❥06.
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ZERO POV
"Allora? Non parla nessuno?" Domandò Jimin, mentre scrutava accuratamente uno per uno i volti dei suoi amici.
"Vi sentivo urlare da fuori ragazzi. Che succede?" Chiese ancora il moro, ma tutti fecero scena muta, e cercarono di evitare lo sguardo indagatore dell'ultimo arrivato.
"Ma soprattutto... perché stavate parlando di Hana?"
Chi teneva la testa bassa, e chi invece appena Jimin nominò la ragazza dai capelli neri pece, rivolse il proprio sguardo verso Taehyung.
Jimin percepì la tensione che stava aleggiando all'interno del gruppo; non era riuscito ad ascoltare molto, aveva solo sentito che il suo nome più quello della sua ex, erano stati pronunciati più volte.
Quest'ultimo stava annegando nella curiosità, ma allo stesso tempo aveva anche timore nel venire a sapere come mai i suoi amici stessero discutendo così animatamente, parlando proprio di quella ragazza che era stata l'unica in grado di fargli battere il cuore, e fargli provare speciali sensazioni.
Adesso tutti si erano voltati verso Taehyung, che nel frattempo stava cercando di respirare a fondo e calmarsi; la discussione appena avuta lo aveva fatto agitare molto.
Jimin seguì gli sguardi dei ragazzi, notando che erano tutti rivolti verso l'amico dai capelli biondi.
"Tae?" Lo richiamò, e il minore lanciò al moro un'occhiata incerta.
"Vi lasciamo soli..." Cominciò a dire Hoseok, ma appena vide Yoongi scuotere la testa in segno negativo, cambiò idea.
"No forse... meglio se restiamo qui." Borbottò incerto il rosso.
"Sì, è meglio." Sussurrò Namjoon, preoccupato che due dei suoi più cari amici potessero litigare così furiosamente, da arrivare addirittura a mettersi le mani addosso.
"Qualcuno qui ha le palle di parlare, o no?" Esclamò con tono scocciato Jimin.
"Ho iniziato a frequentare Hana." Disse Taehyung.
La tensione era palpabile nell'aria; era divenuta così pesante e fitta da poter essere tagliata con il coltello.
Tutti guardarono Jimin, in attesa della sua temibile reazione; quest'ultimo stava fissando il volto del suo migliore amico, il suo corpo era completamente immobile, pietrificato, e i suoi occhi totalmente inespressivi.
Ad un certo punto, scoppiò a ridere.
I volti dei sei ragazzi assunsero delle espressioni sorprese, erano stupiti nel vedere Jimin ridere così di gusto; ognuno di loro si aspettava di vedere l'amico imbestialito e furibondo, non si aspettavano di certo una reazione del genere.
Essi rimasero confusi mentre Jimin si piegava in due dalle risate; la mano posata sullo stomaco, gli occhi erano ridotti in due piccole e strette fessure, e minacciavano di far uscire numerose lacrime da quanto il ragazzo stesse ridendo.
Appena Jimin notò gli sguardi seri e ansiosi dei suoi amici però, smise di ridere.
"È uno scherzo, vero?" Domandò, portandosi le dita agli occhi per rimuovere i residui delle lacrime.
Tutti tacquero.
Jimin fissò Taehyung; il biondo piano piano cambiò espressione, dapprima che era in preda allo stupore, adesso i sensi di colpa lo stavano sovrastando, e questo fece corrugare le sopracciglia al più grande.
"Sul serio? È vero Taehyung?"
Il maggiore ora non rideva più.
Lo sguardo divenne duro, e sentì lo stomaco attorcigliarsi e contorcersi dolorosamente alla notizia di uno dei suoi migliori amici, che aveva deciso di frequentare proprio la sua ex.
Il minore annuì debolmente, spaventato per come avrebbe potuto reagire l'amico più grande; aveva desiderato l'arrivo di quel momento per tutta la serata, e invece quel momento tanto voluto adesso era diventato il più temuto.
"Okay... tutti fuori." Sibilò a denti stretti Jimin, ricevendo occhiate sbalordite da parte dei ragazzi.
"Come tutti-"
"USCITE TUTTI!" Urlò sempre il moro, e gli altri eseguirono immediatamente l'ordine.
"Non fate tardi, la cena si raffredda." Disse con premura Jin prima di uscire.
"Ma questa è camera mia!" Si lamentò il più piccolo.
"Kookie..."
Hoseok afferrò per le spalle Jungkook, e lo costrinse ad uscire dalla sua stanza.
"Cacciato dal mio piccolo mondo." Borbottò il minore facendo i capricci.
La porta si chiuse, e rimasero solo Jimin e Taehyung.
Taehyung continuava ad osservare i tratti del viso del più basso; deglutì, nel vedere Jimin con lo sguardo chinato, e le mani strette in due pugni.
"Jimi-"
"State insieme quindi?"
"Ehm... no. Abbiamo appena cominciato a frequentarci." Rispose Taehyung, cercando di mantenere sicurezza nella voce.
"Da quanto va avanti questa storia?" Domandò freddamente Jimin.
"Solo da ieri..." Sussurrò l'altro, e Jimin alzò un sopracciglio, stupito che quella cosa fosse così fresca.
"Ah... pensavo andasse avanti da più tempo." Commentò, e il più alto scosse la testa.
"Non ti avrei mai fatto un torto simile. Come vedi, te ne ho voluto parlare subito."
Jimin non rispose; sospirò profondamente, prima di dar luce ai propri pensieri.
"Com'è possibile? Tu odi Hana!" Ad un certo punto esclamò, e Taehyung sbuffò per aver udito quella frase per l'ennesima volta.
"Non l'ho mai odiata okay? Non la sopportavo... ma ho provato a conoscerla meglio, e mi sono accorto che non è poi così male." Spiegò con tono calmo il biondo.
All'interno della sua mente si presentò il volto della ragazza; Taehyung pensava davvero che forse Hana non fosse così insopportabile come l'aveva sempre definita, e sicuramente l'accordo che i due avevano stretto, lo avrebbe portato a conoscerla un po' di più e a cambiare veramente idea su di lei.
"Quindi... siete passati dal litigare sempre, al piacervi a vicenda?" Chiese Jimin alzando un sopracciglio, e Taehyung annuì.
"Non ci credo." Affermò il moro sicuro di sé.
Quelle tre parole fecero innervosire parecchio Taehyung, che però tentò di restare calmo.
"In che senso non ci credi?" Domandò con un filo di voce.
"Non vi vedo bene insieme. Durerete poco." Disse Jimin, e a Taehyung saltò all'orecchio la nota di arroganza nascosta nella sua voce.
"Sinceramente non mi interessa ciò che pensi." Si difese il biondo, e Jimin sorrise.
"Dovresti. Sono il tuo migliore amico, e conosco bene la mia ex."
"Con questo che vuoi dire?"
"Voglio dire che siete così incompatibili, avete due personalità così diverse tra loro, che non farete altro che litigare dalla mattina alla sera."
"Si dice che gli opposti si attraggono." Disse Taehyung, e Jimin ridacchiò.
"Sai che ti dico? Okay, esci pure con Hana. Non durerete nemmeno una settimana."
Jimin non dette tempo all'amico di replicare; si voltò, e uscì dalla stanza di Jungkook sbattendosi la porta alle spalle.
Appena uscito trovò gli altri cinque fermi in mezzo al corridoio; il moro non ne rimase stupito, conosceva bene i suoi amici e sapeva che quelle pesti sarebbero rimaste dietro la porta ad origliare la conversazione.
Quest'ultimo non disse nulla, non degnò il resto del gruppo nemmeno di un piccolissimo sguardo e scese rapidamente le scale.
Dopo pochi secondi, essi sentirono il portone di casa sbattere.
"Beh dai... l'ha presa bene." Commentò scherzosamente Hoseok, cercando di alleggerire la tensione.
Jungkook si diresse in camera sua; appena aprì la porta, trovò la figura del suo amico più grande ferma nello stesso punto in cui lo avevano lasciato.
"Va tutto bene Hyung?" Domandò il corvino, e Taehyung annuì.
"Dai ragazzi, si mangia!" Esclamò Jin, e come api attirate dal miele, tutti si precipitarono verso le scale per scenderle e dirigersi in cucina.
Tutti tranne Taehyung.
Egli sospirò, ripensando alle parole che Jimin gli aveva appena rivolto; sapeva già che il maggiore non l'avrebbe presa bene, ma internamente aveva sperato che la conversazione si svolgesse in modo diverso.
Adesso non era più tanto sicuro di voler attuare il suo piano; teneva ad Iseul, ma per il biondo gli amici venivano prima.
Sapeva che Jimin, al contrario suo, non era così affezionato a Iseul... ma era consapevole che potessero litigare per Hana.
Era un rischio molto alto per Taehyung, ma portare al limite la gelosia di Jimin, per fare in modo che l'amico dai capelli color pece lasciasse Iseul per Hana, cosicché lui potesse avere campo libero con la prima?
'Sì... funzionerà.' Si ripeté dentro di sé il biondo, convinto dello schema ideato.
HANA'S POV
Il mattino dopo ero ridotta ad un fascio di nervi.
L'imbecille non mi aveva più fatto sapere nulla, quindi questa notte non ero riuscita a dormire benissimo, perché la mia mente continuava a immaginare vari diversi modi su come si fosse svolta la conversazione tra lui e Jimin.
In realtà nemmeno sapevo se Taehyung avesse parlato con il mio ex; poteva aver rimandato la cosa, o forse poteva aver cambiato idea, e tutta questa messinscena della finta relazione non avrebbe nemmeno mai visto un inizio.
L'unica cosa che sapevo, era che adesso mi trovavo di fronte al cancello dell'università, perché Taehyung in un messaggio mi aveva chiesto di aspettarlo lì.
Probabilmente voleva parlare di tutta questa pazza situazione, e nel frattempo il nervosismo e l'ansia continuavano a risucchiarmi sempre di più.
Quando stamattina dissi a Mei che sarei uscita prima per vedere Taehyung, la bocca della mia amica si spalancò così tanto fino a toccare il pavimento.
Mei aveva cominciato a sospettare di una possibile relazione tra me e Taehyung, e per me... era un bene che pensasse questo.
Almeno quando le avrei annunciato della mia frequentazione con lui, lei non avrebbe dato di matto.
Anche perché lo stava già facendo.
Sbadigliai grossolanamente; mi appoggiai contro il muretto, annoiandomi nell'aspettare l'arrivo del biondo.
Ma quanto tempo ci stava mettendo?
Poi realizzai che era Kim Taehyung... c'era un'alta probabilità che si fosse fermato davanti allo specchio a parlare con la propria immagine riflessa.
Era così vanitoso e pieno di sé, che avrebbe potuto farlo tranquillamente.
L'assordante rombo di un motore che si avvicinava a tutta velocità mi risvegliò; mi voltai, e vidi Taehyung arrivare al parcheggio dell'università, in sella alla sua enorme moto.
Alzai gli occhi al cielo, quando sentii i commenti estasiati di alcune matricole e studentesse più grandi; se non si fossero fermate solo all'apparenza, e avessero conosciuto Taehyung per la persona che era, tutti quegli sguardi eccitati e adoranti non sarebbero esistiti.
Taehyung si tolse il casco; si aggiustò un po' i capelli scompigliati con la mano, e lentamente cominciò a camminare verso la mia direzione.
Questi minuscoli e normalissimi gesti, destarono scalpore ed esaltazione fuori dall'università.
Solo adesso mi accorsi che si era creata una piccola folla di fans davanti al cancello; quasi mi prese il panico, e silenziosamente mi avviai per entrare nell'edificio.
"Hana!"
Oh maledizione.
Mi aveva vista... come aveva fatto a vedermi con tutte quelle ragazze che scalpitavano per lui?
Controvoglia tornai indietro, e lo aspettai incrociando le braccia al petto.
Rapidamente mi raggiunse; alzai un sopracciglio, quando lo vidi venire verso di me con un sorriso radioso e raggiante disegnato sul viso.
Ma si era fatto?
Perché era così felice di vedermi?
Il mio cuore sussultò appena lo vidi chinarsi e il suo viso avvicinarsi repentinamente al mio; saltai all'indietro con gli occhi sgranati, incredula su quel che stava per fare.
Sembrava realmente intenzionato a scoccarmi un bacio qua, di fronte a tutti.
"Oddio che diavolo fai?" Esclamai con voce acuta.
Posai una mano sul petto, nel vano tentativo di calmare il battito del mio cuore, che pareva impazzito.
"Ti bacio. No?" Disse con nonchalance.
Le mie sopracciglia si corrucciarono.
"Cos-"
Il suono della mia voce si fermò sulla punta della lingua, quando il biondino si chinò di nuovo verso di me.
"Dobbiamo fingere di stare insieme, ricordi?" Sussurrò al mio orecchio.
Non seppi il perché, ma sentire il suo respiro caldo solleticare leggermente il mio collo, causò una serie di brividi che colpirono le mie gambe, facendole tremare flebilmente.
"Quindi... hai parlato con Jimin?" Chiesi con un filo di voce.
Taehyung annuì; il suo sguardo vagò dai miei occhi alle mie labbra, e sussultai una seconda volta quando lo vidi piegarsi nuovamente.
"Ma... ancora?!"
"Dov'è il problema? Eravamo d'accordo Hana."
Deglutii; mi guardai intorno, sentendomi a disagio nel ricevere tutte quelle occhiatacce e sguardi critici da parte di quelle ragazze gelosissime per le attenzioni che stavo ricevendo.
"Pensavo che dovessimo baciarci di fronte a Jimin e Iseul. E loro adesso non sono qui." Sussurrai.
Taehyung alzò un sopracciglio, era visibilmente confuso dalle mie parole.
Qui ero io quella confusa, ma pensava di potermi baciare così liberamente?
Quando vidi però le sue labbra sollevarsi e formare un preoccupante ghigno, inarcai un sopracciglio, turbata nello scoprire cosa stesse pensando in quel momento.
"Sei arrossita."
Io? Arrossita?
"N-no, non è vero." Perché diavolo stavo balbettando?
Chinai un poco la testa; percepii le mie guance andare in fiamme, e arricciai il naso seccata per le reazioni involontarie che stavo avendo.
Cavolo... perché?
Forse perché non ero abituata ad avere il viso così vicino a quello di un ragazzo, a meno che non fosse il volto di Jimin.
Le dita di Taehyung mi afferrarono il mento, sollevandolo; di conseguenza alzai leggermente la testa, e sentii le mie gote scaldarsi sempre di più, appena notai la stretta vicinanza tra i nostri visi.
Taehyung portò delicatamente una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio; affondai insicura i miei occhi in quelle affascinanti e penetranti sfere scure, e mi era parso di vedere una scintilla di malizia nascosta nelle sue pupille.
"Fa... tutto parte della farsa?" Chiesi con tono incerto.
Lui annuì, e dopo qualche secondo distolsi lo sguardo, incapace di reggere il suo.
"Taehyung... ci sta guardando mezza università." Lo informai.
"Ci sono io. Ovvio che ci stiano guardando." Affermò lui facendo spallucce.
Che coglione.
Sbuffai, e dopo aver posizionato a modo lo zainetto sulla spalla, mi voltai e feci il mio ingresso all'interno dell'edificio.
Taehyung velocemente mi affiancò.
"Jimin non è ancora arrivato, quindi è inutile dare spettacolo." Commentai a bassa voce.
"Non è inutile. Siamo conosciuti all'università, penso sia meglio far sapere a tutti che stiamo insieme. No?"
Mi fermai in mezzo al corridoio.
"Tutti sapevano che io stavo con Jimin. Cosa penseranno di me quando sapranno che adesso sto con te? Anche se è per finta... ma solo noi due sappiamo come stanno davvero le cose." Dissi, pronunciando la seconda frase con un tono molto basso di voce.
"Sul serio ci pensi adesso? Hana... avresti dovuto pensarci prima di accettare la mia proposta. E comunque davvero ti importa di quel che pensa la gente che nemmeno conosci?"
Okay era difficile per me ammetterlo, ma Taehyung aveva ragione; me ne dovevo fregare dell'opinione altrui.
Per di più ero single, e tutti sapevano che Jimin stava con la sorella maggiore di Jungkook... di certo non sarei passata io dalla parte del torto, se mi fossi messa a frequentare un ragazzo che faceva parte della stessa comitiva del mio ex.
"Allora... hai parlato con Jimin. Come l'ha presa?" Domandai, curiosa di sapere come fosse andata tra i due.
Notai che Taehyung tentennò un po', prima di rispondere.
"Bene." Disse, alzando le spalle.
"Davvero?"
"In realtà no."
Cosa?
"È andata bene sì o no?" Domandai con tono spazientito.
Taehyung si guardò intorno mordicchiandosi il labbro inferiore, sembrava stranamente a disagio.
"Non è andata benissimo. Appena gli ho detto che abbiamo cominciato a frequentarci, è uscito e non è più tornato."
"Non è più tornato?"
"Avrà dormito da Iseul."
Sospirai... sapevo che in qualche modo sarebbe andata a finire così.
"Avete litigato quindi? Per colpa mia?" Domandai, e non potei nascondere la nota di dispiacere contenuta nella mia voce.
Non volevo di certo che due migliori amici litigassero a causa mia.
"Non è stata una lite pesante, abbiamo solo un po' discusso. E in più ho ricevuto una marea di rimproveri e ramanzine da parte degli altri."
Guardai Taehyung a braccia conserte, scuotendo subito la testa negativamente.
"Taehyung... non voglio che tu ti metta contro Jimin e gli altri per questa stupida messinscena. È meglio se non facciamo-"
"No."
Mi bloccai; lo sguardo che in questo momento era stampato sul volto di Taehyung, era duro, serio e freddo.
Trasmetteva timore.
"Ma-"
"È ridicolo. Non solo non state più insieme, è stato lui a lasciarti. Quindi adesso l'unica cosa che Jimin può fare è stare zitto e non commentare. Non sei più sua, è davvero ridicolo che lui continui ancora a comportarsi in modo così possessivo nei tuoi confronti."
Non riuscii a replicare... non riuscii a dire nulla, perché aveva ragione.
Per una volta, ero d'accordo con Taehyung.
Jimin mi aveva lasciata, e dopo poco tempo già si stava tranquillamente divertendo con Iseul.
No... Jimin non aveva alcuna voce in capitolo questa volta.
"Si è messo con Iseul pur sapendo ciò che io provavo per lei. E lui se n'è completamente fregato. E poi sarei io l'amico di merda?" Ringhiò.
No aspetta, cosa?
La mia bocca si spalancò, ma appena vidi Taehyung riprendere a camminare in fretta e furia, cercai di stare al passo e andare in fondo alla questione.
"Sul serio Jimin ti ha fatto questo?"
Ogni volta che parlavo con Taehyung, riuscivo a scoprire sempre qualcosa di nuovo.
"Aspetta, quindi lo fai per vendetta?"
Tentai di bloccare Taehyung afferrandolo per il braccio, e fortunatamente lui si fermò e si voltò verso di me.
"Non è per vendetta. So per certo che a lui non gliene frega nulla di Iseul, e non è giusto. Iseul merita di stare con un ragazzo a cui importa davvero di lei."
Udendo quelle parole, il mio cuore perse un battito.
Sembrava così innamorato di Iseul... non riuscivo a capire come mai la sorella di Jungkook non si fosse mai accorta di Taehyung.
Cioè... era bellissimo.
Arrossii non appena realizzai ciò che avevo appena pensato di lui, ma non potevo negare che Taehyung fosse un bellissimo ragazzo.
Certo era odioso e antipatico, ma lo era solo con me; avevo fatto caso al comportamento che invece teneva con Iseul.
Dovevo ammettere che ero un po' invidiosa... giusto un pochino; non capivo cos'avevo fatto di male a Taehyung, dato che mi trattava sempre con sufficienza e superiorità da quando ci eravamo conosciuti.
"E a Jimin importa di te. È così sbagliato... voler riportare il giusto equilibrio?" Continuò.
In realtà non ero sicura di volermi rimettere con Jimin.
Sì, l'altra sera alla festa aveva flirtato con me, e mi aveva lanciato quello sguardo così lussurioso e peccaminoso che mi aveva portata a percepire del calore bollente lungo tutto il corpo.
E cavolo, quanto mi era mancato quello sguardo.
Ma non potevo dimenticare ciò che mi aveva fatto: mi aveva lasciata.
Ero parecchio dubbiosa sui miei sentimenti; lo amavo ancora, ma il mio orgoglio mi stava confondendo.
Perché avevo accettato allora di fingere di stare assieme a Taehyung?
Volevo aiutarlo.
Nonostante fosse altamente insopportabile nei miei confronti, non avrei mai dimenticato ciò che aveva fatto per me l'altra sera.
Se non fosse stato per lui... no, non volevo nemmeno pensarci.
Ovviamente però gli avevo raccontato che avevo intenzione di cooperare con lui per Jimin; di certo non volevo che lui sapesse che in realtà il mio era solo un gesto di gratitudine e gentilezza.
Se fosse venuto a saperlo, se ne sarebbe vantato a non finire, e avrei volentieri evitato di vedere l'idiota darsi esageratamente delle arie.
"Sai cos'ha detto anche?" Ringhiò Taehyung, e non potei non notare il tono furente di voce appena usato, e la vena del collo che piano piano si gonfiava sempre di più.
Era... arrabbiato.
Certo, immaginavo che non fosse il massimo essere attaccato dai propri migliori amici, quando il primo a non essere stato corretto nei suoi confronti era stato proprio Jimin.
In un certo senso, lo capivo... comprendevo la sua rabbia.
"Cos'ha detto?" Domandai con un filo di voce, pronta ormai a sentire di tutto e di più.
"Ha detto che ti conosce bene, e che non dureremo nemmeno una settimana."
Inarcai un sopracciglio, infastidita per le parole che avevo appena sentito.
Jimin aveva detto questo?
"Ma... come cavolo si permette?" Domandai, leggermente irata.
Stavo iniziando a perdere davvero la pazienza... il mio ex pensava di conoscermi così bene?
Era così sicuro che io e Taehyung non saremmo riusciti a stare insieme nemmeno per un'intera settimana?
Oh, il mio lato competitivo stava prendendo il sopravvento su di me; morivo dalla voglia di far vedere al mio adorato ex quanto si stesse sbagliando.
Guardai Taehyung determinata, sicura di me e fermamente convinta su ciò che stavo per dire.
"Facciamo vedere a Jimin che possiamo durare molto più di una settimana." Dissi.
Ormai la sfida era aperta.
Le labbra del ragazzo di fronte a me si arricciarono fino a formare un ghigno compiaciuto.
Si avvicinò, e in quello stesso istante io indietreggiai di un passo; non andai molto lontana però, dato che la mia schiena incontrò gli sportelli degli armadietti.
Il sorriso compiaciuto di Taehyung si allargò, i suoi occhi si oscurarono, e il suo sguardo da divertito sembrò cambiare; divenne pericolosamente lussurioso.
Poggiò le mani ai lati della mia testa, e non riuscii a non posare la mia attenzione sui suoi bicipiti, che si stendevano e si flettevano lungo le braccia.
"Tae-"
"Facciamogli vedere che cosa siamo in grado di fare in una settimana." Disse, il tono di voce era profondamente roco e caldo.
Il viso era terribilmente vicino al mio; così vicino che potei vedere la curva sinuosa delle sue allettanti labbra, e le folte ciglia scure che decoravano i suoi occhi maliziosi.
Stava cominciando a mancarmi il respiro.
E il respiro mi mancò completamente, appena percepii le morbide e rosee labbra di Taehyung, posarsi sulle mie.
~ Angolo Autrice ~
Quando avevo finito di scrivere questo capitolo ho sorriso come una scema, perché anche in Best friend in love la protagonista e Jungkook si baciano per la loro primissima volta alla fine del sesto capitolo.
Che strana ma bella coincidenza! ^^"
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto; personalmente non mi convince tantissimo, ma l'ho corretto e modificato così tante volte che alla fine basta... ho deciso di pubblicarlo così com'è.
Come sempre ringrazio chi continua a leggere, votare e commentare questa storia.💜
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