❥03.
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HANA'S POV
"Sono così contenta che tu abbia deciso di venire!"
Era tutto il giorno che la mia amica stava dando di matto; stamattina mi aveva fatto alzare presto apposta per fare un giro nei negozi, il suo obiettivo era quello di trovare un vestito e comprare dei trucchi decenti per la festa di questa sera.
Mi aveva fatto alzare presto.
Di sabato.
Amavo Mei, ma in questo momento la stavo odiando più che mai.
Il bello è che tornammo a casa dopo tre ore, a mani vuote; aveva visto dei vestitini molto carini per l'occasione, ma costavano troppo, e quindi le era presa la tristezza maledicendosi tutto il tempo perché era troppo povera per lo stile di vita che voleva fare.
E non era la sola.
Avevamo acquistato solo alcuni cosmetici, sempre scontati, ma sembravano molto buoni.
"È bellissimo il rossetto che hai preso. È un rosso molto intenso." Commentò, rufolando tra i trucchi che avevo comprato.
"Vuoi che te lo presti per stasera, vero?" Domandai ridendo, e Mei annuì eccitata.
"Grazie Unnie! Ormai mi conosci bene."
"Chissà, magari stasera potrebbe scapparci un bacio con un certo ragazzo moro, alto, bello, gentile, e dalle labbra piene e carnose." Dissi, descrivendo Jin.
"Sì... magari."
Alzai gli occhi al cielo; mi dava fastidio quando Mei si sminuiva, e lo faceva spesso.
Purtroppo la mia amica non aveva fiducia in sé stessa, e pensava che quel ragazzo fosse gentile con lei perché in realtà si comportava così tutte.
Ma io non ero stupida, avevo notato come Jin la guardasse.
Mei e Jin ogni volta che si incontravano flirtavano, possibile che nessuno dei due se ne fosse reso conto?
"Secondo me hai qualche possibilità con Jin."
"Jin mi considera solo perché è dolce e gentile. E ti ricordo che lui sa della mia esistenza, perché tu stavi con Jimin. Altrimenti non saprebbe nemmeno che esisto."
"Intanto quando ti vede ti saluta, e fa tutto il carino con te."
"Sì, perché lui è gentile con tutte!"
Sbuffai, sul mio viso si formò una smorfia contrariata; sapevo che avrebbe risposto così.
"Perché non ci provi?"
"Unnie ma sei seria? Ma lo hai visto? E hai visto me? Ho una sensualità pari a quella di una patata."
"Ehi, le patate sono sexy." Scherzai mettendomi a ridere, ma smisi immediatamente quando vidi che la piccoletta non stesse ridendo affatto.
"Mei, sei troppo dura con te stessa. Secondo me tu piaci a Jin." Insistetti.
"Lui è troppo bello per me." Borbottò sconsolata.
Lui era troppo bello per chiunque...
Bello non significava impossibile però; ero certa di ciò che vedevo, e Jin mi sembrava realmente interessato alla mia amica.
Ma era lei quella che doveva agire e fare il primo passo, io di certo non potevo mettermi in mezzo a loro due.
"Sai già cosa indossare stasera?" Chiese, probabilmente quello era un disperato tentativo di cambiare argomento.
"Per me un vestito vale l'altro." Risposi, alzando le spalle.
"Sai quale ti potresti mettere? Quello nero di pizzo! È molto sexy, ti sta davvero bene."
Quel vestito lo avevo indossato ad un appuntamento con Jimin, e lui lo aveva adorato.
Era davvero sensuale, molto attillato, aveva le maniche lunghe ma lasciava le spalle scoperte, e metteva in risalto le forme del mio corpo.
Il pizzo giocava un po' con l'illusione vedo non vedo.
Ripensando a quell'abito, un furbo ghigno si disegnò sulle mie labbra.
Oh sì, avrei sicuramente messo quello.
Mi alzai dal letto e detti alla mia migliore amica un bacio sulla guancia.
"Ti voglio bene piccoletta." Dissi abbracciandola.
"Aw, ti voglio tanto bene anch'io!" Esclamò lei ricambiando il gesto.
"Unnie, mi presti uno dei tuoi vestiti?" Chiese subito dopo, e io annuii ridendo.
Sapevo che sarebbe andata a finire così, ma non avevo problemi a prestarle uno dei miei vestiti.
L'unico problema era che poi non me li restituiva subito, e addirittura si dimenticava il luogo in cui li lasciava; ancora stavo cercando il cardigan bordeaux che le avevo prestato due mesi fa.
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Erano le 22:00 e stavamo finendo di prepararci; la gente sarebbe andata alla festa dalle 23:00 in poi.
Mi ero messa d'accordo con Jungkook, sarebbe venuto a prenderci lui dato che non conoscevamo l'indirizzo di suo cugino, sapevamo solo che la casa non era molto lontana dal campus, e che quindi era anche facilmente raggiungibile a piedi.
Mi detti le ultime passate con la piastra, e controllai che il trucco fosse perfetto; non ero una che si truccava molto, per di più insistevo a mettermi l'eyeliner anche se non riuscivo a usarlo per bene.
"Come va l'eyeliner?" Chiesi a Mei appena uscì dal bagno.
Lei avvicinò il viso al mio, e controllò attentamente il trucco degli occhi.
"Questa volta lo hai messo bene."
"Meno male... lo odio."
"Se lo odi non metterlo."
"Scherzi? Odio metterlo, ma amo l'effetto che fa sui miei occhi."
Quando applicavo l'eyeliner non seguivo perfettamente la linea della palpebra, ma la allungavo; cercavo sempre di dare quell'effetto di occhi da gatta, era un trucco che mi piaceva molto.
"Non lo metti il rossetto che hai comprato oggi?"
"No, tanto non devo baciare nessuno." Borbottai.
Passai semplicemente un burrocacao sulle labbra; era alla banana, uno dei miei preferiti.
"Sicura?"
"Chi dovrei baciare secondo te?" Domandai con un sopracciglio alzato.
"Hana tu sei una bellissima ragazza, dovresti provare a conoscere qualche altro ragazzo... fai vedere a Jimin cosa si è perso. Fallo pentire della decisione che ha preso."
Mi voltai nuovamente verso lo specchio, evitando così di rispondere alla mia migliore amica.
Dovevo andare avanti, aveva ragione... ma nessun ragazzo mi sembrava abbastanza per poter eguagliare, o addirittura superare Jimin.
Come un fulmine a ciel sereno, al posto della mia immagine riflessa allo specchio, spuntò il viso di Taehyung.
Sgranai gli occhi, li assottigliai e mi avvicinai allo specchio per poter controllare meglio le sembianze della figura.
Tirai un sospiro di sollievo quando di fronte a me ricomparve il mio volto, e non quello dell'antipatico.
Perché cavolo la mia mente aveva voluto farmi vedere il viso di Taehyung?
"Tu non volevi provare il rossetto?"
Porsi a Mei il rossetto che avevo comprato questa mattina, mi era sembrata interessata nel volerlo provare.
"No... tanto nemmeno io devo baciare nessuno." Sussurrò.
Sorrisi, a volte mi faceva davvero tenerezza.
"Ma devi sedurre qualcuno stasera, quindi hai un motivo più che valido per metterlo."
"Ancora con la storia di Jin? Hana!"
"Chi ha parlato di Jin?" Domandai sorridendo maliziosamente, e vidi la mia amica zittirsi e gonfiare le sue morbide guance.
Mettemmo le scarpe; dato che faceva freddo optai per un paio di stivali neri, ma con il tacco... almeno mi alzavano un po'.
"Pensi che sia troppo?"
Mi voltai verso l'altra parte della stanza, e vidi Mei intenta ad osservare il suo riflesso allo specchio; sul suo visetto era dipinta un'espressione poco convinta.
Stava fissando l'abito viola che le avevo prestato, con un cipiglio stampato in fronte.
"Non è troppo, sei bellissima Mei."
"Davvero? Non sono esagerata?"
Non considerai minimamente le parole della mia amica, e continuai a scrutare con cura e attenzione la sua figura.
"Unnie? Perché mi fissi in quel modo?" Domandò, e dal tono sembrò preoccupata.
Più spaventata che preoccupata.
Rivolsi un enorme sorriso alla mia migliore amica, e con un rapido gesto delle mani le tolsi gli occhiali.
"Via gli occhiali. Lenti a contatto stasera!"
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"Ecco, quella ha decisamente esagerato." Dissi, riferendomi a ciò che aveva detto prima Mei, quando ancora eravamo nella nostra stanza.
Indicai una ragazza con una minigonna che lasciava il sedere di fuori, e un top che ovviamente rendeva il seno il più esposto possibile.
"Ew, meno male che ha le mutande." Commentò Mei.
"Faceva prima a uscire direttamente con quelle secondo me." Replicai, alzando un sopracciglio.
"Ah guarda, è una delle amiche di Iseul."
Oh, ma non avevo dubbi.
Iseul si trovava già qua, ma di Jimin non era presente nemmeno l'ombra, mi chiedevo dove fosse.
Ero combattuta; da una parte volevo che mi vedesse, mi sentivo stranamente bella e sicura di me questa sera.
Dall'altra, desideravo evitare il suo sguardo... ero leggermente confusa.
"Ehi, quando siete arrivate?"
Hoseok ci venne incontro, aveva già le mani occupate da due grossi bicchieri di carta.
"Siete splendide."
"Grazie Hobi." Sorrisi.
L'interesse del rosso si spostò maggiormente sul viso della mia amica; la fissò per qualche secondo, dopodiché le rivolse un caldo sorriso.
"Niente occhiali stasera?" Le domandò, e Mei negò sorridendo timidamente.
Il ragazzo si avvicinò repentinamente alla mia amica, accostando il proprio viso a quello di quest'ultima.
Okay, sinceramente non volevo stare lì a fare la parte della terza incomoda.
E poi, con tutto il bene che volevo a Hobi... il nostro scopo era quello di attirare l'attenzione di Jin, non la sua.
"Sei più sexy così." Hoseok disse, e immediatamente il volto della mia amica divenne dello stesso colore dei capelli del maggiore.
Mi schiarii la gola, in un vano tentativo di spostare l'attenzione di Hoseok su di me; vedevo Mei in gran difficoltà.
Era molto timida con i ragazzi, non era abituata a ricevere quel tipo di considerazione da parte loro o anche solo stare così pericolosamente vicina ai loro visi.
Hoseok si voltò verso di me, e forse capì di essersi avvicinato troppo a Mei, dato che si allontanò all'istante.
"Birra?" Chiese, pensando forse di allentare un po' la tensione.
Mi porse uno dei bicchieri, ma rifiutai; niente alcol per me.
Anche Mei negò con la testa e Hoseok sbuffò sonoramente.
"Ma dai ragazze, allora perché siete venute se non avete intenzione di bere?"
"Io ho accompagnato lei." Risposi, facendo un cenno con la testa verso la mia amica.
"A me non piace la birra." Replicò lei, e Hoseok non ci pensò due volte a dirle che c'era molto altro da bere.
Seguimmo il rosso verso il tavolo delle bevande, e salutai Namjoon, che notai essere già un po' alticcio.
"ODDIO HANA SEI... WOOOOW!"
Sì, era decisamente ubriaco.
"Ehi!"
Jin si unì a noi e con la coda dell'occhio, vidi le gambe di Mei tremare.
"Non hai gli occhiali stasera!" Esclamò il più alto, donando un dolce sorriso alla mia amica.
Mannaggia, Mei aveva ragione... Kim Seokjin era troppo bello.
Mei stava per rispondere, ma si bloccò non appena Hoseok circondò con il braccio le sue esili spalle.
Arricciai il naso... ma che cavolo stava facendo?
Avrei dovuto prima di tutto allontanare Hoseok dalla mia amica, cosicché lei potesse restare da sola con Jin.
"Sì! Hai visto quanto è sexy stasera senza quegli occhiali tondi a coprirle il viso?" Mormorò Hoseok sorridendo allegramente.
Mei si voltò verso di me; sul viso era stampata un'espressione che segnava una richiesta d'aiuto.
Avrei voluto intervenire, ma prima volevo sentire cosa avrebbe risposto Jin.
Gli occhi del più grande stavano studiando attentamente la piccola figura della mia amica; notai che fissò con insistenza il braccio di Hoseok ancora posizionato sulle spalle di Mei, e mi sembrò di aver intravisto un cipiglio infastidito dipinto su quel bel volto.
Poi, il suo sguardo si posò sul viso di Mei, e il cipiglio che aveva fino a qualche secondo fa si dissolse, dando spazio ad un gentile e dolce sorriso.
"Che diavolo dici Hoseok? La piccola Mei è sempre tanto carina, pure con gli occhiali."
Oh.
Wow.
Non appena Hoseok si distanziò un poco dalla mia amica, mi avvicinai a lei per sorreggerla.
Dopo ciò che aveva detto Jin, sarebbe potuta svenire da un momento all'altro.
Vidi quanto fosse agitata e tesa, e cercai di calmarla.
"Non essere così agitata, rilassati." Le consigliai, cercando di alzare un po' la voce per farmi sentire.
La musica era troppo alta, se le avessi parlato a bassa voce non mi avrebbe sentita di certo.
Appena udì le mie parole, Mei annuì e prese un bicchiere contenente del liquido marroncino.
Sembrava cola.
E quando la vidi scolarsi in un unico sorso tutto il contenuto del bicchiere, pregai fortemente che fosse solo cola.
Spalancai gli occhi, e non fui l'unica... li spalancò pure Jin.
Hoseok e Namjoon invece scoppiarono a ridere e dedicarono a Mei un applauso per aver bevuto tutto così velocemente.
"Oddio, cos'era?" Domandò la mia amica con sguardo disgustato.
"Cola e vodka. Più vodka, che cola." Rispose Hoseok.
Oh santo cielo.
"Quando ti ho detto che dovevi rilassarti, non era un linguaggio in codice per dirti di darci dentro con gli alcolici!" La rimproverai.
Non mi ascoltò minimamente però, perchè Jin si era avvicinato a lei, e quindi tutta la sua attenzione era riposta verso il più alto.
"Mei stai bene? Pensavi fosse solo cola?" Le domandò preoccupato, e l'altra, arrossita all'inverosimile, annuì.
"Devi stare più attenta, soprattutto quando vieni a feste di questo tipo."
"Sì Jin oppa, grazie!"
Lo aveva chiamato oppa.
Non lo aveva mai chiamato oppa... il cosiddetto coraggio liquido la stava già aiutando.
Decisi di lasciare da sola la mia amica e Jin, chissà... magari ci sarebbe scappato davvero il bacio, e mi guardai intorno.
Erano venute un sacco di persone a questa festa.
La maggior parte ballavano, molte si appartavano per parlare e conoscersi meglio, mentre alcune coppie salivano le scale per andare al piano di sopra; presumevo stessero andando a cercare una camera da letto disponibile.
La casa era davvero grande, non pensavo che il cugino di Jungkook fosse messo così bene economicamente; il maknae mi aveva spiegato che aveva avuto la possibilità di abitare con lui, ma egli aveva preferito dividersi l'affitto insieme agli altri sei.
Era bello il loro rapporto d'amicizia, abitavano tutti insieme come una grande famiglia felice.
Il mio sguardo continuava a vagare per tutta la spaziosa stanza, fino a quando non si fermò su una persona in particolare.
Un certo biondo insopportabile che stava chiacchierando con due ragazze, sicuramente matricole.
Ad un certo punto, Taehyung si girò verso di me, e mi beccò proprio mentre lo stavo osservando.
Notai come i suoi occhi perlustrarono con estrema attenzione la mia figura, e mi sembrò gradire la vista, dato che mi rivolse un sorriso compiaciuto.
Non capii come mai agì così, stava flirtando con me mentre parlava con altre due ragazze?
Dopo avermi sempre definita una delle persone più odiose che avesse mai potuto incontrare in vita sua?
Certo che per lanciarmi certe occhiate e sorrisi, doveva aver bevuto molto.
Distolsi lo sguardo; ammisi che mi sentii improvvisamente in difficoltà.
Percepii ancora il suo insistente sguardo bruciare sulla mia pelle, quindi mi spostai da quel punto.
Stavo per uscire e allontanarmi dalla marea di persone che si divertivano e si strusciavano tra loro, quando un bicchiere entrò nel mio raggio visivo, fermandosi proprio di fronte al mio viso.
"Non bevi?"
Tirai un sospiro di sollievo, appena vidi che era solo Yoongi.
"No, vorrei rimanere sobria stasera."
"Peccato." Commentò lui, bevendo poi un sorso di quel liquido ambrato.
"Ti volevo ringraziare per ieri."
Mi sembrava giusto ringraziarlo, non era tenuto a prendere le mie difese e aiutarmi con quella serpe di Iseul.
"Iseul è una stronza. Ignorala quando apre la bocca, perché tanto dice solo un mucchio di cazzate."
"Tu... stavi con lei però." Dissi incerta, non sapendo se potevo toccare l'argomento o no.
"Era solo sesso. Per entrambi." Rispose lui facendo spallucce, e dirigendosi verso la cucina, probabilmente per riempirsi il bicchiere appena svuotato.
Detti un rapido sguardo alla cucina, e sorrisi quando vidi Mei chiacchierare e ridere insieme a Jin.
Grazie all'alcol sembrava decisamente più sciolta.
Anche il resto dei ragazzi si trovava vicino alla coppia; Jungkook stava chiacchierando con Namjoon e altri compagni di università, mentre Hoseok stava sfoggiando le sue abilità di ballerino.
Quel ragazzo aveva un talento unico per la danza, quando si muoveva, o semplicemente ne parlava e i suoi occhi acquisivano quella particolare scintilla mai vista, si capiva che il ballo per Jung Hoseok fosse più di una passione.
Era vita per lui.
"Perché hai messo questo vestito stasera?"
Quella voce.
Un fiato caldo solleticò il mio collo, provocando in me numerosi brividi; immediatamente mi voltai.
Quei meravigliosi occhi scuri che avevano sempre avuto il potere di ammaliarmi, e che stavo cercando dall'inizio della serata, adesso si trovavano proprio di fronte ai miei.
Ispezionai velocemente la figura di Jimin; indossava una semplice ma elegante camicia bianca, che metteva in mostra la sua sensuale clavicola dato che aveva lasciato i primi due bottoni slacciati; le sue gambe erano fasciate da un paio di jeans neri, e ai piedi indossava un paio di stivaletti, anch'essi del medesimo colore dei pantaloni e dei suoi capelli.
Ricollegai un attimo il cervello, e chiusi la bocca dato che stavo spudoratamente sbavando; non ero molto brava a comportarmi in maniera discreta.
Posai nuovamente gli occhi in quelle sfere profonde, e notai subito il ghigno malizioso disegnato sulle sue rosee labbra: aveva visto che mi ero soffermata nel fissarlo.
Beh aveva dovuto vederlo per forza, dato che gli avevo appena fatto i raggi x.
"Indosso quel che mi pare." Risposi alla sua domanda.
Incrociai le braccia sotto il seno, lanciandogli uno sguardo sicuro di me... o almeno provavo a mostrarmi sicura di me stessa.
"Ci hai messo tipo quaranta minuti per rispondermi, cos'è che ti ha distratta così tanto? A cosa stavi pensando?" Rise, prendendomi in giro.
Alzai gli occhi al cielo, ma non riuscii a mantenere la mia espressione seria; la sua risata era così contagiosa da causarmi un piccolo sorriso.
"Comunque ripeto... indosso quel che mi pare." Ripetei, evitando così di rispondere alla sua provocazione.
Jimin fece un passo avanti, ma io restai ferma sul posto; mai e poi mai avrei indietreggiato, dovevo mostrarmi coraggiosa, e fargli capire che lui non aveva più alcuna influenza su di me.
Quando il mio ex si accorse che non avevo intenzione di muovermi, fece altri due passi avanti, finché non si ritrovò con il viso molto vicino al mio; così vicino che potevo sentire il suo respiro caldo sfiorare la mia pelle.
Il cuore mi stava martellando così violentemente nel petto da arrecarmi dolore; un dolore così forte, ma allo stesso tempo così terribilmente piacevole.
Deglutii, e Jimin notò quella piccola azione.
"Jimi-"
"Sai che effetto mi fa questo vestito."
Soffiò sulle mie labbra, e nonostante l'insieme di sensazioni confuse, contrastanti e forti che mi stavano assediando, internamente mi congratulai con me stessa per aver centrato l'obiettivo.
"Sì, lo so." Dissi.
Sollevai gli angoli della mia bocca, lanciando al ragazzo uno sguardo vittorioso.
Jimin stava per replicare, ma fu interrotto da una voce.
Una fastidiosa voce... fastidiosissima.
"Jimin oppa! Sei arrivato!"
Iseul ci raggiunse, e io feci qualche passo indietro per allontanarmi dall'unica persona che riusciva a rendere la mia mente instabile e altalenante.
"Sei in ritardo!" Lo rimproverò.
"Sì scusa piccola ma-"
"Ah, ci sei anche tu." Disse Iseul guardandomi e lanciandomi il suo tipico sguardo superiore.
"In tutto il mio splendore." Replicai rivolgendole un finto sorriso.
Iseul storse il naso seccata, probabilmente la mia risposta insieme alla mia presenza l'avevano infastidita; afferrò il braccio di Jimin, e dopo averlo baciato davanti a me, lo trascinò dove si trovavano gli altri.
Appena Jimin si allontanò, io riuscii a respirare di nuovo; solo adesso mi resi conto che avevo trattenuto il respiro dall'istante in cui avevo incrociato il suo maledetto sguardo.
Finalmente, riuscii a uscire da quella casa per potermi beare di una boccata d'aria fresca; là dentro l'aria stava diventando irrespirabile.
Alcune persone si trovavano anche sotto il portico e in giardino, ma erano decisamente di meno rispetto all'interno, dove la festa si stava svolgendo all'insegna dell'alcol e del divertimento.
Camminai un po'; mi fermai ad osservare alcune deliziose piante che decoravano quel piccolo portico.
Vedendo quei piccoli doni regalatoci dalla natura, mi venne in mente mia madre; lei adorava le piante e i fiori, nonostante fosse sprovvista del famoso pollice verde.
Continuai a camminare lungo il perimetro della casa; strofinai un po' le mani sulle braccia per tentare di riscaldarmi dato che l'aria era gelida, anche se eravamo solo agli inizi di ottobre.
Volsi lo sguardo verso il cielo, era tempestato di stelle quella sera.
Era davvero affascinante.
Sentii non molto lontane da me degli schiamazzi e risatine; mi voltai, e vidi tre ragazzi seduti sugli scalini del portico; si stavano condividendo una bottiglia di liquore, e si passavano tra loro una sigaretta.
Anche se forse... quella era tutto tranne che una sigaretta.
Non mi sentivo sicura a stare troppo vicina a quegli individui, si vedeva che erano ubriachi, e pensai fosse meglio allontanarmi e stare in un punto dove fossero presenti più persone.
Mi voltai, ma evidentemente uno dei ragazzi mi vide, dato che sentii un fischio provenire dalle mie spalle.
Sbuffai, che coglioni.
Odiavo quando qualcuno fischiava ad una ragazza; alcune lo prendevano come un complimento, un gesto d'apprezzamento, io sinceramente non ero entusiasta di ricevere fischi.
Non ero un cane, ma una donna... trogloditi.
"Ehi bella, dove vai?"
Adesso stavo cominciando ad innervosirmi.
Non mi fermai, e continuai a camminare dalla parte opposta, ma percepii dei passi veloci dietro di me avvicinarsi sempre di più.
No, questo non era un buon segno.
Un ragazzo si posizionò di fronte a me, costringendomi ad arrestare i movimenti.
Stavo per voltarmi, ma quando vidi gli altri due raggiungermi a passo svelto, capii che non potevo andare molto lontana.
Okay, nessun problema... se fossero diventati insistenti o aggressivi, avrei martoriato le loro parti basse con i miei stivali dotati di tacco alto 7 cm.
"Ciao... come mai tutta sola?" Mi chiese il ragazzo che mi aveva fermato.
Lo guardai per bene, era pure carino... ma sicuramente un imbecille di prima categoria.
"Non sono sola, tutti i miei amici sono dentro, e io stavo tornando da loro." Risposi cercando di non balbettare, o di non mostrare alcun segno di tensione da parte mia.
"Io ti ho già vista da qualche parte..." Commentò il ragazzo che si era affiancato a me.
Cavolo... mi avevano circondata.
"Frequentiamo la stessa università." Dissi ovvia.
"Abbiamo qualche corso insieme?" Domandò ma io negai.
Era la prima volta che lo vedevo, probabilmente ci eravamo incrociati in mensa o in mezzo al corridoio.
"Scusate, ma adesso dovrei anda-"
"Ma noooo! Te ne vai già?" Si lamentò il primo.
Afferrò il mio polso, e il mio corpo automaticamente si irrigidì.
"Dai, stai un po' con noi." Sussurrò.
"Sei così carina..." Continuò.
Tentai di calmarmi e respirare a fondo.
Mi guardai intorno, ma le persone che si trovavano fuori erano magicamente sparite... ma che cavolo.
Già erano tornate tutte alla festa?
"Ragazzi sentite-"
"Ho capito chi sei!" Esclamò il tizio alle mie spalle, che finora era rimasto in silenzio.
"Sei quella che stava con Park Jimin!"
Oh, perfetto... ci mancavano le etichette.
Lo sguardo del ragazzo che si trovava di fronte a me si fece più scuro; riuscii a scorgere quella punta di malizia che rapidamente divenne colma di lussuria.
"Davvero? Allora abbiamo fatto jackpot." Sussurrò languido.
Appena posò la mano sulla mia guancia, la schiaffeggiai allontanandola dal mio volto.
"Non mi toccare." Ringhiai, ma i tre idioti scoppiarono a ridere.
"La gattina ha gli artigli." Commentò uno.
"Scommetto che a letto sei una tigre, ecco come mai sei stata così tanto con Park." Disse l'altro.
Appena le mani di uno si posarono sui miei fianchi, reagii; gli tirai una gomitata, e nonostante la paura e il timore che mi potesse accadere qualcosa di brutto, ero pronta a lanciare una ginocchiata all'altro che stava per allungare le mani sul mio corpo.
Anche se ero fortemente spaventata, non mi sarei fatta toccare facilmente da questi schifosi.
Tirai appunto la ginocchiata, ma subito dopo uno dei tre riuscì a bloccarmi abbracciandomi da dietro.
Il ragazzo a cui avevo appena colpito le parti basse si piegò in due, offendendomi e mandandomi a quel paese per avergli provocato quel dolore allucinante.
Ti meriti questo e altro, stronzo.
Ma quando vidi che si rialzò subito e sollevò il braccio, capii che era più che intenzionato nel voler tirarmi un ceffone.
Oddio no... perché doveva succedermi questo?
Con il cuore in gola e gli occhi lucidi, iniziai a gridare più forte che potevo; speravo così che qualcuno riuscisse a sentirmi, nonostante il frastuono chiassoso della festa.
Chiusi gli occhi, pronta a ricevere lo schianto della mano contro la mia guancia.
Ma quello schiaffo non arrivò.
Titubante, riaprii lentamente gli occhi solo per vedere che il braccio era stato bloccato dalla presa ferrea di qualcuno.
E quel qualcuno era proprio l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere in un momento simile.
Kim Taehyung.
~ Angolo Autrice ~
Scusate se non ho più aggiornato! >.<
Avevo scritto di avere qualche capitolo pronto, ma ultimamente mi sono dedicata alla revisione di una delle mie storie, e mi sono totalmente dimenticata di aggiornare questa. :/
Per chi non avesse ancora letto My sister's boyfriend, la sto ripubblicando; se siete interessat* potete trovare sul mio profilo i primi tre capitoli.
Chi invece l'aveva già letta, la storia non è stata modificata, la sto riscrivendo cercando di migliorare la narrazione e le descrizioni.
P.S. la ragazza della foto è la prestavolto di Mei senza occhiali. ^.^
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e prometto di non farvi aspettare troppo per il prossimo.✨
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