❥33.

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Hana quella mattina aprì gli occhi decisa; fissò il soffitto senza nemmeno sbattere le palpebre, mille pensieri vagavano nella sua mente.

Questa non sono io.

Non resterò chiusa qua a piangere per un demente.

Ma poi cosa pensavo? Di giocare a fare la fidanzatina felice di Kim Taehyung?

La mora assottigliò lo sguardo, piangere per un ragazzo con cui stava assieme da così poco tempo?
Non era lei quella, non era così fragile.
Si era innamorata di Taehyung, questo Hana lo aveva compreso chiaramente, ma non aveva intenzione di continuare a piangersi addosso perché il suo prima finto, poi vero, adesso ex ragazzo era stato un debole ed aveva ceduto alle avances di Jeon Iseul.

"Hana... come ti senti?" Mei chiese a bassa voce, intimorita dalla risposta.

La sera prima Hana si era sfogata con la castana, aveva buttato fuori tutto quel che si era tenuta dentro.
Piangendo e ingurgitando cucchiaiate di gelato al cioccolato, la più alta era stata sincera con Mei e aveva ammesso ciò che provava veramente per Kim Taehyung.
L'amica l'aveva ascoltata con gli occhi lucidi, triste di vedere quella ragazza che per lei era come una sorella, piangere e soffrire per un altro ragazzo.
Mei aveva già visto quanto Hana avesse sofferto per Jimin, e sperava davvero con tutto il cuore che la storia non si ripetesse con Taehyung, ma invano.

"Benissimo." Rispose Hana che balzò dal letto, dirigendosi rapidamente in bagno per farsi una veloce doccia.
Mei sospirò, sapeva bene che la sua migliore amica le avesse appena mentito.

Hana ci mise poco a lavarsi, uscì dal bagno con l'asciugamano legato sopra il busto e aprì l'armadio per scegliere i vestiti che avrebbe voluto indossare oggi.

"Sai... potresti prenderti un altro giorno di pausa, puoi permetterti di saltare le lezioni anche oggi Hana..." Mei borbottò, convinta che alla più alta non avrebbe fatto male prendersi un altro giorno per dedicarsi a sé stessa.

"Perché dovrei?" Hana rispose, con la coda dell'occhio sbirciò Mei, le sue sopracciglia erano aggrottate.

"Perché... non so, penso che ti farebbe bene."

"Mei, sto bene. Okay? Non preoccuparti, sto alla grande." Hana le sorrise e tornò ad osservare i vari indumenti.

Mei arricciò il labbro, non avrebbe di certo dimenticato tutte le lacrime che l'amica aveva versato la sera precedente, però decise di non insistere e di lasciare che Hana facesse ciò che si sentiva di fare.
La castana sgranò gli occhi però quando vide che outfit aveva deciso di indossare quel giorno la ragazza dai capelli neri.

"Ehm... Hana?"

Hana si voltò confusa, lanciò un'occhiata interrogativa a Mei.
La più bassa si prese un momento per osservare la figura dell'amica; Hana aveva messo un paio di shorts di pelle nera forse fin troppo stretti, il suo sedere era messo in risalto dal tessuto così attillato.
Le gambe erano avvolte da un paio di calze a rete, stivali alti, anch'essi neri col tacco occupavano i piedi.
Il busto era coperto da un top di jeans scollato, le clavicole sensuali e il solco dei seni era in bella vista.
Mei deglutì.

"Che c'è?"

"Non... non ti sembra un po' troppo... scoperto? Cioè voglio dire, fa freddo." Mei balbettò, ovviamente sapeva che Hana era libera di vestirsi come voleva, ma si agghindava così solamente quando andava ad una festa o in discoteca.

"Metterò la giacca tranquilla, non voglio mica morire congelata." Hana alzò le spalle e cominciò a truccarsi.

"Non sentirai freddo alle gambe?"

"Dentro le aule fa sempre caldo." Hana ribatté mentre era intenta a scegliere tra i vari trucchi posizionati sul comò.

Di solito la ragazza adottava un trucco semplice, quella mattina invece Hana usò l'eyeliner, un ombretto scuro ed esagerò con il mascara.
La fanciulla guardò il rossetto rosso, indecisa se metterlo o meno perché voleva apparire sexy, non un clown per il troppo trucco.

"Mei... rossetto sì o no?" Hana mostrò il cosmetico alla castana che storse la bocca.

"Mh... non so... prova a metterlo e vediamo, se è troppo lo levi." Mei suggerì, aveva già capito le intenzioni della sua amica.

La più bassa era seriamente preoccupata che Hana potesse prendersi un raffreddore, ma se mostrarsi così provocante e sensuale per far vedere a Taehyung cos'avesse perso l'avrebbe aiutata ad andare avanti, allora Mei l'avrebbe assecondata.
Hana tinse le sue labbra di quel rosso scuro, una tonalità molto attraente. Su di lei stava meravigliosamente.

"Che ne dici?" Hana si girò verso Mei che le sorrise.

"Sei sexy da far paura."

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"Stamattina Taehyung è uscito senza neanche mangiare." Jin borbottò un po' preoccupato.

"Tranquillo hyung... avrà fatto colazione da qualche altra parte." Ribatté Namjoon.

"Non capisco perché ci stia evitando... non lo odiamo, è vero che ha sbagliato ma di certo non smettiamo di essere suoi amici per quel che è successo tra lui, Hana e Iseul." Jin ragionò ad alta voce, dispiaciuto che l'atmosfera in casa fosse diventata così pesante e irrespirabile.

"Probabilmente sta solo cercando di evitare Jimin." Namjoon sospirò.

"Tu Kookie che dici?" Jin si voltò verso il maknae ma quest'ultimo gli rivolse un'occhiata gelida.

"Sta bene, non dovreste preoccuparvi per lui." Replicò freddamente il corvino che affrettò il passo e superò subito i due.

"È sempre più nervoso..." Hoseok borbottò, triste ma anche stanco di vedere Jungkook così schivo.

"È normale, sua sorella è una putta-"

"Yoongi." Namjoon e Jin bloccarono l'amico, consci che stesse per rivolgere l'ennesimo insulto verso Iseul.

"Ho ragione io, non dite che non è vero." Yoongi borbottò, gli altri tre alzarono gli occhi al cielo.

"A proposito... Jimin?"

"Si è fermato a comprare le sigarette, ci raggiungerà."

"Mi chiedo se sia ancora incazzato con Taehyung..." Namjoon diede voce al suo pensiero.

"Ieri lo era." Rispose Hoseok.

"Con tutto il bene che voglio a Jimin... non dovrebbe immischiarsi e non dovrebbe andare a rompere le palle a Tae, lui per me ha fatto di peggio. E sappiamo tutti di cosa sto parlando." Jin asserì cupamente.

Il più anziano del gruppo voleva bene a tutti i suoi amici, non faceva distinzioni; e in una situazione simile Jin riusciva ad essere molto oggettivo.
Jimin aveva tradito Hana dopo quasi due anni di relazione e ancora non aveva avuto il coraggio di dirglielo, anzi per mesi la mora aveva creduto che Jimin avesse rotto con lei per il suo atteggiamento troppo geloso, cosa assolutamente non vera.
Non solo Jimin l'aveva tradita, l'aveva pure fatta sentire in colpa per la fine della loro storia.

Dall'altra parte, Taehyung aveva sempre provato qualcosa per Iseul... tutti loro ne erano a conoscenza.
Aveva sbagliato comunque, aveva deciso di mettersi con Hana nonostante la confusione che aleggiava dentro la sua testa, ma il fatto che avesse ammesso i suoi errori e ne avesse parlato apertamente a lei, con il cuore in mano gli faceva onore.
Quando Hana aveva raccontato tutto a Mei la sera prima, la castana lo aveva spiegato in parole povere a Jin, che era rimasto piacevolmente sorpreso dal comportamento di Taehyung.

"Secondo voi Hana oggi ci sarà?" Hoseok domandò, un po' intimorito all'idea di avere Hana, Jimin, Taehyung e Iseul dentro la stessa stanza.

"Sì verrà, ho sentito Mei prima."

"La stronza c'è." Yoongi fece notare agli altri la presenza di Iseul, non molto distante da loro.

"La discussione che ha avuto ieri con Jimin ha fatto il giro dell'università." Namjoon sospirò, sperò fortemente che l'informazione non giungesse alle orecchie di Hana e Taehyung.

"Ma certo... ovvio, qui nessuno si fa i cazzi propri." Jin sibilò infastidito.

"Ecco uno che non si fa mai i cazzi suoi." Yoongi fece un cenno con la testa, l'amico di Namjoon, Jackson, li stava raggiungendo assieme ad un altro loro compagno di corsi, Youngjae.

"Ehi ragazzi!" Jackson salutò allegramente il gruppo che ricambiò, meno che Yoongi; quest'ultimo non aveva mai socializzato granché con gli altri studenti.

"Sapevate che oggi è il compleanno di Mark?"

"No, non siamo come te che sappiamo tutto di tutti." Namjoon prese in giro l'amico, che ridacchiò divertito.

"E comunque non importa un cazzo a nessu-" Hoseok diede una gomitata a Yoongi ma ormai Jackson lo aveva già sentito.

"Min, simpatico come un calcio nelle palle."

"Sì, me lo dicono spesso."

"Andiamo al dunque... siamo invitati immagino." Jin sospirò, non era molto entusiasta di partecipare all'ennesima festa organizzata come scusa solo per far casino.

"A casa di Youngjae stasera. Non potete manca- ehi... quella è Hana?"

I ragazzi seguirono lo sguardo di Jackson e si voltarono; Jin e Hoseok sgranarono gli occhi, a Namjoon quasi caddero fuori dalle orbite. Yoongi invece ammirò spudoratamente le lunghe gambe di Hana avvolte nella rete, senza farsi troppi problemi.

Hana aveva fatto il suo ingresso insieme a Mei; non appena entrata, la prima cosa che fece fu quella di togliersi la giacca per mostrare il top attillato che risaltava il suo busto snello e tonico.
Namjoon fissò il volto perfettamente truccato della ragazza, per lui Hana era sempre bellissima, ma quel giorno era più sexy che mai.

"Che bomba." Jackson commentò sottovoce.

"Una bomba che farei scoppiare volentieri sotto di me." Youngjae rise, ma l'occhiata severa di Namjoon lo rimise al suo posto.

Quando Hana vide Namjoon gli sorrise, lei e Mei raggiunsero subito lui e gli altri ragazzi.
Tutti gli altri studenti si erano voltati a guardare la mora mentre percorreva il lungo corridoio; a parte qualche sguardo seccato e invidioso di alcune ragazze, i presenti guardavano il corpo di Hana con l'acquolina in bocca, deglutendo per idratare le loro gole secche.
Iseul si allontanò non appena scorse la figura di Hana; era rimasta particolarmente scottata dalle parole che Jimin le aveva rivolto il giorno precedente, non aveva né la forza, né la voglia di affrontare anche la più giovane.

"Buongiorno a tutti!" La mora salutò i quattro maschi, consapevole di avere gli occhi di tutti puntati su di sé.

"Buongiorno a te." Yoongi sussurrò, con i suoi occhi ancora fermi sulle gambe scoperte della fanciulla.

"Hyung." Hoseok di nuovo tirò una gomitata al fianco del più grande.

"Hana... come stai?" Namjoon chiese dolcemente, Hana stava per rispondere quando Jackson si mise in mezzo.

"Hana non puoi mancare alla festa di stasera! Tu e Mei dovreste esserci assolutamente."

Mei inarcò un sopracciglio, guardò Jin che scosse la testa per farle capire che qualsiasi cosa pronunciata dal ragazzo dai capelli neri fosse solo una cavolata.

"Oh, organizzi una festa?" Hana domandò, stranamente interessata.

"A casa sua, è il compleanno di Mark."

"E tu sei ovviamente invitata." Youngjae disse, fece l'occhiolino alla più piccola che sorrise divertita.

"Non penso che Hana voglia-"

"Va bene. Ci sarò." Hana parlò sopra Namjoon, che guardò la sua amica incredulo. Non si aspettava di vederla così tranquilla, non dopo quel che le era capitato con Taehyung.

"Aspetta... sicura? Perché non devi-"

"Andiamo Joon è solo una festa! Dov'è il problema? Voi ci sarete vero?"

Namjoon guardò Jin in cerca d'aiuto ma il maggiore alzò le spalle, voleva tirarsene fuori dal discorso. Poi guardò Hoseok e quest'ultimo messo alle strette dallo sguardo pungente del coetaneo, parlò.

"Per me possiamo andare..." Il rosso borbottò, Namjoon si morse l'interno della guancia, pensieroso.

"Oh andiamo Joonie! Non deludermi!" Jackson sbatté una mano sulla schiena del più alto.

"Sinceramente non muoio dalla voglia... ma okay, ci saremo." Namjoon sospirò, alla fine aveva accettato.

Il ragazzo dai capelli malva aveva accettato solamente perché non si fidava a lasciar andare Hana da sola; sapeva che Mei non sarebbe potuta stare vicina a lei per tutto il tempo.
E quella mattina Hana agli occhi di Namjoon sembrava un'altra persona, il più alto era sinceramente preoccupato per lei.

"Perfetto, vi aspettiamo!" Jackson sorrise e salutò tutti, ma Youngjae non si limitò a quello. Prima di andarsene fece un altro occhiolino ad Hana che aggrottò la fronte, aveva capito benissimo che quel tipo ci stesse provando con lei.

"Bastano delle calze a rete per far diventare un imbecille, ancora più imbecille." Hana sussurrò all'orecchio di Mei che ridacchiando, annuì.

Il gruppo poi cominciò a dividersi, ognuno doveva seguire la propria lezione e si diedero appuntamento per la pausa pranzo.
Hana si avviò verso l'aula ma la voce di Namjoon la bloccò.

"C'era qualcosa che volevi dirmi?"

Namjoon si grattò la nuca imbarazzato, avrebbe voluto parlare sinceramente all'amica, dirle che non c'era bisogno di agghindarsi in quel modo per mostrarsi forte e potente di fronte agli altri ma dentro di lui crebbe una sensazione di disagio.
Non voleva farla innervosire, e sapeva che toccato l'argomento Hana si sarebbe potuta infastidire.

"Io... ecco..."

"Ce l'hai con me perché non ti ho più risposto ieri vero? Mi spiace... non ero proprio in vena. Scusami."

"Ma no! Non è per quello... è che..." Gli occhi di Namjoon scorsero ripetutamente la sensuale figura della più bassa, gli indumenti abbracciavano perfettamente il suo corpo privo di imperfezioni.

Quando lo sguardo del maschio risalì e notò un sorriso compiaciuto sulle labbra rosso fuoco di Hana, Namjoon tossì sempre più imbarazzato, conscio che la mora avesse capito i suoi pensieri.

"Non senti freddo?" Namjoon tergiversò.

"Mh... dai vai dritto al punto. Vuoi chiedermi perché sono vestita così vero? Dato che di solito indosso vestiti più sobri."

"So perché sei vestita così." Namjoon serrò la mascella.

"Bene. Se lo sai allora lasciami fare." Hana borbottò e si voltò.

Mentre si allontanava da Namjoon la fanciulla sorrise intenerita per il suo atteggiamento così dolce e preoccupato.

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"Hai già visto Hana?" Yoongi domandò a Jimin nella sala mensa, non appena il più giovane si unì al gruppo.

"Oggi ancora no... non pensavo sarebbe venuta."

"È venuta invece."

"È venuta e indossa degli shorts molto... shorts." Hoseok tossì, le sue guance si imporporarono non appena rimembrò i pantaloncini cortissimi della ragazza.

"In che senso?" Jimin assottigliò gli occhi, incuriosito.

"Nel senso che se fosse venuta in mutande sarebbe stato uguale." Yoongi ribatté.

"Ragazzi... è ovvio che stia facendo così per far vedere che non gliene frega niente di quel che è successo e che sta già andando avanti." Namjoon spiegò, sicurissimo che in realtà fosse il contrario.

"La ammiro. Si è presentata affrontando tutti a testa alta, consapevole che l'intera università la stia vedendo come la cornuta di turno." Hoseok commentò a bassa voce.

"Quel che è successo tra quei tre è il gossip del momento. Tra qualche settimana tutti questi idioti parleranno d'altro e si saranno dimenticati di questo triangolo del cazzo." Jimin replicò, non contento che la vicenda fosse sulla bocca di tutti.

"Non solo loro tre, anche la discussione che hai avuto con Iseul ieri è un argomento molto chiacchierato." Namjoon aggiunse.

"Discussione? Non hanno discusso, Jimin l'ha direttamente massacrata." Yoongi sogghignò compiaciuto.

"Zitti zitti sta arrivando Kook." Jin zittì gli altri non appena scorse la figura del maknae.

"Ehi... qualcuno ha visto Tae?" Namjoon chiese ma ognuno negò col capo.

"Non è venuto a lezione? Stamattina a casa non c'era... era partito presto." Yoongi borbottò.

"Vi sta evitando." Jungkook fece sapere mentre si sedette al fianco di Jimin.

"Ci? Tutti noi?" Jin inarcò un sopracciglio confuso ma anche un po' allarmato.

"Ha paura della vostra reazione... e non vuole litigare. Specialmente con uno di voi."

"Perché guardi me?" Jimin alzò un sopracciglio, Jungkook gli lanciò un'occhiata fine.

"Secondo te perché hyu-" La voce di Jungkook gli morì in gola e i suoi occhi a cerbiatto si ingrandirono vistosamente non appena individuò Hana. Anzi, non appena notò il suo outfit.

Vedendo Jungkook fare scena muta, Jimin seguì il suo sguardo per vedere cos'avesse visto di così tanto sconvolgente per farlo ammutolire in quel modo. E quando anche lui vide la sua ex avanzare verso il loro tavolo, sbiancò.

I passi decisi di Hana tentennarono, la mora vide Jimin seduto assieme a tutti gli altri e mentalmente si rimproverò poiché si era momentaneamente dimenticata del suo ex.
Era così tanto concentrata sul rivedere Taehyung, che Jimin e quel che aveva fatto l'altro giorno era passato in secondo piano.
Ma adesso che lo aveva a solo qualche metro di distanza da lei, i ricordi si fecero vividi nella sua mente, e la sensazione delle sue mani sul suo corpo e della sua bocca che si modellava prepotentemente sulla sua senza il suo consenso, la travolse come un fiume in piena.

"Mi sono scordata di prendere da bere." Hana sussurrò.

"Ho preso io l'acqua per tutte e due." Mei prontamente rispose.

"Ho voglia di thè... torno subito, tu intanto vai. Raggiungi Jin e gli altri."

Non appena Hana fece dietrofront, Jimin capì e si alzò. La raggiunse in meno di un secondo.
La mora con la coda dell'occhio notò il maschio avvicinarsi a lei, sospirò stancamente; non aveva voglia di discutere con lui.
Era sinceramente esausta, aveva già i suoi problemi con Taehyung e sperava che Jimin potesse comprendere il suo stato d'animo tanto da lasciarla in pace, e invece...

"Jimin ti prego... no." Hana sibilò a fil di voce, il ragazzo si posizionò in fila dietro di lei.

"Non possiamo nemmeno parlare?" Lui le sussurrò all'orecchio.

Un'azione che in passato la faceva tremare, le procurava brividi lungo la schiena... ma che al giorno d'oggi non le causava più alcun effetto.
Almeno, non le faceva più effetto se quell'azione veniva compiuta da Jimin.

"Ci abbiamo già provato e non è finita bene."

"Hana per favore... ascoltami, solo per un momento."

"Non ti voglio ascoltare, tanto quelle che escono dalla tua bocca sono solo stronzate." La mora mormorò cupamente, Jimin rammaricato chinò il suo sguardo.

"Quindi... non vuoi nemmeno accettare le mie scuse?"

A quel punto Hana si girò scocciata, gli occhi di lei erano intrisi di ghiaccio ma una scintilla bruciava pericolosamente al loro interno.

"Scuse per cosa? Per essermi saltato addosso contro la mia volontà? O per avermi fatto soffrire ancora di più dicendomi che lui stava da Iseul e di me non gliene fregava un cavolo? Scommetto che sarai felice di aver confermato la tua teoria ora che non stiamo più insieme. In fondo lo avevi detto no? Che io e Taehyung non saremmo durati molto. Fammi il piacere Jimin, risparmiami le tue cazzate, perché ne sono già piena."

"Hana... vederti soffrire era proprio l'ultima cosa che volevo."

"Divertente che tu lo dica, dato che sei stato il primo." Hana sputò con tono acido e si rigirò.

Jimin rimase immobile in quello stesso punto, indeciso su cosa dire o fare.
I suoi occhi si abbassarono sul sedere stretto in quegli shorts inguinali, il maschio dovette reprimere i pensieri libidinosi che nacquero involontariamente dentro la sua testa.

"Sai... Taehyung non è venuto oggi. Quindi potevi evitare di vestirti così." Jimin commentò, conscio che quelle parole avrebbero solamente innalzato la rabbia di Hana.
E infatti la ragazza si voltò di nuovo, fortemente alterata.

"Non mi sono vestita così per Taehyung. Pensi davvero che io lo abbia fatto per attirare la sua attenzione?"

"Sì, altrimenti non saresti così incazzata." Jimin ribatté, un sorrisino provocatorio si formò sulle sue labbra carnose.

"Scemo, è la tua presenza che mi fa incazzare."

"Oh... sono onorato di farti ancora questo effetto."

"Con tutte le cazzate che fai è impossibile non essere arrabbiati con te, credimi."

"Che cazzo devo fare Hana? Dimmelo tu! Ho provato a chiederti scusa, e tu non vuoi nemmeno questo!"

"Stammi lontano! Ecco cosa devi fare!"

Jimin soffiò aria dalle narici, si era innervosito anche lui ma non poteva ribattere ancora, Hana aveva tutto il diritto di essere arrabbiata e lui lo sapeva.
Il maggiore indietreggiò lentamente, i suoi occhi erano ancora puntati su quelli brucianti della ragazza.

"Non fare come lei... non diventare come lei, tu sei superiore Hana." Jimin borbottò a bassa voce.

"Di che diavolo stai parlando?"

"Sei vestita esattamente come Iseul. Non è che vestendoti e truccandoti così, riavrai Taehyung indietro."

Quelle parole furono la goccia che fece traboccare il vaso.
Hana uscì dalla fila e raggiunse rapidamente Jimin, si fermò ad un palmo dal suo naso.

"Mettitelo bene in testa. Mi vesto come cazzo voglio. Mi sono vestita così per me stessa, per dimostrare che non sono diventata una triste piagnucolona perché il fidanzato mi ha messo le corna. Mi sono vestita così per far vedere che ho tutte le carte in regola per essere migliore di Taehyung e sì, pure di Iseul. E onestamente, l'ho fatto anche perché cazzo, sono dannatamente sexy. È giusto che tutti lo vedano."

Jimin stava per ribattere ma Hana non gli diede il permesso; quest'ultima avvicinò maggiormente il viso al suo, i nasi si sfiorarono e le labbra quasi si toccarono.
Il più grande avvertì il battito del suo cuore battere all'impazzata, e qualcos'altro stava pulsando nell'avere la fanciulla così vicina a sé.
Hana al contrario, non stava provando assolutamente nulla.

"Se domani volessi venire qua con addosso una minigonna che non copre un emerito cazzo, la metterei senza farmi problemi, senza ascoltare i commenti delle altre persone. E tu non sei nessuno per dirmi che non posso vestirmi in quel modo, anche se fossimo ancora fidanzati non ti avrei ascoltato comunque, pensi che ti ascolterei adesso?"

"Hana-"

"Chissà, magari sotto quella minigonna potrei indossare quel perizoma lilla che ti piaceva tanto... sì, quello con gli strass sul culo." Hana sogghignò e si girò definitivamente, ma solo per uscire dalla sala mensa.

Ma la mora non andò tanto lontana; di fronte a lei, poco distante da dove si trovava c'era Iseul.
Lo sguardo già infuocato della più giovane si riversò in quello della bionda; per la prima volta Hana notò un tipo diverso di emozione riflettersi negli occhi solitamente avvelenati ed egocentrici della nemica.
Timore, agitazione. Iseul sembrava altamente turbata.

Jimin si girò, vide che Hana si era bloccata, che non si fosse allontanata granché da lui e dopo aver osservato per bene comprese il perché.
Il ragazzo non poté fare a meno di notare il pugno della ex chiuso con forza, le nocche erano pallide dalla tanta pressione che la mano stava esercitando.
Jimin deglutì, intimorito da quel che la ragazza avrebbe potuto fare... quel giorno Hana le sembrava del tutto fuori controllo.

Fu così veloce che Jimin non riuscì a fermarla in tempo.
Conscia di avere gli sguardi di quasi tutte le persone presenti fermi su di sé, Hana se ne fregò totalmente e con passi grandi e veloci raggiunse Iseul.
Il secondo dopo, lo schiocco sonoro dello schiaffo che tirò alla bionda echeggiò per tutta la sala.

Jimin si mosse rapidamente, le mani afferrarono la vita di Hana per allontanarla subito da Iseul.
Namjoon e Mei ancora increduli si alzarono e corsero verso l'amica.
Erano rimasti tutti con la bocca spalancata, tutti tranne Yoongi, che sorrideva divertito come se stesse guardando una commedia al cinema.

"Hana!" Jimin circondò il busto della mora per attirarlo a sé e mettere distanza tra lei e Iseul.

Era vero che anche lui non sopportava Iseul, la odiava e quel che le aveva detto il giorno prima ne era una prova; ma alzare le mani non avrebbe risolto nulla.
Solo in quel momento Jimin si rese conto che pure lui aveva tirato un pugno a Taehyung sere fa, era l'ultimo che avrebbe dovuto fare la paternale alla più piccola.

"Lasciami!" Hana esclamò furiosa, ma Jimin se possibile la strinse a sé ancor di più.

"Ti lascio solo se ti calmi." Jimin sussurrò, la più bassa non replicò, troppo intenta a lanciare occhiate ardenti ad Iseul, che in quel momento si massaggiava la guancia arrossata.

Si sentiva imbarazzata per la situazione e per gli sguardi di compianto che stava ricevendo dagli altri studenti.
Alcuni provavano sincera pietà per lei, quello schiaffo era stato dato con violenza e solo udire il suono aveva fatto male, non volevano immaginare come fosse stato riceverlo.
E il ricordo di Jimin che aveva attaccato Iseul solo ventiquattr'ore fa era ancora sulla bocca di tutti, diventato e raccontato ormai come uno dei pettegolezzi più scottanti della giornata.
Ma altre persone stavano dalla parte di Hana; esse conoscevano Iseul, sapevano come la bionda si sentisse sempre superiore rispetto a tutti, e dopo averci provato con Taehyung molti comprendevano l'ira della ragazza dai capelli scuri.

Jimin lasciò la presa solo quando Namjoon li raggiunse e si posizionò di fronte all'amica che però non lo degnò di uno sguardo, troppo focalizzata a lanciare occhiate truci e colme d'odio alla bionda.

"Hana... Hana guardami." Namjoon si piegò e la mora dovette per forza incontrare i suoi occhi allarmati.

Ma la sua reazione fu repentina e senza fiatare passò oltre il più alto, dirigendosi verso la porta d'uscita.

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"Hai più sentito Hana?" Jin domandò a Namjoon mentre si preparavano per la festa.

"No... ma so che andrà a quella festa e anche se non ho voglia di andarci, devo. Non ho intenzione di lasciarla sola in questo momento, è fragile."

"Fragile è una parola... ha perso totalmente il controllo."

"Oh andiamo, Iseul se lo meritava quello schiaffo! Hana è stata fin troppo buona." Yoongi si aggiunse alle chiacchiere.

"Non si risolve nulla con la violenza." Jin asserì freddamente.

"Violenza? Era solo un ceffone, mica l'ha presa a calci e pugni."

"Ha comunque alzato le mani... non mi sta simpatica Iseul e ha fatto cose parecchio discutibili, ma non mi sembra il caso di prenderla a schiaffi." Ribatté il più grande del gruppo.

"Sì concordo, anche perché non sarà uno schiaffo a farle capire che il suo atteggiamento nei confronti di tutti è sbagliato." Namjoon mormorò mentre sceglieva una camicia.

"È stupida, quella non capisce un cazzo."

"Basta Yoongi, ci sei stato pure tu con quella che chiami stupida." Jin ricordò, l'espressione già disgustata di Yoongi si riempì di maggior disprezzo.

"Sono umano, sbaglio anch'io. Pure Namjoon se l'è fatta."

"Non era così odiosa prima." Namjoon sussurrò, rimembrò dentro di sé alcuni momenti che aveva trascorso con la bionda.

Anche se questi erano stati pochi il ragazzo non poteva definirli terribili.
C'era un periodo in cui Iseul andava d'accordo con tutto il gruppo; poi però, Jimin aveva conosciuto Hana e la bionda era diventata tutta un'altra persona.
Troppo abituata ad essere al centro dell'attenzione, l'invidia che provava nei confronti di Hana l'aveva fatta diventare sempre più insopportabile ed egoista.

"Ma dove andate tutti?" Jimin entrò nella stanza di Jin, vide i tre prepararsi come se dovessero andare da qualche parte.

"Siamo invitati al compleanno di Mark."

"Mark chi?"

"Mark l'amico di Jackson." Jin spiegò, non si ricordava il cognome del ragazzo di origini americane.

"Tu non vieni?" Yoongi domandò incuriosito, guardò la figura dell'amico già avvolta nel suo pigiama.

"Non sono stato invitato, non ne sapevo nulla."

"Siamo tutti invitati."

"Non vengo comunque, mi sta sul cazzo la cerchia di Wang. Si salva solo lui. Strano che ci vada anche tu." Jimin si rivolse a Yoongi che alzò le spalle, rispondendo che lo faceva solo per il cibo e l'alcol gratis.

Jungkook attraversò il corridoio, anche lui indossava già il suo comodo pigiama grigio.

"Deduco che anche tu non sia stato invitato." Jimin parlò.

"Invitato dove?"

"Al compleanno di non mi ricordo chi."

"Mark!" Namjoon esclamò.

"Ah... sì, Yugyeom me ne aveva parlato, ma sinceramente non sono dell'umore. Bevete anche per me." Il maknae borbottò e stava per andare nella sua stanza quando Jimin lo richiamò.

"Kook... hai sentito Tae?" Jimin domandò con un filo di voce.

Taehyung non si era presentato a cena, non era ancora rientrato a casa da quella mattina e iniziavano tutti a preoccuparsi.
Namjoon ormai aveva smesso di mandargli messaggi perché tanto non gli rispondeva, però era sollevato di sapere che fosse in contatto con il più piccolo del gruppo.

"Sta bene. Vuole solo starsene un po' per conto suo." Jungkook spiegò e si rintanò subito dentro la sua stanza.

"È strano che parli solo con Jungkook... il casino lo ha fatto con sua sorella." Yoongi ragionò ad alta voce, confuso dal comportamento di Taehyung.

"Jungkook ha sempre saputo cosa provava Tae per sua sorella. Se conosco bene il nostro maknae, non ce l'ha con Taehyung per aver ceduto alla ragazza che in passato ha sempre cercato di conquistare, ce l'ha con la ragazza che ha mostrato attenzione a Taehyung solamente quando lo ha visto felice con una che non era lei." Jin disse a bassa voce, non voleva rischiare di farsi sentire dal corvino.

Jimin preferì mantenere il silenzio.
Concordava con ogni cosa appena pronunciata da Jin, e anche se a malincuore, doveva ammettere che Taehyung e Hana erano felici.
Avevano avuto i loro problemi, la loro storia era stata più travagliata che mai, ma li aveva visti in sintonia.
Se lui e Iseul non si fossero messi in mezzo, Jimin era convinto che a quest'ora Taehyung e Hana potevano essere più innamorati che mai.
Non avrebbe dimenticato l'espressione seria e il tono sicuro e deciso di Taehyung, quando lui gli aveva confermato quanto gli piacesse la mora la notte in cui avevano animatamente discusso.

"Hana ci sarà stasera." Yoongi fece sapere a Jimin che si ridestò immediatamente non appena sentì quell'informazione.

"Cosa? Davvero?"

"Sì. È lei il motivo per cui vado principalmente... sono un po' preoccupato." Disse Namjoon.

"Allora? Vieni o no?" Yoongi chiese al più giovane.

Jimin avrebbe voluto accettare, sarebbe andato solamente per tenere d'occhio Hana perché anche lui come Namjoon, era preoccupato per lo stato d'animo della più piccola.
Ma l'attimo in cui Hana quella mattina gli aveva ordinato di starle lontano, si ripeté nella sua mente.
Gli occhi erano furiosi, la voce in preda all'ira; in quel momento la Hana che conosceva lui gli era sembrata distante anni luce.

"Meglio di no." Jimin pronunciò con voce tremolante, il suo sguardo da Yoongi si spostò su Namjoon.

"Stalle vicino, per favore... non perderla mai di vista."
















~ Angolo Autrice ~

Volevate una festa organizzata da Jackson, e io vi ho dato la festa organizzata da Jackson.🤡
Ammettiamolo comunque, che le feste organizzate da Jackson sono i cliché che ci piacciono.✌🏻

P.S. forse non lo sapete, ma comunque Jackson è il mio bias nei GOT7, per questo se posso lo infilo un po' ovunque.😂

Una precisazione: so che Mark è nato a settembre, ma mi serviva un nome e ho usato il suo, tutto qui.

Finita parentesi sui GOT7, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ho cercato di finirlo di scrivere stamattina apposta per pubblicarlo oggi.

Taehyung non si è visto per nulla né nello scorso capitolo né in questo, ma lo rivedremo sicuramente nel prossimo.
E comunque ci sono stati tantissimi commenti d'odio verso di lui, non penso che vi manchi così tanto... o sì? 🤔

Comunque se vi conosco bene immagino che lo schiaffo che Hana dà a Iseul sia stato ben apprezzato dalla maggior parte di voi.🤭

Ah sì, ho deciso che da oggi in poi metterò il numero di parole in cima ai capitoli come faccio di solito con le OS... così potrete più o meno orientarvi e capire quanto tempo vi può rubare la lettura del capitolo.

Al prossimo aggiornamento che non so quando sarà, perché voglio dare la priorità a BFL e alla OS che voglio pubblicare per il compleanno di Jimin.✨

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