seduto sul bordo della scrivania, con un braccio spostò tutti i fogli di lato e anche la candela, infine lasciò cadere le braghe a terra così come anche i mutandoni.
Poi si sfilò la giacca e si allentó i bottoni del panciotto.

Le dita ossute di Alastor immediatamente scivolarono verso l'interno coscia del biondino, trovando la sua entrata subito e stuzzicandola con i polpastrelli.
Alastor ci sapeva davvero fare; non era così disinteressato come dava a vedere.

《Anthony,  la tua entrata è così stretta ...》Sussurrò Alastor infilando il primo dito che fece inarcare con la schiena il ragazzo.

《Fidati che li dentro è entrati qualcosa di più grosso di un semplice dito. 》
Disse a sua volta il ragazzo, con voce bassa e ansante, strinse poi le gambe intorno, al suo braccio e si spinse con il bacino verso il suo dito iniziandolo a cavalcare.
《Oh Alastor ...》
Genette; lo sguardo del castano scorreva sul corpo di Anthony concentrato su ogni suo singolo movimento, ogni muscolo contratto. Gli occhi dell'altro erano chiusi dal piacere mentre le mani strette in due pugni  appoggiate sulla superficie del tavolo.

Il rumore di bagnato impregnava sia le sue orecchie che i muri circostanti. Il viso eccitato di Anthony era illuminato dalla candela, una luce flebile che metteva in risalto solo poche cose del suo corpo scoperto.
Spinse il dito a fondo, mordendosi le labbra e ne aggiunse un secondo, muovendoli insieme con rotazioni delle dita e affondi ben assestati verso quel punto più debole e sensibile della sua prostata.

Il minore gemeva, si attorcigliava e inarcava la schiena per il piacere che provava.

Ma il momento venne interrotto; l'eccitazione svanì e sulle loro facce caló un velo di serietà,  quando udirono un urlo prorompere da fuori e spezzare il silenzio.
Era l'urlo di una donna.

Alastor si allontanò subito e si infilò subito le braghe e la giacca, con il fiatone. Anthony invece recuperó subito i vestiti che l'altro gli aveva dato.
L'eccitazione era ormai un ricordo lontano, soppiantata da una preoccupazione che portò subito i due a uscire da quel monastero isolato e a inoltrarsi nella scura e fitta foresta; la nebbia di quel pomeriggio non era svanita ma era diventata più cupa con il calare della notte e aveva preso la forma di svariati mostri della notte che sembravano osservarli con quegli occhietti rossi che facevano rabbrividire il ragazzo.
Anthony dovette stringersi nelle spalle e appoggiarsi le mani sulle braccia; l'aria era gelida anche, Alastor lo aveva fornito solo di vestiti sottili e leggeri. Gli aveva dato una camicia in lino bianco e un pantalone sottile e chiaro color mattone, munito di bretelle nere che aveva lasciato appese ai lati delle gambe per la fretta. Inoltre era anche uscito scalzo.

La foresta si fece più fitta, piano piano che si addentrarono al centro della stessa.
Arrivarono al centro della foresta; c'era una ragazzina: non riusciva a vederla molto bene, c'era troppa oscurità.
Piangeva, la sentiva singhiozzare. A terra. vide solo una massa di lunghi capelli scuri.
Alastor si avvicinò a lei, lentamente.
《Mia cara...》

Anthony vide la ragazza alzare il viso; tra le dita brillava qualcosa, un'arma. Un piccolo coltello che puntó  verso Alastor《allontanati.》 Ringhió lei, prontamente. Non era di quelle parti, aveva un accento troppo marcato e straniero per venire da lì, poi i suoi vestiti erano troppo consunti  e sporchi e la sua pelle...era scura.
Sì,  decisamente era straniera.

Spazio autrice

Ed ecco Vaggie, ho messo anche la sua scheda pg all'inizio del libro!

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