❥27.

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"Ne vuoi parlare?" Mei domandò con un filo di voce.

"Di cosa?"

Hana stava facendo la finta tonta, sapeva benissimo a cosa si stesse riferendo la sua amica.
La più bassa inarcò un sopracciglio, si alzò dal suo letto e si sedette su quello della mora, vicino a lei.

"La discussione tra te e Jimin, e quella che c'è stata dopo tra te e Taehyung... è già diventato l'argomento preferito di tutta l'università."

"Le vite degli altri devono essere tristi se si mettono a spettegolare dei miei problemi."

"O noiose."

"Tu invece vuoi parlare del perché Jin ha evitato di baciarti davanti a tutti? Ho visto chiaramente il momento in cui si è tirato indietro di scatto, come se fosse pentito di quel che stava per fare."

"Non cambiare argomento Hana." Mei gonfiò le guance, riuscì a strappare una piccola risata alla più alta.

"Non sto cambiando argomento, sono solo curiosa... perché si sta facendo così tanti problemi? Eppure quando sei andata a cena da lui, lui ci ha provato spudoratamente con te. Ha pure leccato lo stesso cucchiaio che avevi leccato tu."

"Ecco..."

"Per non parlare del fatto che ti ha baciata al compleanno di Jimin." Hana continuò, sorrise quando vide il volto di Mei diventare rosso come un peperone.

"Parlando di Jimin..."

"No no no. Parleremo dopo di Jimin... ora parliamo di Jin." Hana ridacchiò, Mei tentava di cambiare argomento come aveva fatto lei ma la mora non gliela diede vinta tanto facilmente.

"Non so se posso dirtelo..." Mei borbottò con voce insicura.

Avrebbe dovuto parlare ad Hana del passato di Jin, di quel che era accaduto alla sua ex, erano cose molto private e personali e Mei non sapeva se avrebbe potuto raccontarle alla sua migliore amica o no.

"Quindi... c'è un motivo per cui lui fa così?" Hana chiese confusa, Mei annuì.

"Se è una cosa sua e non puoi dirmela tranquilla Mei, lo capisco... insomma sono cose di Jin, non mi voglio immischiare. Ma tu lo accetti? Il fatto che nemmeno voglia baciarti in pubblico, ti va bene?"

"Sinceramente? No. Non mi va bene, sto con uno dei ragazzi più belli e ammirati dell'università, vorrei davvero tanto poterlo tenere per mano mentre percorriamo il corridoio, invece di comportarci come se fossimo semplici amici... mi piacerebbe baciarlo, anche se mi vergognerei a baciarlo di fronte a tutti, ma lo vorrei fare. Vorrei vivermi questa relazione alla luce del giorno, e non tenerla segreta. Ma capisco le sue motivazioni... quindi a malincuore, lo accetto."

"Anche se lo capisci e lo accetti, sei comunque infelice. Dovresti parlarne con lui."

"Non voglio fare la parte della capricciosa a cui non va bene nulla."

"Mei questi non sono capricci... state insieme, se c'è un problema ne dovreste parlare."

"Come il problema che c'è tra te e Taehyung?"

"Mei..."

"Dai su, ora parliamo di te!" La castana insistette, facendo ridere Hana ancora una volta.

"Ci siamo appena messi insieme e continuiamo a litigare, è incredibile." Hana sospirò, ripensò dentro di sé alla discussione avuta con il ragazzo dai capelli ricci.

"Avete litigato per colpa di Jimin?"

"Sì... non nominarlo nemmeno quello, mi ha fatto incazzare oggi." Hana ringhiò, ancora incredula per le accuse che il suo ex le aveva rivolto quella mattina.

"Ha pure detto che era stato Taehyung a dirgli che io e lui fingevamo di stare insieme, invece non era vero nulla! Tae non gli ha detto un bel niente, Jimin voleva farci litigare fin dall'inizio! Poi beh, la discussione è continuata perché Kim Taehyung è un coglione."

"Ehi ehi aspetta... Jimin sa tutto?" Mei domandò stupita, Hana annuì.

"Come ha fatto... io e Jin non abbiamo-"

"Tranquilla. Taehyung ne ha parlato con Jin e lui ha sentito." Hana spiegò.

"Mi chiedo a chi altri lo abbia detto... se lo sa anche il resto del gruppo, se lo sa anche Iseul..." Hana ragionò ad alta voce, il pensiero che la sorella di Jungkook fosse venuta allo scoperto della loro falsa relazione, la intimoriva e non poco.

Se Taehyung non si fidava di Hana, anche la stessa Hana non riusciva a fidarsi completamente del bel ragazzo dai capelli neri.
La mora non si era dimenticata delle parole importanti che lui le aveva rivolto il giorno prima, ma non poteva nemmeno dimenticare tutto quel che era accaduto nelle settimane precedenti.
Non poteva scordare quel che Taehyung aveva sempre provato per Iseul.
Hana odiava questa sensazione, odiava di dover tenere gli occhi aperti; avrebbe tanto voluto lasciarsi andare, godersi appieno Taehyung, conoscerlo meglio.
Voleva tanto uscire con lui quella sera, avere un primo appuntamento con quel ragazzo che tanto la faceva impazzire... ma dopo la discussione avvenuta poche ore prima, la voglia di uscire con lui si era sotterrata.

"Dovevamo uscire insieme stasera... lo avevo proposto io, era giusto fare qualcosa per conoscerci un po' meglio, no?" Hana parlò a bassa voce, la castana annuì.

"Ma dopo quello che mi ha detto..." La ragazza sospirò, non finì di pronunciare la frase, Mei capì che Taehyung avesse parlato troppo.

"Che ti ha detto?"

"Non so se essere più arrabbiata per Jimin, che mi accusa di non averlo mai amato davvero, o essere arrabbiata per Taehyung, perché pensa che potrei tornare con Jimin." Hana disse tutto d'un fiato, la più bassa guardò l'amica con occhi spalancati.

"Mi chiedo cosa cavolo frulli nelle loro teste..." Hana borbottò.

"Chi dei due ti ha ferita di più?"

"Non lo so. Entrambi hanno detto cose gravi... dovrei fregarmene di quel che pensa Jimin dato che abbiamo chiuso, ma da una parte non ci riesco. Sono stata con quel ragazzo per quasi due anni, santo cielo. Non posso semplicemente passarci sopra!"

"È ridicolo che Jimin ti abbia detto questo... è ridicolo che lo abbia anche solo pensato." Mei commentò, ricordò di come fossero legati e affiatati i due quando stavano insieme, per lei sembrava impossibile che certe parole fossero uscite dalla bocca del ragazzo.

"Di Taehyung non so cosa dire... se non si fida di me, se pensa che io possa tradirlo da un momento all'altro, allora perché ha deciso di stare con me? Perché ha accettato di uscire addirittura con me?"

"Sicuramente gli piaci... in qualche modo." Mei rispose un po' insicura, pensò che Taehyung provasse solo attrazione fisica per Hana, ma quel pensiero se lo tenne per sé.
Sperava di sbagliarsi, la sua amica sembrava molto coinvolta.

"Di una cosa sono certa... non farò nulla. Se ha intenzione di parlare con me, di scusarsi, che sia lui a fare il primo passo. Io non mi muoverò." Hana concluse, dopodiché si alzò dal letto per andare in bagno.

Non trascorse nemmeno un minuto, che qualcuno bussò alla porta.
Hana e Mei si guardarono confuse, si chiesero chi fosse questa persona dato che non aspettavano nessuno.

"Dovevi uscire con Jin?" Hana domandò all'amica, che però negò con la testa.

La mora aprì la porta, il suo cuore sobbalzò.
Un enorme mazzo di peonie rosa comparve davanti al suo viso; lentamente i fiori scesero, il dolce sorriso di Taehyung salutò Hana, che nel frattempo era rimasta sempre più stupita.

La ragazza si schiarì la gola, tentò di non ascoltare il battito impazzito del suo cuore, che martellava così forte da risuonarle nelle orecchie.

"Che... che cosa ci fai qui?"

"Dovevamo uscire insieme stasera, non ricordi?"

"Tae-"

"Sei stata tu a proporlo. Mi inviti ad uscire con te e poi mi dai buca? Amore mio, non si fa così."

Hana non ci voleva credere.
Guardò Taehyung accigliata, il ragazzo aveva una faccia tosta incredibile.

"Ti sei dimenticato cosa ti ho detto poi oggi? Anzi... cosa tu mi hai detto e cosa ti ho detto dopo io?" Hana ribatté indispettita.

"Tu invece hai dimenticato che sono io quello che comanda tra i due. Quindi..." Gli occhi di Taehyung scrutarono velocemente l'abbigliamento della fanciulla, Hana indossava un semplice maglione celeste e un paio di jeans, gli stessi che aveva messo quella mattina.

"Vai bene vestita anche così. Andiamo... ciao Mei!" Taehyung non attese una risposta da parte di Hana, afferrò la sua mano e la tirò fuori dalla stanza.

"No aspetta! Non puoi fare così!" Hana protestò, ma ricevette da Taehyung solo una grassa risata.

"Posso tutto invece."

"La giacca! La sera ora fa freddo!"

"Oh tranquilla piccola, ti riscalderò io." Taehyung fece l'occhiolino ad Hana che arrossì per quel gesto così piccolo e insignificante.

"Okay fermati!" Hana ordinò, sentì già i brividi gelidi ghiacciarla, in poco tempo sarebbe congelata se non fosse tornata indietro per prendere la sua giacca.

"Non possiamo uscire come se niente fosse! Dobbiamo parlare, guarda che non ti ho perdonato per quel che hai detto oggi, e non mi sembra di aver sentito delle scuse da parte tua."

Taehyung stava per aprire bocca ma Hana molto velocemente lo bloccò.

"E se stasera decidiamo davvero di uscire insieme, non ci sarà niente di fisico tra di noi. Parleremo e basta." Hana impose con tono autoritario, e Taehyung pensò che la ragazza fosse terribilmente sexy in quel momento.

"Neanche una toccatina?"

"Taehyung..."

"Sto scherzando! Okay allora... si muoverà solo la mia bocca."

"Per parlare."

"Sì certo..." Taehyung sogghignò, notò che Hana stava tremando per il freddo.

"Ti abbraccerei, ma tu hai appena vietato ogni forma di contatto fisico."

"Idiota... aspetta qui." Hana tornò indietro per prendere il cappotto, corse sperando di riuscire a scaldarsi un poco.

Mei si stava scambiando qualche messaggio con Jin, gli aveva subito fatto sapere che Hana quella sera era uscita con Taehyung, e il maggiore non perse tempo nel chiederle se avesse voluto un po' di compagnia.

La castana sorrise, anche se era presente quel piccolo problema tra i due, Jin era il ragazzo perfetto.
Era dolce, premuroso, sempre tanto attento e disponibile.
Era proprio come aveva sempre dimostrato, e Mei non poteva lamentarsi, anche per questo accettava la sua decisione di mantenere segreta la loro relazione.
Qualche volta si chiedeva come potesse essere la sensazione di tenere per mano Jin di fronte a tutti, sotto la chiara luce del giorno, ma poi tutti i messaggi dolci e le tenere coccole del più grande le facevano dimenticare tutto.

Mei stava per rispondere, ma sentì la porta aprirsi e rimase con le dita ferme a mezz'aria.

"Oh... non uscite quindi?" Mei domandò appena vide la figura della sua amica.

"La giacca, si congela." Hana spiegò, prese l'indumento ma prima di indossarlo, si spruzzò rapidamente un po' di profumo sui polsi e ai lati del collo.

"Non puoi dirgli di no." Mei scherzò, ricordando quanto era arrabbiata Hana prima che Taehyung si presentasse alla loro porta con un enorme mazzo di fiori rosa.

"È quel tipo di persona testarda che non si arrende se non riesce ad ottenere ciò che vuole."

Hana salutò Mei e in un battibaleno raggiunse Taehyung, che era rimasto ad aspettare la ragazza al parcheggio con il mazzo di peonie in mano.
Non appena la mora si fermò davanti a lui, il ragazzo le porse i fiori.

"Oh li avevo dimenticati questi... comunque grazie." Hana sorrise sinceramente, le erano sempre piaciuti molto i fiori.

Taehyung sorrise e si avviarono verso la sua auto.

"Sai perché ti ho preso le peonie?" Taehyung chiese alla ragazza mentre i due si sedettero ai loro posti.

"C'è un motivo preciso? Hanno un significato?" Hana chiese curiosa, sapeva che ogni fiore simboleggiava qualcosa, qualche frase o parola importante.

"Non so il loro significato... ma le peonie sono i fiori preferiti di mia madre."

Hana non appena sentì le parole del ragazzo smise per un secondo di respirare.
Le aveva regalato i fiori preferiti di sua madre, la fanciulla lo vide come un gesto molto importante e non seppe come reagire di fronte a tale azione.
La più bassa sapeva solo che il suo cuore stesse palpitando più del normale.

"Mia madre non so perché ma ama questi fiori, quindi io sono cresciuto circondato dal loro profumo. È un profumo pesante, e tu hai un carattere che certe volte me lo ricorda." Taehyung spiegò con una nonchalance magistrale, Hana spalancò la bocca.

"Aspetta... stai dicendo che sono pesante come il profumo di questi fiori?" Hana ripeté allibita, capì che non doveva essere lusingata dal gesto, bensì offesa.
Quello di Taehyung di certo non era un complimento.

Il ragazzo si mise a ridere, non poteva guardare Hana perché doveva tenere il suo sguardo fermo sulla strada, ma scoppiò in una fragorosa risata, sembrava un bambino.
Quell'immagine era terribilmente tenera per la più piccola, ma cercò di non cedere a quel sorriso micidiale, anzi sospirò infastidita.

"Sai Taehyung... il primo appuntamento serve per conoscersi meglio. E tu così sei già partito male." La mora borbottò accigliata.

"Siccome ci conosciamo già, penso che sia più utile parlare dei nostri difetti, che dei nostri pregi."

"Okay allora è il mio turno giusto? Sei un coglione." Hana così pensava di infastidire il ragazzo, invece Taehyung sogghignò divertito.

"Eddai Hana stavo scherzando... non sei pesante! Certo che ti metti sempre sulla difensiva tu."

"Oh scusami ma come dovrei comportarmi? È la nostra prima uscita e mi dici che sono pesante. Ti devo ricordare la discussione di oggi? Stasera non ci volevo nemmeno uscire con te." Hana ringhiò, non era rancorosa ma non poteva scordare quel che le aveva detto il più alto quel giorno.

Perché stava con lei se non aveva neanche un minimo di fiducia nei suoi confronti?
Perché iniziare una relazione se era tanto convinto che lei potesse tornare dal suo ex da un momento all'altro?

Hana era rimasta molto delusa dalle sue parole, cercava di non farlo vedere, di mostrarsi sempre forte e sicura di sé, ma prima le accuse di Jimin, poi i pensieri di Taehyung.
L'avevano ferita.
Taehyung serrò la mascella, strinse la presa sul volante e Hana lo notò; comprese subito che il maschio era nervoso.

"Mi dispiace." Taehyung parlò a bassa voce.

Lo sguardo corrucciato di Hana si ammorbidì; era raro vedere Kim Taehyung fare qualche passo indietro e scusarsi per una cosa pronunciata da lui stesso.

"Credo... di essere geloso." Taehyung ammise, il tono uscì leggermente imbarazzato, Hana rimase in silenzio in attesa che lui continuasse a parlare.

"Vederti così influenzata dalle parole di Jimin... mi ha fatto scattare qualcosa. E sono stato uno stupido, è normale che tu sia rimasta scottata dalle sue parole, stavate insieme ed essere accusata in quel modo da una persona a cui prima avevi dato tutto... può non far piacere."

"Può ferire Taehyung. Non, può non far piacere... una cosa del genere può ferire." Hana lo corresse.

Era vero, la mora aveva dato tutto a Jimin quando stavano insieme; era stato brutto per lei ricevere quelle insinuazioni così velenose e brutali.

"Mi spiace se ho reagito in quel modo... non volevo attaccarti. È solo che... a volte, non posso far finta di nulla e dimenticare che tu sia stata con lui."

"Tu... lo temi?" Hana sussurrò meravigliata, Taehyung si era sempre mostrato superiore a tutti e fiducioso di sé, questo suo lato insicuro la stava sbalordendo.

"È stato e continuerà ad essere importante per te." Taehyung rispose.

Hana rimase ferma e silenziosa, ad osservare il profilo etereo del maggiore mentre guidava; le luci della città illuminavano il suo volto serio, la sua mascella stretta era così affilata da poter tagliare l'aria con un colpo netto.
Gli occhi scuri come la pece erano fermi sulla strada, ma Taehyung sapeva che Hana lo stesse fissando, sentiva lo sguardo della femmina puntato su di sé.

"Andiamo al cinema, che ne dici? Non sapevo cosa potesse piacerti, ma solitamente... tutti amano guardare film. No?" Taehyung propose.

In realtà il ragazzo non aveva pensato tantissimo all'appuntamento di quella sera; anche se era il primo e doveva essere speciale, per lui era più importante vedere Hana e farle le sue scuse.
Si era sentito in colpa quando una volta tornato a casa, aveva realizzato cosa avesse effettivamente detto alla più piccola.

"Oh... sì, va bene. Il cinema è perfetto." Hana mormorò, ancora un po' frastornata per la conversazione appena avvenuta.

"Scelgo io?" Hana chiese quando i due scesero dal veicolo, Taehyung annuì.

"Io vado a prendere il cibo e le bibite invece!" Il ragazzo esclamò, e Hana pensò di sbagliarsi ma le parve di catturare l'accenno di un sorriso giocoso sulle labbra rosee del maschio.

La mora studiò minuziosamente le locandine dei vari film in programmazione, lesse su internet le trame e diede un rapido sguardo ai trailer.
Aveva deciso quale film vedere, il suo genere preferito era sempre stato l'horror, non era tipa da film romantici o d'animazione.

Taehyung tornò da lei con le mani piene; in una reggeva un vassoio pieni di nachos caldi e formaggio, con quello stesso braccio stringeva a sé un enorme secchiello di popcorn.
Con l'altro braccio teneva due bibite grandi, Hana alzò un sopracciglio.

"Non pensi di aver esagerato?" La mora ridacchiò, Taehyung allargò di poco gli occhi.

"Fammi indovinare... eviti il cibo spazzatura, vero?" Il maggiore sospirò.

Taehyung sperava che Hana non fosse fissata con l'alimentazione, le volte in cui usciva con Iseul gli era permesso solo prendere dell'acqua, la bionda soffriva anche solo nel sentire gli odori terribilmente deliziosi e squisiti dei dolci o dei fritti.
La risposta di Hana però, gli fece stringere il cuore.

"Io amo il cibo spazzatura." La mora ammise, allungò una mano per prendere le bibite e poterlo aiutare così a portare tutto.

"Oh... ma hai detto-"

"Che hai esagerato? Beh sì, che senso ha prendere sia i popcorn che i nachos? Potevi scegliere uno dei due." Hana rise e dopo aver preso le bibite, si mosse per mettersi in fila per prendere i biglietti, Taehyung la seguì.

"Era impossibile scegliere." Il più alto borbottò poco dopo, facendo ridere ancor di più la ragazza.

"Guardiamo un horror, va bene?"

Taehyung storse il naso non appena udì il genere di film che Hana aveva scelto, non era un amante delle pellicole che trasmettevano ansia ad ogni minuto, ma annuì.

"Ti piace l'horror quindi?" Domandò lui.

"Lo adoro."

'Fantastico.' Taehyung pensò, già si immaginava dentro di sé le prossime serate trascorse a guardare film spaventosi.

"A te piace?"

"Mh... non tantissimo."

"Oh... vuoi... vuoi cambiare film? Vuoi scegliere tu?" Quella domanda fece sorridere Taehyung, ma le parole successive fecero sparire il sorriso del moro in un attimo.

"O forse hai paura tesoro?" Hana sogghignò.

Taehyung strinse la mascella, e fregandosene totalmente delle tante persone attorno a loro, sculacciò con forza la più bassa.
Hana sgranò gli occhi, la prima cosa che fece fu quella di guardarsi intorno, di accertarsi che nessuno avesse visto il gesto sfacciato del fidanzato.

"Tae è pieno di persone!"

"Mi sfotti, quindi ti prendi quello che ti meriti." Taehyung ribatté con un ghigno arrogante.

"Ti avevo detto niente contatto fisico."

"Non puoi mettere una regola così ridicola al primo appuntamento... il contatto fisico è praticamente obbligatorio!" Taehyung si lamentò come un bambino.

"Non è obbligatorio, sei tu che non riesci a controllarti."

"Pensavo intendessi niente sesso, non posso neanche prenderti per mano?"

Hana si sciolse per la tenerezza quando vide il broncio adorabile che stava facendo Taehyung.
Non pensava che il ragazzo potesse essere così capriccioso.

"Come fai a prendermi la mano quando le tue le hai piene di snack?" Hana lo prese in giro, anche se aveva notato che il ragazzo riuscisse a tenere le cibarie con un braccio solo, altrimenti non avrebbe avuto neanche la possibilità di sculacciarla.

"Neanche un bacio?"

Hana si ammutolì.
Taehyung inclinò leggermente di lato la testa, quel broncio tenerissimo era ancora stampato sul suo bel visino, il suo labbro inferiore sporse infuori.
La mora si mordicchiò l'interno della guancia, ammise a sé stessa che avrebbe fatto tante altre belle cose a Taehyung, altro che un misero bacio.

La più bassa si avvicinò e sollevò il capo, Taehyung di conseguenza si chinò un poco; le labbra di Hana si posarono dolcemente su quelle del moro, quest'ultimo sorrise nel bacio.
Quel bacio così casto e innocente durò poco poiché Taehyung non perse tempo nel tirare fuori la lingua; tentò di inoltrarla nella bocca di Hana e questa fece un salto all'indietro.

"Sei davvero incorreggibile, non riesci a tenere quella lingua dentro la tua, di bocca?" Hana lo rimproverò, ma non poté fare a meno di sorridere.

"Penso che lei stia meglio dentro la tua bocca." Taehyung rise, i due dopo aver fatto controllare i biglietti si avviarono verso la sala; il maschio si accostò maggiormente alla figura della più piccola, le labbra di lui solleticarono l'orecchio di lei.

"Forse preferisce stare anche dentro qualche altro tuo buco." Taehyung provocò, Hana divenne rossa come un pomodoro.

"Tae!"

"Hai detto niente contatto fisico, non hai detto nulla sulle parole." Taehyung scoppiò a ridere e Hana si chiese dentro di sé come un ragazzo dal sorriso così carino e angelico potesse avere una bocca così sporca.

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Le labbra affamate di Jin succhiarono con decisione un lembo di pelle del collo di Mei.
La castana gemette imbarazzata, si tappò la bocca con la mano, Jin ridacchiò per le reazioni che aveva sempre la fidanzata quando si scambiavano quel tipo di effusioni.

"Rilassati piccola... sei troppo rigida." Il maschio sussurrò seducentemente, e ancora una volta le sue labbra finirono sulla clavicola di Mei, nel frattempo distesa sotto di lui.

Gli occhi della ragazza erano lucidi, appannati da quel desiderio mai provato prima; quella voglia però che le pesava sul petto ma che si insediava anche in mezzo alle gambe.
I due erano soliti farsi le coccole, scambiarsi baci e toccarsi; ma Jin aveva sempre fatto attenzione a non affrettare troppo le cose, a farle con calma poiché sapeva che Mei non aveva esperienza.

"Vuoi che mi fermi?" Jin chiese con voce roca, totalmente coinvolto dall'eccitazione.

Anche se infervorato, Jin era cosciente di sé e delle sue azioni; ogni volta chiedeva a Mei il permesso di andare avanti, di aumentare i contatti tra i loro corpi, voleva far capire alla più piccola che era lei ad avere il comando.

"Mh... no..." Mei mugolò, si vergognava ad ammettere che quelle attenzioni le piacevano e anche troppo, amava sentire le labbra ma soprattutto la lingua di Jin sulla sua pelle, e il suo corpo possente e muscoloso premuto sul suo, più esile e minuto.

"Okay." Jin ridacchiò e spostò le sue mani, dapprima che erano ferme sulla vita della più bassa si mossero e lentamente si inoltrarono dentro la maglia della ragazza.

Le lunghe dita del maggiore sfiorarono la pancia piatta di Mei, i polpastrelli solleticarono la pelle rovente e la castana puntò il proprio sguardo sul soffitto, incapace di incontrare gli occhi colmi di lussuria del fidanzato.

"Mei. Guardami." Jin ordinò con voce calda e la fanciulla obbedì subito.

Un ghigno compiaciuto si contorse sulle labbra piene di lui, che premette subito sulla bocca di lei.
Jin racchiuse il labbro inferiore di Mei nella sua bocca, lo lambì, lo risucchiò e lo mordicchiò giocosamente e un altro minuscolo mugolio emerse dalla gola della ragazza.

"Voglio che tu sappia che non ti metterò fretta, sono disposto ad aspettarti Mei." Jin sussurrò contro il guscio del suo orecchio, di cui poi leccò il lobo carnoso.

"Ma cazzo sto scoppiando, non sai quanta voglia ho di sentire le tue calde e strette pareti attorno a me." Jin ringhiò con un filo di voce.

L'imbarazzo per Mei salì alle stelle, era la prima volta che qualcuno le rivolgeva certe parole e non sapeva come reagire.
Involontariamente strinse le cosce, quel che le aveva detto Jin le aveva fatto sentire delle vibrazioni là sotto.
Il più alto sogghignò, anche se la sua attenzione era posata completamente sul faccino imbarazzato della sua dolce metà, percepì le gambe della più piccola muoversi e stringersi con forza.

La mano che tastava con lentezza il fianco morbido di Mei scese e sfiorò il punto caldo della castana da sopra la stoffa del pigiama.
Un ansito soffocato echeggiò nella stanza.

"Ti farei sentire così bene angelo." Jin sorrise, spinse la mano in mezzo alle gambe di Mei per farle aprire e accarezzò l'interno coscia, il pollice strofinò morbidi cerchi sulla pelle sensibile.
La punta del dito era pericolosamente vicina all'intimità sempre più calda della femmina.

"Vuoi che continui tesoro?" Jin chiese dolcemente, le sue mani erano ancora ferme sulle gambe di Mei che si morse il labbro, indecisa sul da farsi.

La ragazza avrebbe voluto lasciarsi andare.
Ormai le volte in cui lei e Jin erano vicini a farlo si erano ripetute molte volte, e tutte le volte la castana si era tirata indietro.
Anche se Jin era il ragazzo perfetto, dolce e premuroso, che metteva il suo volere in primo piano, Mei aveva paura.
Si fidava di Jin, aveva sempre avuto una cotta per lui ma c'era una cosa che la frenava.
E quella cosa, era la stessa di cui aveva parlato con Hana, poco prima che Taehyung venisse a prenderla.

"Io... io..." Mei tentennò, il volto era esageratamente rosso.

Gli occhi eccitati di Jin si ammorbidirono, la luce peccaminosa contenuta in quelle sfere scure si affievolì; un sorriso dolce occupò le sue labbra vellutate.
Il ragazzo diceva sul serio, aveva una voglia matta di farlo con Mei: di farla gemere, urlare, di vedere il suo bel visino mentre raggiunge il suo apice.
Ma capiva che la ragazza ancora non era pronta; anche se lei faceva scena muta Jin lo comprendeva anche solo studiando i movimenti del suo corpo, o il suo sguardo così timido e insicuro.

"Mi... mi dispiace..." Il faccino imbronciato di Mei fece scuotere un poco il cuore di Jin, che lasciò la presa delle sue gambe e si piegò su di lei, le mani di lui afferrarono le sue gote bollenti.

"Ehi ehi, va bene... va tutto bene piccola, non ti preoccupare. Sarà per un'altra volta." Gli occhi di Jin sembrarono brillare, si chinò ancor di più e le labbra di lui toccarono con dolcezza quelle di Mei.

"Scusa..."

"Scusa di cosa? Non devi chiedermi scusa Mei." Jin rise, si accasciò al fianco della ragazza e la abbracciò.

Jin avvolse il busto di Mei attirandolo a sé, la castana chiuse gli occhi, premette il suo viso contro il petto del più alto.
Si sentiva così fortunata ad aver incontrato un ragazzo come lui, era certa che qualsiasi altra persona dopo un po' si sarebbe potuta stancare di aspettarla, invece Jin si trovava ancora lì, vicino a lei, a coccolarla e rassicurarla con la sua dolce voce.
A Mei quasi venne da piangere, certa di non meritare un fidanzato meraviglioso come lui.

E la castana cominciava a sentire sempre di più i sensi di colpa, perché era proprio il comportamento che Jin aveva con lei di fronte agli altri, che la frenava.
Lo capiva; capiva perché Jin si comportasse in quel modo, capiva che Jin aveva paura che potesse accaderle qualcosa come era successo alla sua ex.
Ma Mei non era la sua ex.
E Mei credeva che non fosse giusto che per colpa di altre persone, lei non potesse vivere la sua prima storia d'amore in pace, alla luce del giorno, come avrebbe dovuto fare una normalissima coppia.

"Oppa...?" Mei alzò lo sguardo, i suoi occhi un po' spaventati incontrarono quelli premurosi di Jin.

"Dimmi tutto amore."

"Io... ecco..." Mei strinse la presa sulla maglia di Jin, i suoi piccoli palmi si chiusero attorno al tessuto, Jin lo notò.

"Mei." Jin posò le mani sulle spalle della ragazza, la allontanò di poco dal suo corpo per poterla vedere meglio in viso.

"Non devi sentirti in colpa okay? Non devi chiedermi scusa e non devi sentirti dispiaciuta. Non ti senti ancora pronta e io lo capisco. Te l'ho già detto prima, non ti metterò fretta... ti aspetterò." Jin sorrise, baciò sulla fronte la più piccola che intanto sentiva il suo cuore volare assieme alla marea di farfalle che in quel momento si agitavano impazzite dentro di lei.

"Ma come fai?" Mei sussurrò, nascondendo il viso nel petto del più grande.

"Come faccio a fare cosa?"

"Ad essere così perfetto."

Il sorriso dal volto di Jin sparì.
Strinse la presa sul corpo di Mei, il suo sguardo si incupì.

"Non sono perfetto." Sospirò, e mentre pronunciò quelle tre parole non poté non ripensare a Soojin.

Non era stato in grado di proteggerla e di accorgersi della situazione che aveva deciso di affrontare da sola.
Jin era certo di non essere perfetto... anzi.
I sensi di colpa continuavano a perseguitarlo, e anche ora che aveva deciso di fare le cose sul serio con Mei non riusciva a viversi la relazione appieno a causa del suo passato.

"Per me lo sei." Mei ribatté con le guance in fiamme, alzò la testa e Jin avvertì il suo cuore battere più forte.

"Nessuno è perfetto Mei." Jin sorrise, ma era un sorriso malinconico quello che prese spazio sul suo volto.

Mei non seppe come rispondere anche perché era vero, alla fine nessuno era perfetto.
Ma Jin anche se aveva qualche difetto, agli occhi della castana era la perfezione; forse erano proprio i suoi difetti a renderlo così perfetto.
Ma questo pensiero la fanciulla non lo espresse ad alta voce, lo tenne dentro di sé.

Se Mei voleva parlare a Jin del dubbio che si era insinuato nella sua mente, dopo quella breve conversazione la bruna si convinse nel rimanere zitta e non dirgli nulla.
Se Jin era più sicuro nel vivere la loro relazione in segreto e tenerla all'oscuro di tutti, Mei avrebbe fatto volentieri questo sacrificio per lui.

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"MA CHE CAZZO VAFFANCULO!" Taehyung sbraitò per la terza volta contro il maxi schermo, in sottofondo si udirono le risatine soffocate di Hana.

"Ma come fa la gente a divertirsi nel vedere la faccia di quella cosa così, in primo piano? Le persone che sono deboli di cuore rischiano l'infarto in questo modo, ma gli autori e i produttori di questi film non ci pensano alle persone anziane??"

"Oh, povero piccolo... ti sei spaventato?" Hana lo prese in giro.

La ragazza fece anche finta di piagnucolare per infastidire di più Taehyung, che corrugò la fronte scocciato.
In meno di un secondo, il palmo della mano del più alto diede una sonora pacca sul cavallo dei jeans di Hana.
Proprio in quel punto.
Hana smise di ridere, i suoi occhi si allargarono.

"Tae!"

"Così impari a prendermi per il culo."

"Ti avevo detto niente contatto fisico!"

"Sì certo... prova a fermarmi." Taehyung sogghignò, ignaro che l'addetto ai controlli stesse avanzando verso di loro.

"Signore, sta facendo confusione e sta disturbando la visione del film." Parlò il ragazzo, aveva più o meno la stessa età di Taehyung e Hana.

"Sii sincero, non è inquietante? Tu lo trovi divertente?" Taehyung insistette, indicò lo schermo dove in quell'esatto momento lo spettro stava ridendo divertito, mentre si prendeva gioco dei protagonisti del film.

"Ahahaha eddai Tae, un horror deve essere così!" Hana scoppiò a ridere, non poteva crederci che lo spocchioso e arrogante Kim Taehyung potesse essere così fifone.

"Signore, se non gradisce il genere di film perché-"

"Primo, non chiamarmi signore e non darmi del lei, avrò solo uno o due anni più di te, non trenta. Secondo, hai una fidanzata? Perché è stata lei a scegliere il film."

"Tae potevi dire di no! Te lo avevo anche detto!"

Il giovane addetto guardò perplesso la coppia, strinse le labbra... avrebbe dovuto cacciare i due dal cinema perché stavano disturbando le altre persone, ma Taehyung gli fece tenerezza.

"Ho una ragazza. Ti capisco." Lo sconosciuto sospirò, Hana trovò il tutto ancora più divertente.

"Però vi chiedo cortesemente di non fare troppo rumore, il film tanto è quasi finito."

"Che bella notizia, grazie amico." Taehyung borbottò, sollevato di non dover più vedere il volto tumefatto di quella ragazza fantasma.
Sapeva già che se lo sarebbe sognato quella stessa notte.

Dopo neanche trenta minuti infatti, il film si era concluso con il protagonista ricoverato in un centro psichiatrico; lo spettro lo aveva seguito anche lì, non lo avrebbe mai più lasciato andare.

"Che fine orribile."

"Se lo è meritato. Sono dalla parte del fantasma." Hana commentò mentre si alzò per uscire dal cinema, Taehyung la seguì.

"Beh vedendo la storia... okay, è il fantasma ad aver ragione. Ma è comunque una fine orribile."

"Se lui non avesse fatto quelle cose quando lei era ancora in vita, non gli sarebbe accaduto nulla."

Taehyung mugolò in accordo, non poteva ribattere... aveva ragione.
Aveva odiato quel film ma in fondo lo aveva trovato gradevole, non gli era dispiaciuto.
Aveva solo dovuto mandare a quel paese quel maledetto fantasma più e più volte, per i colpi che gli aveva fatto prendere.

Hana si accostò al ragazzo, lo prese per mano e Taehyung sorrise, fece intrecciare le dita tra loro.

"Ti tengo la manina amorino, sarai spaventato." Hana continuò a prenderlo in giro, il sorriso del maschio sparì in un attimo.

"Dopo ti faccio vedere cosa è in grado di fare questa manina, stronzetta." Ringhiò lui all'orecchio di lei, che scoppiò nuovamente a ridere.

"Comunque perché mi hai assecondata? Avremmo potuto vedere qualcos'altro... magari un film che potesse piacere anche a te." Hana mormorò mentre lei e lui salirono in macchina.

"Per una volta ho voluto fare il gentiluomo e far scegliere a te."

"Un gentiluomo non dà le pacche al culo della sua compa-"

La voce di Hana le si bloccò sulla punta della lingua, poiché quella di Taehyung si inoltrò all'istante nella sua bocca.
Il maggiore mosse le labbra sopra quelle della mora, la lingua esplorò la cavità orale di lei mentre la mano sbottonò i suoi jeans stretti.

Hana mugolò, le mani di lei si posarono sulle braccia di Taehyung ma non diede alcun cenno di volerlo fermare.
Taehyung sogghignò, le bocche erano ancora premute e incastrate tra loro, le dita abili e veloci stuzzicarono l'intimità vestita di Hana.
Sembrò che Taehyung volesse spostare il tessuto delle mutandine per poter toccare la figa già bagnata della fanciulla senza impedimenti, ma al contrario di quel che aveva pensato Hana, il maschio ritirò la mano.

Hana rimase perplessa, il respiro era ansante e una sensazione pulsante la stava assediando proprio nel suo punto più intimo e caldo.
Taehyung sorrise arrogantemente; mise ad Hana la cintura di sicurezza e quest'ultima dovette trattenere il suo irregolare respiro quando lui si avvicinò a lei in quel modo così svelto e repentino, e dopo averla allacciata anche per sé, Taehyung mise in moto l'auto come se niente fosse.

"Un gentiluomo non dovrebbe fare nemmeno questo." Hana cercò di dire senza ansimare troppo.

"Penso tu abbia capito che non sono un gentiluomo." Sorrise lui.

"Mi sembrava di aver capito che volevi esserlo per questa sera."

"Ci ho provato. Non ci riesco." Taehyung rispose alzando le spalle.

"Andiamo da te, ho in mente un paio di cosette che potremmo fare insieme per concludere al meglio questa serata."

"Ti avevo detto niente-"

"La tua regola è ridicola! È ancor più ridicola dato che l'abbiamo già infranta almeno quattro volte."

"Tu l'hai infranta! E poi ci sarà Mei, cosa pensi di fare?"

"Non ci sarà Mei, ho mandato un messaggio a Jin per farla uscire."

"Oh mio dio sei incredibile! Non puoi cacciare Mei dalla sua stanza ogni volta!" Hana esclamò incredula.

"Io non caccio nessuno, la tua amica è in buone mani." Taehyung sorrise.

Il maschio smise di parlare e premette il piede sull'acceleratore, voleva arrivare al dormitorio dove alloggiava Hana il prima possibile, e per fortuna a quell'ora il traffico era minimo.

Dopo circa quindici minuti, i due erano immobili sulla soglia della porta, i loro occhi erano fermi sulle figure dormienti di Jin e Mei.
Il primo abbracciava teneramente la castana, quest'ultima aveva il viso affondato nel petto del più grande.

"Dannato hyung." Taehyung sussurrò, capendo che quel messaggio Jin non lo aveva visualizzato per nulla.

"Sono carinissimi." Hana sorrise dolcemente.

"Va bene, andremo a casa mia." Taehyung esordì afferrando il braccio di Hana per fare dietrofront e tornare alla macchina, ma la corvina puntò i piedi sul posto.

"Tae, abiti con altri sei ragazzi."

"Cinque, hyung è qui."

"Cinque, di cui uno è il mio ex. Guarda caso la sua stanza si trova proprio accanto alla tua."

"Tanto non puoi restare qua, c'è Jin hyung."

"Preferirei dormire accanto a Mei e Jin che sotto lo stesso tetto di Jimin. Soprattutto dopo quello che mi ha detto stamattina."

"Dai troppo peso alle parole di Jimin."

"Taehyung è comunque un no. Anche se è uno stronzo, non trovo rispettoso dormire con te sapendo che nella stanza affianco si trova lui."

Taehyung sospirò con fare esasperato, quella serata si sarebbe conclusa in un modo diverso da come aveva pensato.
Dopo pochi secondi però, il ragazzo spalancò gli occhi, un largo sorriso a scatola sfarfallò sul suo volto.

"Andiamo nella mia auto."

"Tae. Lo scopo di questa uscita era quella di conoscerci meglio ma soprattutto di non scopare!" Hana sussurrò, cercando di non farsi sentire dalla sua migliore amica e dal suo ragazzo, che stavano beatamente ronfando non molto distanti da loro.

"Quindi mi stai dicendo... che non hai voglia?" La sfidò lui, gli occhi erano cupi, diventati più scuri per la lussuria.

"No. Devo essere arrapata a tutte le ore come te?"

"Io non sono arrapato a tutte le ore." Taehyung corrugò la fronte, quasi offeso dalle parole della più bassa.

"Lo sembri." La mora ridacchiò.

"Forse perché è questo l'effetto che mi fai tu?"

Hana smise di ridere.
Taehyung rifletté per bene sulle ultime parole pronunciate, realizzando che fossero dotate di una particolare importanza.
Una leggera tensione si formò tra i due; la fanciulla fissò a lungo il viso del suo ragazzo, le parve di vedere quelle due gote diventare più scure.
Il sorriso di Hana si allargò, Taehyung quando era imbarazzato era adorabile.

"Allora... me ne vado." Taehyung borbottò dopo qualche secondo di silenzio, era visibilmente a disagio per aver ammesso che Hana gli procurava tale effetto.

Non sapeva nemmeno lui perché si sentisse così, in fondo alla ragazza aveva detto cose molto più gravi e piccanti ultimamente.

"Nemmeno un bacio?" Hana domandò con un filo di voce, dovette ammettere a sé stessa che dopo aver sentito le parole di Taehyung, il desiderio di gettarsi su di lui e finire la serata in bellezza sui sedili posteriori della sua auto, la allettava enormemente.

Ma si ripromise che quella sera non sarebbe finita con lui dentro di lei e lei stretta attorno a lui; per una volta dovevano dimostrare entrambi di poter passare del tempo assieme, senza finire col fare sesso.

"Avevi detto niente contatto fisico." Taehyung sogghignò.

"Mi sono spiegata male... stasera niente sesso. Dobbiamo imparare a stare insieme senza finire con noi che scopiamo come animali. Ma un bacetto... dai." Hana sporse le labbra imbronciata.

Taehyung sorrise maliziosamente e fece un passo avanti.
Il maschio piegò leggermente la testa, le sue labbra si unirono alle gemelle.

"Sicura che non vuoi che questo appuntamento finisca in un altro modo?" Taehyung rise, provò ad insistere e baciò ancora la ragazza che in risposta mugolò.

"Non faremo sesso nella tua macchina." Hana soffiò sulla bocca di Taehyung, bocca che si mosse per ricongiungersi a quella della mora.

Taehyung azzardò e morse le labbra carnose della più piccola, non appena lei le schiuse lui ne approfittò per usare la lingua e leccare quei dolci petali carnosi.
Le mani del più alto finirono sulla vita di Hana, la strinse fortemente.
La cosa seguente che fece, fu quella di dondolare i fianchi su quelli della fanciulla, cercando di far capire quanto la volesse in quel momento.

"So cosa stai cercando di fare..." Hana parlò non appena si staccò dalle labbra avide di Taehyung ma lui sorrise semplicemente, la sua bocca ritornò a succhiare e lambire la gemella.

"Mh... Tae..." Hana ansimò, le mani di Taehyung dalla vita stretta di lei finirono sul suo culo, lo palpò spudoratamente strappandole così un gemito.

"Sei ancora sicura?" Taehyung sogghignò, morse di nuovo le labbra ormai gonfie e pulsanti di Hana, che nel frattempo sentì anche qualcos'altro pulsare.

Hana aveva capito cosa stesse facendo il suo ragazzo.
La mora ringhiò, le mani tastarono vogliose il collo sensuale di Taehyung, cominciò anche lei a dondolare il suo bacino contro quello del maschio.
Taehyung spinse la figura di Hana contro la porta della sua stanza, i due corpi erano premuti tra loro, completamente appiccicati e presi dal desiderio più rovente.

"Sicura di non volerlo?" Taehyung ringhiò contro la bocca di Hana, afferrò la sua mano e la fece strusciare sulla sua erezione vestita per farle sentire quanto fosse duro.

Hana stava per cedere.
Aveva tentato di controllarsi in tutti i modi, di resistere, di non cadere vittima dello spropositato sex appeal di Kim Taehyung.
Ma era un essere umano, non un robot.

"Tae-"

La suoneria del cellulare ruppe tutto.
La voce di Hana si bloccò, la ragazza stava per dire al maggiore di portarla nella sua auto e farle tutto quel che gli pareva, ma lo squillo del telefonino di Taehyung fermò ogni cosa.

Taehyung ringhiò scocciato, rifiutò la chiamata senza nemmeno vedere chi fosse la persona che aveva spezzato l'atmosfera di quel momento.
Solo dopo aver premuto sul rosso, vide che la persona in questione era Iseul.

Il respiro di Taehyung si strozzò.
Fissò lo schermo senza batter ciglio; Hana si schiarì la gola per riportare l'attenzione del maschio su di sé, il moro alzò lo sguardo ma lei dai suoi occhi notò che qualcosa non andava.
Taehyung di colpo aveva perso tutta la sicurezza, e di sicuro anche la voglia che aveva manifestato fino a quell'istante.

"Va tutto bene? Chi era?" Hana chiese preoccupata.

"Sì... è tutto a posto." Taehyung rimise il cellulare nella tasca dei jeans, si avvicinò ad Hana per darle un altro bacio sulle labbra.
L'ultimo, della serata.

"Buonanotte piccola." Taehyung le sussurrò all'orecchio, dopodiché baciò dolcemente la sua guancia accaldata e si allontanò, lasciando Hana perplessa e confusa.

Dopo aver letto il nome di Iseul, l'entusiasmo di Taehyung era scomparso in un attimo.
Sospirò ancora e dopo essere salito nella sua auto, decise di chiamare la bionda.
Poteva esserle successo qualcosa e anche se si era allontanato da lei, l'affetto che provava per la ragazza non era svanito.

Ma Iseul non rispose.
Taehyung imprecò, provò a chiamarla ancora ma la bionda rifiutò la chiamata.

"E vaffanculo allora."  Il ragazzo borbottò, infastidito perché si era preoccupato per lei e lei invece stava volutamente rifiutando di parlare con lui.

Per un secondo aveva pensato di andare da lei, ma scacciò quel pensiero immediatamente.
Non era giusto.
Non lo trovava giusto per Hana, aveva appena trascorso una bella serata con la ragazza, era il loro primo appuntamento... non poteva concludere la giornata andando a casa di Iseul.

Taehyung scosse la testa, stanco per il comportamento della bionda e dopo aver messo in moto il veicolo, guidò fino a casa sua.

Taehyung non era solo stanco per quel che stava accadendo con Iseul, ma anche per come stessero andando le cose con Jimin.
Gli mancava il suo migliore amico; sapeva che avrebbe avuto problemi con lui a causa della finta relazione con Hana, ma adesso che quella relazione era diventata reale e seria, non sapeva più come approcciarsi col coetaneo.
Voleva parlare con lui, ma allo stesso tempo avrebbe anche voluto dirgli che era stato lui il coglione a rovinare tutto, a tradire Hana e a lasciarla.
E ora era troppo tardi per tornare indietro; Hana era sua, e Jimin avrebbe dovuto solo accettarlo e basta.

Taehyung entrò dentro casa con cautela, era piuttosto tardi e non voleva rischiare di destare uno dei suoi coinquilini.
Solitamente l'unico a restare sveglio fino a quell'ora era Jungkook, ma Taehyung passando di fronte alla stanza del maknae udì un leggero russare. Stava dormendo anche lui.

Passò di fronte alla camera di Jimin, avvertendo il gelo trapassare la sua pelle.
Taehyung lanciò una rapida occhiata alla porta del moro e camminò oltre, arrivando così alla sua stanza.
Ma quando aprì la sua porta e accese la luce, sobbalzò spaventato.

Jimin si trovava lì, seduto sul suo letto.
Mani posate sul materasso, gambe accavallate e sguardo di ghiaccio.
Sguardo che piano piano mutò in uno più divertito, compiaciuto dallo spavento che aveva fatto prendere al più alto.

"Penso che sia arrivato il momento di parlare, no?"


















~ Angolo Autrice ~

Scusate il ritardo, nelle ultime due settimane sono stata piuttosto incasinata.

Il capitolo almeno è lunghetto, ultimamente li faccio sempre abbastanza lunghi ma so che a voi questo non dispiace.🥰

Il film che hanno visto Tae e Hana non l'ho inventato, è un vecchio horror thailandese che si chiama Shutter.
Lo consiglio fortemente a chi ama questo genere perché è davvero ben fatto, nonostante il film sia molto vecchio.
P.S. se mai deciderete di guardarlo assicuratevi che sia la versione thai, perché quella americana non sa di niente.

Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, come sempre ringrazio tutt* voi che leggete, chi vota, e chi lascia uno o più commenti, lo apprezzo molto.♥️

Al prossimo aggiornamento! ✨

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