❥16.
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Il cuore di Hana per un attimo smise di palpitare.
Gli occhi della ragazza si allargarono, continuò a guardare immobile il volto completamente serio di Taehyung, le palpebre non si mossero neanche per sbaglio.
Le parole che il biondo le aveva appena rivolto avevano trasformato Hana in una fredda e pesante statua.
La più bassa intravide un barlume di rammarico negli occhi scuri e affascinanti del maschio; quando la mora notò di non aver ancora detto niente, e di essersi soffermata a guardare i lineamenti fin troppo perfetti di Taehyung, si affrettò nel dargli una risposta.
"No! Cioè... aspetta, perché?"
Taehyung sorrise debolmente, in quel momento trovò Hana più carina che mai.
"Te l'ho appena detto perché..."
"Ti sbagli. Io non sono per niente presa da te."
"Hana-"
"Dovresti cominciare a darti meno arie Kim Taehyung, non sei nessuno.
Come puoi essere così pieno di te stesso?
Guarda che il mondo non gira intorno a te."
Hana aveva deciso di attaccare.
Era conscia anche lei che il comportamento che aveva avuto quel giorno l'aveva dipinta come se fosse una fidanzatina gelosa, ma Hana tentò di difendersi, di far cambiare idea a Taehyung e di fargli credere che lei non fosse per niente attratta da lui.
Che non provasse nulla per il suo finto ragazzo.
Ovviamente questa era una bugia bella e buona e Hana lo sapeva bene, ma sperava che magari, mostrandosi decisa e sicura di sé, Taehyung potesse cambiare idea e fare un passo indietro.
"Hana senti-"
"No, senti tu. Anche se mi piacerebbe mettere un punto a tutta questa farsa del cavolo, perché mi stressa e mi disturba alquanto, non possiamo.
Perché non voglio darla vinta a Jimin, lui ha detto che saremmo durati poco e nulla e se adesso rompiamo, lui l'avrà vinta!
E no, non voglio che il mio ex-"
"Quindi... stare con me ti stressa e ti disturba?" Taehyung fermò il discorso della più piccola.
Non sapeva nemmeno lui il perché ma quelle parole lo avevano infastidito; il più grande incrociò le braccia al petto e guardò la più bassa con occhi severi, Hana sbuffò.
"È la situazione, che mi stressa. Non tu." Hana disse, inconsapevole che la sua risposta fosse una totale incoerenza rispetto a quel che aveva detto a Taehyung poco prima.
Difatti il viso del biondo cambiò espressione, adesso un sorriso compiaciuto si formò su quelle soffici labbra rosee.
"Quindi ci stai volentieri con me?" Taehyung ammiccò.
Il viso di Hana si scaldò in meno di un secondo; le sue guance divennero di un rosso molto scuro, la stessa tonalità che aveva usato per tingere le labbra quella sera.
La mora negò scuotendo la testa, aveva capito che piano piano si stava scavando la fossa da sola.
"Non ho detto questo!"
"Lo hai appena detto." Taehyung sogghignò e Hana tentò di ricorrere a tutte le forze che aveva in corpo per non mandare il ragazzo a quel paese.
"Taehyung io... sto solo dicendo che dovremmo fare le cose per bene, non puoi metterti a flirtare con Iseul, il nostro obiettivo è quello di farla ingelosire no?
Quindi dovresti stare con me, invece che con lei.
Se stai con lei non la farai ingelosire mai."
"Quindi stai dicendo che posso usarti a mio piacimento per far ingelosire Iseul."
Hana sgranò gli occhi, si rese conto che in effetti, il discorso che aveva appena fatto potesse essere frainteso in quel modo.
"Aspetta-"
Ma la voce di Hana si fermò sul fondo della gola, non appena le mani di Taehyung afferrarono i suoi fianchi.
La mora sentì le dita lunghe e affusolate del maschio stringere la carne morbida, la presa si fece sempre più ferrea e quel contatto così ravvicinato lasciò la fanciulla senza respiro.
"Quindi... mi stai dando il permesso di fare questo?" Taehyung sussurrò con il suo particolare e profondo tono di voce, Hana sentì il suo viso ma anche il suo corpo, scaldarsi sempre di più.
La ragazza perse in un attimo la sua capacità di ragionare; la stretta vicinanza tra il suo corpo e quello del biondo aveva eliminato in lei ogni forma di pensiero.
Fu automatico per lei il gesto di annuire, scuotendo debolmente la testa e dando il suo consenso alla domanda posta dal più alto.
Il corpo di Taehyung si accostò sempre di più a quello di lei, in quel momento Iseul era l'ultimo dei suoi pensieri.
Perché in quel preciso istante esistevano solo loro due; Taehyung doveva ammettere a sé stesso che godeva nel vedere Hana così indifesa.
Gli piaceva vedere la ragazza imbarazzata e a disagio, soprattutto era soddisfatto nel sapere che era lui a renderla così.
Il ragazzo si chinò, il suo viso era alla stessa altezza di quello rovente di Hana; il respiro di Taehyung accarezzò dolcemente la pelle fin troppo bruciante della femmina.
Ma anche se in quell'istante Taehyung si stava divertendo a giocare con Hana, non aveva dimenticato la scenata di poco prima.
Il biondo pensava che la sua finta ragazza stesse cominciando a provare qualcosa di vero per lui, e Taehyung non voleva questo.
Il ragazzo non voleva che Hana soffrisse a causa sua; non voleva farle del male, aveva scelto lei appositamente perché non erano mai andati d'accordo quindi era certo che i sentimenti non sarebbero mai entrati in gioco.
Invece la situazione era cambiata, quella farsa che avevano messo su li aveva inavvertitamente avvicinati.
E Taehyung capiva perfettamente le sensazioni, lo stato d'animo confuso di Hana; perché era confuso anche lui.
Perché lui non era cieco, vedeva quanto fosse bella la ragazza, quanto fosse forte l'attrazione presente tra i due.
Ed era proprio per questo che Taehyung avrebbe voluto mettere un punto a quella recita; non solo per Hana, ma anche per lui.
Taehyung voleva Iseul; aveva sempre voluto Iseul, ma era anche sincero e maturo per ammettere che non era indifferente ai modi di fare di Hana.
Riconosceva quanto fosse sensuale la persona che in quel momento aveva di fronte; quanto fosse bella quando sorrideva, quanto fosse sexy quando ammiccava o rispondeva a tono.
Gli piaceva il fatto che Hana non si facesse mettere i piedi in testa da nessuno.
E se Taehyung si fosse messo a riflettere sui baci focosi che si erano scambiati, sulle sue forme seducenti e su quei pochi gemiti che aveva avuto l'onore di ascoltare quella sera nella propria camera da letto, non avrebbe avuto più scampo.
Hana era una bellezza diversa da Iseul, ma era comunque una ragazza che sapeva attirare l'attenzione su di sé, che sapeva rapire gli sguardi di tutti con il proprio fascino e Taehyung lo sapeva bene.
Lo aveva notato fin dal primo momento in cui i suoi occhi si erano posati sulla sua figura.
"Hana." Taehyung pronunciò a bassa voce il nome della ragazza, quest'ultima in risposta mugolò flebilmente.
"Mh?"
Gli occhi quasi famelici di Taehyung annegarono in quelli nervosi di lei.
Il biondo guardava la ragazza con un po' di preoccupazione, ma nelle sue sfere scure zampillava un fascio di malizia.
Hana non riuscì ad intravederlo, ma lo stesso Taehyung lo sapeva; sapeva in che modo stesse guardando la mora.
Sapeva che il desiderio di baciarla fosse più bisognoso che mai, ma una vocina dentro la sua testa gli ricordò che non era lei la ragazza che aveva sempre voluto.
"Te lo richiedo, sei sicura di voler continuare?" Taehyung sussurrò, una volta riacquistata un briciolo di lucidità.
"Tu... tu vuoi darla vinta a Jimin?"
"No."
"Bene. Nemmeno io."
Taehyung sospirò.
Si aspettava di ricevere una risposta di quel tipo.
Il ragazzo inclinò leggermente il viso, le labbra morbide sfiorarono la guancia bollente di Hana, fino a quando non si posarono definitivamente, dando vita ad un bacio.
Un bacio lungo, apparentemente semplice e privo di malizia, ma che nascondeva un sentimento profondo, importante e raro.
Ma purtroppo questo, non lo aveva capito ancora nessuno dei due.
I due tornarono al piano terra immersi nel completo silenzio.
La testa di Hana era invasa da mille pensieri; era a conoscenza che se avesse continuato a fingere di essere la ragazza di Taehyung, avrebbe finito per farsi male.
Hana pensò che forse la previsione di Iseul si sarebbe realmente avverata: sarebbe rimasta col cuore spezzato, di nuovo.
Ma quando Taehyung le aveva chiesto se fosse certa nel voler continuare, Hana non se la sentì di rifiutare; non solo perché Jimin l'avrebbe avuta vinta e lei non voleva assolutamente vedere il sorriso vittorioso stampato sul viso del suo ex.
Ma anche perché in quell'attimo, quando il biondo le aveva posto quella fatidica domanda, Hana aveva potuto sentire il suo cuore traballare.
Traballare così tanto che sembrava essere impazzito; tremare incessantemente da farle male, e Hana odiò quella sensazione.
Odiò fortemente sapere che il suo cuore fosse così tanto influenzato dalla decisione di Taehyung.
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"Ti va di aiutarmi?" Jin chiese a Mei, un dolce sorriso si presentò sulle labbra piene del ragazzo.
E Mei si sentì svenire solo per quello.
"Oh... s-sì! Certo!" Balbettò timidamente e seguì Jin in cucina, che ridacchiò per la tenerezza che emanava la più bassa.
"Qui nessuno vuole mai cucinare, lasciano fare sempre tutto a me." Il moro si lamentò in maniera teatrale, facendo ridere la ragazza.
"Testa di cazzo, io ti aiuto sempre." Yoongi borbottò, lanciò un'occhiataccia al maggiore.
"Porta rispetto al tuo hyung!" Jin ribatté subito, Yoongi sghignazzò mentre uscì dalla cucina, lasciò così i due soli soletti.
"Non sarebbe stato meglio ordinare qualcosa?" Mei domandò, gli occhi erano posati sul bancone colmo di ingredienti.
"Jimin ci ha spiegato che la sua casa di campagna è un po' isolata dal resto del mondo.
Non fanno servizio da asporto e dovremmo guidare un po' per andare a prendere noi il cibo, quindi a questo punto meglio se la prepariamo noi la cena."
"Siamo tanti, dovremmo cucinare un bel po'." Mei commentò, e cominciò a contare a bassa voce il numero totale delle persone presenti.
Jin si soffermò a guardare la più piccola, sorrise divertito quando la vide contare con la mano.
"Non ti preoccupare, sono tutte cose che si preparano velocemente. Se mi aiuti a tagliare tutte le verdure siamo già a metà dell'opera."
"Ti aiuto volentieri." Mei sorrise, e Jin sentì il proprio cuore sciogliersi.
Avrebbe tanto voluto conoscere meglio la ragazza, Mei gli piaceva molto.
Sapeva che era un po' crudele da parte sua stuzzicarla come stava facendo ultimamente, ma si divertiva a vedere la ragazza in imbarazzo, la trovava ancora più carina.
Ma il maschio sapeva che non doveva continuare a prenderla in giro, avrebbe dovuto cominciare a fare sul serio.
Anche perché la presenza di Hoseok lo spingeva a voler fare un passo avanti con Mei.
L'amico dai capelli rossi aveva dimostrato di avere un interesse per la bruna, e Jin voleva fargli capire che avrebbe dovuto mettersi da parte.
Perché Mei era sua, e Hoseok avrebbe dovuto iniziare a guardare altrove.
Quella piccola fetta di passato però lo frenava.
I ragazzi sapevano cosa fosse successo tra Jin e la sua ex ragazza; quella stessa ragazza che continuava ripetutamente ad assediare la sua mente.
Tutti i suoi amici erano a conoscenza del tragico accaduto, ma nessuno di loro toccava mai l'argomento perché essi sapevano quanto avesse sofferto Jin.
Alcuni però cercavano di fargli capire che Mei era diversa; che la storia non si sarebbe ripetuta, e che lui avrebbe dovuto smettere di vivere nel passato e andare avanti.
Ma ogni volta che Jin si convinceva nel volersi avvicinare un pochino di più a Mei, le scene aventi come protagonista quella ragazza si presentavano di colpo nella sua testa.
"Jin ti sei tagliato!"
La voce di Mei riuscì a distogliere Jin dai tanti pensieri che lo avevano momentaneamente estraniato.
Il ragazzo guardò più accuratamente il dito, un taglietto abbastanza superficiale stava diventando sempre più rosso.
"È solo un graffietto." Il moro sorrise, ma Mei era già sparita.
Jin confuso cercò con lo sguardo la minore, sembrava essersi dissolta nell'aria.
Un minuto dopo, la castana tornò di corsa, sventolava tra le dita un cerotto blu.
Il più alto sorrise, intenerito dal gesto della fanciulla.
"Dai Mei non è niente!"
"Ma devi cucinare e di certo non puoi sporcare le verdure con il tuo sangue."
"Anche questo è vero." Jin rise.
La risata però cessò subito e gli occhi del più alto si allargarono quando Mei nella fretta posizionò male il piede.
La ragazza si vedeva già per terra ad abbracciare il pavimento, ma per fortuna Jin fu più svelto e riuscì ad afferrarla in tempo.
Le mani del moro strinsero con più decisione i fianchi di lei, un velo di preoccupazione si dipinse nei suoi occhi; non appena Mei alzò la testa e il suo sguardo si incrociò con quello di Jin, quest'ultimo non perse tempo nel rimproverarla.
"Devi fare più attenzione!"
"Sì... hai ragione, scusa." Sussurrò imbarazzata la ragazza, si vergognava per aver appena sfiorato una colossale figuraccia proprio davanti a lui.
"Perché ti scusi? Era il tuo viso che stava per baciare il pavimento." Jin rispose mettendosi a ridere, poiché dentro la sua mente si immaginò la divertente scena e non riuscì a trattenersi.
Mei arrossì, si coprì il viso con le mani; sentì la vergogna sopraffarla sempre più.
A quel punto Jin smise di ridere e lanciò uno sguardo dolce e comprensivo alla più bassa.
Con molta cautela, come se avesse paura di spezzarla da tanto che era fragile e preziosa ai suoi occhi, Jin afferrò entrambi i polsi di Mei per abbassarli e allontanare così le mani dal suo volto.
"Stavo per provare gelosia per il pavimento, ti rendi conto in che posizione mi stavi per mettere, piccola?"
Il cuore di Mei tremò non appena lei udì quelle parole.
Il rossore sulle sue gote aumentò notevolmente, gli occhi si spalancarono a dismisura.
La castana non seppe come replicare e alla fine si mosse come se non avesse sentito nulla, armeggiando col cerotto blu e indicando col dito il minuscolo taglio ormai rosso acceso.
"Devo... devo metterti il cerotto." Disse lei con un filo di voce.
Jin sorrise, i modi di reagire di Mei gli provocavano sempre un desiderio crescente di andare avanti, di continuare a stuzzicarla, di esagerare per portarla al limite.
Tese il dito ferito alla più piccola, che senza guardare in faccia il ragazzo cominciò ad avvolgerci intorno il cerotto colorato.
"Carino." Jin sussurrò, era abituato ai normali cerotti color carne o trasparenti, quelli colorati non li aveva mai presi in considerazione.
Fino ad ora.
Mei però non replicò.
Jin inclinò lievemente la testa di lato, guardò la fanciulla con una scintilla di divertimento negli occhi.
"Mei?" Lui la richiamò ma la castana continuò a mantenere il capo chino.
"Ehi."
Con la mano libera il maschio iniziò a punzecchiarla, l'indice colpì a ripetizione la vita della più bassa che rabbrividì non appena percepì il tocco giocoso del più grande.
Ma Mei continuò a posare la sua attenzione verso il dito ormai rivestito del cerotto blu.
All'improvviso la mano veloce di Jin si posizionò sotto il suo mento, la costrinse a sollevare il capo cosicché i suoi occhi potessero vedere per bene il viso della ragazza.
Mei deglutì nervosamente poiché lo sguardo dapprima allegro e scherzoso di Jin era divenuto più oscuro e serio.
"Cosa ti avevo detto oggi?"
"Jin-"
"Mi devi guardare in faccia quando ti parlo."
"Oh... ecco io... sì, scu-"
La voce di Mei si bloccò così come il suo cuore.
Jin la stava baciando.
Le labbra carnose e soffici di lui si posarono sveltamente sopra quelle profumate di lei; gli occhi della ragazza minacciarono di cadere dalle orbite, non si aspettava che Jin potesse fare una cosa simile.
Non se lo aspettava, ma internamente Mei ci aveva sempre sperato.
Il viso di Jin si allontanò con lentezza da quello bollente della più bassa, un ghigno compiaciuto si delineò su quelle labbra rosse che avevano appena donato a Mei il suo primo bacio.
"Se devi ricevere un bacio, meglio che tu lo riceva da me, invece che dal pavimento." Jin sogghignò.
Il maschio raddrizzò la schiena e tornò al tagliere per continuare con il taglio delle verdure.
Si fermò quando vide che Mei non si era ancora mossa da quando l'aveva baciata, la ragazza era rimasta immobile, pietrificata come una statua sempre nello stesso punto.
"Ne vuoi un altro?" Jin chiese spudoratamente, gli occhi già grandi di Mei si espansero eccessivamente.
"Co-cosa...?"
"Di bacio. Ne vuoi un altro?" Jin ripeté, volendo prendere in giro la povera ragazza che però continuò a non reagire.
Mei non sapeva se negare col capo, o annuire, affermando che un altro bacio da Jin lo avrebbe ricevuto più che volentieri.
Ma la timidezza della femmina la spinse a restare ferma, evitando così di rispondere ancora all'ennesima provocazione del maggiore.
Jin sorrise maliziosamente, posò il coltello sul tagliere e avanzò predatorio verso la ragazza con gli occhiali.
"Okay allora..." Jin si chinò nuovamente, guardava le labbra di Mei come se fossero due succose ciliegie da divorare famelicamente ma in quell'attimo, la ragazza indietreggiò.
"Dovremmo mettere a cuocere il riso, altrimenti non sarà pronto in tempo." Borbottò una scusa che aveva trovato sul momento.
Seguita dallo sguardo rapitore di Jin, Mei si allontanò per prendere tutto l'occorrente per preparare il riso.
Il cuore batteva così forte da farle male, e se avesse continuato a restare accanto al bel moro, il rischio che lui potesse udire la pericolosa velocità del suo battito cardiaco era alto.
Anche se Mei doveva essere onesta con sé stessa: se Jin l'avesse baciata una seconda volta, la ragazza avrebbe toccato il cielo con un dito.
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HANA'S POV
Mi odiavo.
Quando finalmente avevo capito il motivo di quella scenata, del perché mi ero comportata e sentita in quel modo quando avevo visto Taehyung parlare con Iseul, avevo compreso.
Taehyung mi piaceva.
Il mio finto ragazzo mi piaceva, e io mi stavo odiando per questo.
Non doveva accadere.
Non dovevo farmi attirare nella sua trappola di bellezza e fascino; lui stava recitando, non teneva davvero a me.
Tutti quei baci, quei complimenti e quelle parole dolci, servivano solo per tenere in piedi quella ridicola messinscena.
Ci ero cascata, e volevo prendermi a schiaffi per questo.
Avevo fatto di tutto per continuare a guardare Taehyung con occhi pieni di odio; avevo cercato di non cambiare idea, di sopportarlo sempre meno quando invece, la farsa che avevamo costruito mi aveva inconsciamente avvicinata a lui.
Invece dovevo allontanarmi il più possibile da lui, altrimenti avrei finito per scottarmi, e quella bruciatura sarebbe rimasta indelebile.
E non parlavo di una ferita evidente, ma di una invisibile, all'interno del mio cuore.
Di una cosa ero certa, il dolore non sarebbe stato così impercettibile.
Prima di rientrare nel salotto, afferrai la mano di Taehyung; le mie dita si intrecciarono alle sue, lui si voltò e mi lanciò uno sguardo quasi sorpreso.
"Cerca di recitare bene, questa volta." Sussurrai, ormai c'ero dentro e non potevo tornare indietro.
Taehyung mi piaceva, ma dannazione lui non doveva saperlo.
Non doveva minimamente sospettarlo, invece con lo spettacolino a cui avevo dato vita lui adesso era sicuro che stessi cominciando a provare qualcosa.
Sì, era vero... ma dovevo convincerlo del contrario.
Mi dovevo focalizzare unicamente su questa finta relazione del cavolo, speravo che così Taehyung, vedendomi tanto concentrata nel raggiungere il nostro obiettivo, potesse convincersi che il suo pensiero fosse sbagliato.
"Ti starò tutto il tempo appiccicato amore mio, okay?" Taehyung scherzò, sorrise divertito.
Non sapeva che effetto mi faceva ogni volta che mi chiamava in quel modo.
Amore mio, piccola, tesoro... lo odiavo.
Avrebbe dovuto smetterla, ma anche in questo caso... non potevo dirgli nulla.
Raggiungemmo gli altri, mi guardai intorno e quando mi accorsi che non erano presenti né Jimin, né Iseul, tirai un sospiro di sollievo.
Io lo sapevo che non era una buona idea venire qua.
Con lo sguardo cercai Mei, e sorrisi quando la trovai in cucina, stava aiutando Jin.
Erano davvero carini insieme.
Decisi quindi di lasciarli stare e mi diressi verso gli altri; l'amichetta di Iseul era seduta accanto a Jungkook, potei vedere quanto fosse a disagio il maknae.
Sembrava spaventato.
"Tutto bene?" Namjoon si affiancò a me guardandomi dolcemente, gli sorrisi.
"Sì, tutto a posto."
"Forse questo fine settimana non è stata una buona idea." Mormorò, e io fui completamente d'accordo con lui.
"Penso esattamente la stessa cosa." Sospirai, guardando il divano dove si era appena seduto Taehyung.
Come se avesse sentito il mio sguardo su di sé, il biondino si voltò verso la mia direzione; inclinò leggermente di lato la testa, come se si stesse chiedendo di cosa stessimo parlando io e Namjoon.
Ad un certo punto, Taehyung mi fece l'occhiolino.
Dovetti cercare di calmare il mio cuore, perché quel minuscolo e stupido gesto fece accelerare il mio battito cardiaco.
Con le guance in fiamme, spostai la mia attenzione e ritornai a parlare con Namjoon.
"Dove sono...?" Sussurrai evitando di pronunciare i loro nomi.
"Jimin e Iseul?" Annuii, Namjoon comprese subito di chi stessi parlando ma era ovvio, erano gli unici due assenti.
"Credo che Iseul si trovi in bagno, e Jimin-"
"Sono qui." Sentii una mano calda posarsi sulla parte bassa della mia schiena, sobbalzai al tocco improvviso e mi girai immediatamente, incontrando il sorriso del mio ex.
"Mi cercavi tesoro?"
Negai subito, sentii il cuore battere violentemente contro la cassa toracica.
Nonostante il male che mi aveva fatto, Jimin era e sarebbe rimasto una figura importante per me.
Ma con il passare del tempo il dolore aveva superato di gran lunga l'amore che provavo per lui.
No, non lo avrei mai perdonato... e non avrei neanche provato ad essergli amica, ero dell'opinione che non fosse possibile per due ex essere amici.
Non se il sentimento era così profondo come quello che legava me e Jimin.
Solo ora mi accorsi che Namjoon si era allontanato, lasciandomi da sola con il mio ex ragazzo.
"Spero che tu e Tae non abbiate litigato a causa mia." Jimin parlò, sembrava dispiaciuto dalla discussione che avevo avuto con Taehyung... sembrava.
Lo conoscevo bene, sapevo che era più soddisfatto che mai.
"È già tutto a posto. Siamo più innamorati di prima." Sorrisi mostrandomi sicura di me.
Lo sguardo arrogante e deciso di Jimin tentennò un po', ero lieta che la mia risposta lo avesse disturbato almeno un minimo.
Decisi di ricambiare.
"Spero che anche tra te e Iseul sia tutto a posto."
"Veramente no."
"In che senso?" Domandai sinceramente stupita, ero io quella che aveva fatto la parte della gelosa, cos'era accaduto tra i due?
A meno che non avessero litigato quando ero andata via, forse anche Jimin era rimasto geloso nel vedere la sua ragazza così tanto presa da Taehyung?
Jimin non mi rispose; notai che la sua attenzione si spostò verso qualcosa che si trovava alle mie spalle, e non appena sentii due forti e possenti braccia avvolgere il mio busto, capii.
"Amore, non dovresti stare così tanto lontana da me."
Taehyung appoggiò il mento sulla mia spalla, il suo respiro caldo solleticò la pelle del mio collo, colmandola di numerosi brividi.
La sua voce roca risuonò nelle mie orecchie, mi scaldò in un istante.
Gli avevo ordinato di recitare bene poco fa, e questo era il risultato.
Lui incollato a me come una cozza che si appiccica ad uno scoglio.
"Stavo parlando con-"
"Non mi interessa. Soffro quando stai così lontana da me, lo sai." Taehyung sussurrò al mio orecchio, sgranai gli occhi.
Aveva preso troppo sul serio quel che gli avevo detto, adesso avevo difficoltà pure a respirare.
I miei occhi si allargarono ancora di più quando Taehyung avvicinò il suo corpo al mio; venni invasa dal suo calore, dal suo abbraccio, dal suo profumo.
Non stavo capendo più nulla.
E mi ero anche dimenticata della presenza di Jimin, che in quel momento era ancora fermo di fronte a noi, a guardarci con un cipiglio dipinto sul viso.
"Eddai Tae, stavamo solo parlando." Il mio ex sospirò.
"Vai a parlare con la tua ragazza." Ringhiò il biondino, aumentò la presa e sentii che l'aria stava diminuendo sempre più.
"Oh, come stavi facendo tu prima?"
Inarcai un sopracciglio, ma Jimin come regalo di compleanno voleva litigare con tutti, per caso?
Taehyung strinse ancor di più il mio busto, sentii distintamente ogni curva del suo corpo modellarsi al mio, deglutii.
Ecco, come potevo restare indifferente a Taehyung se si comportava così?
Era inutile dare la colpa a lui, ero io quella che non doveva farsi incantare, che doveva separare le due cose.
Dovevo ricordarmi che era tutta finzione la sua, ma oramai era troppo tardi.
"Dai Jimin, sai che io e Iseul siamo molto amici, lo sapevi anche prima che tu ti mettessi con lei." Taehyung replicò.
"Credimi, non sono geloso se parli con Iseul."
"Hai appena detto-"
"Sto solo cercando di farti capire che dovresti dedicare di più la tua attenzione alla tua ragazza, invece che alla mia."
"Lo sto facendo." Taehyung ringhiò, dal tono che aveva appena usato capii che stava per perdere la pazienza.
"Sì, lo stai facendo ora."
"La smettete di litigare?" Sospirai, mi trovavo proprio in mezzo a quei due e avrei voluto sparire.
Era una posizione scomoda, e mi dispiaceva anche vedere che questi due, un tempo tanto uniti adesso stessero bisticciando come cane e gatto.
"Non stiamo litigando. Voglio bene a Tae, voglio fargli capire come si deve comportare se non vuole perderti." Jimin sorrise.
Arrossii, questa volta Jimin sembrò davvero sincero.
Ma comunque continuavo ad essere diffidente nei suoi confronti, qualcosa mi diceva che dovevo stare sull'attenti con lui.
Mi dava l'impressione che ci fosse altro sotto.
Probabilmente i ragazzi mi avevano sentita, perché sia Jungkook che Yoongi chiamarono Jimin, chiedendogli di raggiungerli.
Appena lui si allontanò da me e Taehyung, lanciai uno sguardo di gratitudine al più piccolo, che mi sorrise dolcemente.
"Parli tanto di me, ma possibile che ogni volta che io mi giri ti trovo sempre a parlare con il tuo ex?" Sentii Taehyung parlare al mio orecchio, quel tono mi parve molto un rimprovero.
"Te lo ripeto, stavamo solo parlando." Dissi con un filo di voce, aggrottai le sopracciglia perché non poteva mettere a paragone la relazione tra me e Jimin, con quella che aveva lui e Iseul.
Lui era ancora tanto preso da Iseul, stavamo facendo tutto questo proprio perché lui desiderava conquistarla.
Io al contrario non provavo più nulla per Jimin; il nostro amore era finito, era giunto ad una conclusione nell'esatto momento in cui lui mi aveva lasciata.
Avevo continuato a nutrire qualcosa per lui anche dopo, questo dovevo ammetterlo; ma se prima il sentimento era dettato solo dall'amore, dopo la nostra rottura questo si era fuso con l'odio più intenso.
E dopo essermi avvicinata a Taehyung, non vedevo più Jimin nel modo in cui lo consideravo prima.
"Aspetta, tu puoi rimproverare me perché parlo con la mia amica, e io non posso dire nulla a te quando ti vedo parlare con il tuo ex?"
Alzai gli occhi al cielo, gemetti per la stanchezza perché Taehyung non aveva intenzione di capire.
Sciolsi l'abbraccio così potei voltarmi verso di lui e guardarlo direttamente negli occhi.
"Non puoi comparare le due situazioni.
Tu provi qualcosa per lei, io non provo più nulla per Jimin." Dissi a bassissima voce.
Per fortuna il film alla tv aveva attirato completamente la concentrazione di tutti; tranne Jin e Mei, che si trovavano ancora in cucina.
Taehyung incredibilmente, non rispose.
I suoi occhi rimasero fermi sul mio viso, sollevai un sopracciglio confusa dalla mancata risposta.
La confusione prese possesso di me quando la sua mano si posizionò sotto il mio mento; lo alzò leggermente, di conseguenza la mia testa si inclinò e una sensazione umida toccò le mie labbra.
Taehyung mi stava baciando.
Il mio cuore sussultò quando le sue labbra premettero con più forza sulle mie; con la coda dell'occhio controllai se Jimin ci stesse guardando, perché altrimenti non mi spiegavo la ragione dietro a quel bacio improvviso.
Il fiato si mozzò quando notai che Jimin, non ci stava guardando affatto.
Nessuno dei nostri amici ci stava considerando, ma allora perché cavolo mi stava baciando?
Taehyung strinse maggiormente il mento tra le dita, per fare in modo che la mia attenzione fosse totalmente rivolta verso di lui.
Le nocche fredde della sua mano sfiorarono con dolcezza la mia guancia fin troppo calda, dando vita ad un tiepido quanto piacevole contrasto.
Chiusi gli occhi e decisi di godermi la sofficità e la morbidezza delle sue labbra vellutate, sapevo quanto questo fosse sbagliato, sapevo che avrei dovuto allontanarlo e che quella marea di farfalle che stavano svolazzando dentro il mio stomaco non sarebbero dovute proprio esserci.
Ma non me la sentii di mettere una fine a tutto questo.
Come non ero riuscita a dire no prima, quando Taehyung mi aveva chiesto di smetterla con questa farsa.
Adesso ne ero pienamente consapevole: avrei finito per restare con il cuore spezzato.
Spezzato da Kim Taehyung.
~ Angolo Autrice ~
Non vi ho fatto aspettare troppo questa volta dai!
Avevo avvisato su IG che avrei aggiornato stasera. ^^
Spero (come sempre) che il capitolo vi sia piaciuto, se è così allora lasciate un voto e/o un commento.🌟
Grazie perché continuate a seguire questa storia, al prossimo aggiornamento.✨
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