xxxiv. parlare, parlare, parlare

𝐅𝐎𝐑𝐒𝐘𝐓𝐇𝐈𝐀 ... !
𝖺 𝚆𝙾𝙾𝚂𝙰𝙽 𝖿𝖺𝗇𝖿𝗂𝖼𝗍𝗂𝗈𝗇 ❨ 𝙰𝚄 ❩
ooi. 𝑪𝑨𝑷𝑰𝑻𝑶𝑳𝑶 𝑻𝑹𝑬𝑵𝑻𝑨𝑻𝑹𝑬
🩹⛈ — "𝘴𝘧𝘰𝘨𝘢𝘵𝘪, 𝘵𝘪 𝘧𝘢 𝘣𝘦𝘯𝘦"



















𝗇𝗈𝗇 𝖺𝗏𝖾𝗋𝖾 𝗉𝖺𝗎𝗋𝖺 𝗊𝗎𝖺𝗇𝖽𝗈 𝗂𝗅 𝗍𝗋𝖺𝗍𝗍𝗈 𝗌𝗂 𝖿𝖺 𝖻𝗎𝗂𝗈







Il rumore della pioggia batteva contro i vetri e faceva tanto rumore da coprire, quasi, il pianto di Wooyoung. Rumore di cui però, San, se ne accorse subito. Sdraiati in un solo letto, notava la sua schiena inarcarsi, il suo torace alzarsi e abbassarsi più velocemente del normale e le sue gambe rannicchiarsi verso il suo petto.
Provando ad essere il più indiscreto possibile, si avvicinò al suo corpo e circondò il suo stomaco con un braccio mentre, la sua testa, giaceva dolcemente poggiata sulla sua schiena.
Gli sfiorò le dita, che il minore afferrò al volo, e disegnò con il pollice piccoli cerchi sul palmo della sua mano. Poi, il battito cardiaco di San, riuscì a calmare le amare lacrime di Wooyoung che dopo essere rimasto ore a rigirarsi tra le lenzuola, trovò un poco di pace tra le braccia della sua ancora, il suo fidanzato.

Il mattino dopo il brutto tempo sparì.
O almeno, sparì quello fuori dal corpo di Woo.

Il maggiore non lo chiamò, lo lasciò dormire beatamente come un bambino, gli scrisse un bigliettino che diceva: "scusami se ti lascio a casa da solo, ma ho un compito che non posso proprio saltare. c'è la colazione sul tavolo, scrivimi quando ti svegli, ti amo."

Sollevato di avere una persona come lui accanto, il moro racimolò un po' di forza e si mise in piedi. Scese le scale dopo aver aperto le finestre per arieggiare la stanza, mangiò qualcosa e mandò un messaggio ai suoi amici per dire loro che non sarebbe andato a scuola per qualche giorno, ma ancora non sapeva quanti. Non disse il motivo e di certo non gli piaceva mentirgli, però, comprese che sarebbe stato meglio raccontare la situazione dal vivo.
«No Yeosang, sto bene tranquillo..» diceva al telefono, rispondendo al biondo che l'aveva subito chiamato allarmato.
«Non mi hai ancora detto che cos'hai»
«Penso sia influenza, ma comunque poi ti scrivo.. Ora non dovresti avere lezione mh?»

Dall'altra parte San, a scuola, quando si ritrovò Emma davanti agli occhi capì subito tutto.
«Oi San..» disse fermandolo.
«Emma! Si?»
«Wooyoung.. Wooyoung ci ha scritto che non verrà a scuola per un po', è per caso successo qualcosa che dovremmo sapere?»
«Non ti preoccupare, è soltanto malato e oggi lo porto dal dottore»
«Perché non lo portano i suoi?»
Il corvino deglutì.
«Perché.. Eh perché sono fuori città per fare un viaggio, infatti lui sta da me per qualche giorno. Non è nulla di grave» inventò.
«Oh.. Okay.. Se ci dovesse essere qualcosa
«Ve lo diremo, Emma» rispose sorridendo.
«Grazie»
«Figurati» concluse lui, prima di andarsene.

«Sono a casa!» esclamò aprendo la porta.
Inutile dire che comparve un sorriso a trentadue denti sul suo volto quando, alzando lo sguardo, trovò Wooyoung concentrato a cucinare qualcosa per il pranzo.
«Cosa cucini, amore?» domandò circondandogli la vita da dietro e regalandogli una scossa d'adrenalina.
«Tacos. Ti vanno?»
San annuì lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Mi ha fermato Emma oggi..» iniziò a parlare subito dopo, mentre si allontanava per andarsi a cambiare i vestiti, «E?» chiese Woo, «E niente, le ho detto che eri ammalato e saremmo andati dal dottore. Dovrai inventarti qualche malattia mi sa» rispose ridacchiando.
«A Yeosang ho detto di avere l'influenza»
«Ecco, allora da oggi hai l'influenza»

«San! - gridò dal piano di sotto verso la camera da letto pochi minuti dopo - È pronto!».
«Arrivo!» esclamò l'altro, fiondandosi dalle scale in tutta fretta.
Il maggiore amava ogni cibo che il moro gli cucinava. Davvero, tutti. Anzi, a dire la verità, gli avrebbe fatto apprezzare anche l'alimento che odiava di più: lui aveva questo potere.

Dopo qualche minuto Wooyoung si spense e si rinchiuse in sé stesso, un po' come quando gli armadilli si trasformano in una sfera, i pesci palla si gonfiano, i ricci si appallottolano per far uscire i propri aculei o le tartarughe nascondono la testa nel loro guscio.
Iniziò a spostare il cibo nel piatto senza mangiarlo, prima verso destra, poi verso sinistra, poi al centro di nuovo.
«Cosa succede?» domandò San, sventolando una mano di fronte ai suoi occhi fissi verso il basso. «Wooyoungie..? Che c'è..?»

Attese qualche istante prima di risponde e poi disse semplicemente: «Ho paura».

Tanto temuta quanto importante, la paura è parte integrante delle nostre giornate.
Lei, quella che a volte ci frena, ci fa creare degli scenari assurdi nella mente, ci ricopre di paranoie, ci blocca la vita.
Lei, quella che non vogliamo attorno e che vorremmo semplicemente chiudere in un cassetto per poi perderne la chiave.

Alzò lo sguardo incontrando quello profondo e incatenante del corvino, il suo cuore sobbalzò come la prima volta che si incontrarono.
«Ci sono io con te, te l'ho promesso» disse.
Un tenero e premuroso sorriso comparve sulle sue labbra mentre pronunciava quelle parole; parole che potrebbero per qualcuno risultare quasi stupide e senza significato ma, per Wooyoung, erano un motivo per andare avanti. Il suo motivo per andare avanti.
«Me l'hai promesso» sussurrò con un filo di voce, quanto bastava per farlo sentire all'altro.
«Non me ne vado, Youngie. Non me ne vado proprio, ricordatelo.»

Incrociarono le loro mani e si sfiorarono il viso mentre fuori dalla finestra faceva capolino il sole tra le nuvole, erano l'uno il posto sicuro dell'altro e ogni secondo che passavano capendosi nel più totale silenzio, ne avevano la conferma. L'insostenibile dolore nel cuore del minore si alleggeriva ad ogni respiro e si sentì per qualche istante più leggero, più amato e meno un peso, un mostro.
I loro occhi poi tornarono a guardasi come facevano sempre, uno li aveva tutti lucidi e l'altro brillanti, come per dargli coraggio, come per dirgli che si sarebbe sistemato tutto.

«Sono pronto» disse Woo d'improvviso, interrompendo quella scena che pareva tratta da un antico film d'amore o da un dipinto impressionista realizzato in primavera.
«Pronto per...?»
«Per sfogarmi. So che ieri non ho praticamente detto una parola per tutta la serata, però ho tanto da dire, forse troppo.»
«Va bene, vuota il sacco e io ti ascolterò. Non posso fare altro se non questo»

E così, dalle stesse labbra che fino a qualche istante prima baciavano dolcemente quelle di San, uscì un mare di insulti e tanta rabbia.
Rabbia accompagnata da una bella dose di disprezzo, disgusto, vergogna e, giustamente, anche un poco di tristezza. Non si fermò dal parlare nemmeno quando il fiato nei suoi polmoni terminò o la gola si seccò facendolo tossire come un matto.

Però, una volta riversato tra le mura della casa tutto ciò che si portava dentro, si sentiva tanto leggero da poter spiccare il volo.
«Detto tutto?» domandò San.
«Detto tutto.» rispose sospirando.
«Come ti senti?»
«Meglio»
«Te l'avevo detto che sarebbe stato liberatorio»
«Avevi ragione»
«Se quando stai male parli a qualcuno che ami, una parte del tuo dolore se la prende lui. Condividi e vedrai che sentirai il tuo corpo meno pesante, lo giuro»
«Lo sai come sono, Sani.. E se poi disturbo?»
«Una persona che tiene a te, c'è. Ti ascolta, ti supporta e si carica sulle spalle un po' del tuo bagaglio. E poi tu credimi, credimi se ti dico che lo fa con piacere.»

«Mh... Sarà..»
«Non sei ancora convinto, vero?»
Wooyoung scosse il capo sospirando.
«Vedi, Youngie.. Il fatto è questo: ci sono persone destinate ad andarsene dalla tua vita e altre che sono state create apposta per restarci. Sta a te capire chi è chi, e sai come lo scopri? Nel momento del bisogno. A chi importa davvero di te, lo vedi. Lo vedi perché ci sono, perché ti ascoltano e anche se nei modi più stupidi, ci provano a farti stare meglio e a strapparti un sorriso quando sei giù. Però, piccolo, per capirlo a volte devi riuscire ad aprirti; per quanto possa essere difficile e complesso, parlare è una parte fondamentale nelle relazioni... D'amicizia o d'amore che siano.» concluse San, accarezzandogli la mano.












༄˚ ༘ ༉ ⋆ ೃ⁀➷ 𝚊𝚞𝚝𝚑𝚘𝚛'𝚜 𝚗𝚘𝚝𝚎 🩹⛈

CIAOOO
vi avevo detto che le cose sarebbero migliorate dai🥲🥲comunque capitolo importante x dirvi che se avete qualche problema dovete parlarne con qualcuno, che può essere uno sconosciuto o una persona a voi vicina, perché davvero, davvero aiuta tanto e vi sentirete un po' più leggeri = se volete parlare di qualcosa che vi appesantisce, potete farlo con me❤️

btw grazie per le 7k di letture vi amo 😫

AH RAGA❤️❤️❤️vi piace la nuova copertina❤️❤️❤️è temporanea intanto che finisco questa storia, continuo blood revenge e poi ne faccio un'altra....

....seongjoong....

giulia

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